Bologna, 11 dicembre 2022 – Rientro amaro alla Segafredo Arena per una Virtus svuotata che cede il passo ad una Givova Scafati mirabilmente guidata da quella vecchia volpe di Attilio Caja.
Reduce dall’importantissima vittoria contro la Nutribullet Treviso la squadra campana si è presentata a Bologna con la leggerezza di chi non ha nulla da perdere e con le nuove certezze tecniche che il coach pavese ha portato, oltre al recente innesto di uno Stanley Okoye che si è rivelato decisivo.
L’inizio della partita ha subito fatto capire che la Givova avrebbe dato filo da torcere alla capolista prendendo tre rimbalzi offensivi fino alla bomba iniziale del Prof. Logan e che per i lunghi bolognesi non sarebbe stata serata.
Messo a sedere un Mannion quanto meno svogliato ed un Mickey farfallone come troppo spesso gli sta capitando ultimamente, la Segafredo è riuscita a chiudere il primo parziale sul +4. Il secondo parziale è stato quello che ha deciso la gara, la Givova ha aggredito la Virtus che ha perso ben 5 palloni e, sfruttando lo specchietto Logan, ha aperto il campo trovando sempre buoni tiri piedi per terra, piazzando un parziale di 0-20 che ha di fatto deciso la contesa.
Al rientro in campo dopo l’intervallo lungo ci si aspettava una reazione dei bianconeri, che almeno come atteggiamento c’è stata, ma più che una reazione tecnica è stata una reazione di nervi, che non ha sortito gli effetti che ci si aspettava, anche perchè le forze atletiche e di entusiasmo che normalmente portano Pajola Cordinier e Ojeleye stasera non erano disponibili, e il dioscuro dell’attacco petroniano, Milos Teodosic, è stato tenuto in a riposo in vista del doppio confronto casalingo di Eurolega della prossima settimana.
Preso dalla disperazione coach Scariolo ha provato a rigiocarsi la carta Nico Mannion, ed il figlio del grande Pace ha risposto presente, mettendosi in proprio ha tenuto i suoi compagni attaccati alla partita e, insieme ad un indomito Daniel Hackett, ha ricucito quasi del tutto lo svantaggio arrivando sul -1 ma non è stato sufficiente, Scafati non ha più sbagliato nulla e, ispirata dal solito Julyan Stone tuttofare, ha condotto in porto una vittoria insperata alla vigilia, ma meritata al 101%.
Gli uomini di coach Caja hanno dominato la partita in modo più netto di quanto dica il punteggio: su 27 canestri dal campo ben 22 provenivano da assist, hanno preso 8 rimbalzi in più, ma soprattutto hanno dato l’idea di avere le idee chiare, di attenersi sempre al piano partita senza mai andare fuori le righe, e, nei rari momenti di difficoltà è stato sempre tempestivo l’Artiglio nel richiamare i suoi giocatori all’ordine.
Impressionante è stata la partita di Logan, ha giocato con un’intelligenza superiore, aprendo il campo e prendendosi sì le sue solite conclusioni, ma soprattutto ha reato gli spazi per i vari Okoye, Pinkins e Lamb che hanno martellato con costanza il canestro felsineo. Complimentissimi.
In casa bianconera è il momento di leccarsi le ferite e di mettere definitivamente da parte la disfatta del Pireo che probabilmente ha lasciato molte scorie, soprattutto mentali nelle menti bolognesi. Oltre a fare un reset mentale in casa Virtus bisognerà tenere d’occhio l’infermeria poichè, data per certa l’assenza di Ojeleye, alle prese con una lesione di primo grado al soleo, è necessario recuperare a tutti i costi Pajola e Cordonier in vista del doppio confronto casalingo contro Alba Berlino e Maccabi, che sono fra i pochi, in casa bolognese, in grado di dare una scossa di intensità ed atletismo.
Anche questa sera si è avuta la conferma che le invenzioni di Milos Teodosic per questa squadra sono indispensabili e che senza lui a creare vantaggi per i compagni il gioco offensivo della squadra ristagna pericolosamente, come i soli 8 assist testimoniano chiaramente.
Avrei una curiosità per coach Scariolo: come è possibile che l’uomo che ti ha riportato in partita non abbia preso un tiro negli ultimi due minuti e mezzo di gara? Perchè non si è sfruttato il suo 1vs1 contro un Logan gravato di 4 falli?
