Sassari, 04 dicembre 2022 – Ci si aspettava una partita combattuta tra due squadre capaci di infiammare una rivalità ormai lunga 12 anni, invece la partita è durata appena 10 minuti. Il 63-92 in favore dell’EA7 Emporio Armani Milano, infatti, non fotografa a pieno il massacro perpetrato dagli uomini di coach Ettore Messina ai danni di una Dinamo Sassari, per lunghi tratti, al limite dell’imbarazzante.
Un match terminato già ad inizio della ripresa, con la difesa Olimpia capace di mettere la museruola ad una Dinamo, annichilita dal devastante parziale di 32-0 subito e che non vedeva l’ora di andare sotto la doccia per lavare via l’onta della disfatta.
Difesa capitanata dal professor Nicolò Melli (9 punti) che ha chiuso l’area per oltre 10 minuti a cavallo tra secondo e terzo quarto, chiudendo di fatto lì l’incontro. Se però Melli ha fatto da diga, Timothé Luwawu-Cabarrot è stata la dinamite che ha fatto deflagrare la cristalleria difensiva dei padroni di casa, autore di una prestazione totale da 21 punti, 5 rimbalzi, 6 assist. Ottime le prove anche di Brandon Davies e Billy Baron (16 punti ciascuno).
Milano ha dominato in lungo e in largo stravincendo ad ogni voce statistica: sia al tiro da due, il 65% contro il 45%, che da tre, 45% contro il 31%; un massacro dunque, ben evidenziato dalla differenza netta nelle valutazioni tra le due squadre, 112 contro 54.
Una sfida senza storia che ha ridato morale ad un’Olimpia da due volti: quasi infallibile in LBA, ma fanalino di coda in Euroleague, dopo l’ennesima sconfitta europea contro il Baskonia.
Per Sassari l’ennesimo brusco stop, dopo l’importante successo in BCL contro il Paok. Una disfatta che rischiava di riscrivere, in negativo, i record societari, dopo aver toccato il fondo con il -42 del terzo periodo, e in cui si è salvato il solo Eimantas Bendzius (15 punti), a cui va il merito delle armi per non essersi mai arreso nonostante la netta inferiorità palesatasi.
Gara in cui rientrava l’infortunato Chris Dowe (11 punti) dopo quasi due mesi ai box, costringendo Aleksej Nikolic in tribuna e ormai ai saluti, vista la scadenza del proprio contratto bimestrale. Per il resto una serataccia per la squadra di coach Piero Bucchi, inerme davanti al naufragio e incapace di scuotere l’apatia di una squadra che sembra essere ricaduta nell’oblio in cui era sprofondata prima della sosta, inadatta a competere e lottare, segnale ormai veramente preoccupante.
E pensare che nel primo quarto c’era ancora una partita, nonostante la prima fiammata firmata dalla coppia Melli-Davies del 2-8, la Dinamo si aggrappa al talento di Jamal Jones (9 punti) per restare in linea di galleggiamento. Luwawu-Cabarrot inizia ad illuminare l’uggioso pomeriggio sassarese con le sue penetrazioni, è +6 Milano.
Ma è sempre Jones ad alimentare l’asfittico attacco sardo e con la sua tripla si chiude il primo quarto sul 20-22.
L’Olimpia affila l’armi e con la tripla di Baldasso prova un altro allungo. Sassari sotto il ferro non è pervenuta, allora si affida ai propri piccoli per smuovere il tabellino, Robinson segna 6 punti che sembrano tenere la Dinamo in partita sul 26-31, ma è una mera illusione.
Qui comincia lo show offensivo di Baron e difensivo di Melli, i padroni di casa sono fisicamente sul parquet, ma non con la testa: è un massacro!
Negli ultimi 5′ del secondo periodo il tabellino recita 19-0 per gli ospiti, con l’Olimpia capace di chiudere l’area e sbranare i rivali in contropiede. Si va negli spogliatoi sul 26-50.
La ripresa è un’appendice del primo tempo, Sassari fatica a costruire un tiro in grazia di Dio, mentre Milano non si fa pregare dall’altra parte del campo. Luwawu-Cabarrot e Davies si avventano su quello che rimane di Sassari e il parziale lievita sul 32-0, con il punteggio impietoso che recita 26-63.
Bendzius spezza l’incantesimo e dopo quasi 10 minuti i padroni di casa tornano a segnare. Miracolo!
Milano però non si ferma e con la tripla del negativo Devon Hall (5 punti) firma il massimo vantaggio di serata, +42, e a 2′ dalla terza sirena il punteggio dice 36-78(!).
È ormai definitivamente finita, Messina decide di dare spazio ai restanti membri della panchina, mentre Bucchi aspetta ancora una scintilla che assomigli anche solo parzialmente all’ultima squadra vittoriosa contro il Paok.
La scintilla non compare, ma almeno torna a rifarsi vedere l’orgoglio, o almeno l’amor proprio della squadra del coach bolognese. Il solito Bendzius, insieme a Robinson, portano lo svantaggio ad un più digeribile -29 con cui si chiude la partita, 63-92.
Il finale di gara è, a sorpresa, uno scrosciante fiume di applausi prima alla corazzata vittoriosa e poi agli sconfitti, per tentare di rinfrancare lo spirito di una squadra apparsa per la prima volta inerme davanti al rivale.
L’EA7 Emporio Armani è ora attesa al riscatto in Eurolega per uscire dai bassifondi della classifica, ad attenderla la delicata trasferta di giovedì sera all’OAKA contro il redivivo Panathinaikos, reduce da tre vittorie consecutive; domenica poi si ritufferà in LBA, in casa contro un’altra nobile decaduta del nostro campionato come L’UnaHotels Reggio Emilia.
Dall’altro lato, per la Dinamo Sassari è tempo di ricomporre i cocci di una serata che rischia di lasciare strascichi pesanti, certo non è aiutata dagli impegni sia in campionato che in coppa: sabato infatti volerà a Casale Monferrato a far visita alla Bertram Tortona, saldamente nelle zone alte della LBA e sfida forse proibitiva, vedendo lo stato di forma delle due squadre.
Tre giorni dopo avrà in casa la delicata sfida con i francesi del Dijon, per alimentare le speranze di passaggio del turno in BCL, in una stagione già colma di amarezze.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – EA7 Emporio Armani Milano 63-92
Parziali: 20-22; 6-28; 20-32; 17-10.
Progressione: 20-22; 26-50; 46-82; 63-92.
Sala Stampa
Ettore Messina, Eimantas Bendzius e Piero Bucchi
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 5.5: nel primo quarto illude sfoderando il suo grande talento, creando tiri dal palleggio dal livello di difficoltà sempre più alta e segnando 9 punti che tengono in partita la Dinamo. Nel periodo successivo però Messina gli piazza i suoi mastini e praticamente termina l’incontro, con Jones che chiude con zero punti dopo il 10′.
Gerald Robinson 4.5: ha l’unico merito di segnare tutti e 6 i punti del secondo periodo, salvando l’onore di una Dinamo che altrimenti avrebbe chiuso il quarto con ZERO punti segnati. Nella disfatta però ci rientra anche lui, perdendo come al solito palloni banali. Soffre la fisicità debordante di Milano e una volta di più fa capire che contro squadre di un certo livello fatica a tenere il campo.
Chris Dowe 5.5: forse non l’avversaria migliore per rientrare dopo il lungo infortunio. Parte anche bene segnando subito 4 punti, quando sembra essere definitivamente entrato nel match i compagni decidono di sparire dal parquet. Migliora il proprio il tabellino durante il garbage time, ma il dato più importante resta i 18′ giocati, benzina fresca da mettere nel proprio motore.
Filip Kruslin 3: difesa oscena per uno che dovrebbe essere lo specialista di questa squadra. Si smaterializza come il resto dei compagni tra primo e secondo tempo. Prova a rimediare, sparando air ball come se non ci fosse un domani. Tutto questo con Nikolic costretto a guardare a bordo campo cotanto “spettacolo”. Oramai la sua utilità in questo roster fatica a comprenderla anche il custode del PalaSerradimigni.
Giacomo Devecchi s.v.: solo 2′ per lui, nel mortificante secondo quarto.
Kaspar Treier 4.5: come Dowe in fase di recupero fisico, per cui ha la scusante, ma veramente troppo poco anche per lui. Vaga per il parquet come un errante.