NdR: segnatevi questo nome: Antonio Bartolomeo, terzo arbitro della gara di questa sera, ha mostrato le stimmate per diventare un protagonista assoluto sui parquet di tutt’Italia.
Spogliatoi:
Highlights:
Virtus Segafredo Bologna vs Ginova Scafati: 77-84
Parziali: 22-8; 8-23: 26-23; 21-20
Pagelle:
Nico Mannion 7: gioca un primo tempo orrendo, svogliato e disattento, rimesso in campo a fine terzo quarto riporta la squadra in partita praticamente da solo. Non è sicuramente un playmaker, ed al momento riesce a creare vantaggi solo per se stesso, quando riuscirà a farlo anche per i compagni avrà fatto quello step importantissimo che lo trasformerà in un giocatore completo.
Marco Belinelli 4: 0/6 al tiro, zero punti, zero rimbalzi, -6 di valutazione e la presunzione di trascurare Mannion per prendersi le sue solite bombe carpiate nel finale. Le cose migliori le fa in difesa su Logan…
Alessandro Pajola n.e.
Ismael Bako 4,5: solo 4 rimbalzi, non riesce a trovare i tempi di intervento, poi è oggettivamente difficile coprire l’area se ti chiedono di raddoppiare a centrocampo il portatore di palla avversario.
Mouhammadou Jaiteh 5: in completa crisi esistenziale, non ha nè arte nè parte, anche lui arranca spesso a centrocampo, ha uno sprazzo di reattività a inizio terzo quarto, troppo poco.
Iffe Lundberg 4: un’altra serata da dimenticare, confusionario in attacco, molle in difesa, sembra in stato confusionale, si sognerà Logan per molte notti.
Lucio Martini n.e.
Tornike Shengelia 6: gioca ben 20 minuti, e da fresco incide, nel finale anche lui sbaglia qualcosa di troppo, ma ci sta.
Daniel Hackett 6,5: il carattere non gli manca, prova a caricarsi la squadra sulle spalle e mostra la via ai compagni, nel finale sbaglia un paio di tiri liberi di troppo e trascura colpevolmente il Mannion ispirato del secondo tempo.
Jordan Mickey 6: dal vivo a me è sembrato leggero, poi leggendo il +/- è l’unico bianconero con il + davanti. Sbaglia un paio di canestri da sotto veramente brutti.
Gora Camarà 5: a metà secondo quarto coach Scariolo lo prova per disperazione, in 3 minuti riesce ad avere un -8 di +/- credo sia record planetario.
Kyle Weems 5: inizia benino, ma nel finale sbaglia troppi tiri piedi per terra, quei tiri che i giocatori della Ginova hanno messo con regolarità e che hanno fatto la differenza.
Julyan Stone 7: solita partita a 360°, come ci aveva abituato in maglia Reyer. Giocatore di sostanza, di fisico, di intelligenza cestistica, di quel carattere che dà l’esempio a tutti i compagni.
Doron Lamb 7+: punisce ogni scarico, viene liberato dai raddoppi su Logan e punisce regolarmente.
Trevor Thompson 7,5: silenzioso, ma sostanzioso, va in doppia cifra di rimbalzi, ma soprattutto coi suoi ribaltamenti libera sempre il quarto di campo per i compagni.
Stanley Okoye 8: l’ultimo arrivato mette subito la firma nella vittoria della compagine del Presidente Longobardi con una doppia doppia, acquisto che sembra perfetto per integrarsi nel sistema di coach Caja.
Emanuele Caiazza n.e.
Kruize Pinkins 8: quasi perfetto ai liberi, mette pressione sul perimetro per tutto il match e punisce le disattenzioni avversarie, letale.
Quirino De Laurentiis n.e.
Riccardo Rossato 5,5: dopo un inizio difficilissimo causato dall’intraprendenza di Kyle Weems, tiene dignitosamente il campo.
Matteo Imbrò 6,5: 18 minuti di fosforo, le gambe non sono mai state velocissime, ma la testa sì, riesce a non soffrire troppo difensivamente.
Diego Monaldi n.e.
Roman Tchintcharauli n.e.
David Logan 9: gestisce la partita dall’alto del suo magistero facendo ammattire tutti gli avversari, dirige l’orchestra scafatese con la sicurezza di una Abbado, dando sempre l’impressione di avere tutto controllo.
tromba