Massimo Chessa s.v: buttato nel mischione dell’ultimo periodo.
DeShawn Stephens 4: se si voleva trovare la prova del nove eccola, contro lunghi di questa caratura internazionale vengono fuori tutti i suoi limiti. Se poi non ci mette neanche quell’intensità vista contro il Paok, allora diventa veramente impossibile competere contro Melli, Hines e Davies.
Eimantas Bendzius 6: l’unico capace di portare di portare la croce durante la via Crucis di questa domenica pomeriggio. La difesa milanese mette in difficoltà anche il lituano, ma nella ripresa ha un moto d’orgoglio sul -41 e sprona i compagni a ricucire lo strappo.
Stefano Gentile 4: non era al 100% e non si è visto. Anche lui, come il resto dei compagni, ha alzato bandiera bianca troppo presto.
Osmane Diop 4.5: sicuramente meglio del suo compagno di reparto, ma troppo poco. Si schianta contro le batterie dei corazzieri Olimpia e rinfodera la solita grinta.
EA7 Emporio Armani Milano
Brandon Davies 7.5: continua il suo ottimo momento, partendo subito con la testa nel match. Il capolavoro lo compie tra secondo e terzo periodo affiancando Melli nel parziale che annienta i padroni di casa. Con 26 di valutazione è il migliore di tutto l’incontro.
Timothé Luwawu-Cabarrot 8: il suo vero squillo dal suo sbarco in LBA. Domina fisicamente contro i piccoli di Sassari che non lo possono oggettivamente tenere. Nel primo quarto regge da solo Milano, nella ripresa è un fiume in piena che spazza tutto e tutti. In alcune momenti sembra di vederne due o tre con la canotta numero 2. Chiude con 21 punti in 21′, 5 rimbalzi, 2 rubate, 6 assist e 25 di valutazione. Et voilà, l’MVP.
Nazareth Mitrou-Long 6: torna a Sassari, dopo i quarti di finali Scudetto della passata stagione in maglia Brescia, e forse è troppo carico. Spara a salve dalla lunga distanza, facendo anche qualche scelta scellerata di troppo in attacco. Dopo un paio di “gentili” richiami di coach Messina ritorna sulla retta via, limitandosi a giocare per la squadra mettendo da parte l’ego.
Nicolò Melli 8: gara totale del capitano azzurro. Nel secondo quarto chiude a chiave l’area dell’Olimpia e tutta Sassari va nel pallone. Nel parziale di 32-0, a cavallo tra i due tempi, c’è il suo sigillo in ceralacca.
Billy Baron 7.5: rientrato nell’ultima gara a Treviso, fa vedere di aver ampiamente recuperato dall’infortunio al bicipite femorale. Spacca in due la gara nel secondo quarto con i suoi classici tiri dai 6.75 che deprimono definitivamente la pessima difesa della Dinamo. Nella ripresa continua a bombardare e il divario si amplia ancora di più.
Giampaolo Ricci 6.5: non la sua miglior serata al tiro, ma in difesa si esalta depennando dal referto il nome di Jones.
Paul Biligha s.v.: gioca sì 12′, segnando anche 2 punti, ma a partita ampiamente finita e in completo garbage time. Invalutabile.
Devon Hall 5: l’unico in maglia Olimpia a faticare veramente in un primo tempo sfavillante della squadra meneghina. Commette il terzo fallo in avvio di secondo quarto e da lì, sarà un caso, ma l’Olimpia ingrana la settima marcia. Nella ripresa rientra, ma nonostante il lungo garbage time continua a non incidere, chiudendo con 5 punti e -4 di valutazione.
Tommaso Baldasso 6: entra e scalda subito la mano con un tripla che scava il divario decisivo nel secondo quarto. Nella ripresa aumenta il suo minutaggio, chiudendo con 6 punti.
Davide Alviti s.v.: Messina gli concede i minuti finali, il canestro della Dinamo è terra di conquista anche per lui.
Kyle Hines 6: la gara si mette subito in discesa per l’Olimpia, in più Stephens decide di incartarsi da solo e perciò i servizi di Mr. Hines non sono necessari. Illumina con un paio di giocate, ma Messina giustamente lo risparmia.
Giovanni Olmeo