Sassari, 30 novembre 2022 – Data per morta dopo tre pessime annate in Basketball Champions League, la Dinamo Sassari è finalmente tornata alla vita vincendo una gara europea contro i greci del Paok Salonicco per 82-78, una gara ampiamente condotta dai sardi che nel finale hanno rischiato di gettare al vento un match già vinto. Ora la qualificazione al turno successivo non è più utopia.
Una Dinamo finalmente pugnace fuori confine, anche se si è giocato al PalaSerradimigni, capace di tenere le redini di una gara che era un’autentica ultima spiaggia, in caso di sconfitta infatti sarebbe stata quasi certa l’ultima piazza del girone G e matematica se domani sera Dijon avesse fatto l’impresa contro Malaga.
L’unica pecca è stata far rientrare il Paok dopo essere stati anche sul +14 e perciò a soli 7 punti dal ribaltare la debacle dell’andata, persa a Salonicco con 20 punti di scarto, rischiando poi nel finale di vedersela scivolare via dalle dita, facendo intravedere quelle fragilità mentali di una squadra ancora in convalescenza.
Una vittoria messa in cascina nonostante una serata non memorabile dalla lunga distanza, solo il 30% contro il 48% degli ospiti che proprio grazie ai suoi tiratori, Jalen Riley su tutti (20 punti), è riuscita a riavvicinarsi nel finale; ma il match è stato vinto dentro l’area, con un Banco di Sardegna tornato finalmente a girare velocemente la palla in attacco, come quello ordinato ammirato nel finale della stagione scorsa, grazie ai 23 assist che hanno visto salire la percentuale dei tiri al 54%.
Una Sassari rinvigorita dalla prestazione titanica del nuovo centro DeShawn Stephens, doppia doppia da 15 punti e 10 rimbalzi, del ritrovato genio di Gerald Robinson, 14 punti e 6 assist, ma soprattutto del suo MVP, Eimantas Bendzius, capace di demolire il muro eretto da coach Lykogiannis con le sue 18 picconate e 8 rimbalzi.
Ottimo il solito Jamal Jones, in leggera flessione ma comunque autore di 10 punti; bene anche le seconde linee come Aleksej Nikolic (6 punti e 7 assist), forse alla sua ultima gara in Sardegna visto il probabile rientro di Dowe dall’infortunio già questa domenica, e Stefano Gentile (7 punti e 6 assist), cuore, polmoni, reni, fegato e milza di una squadra in lenta ripresa.
Una gara in cui il Paok arriva in ritardo sul parquet, con la Dinamo incapace di approfittarne, andando solamente sul 5-0 dopo 3′. L’attacco ospite non ne vuole sapere di carburare, ma i sassaresi fanno i buoni padroni di casa e li attendono pazientemente, Riley non fa complimenti e a metà del primo periodo mette i suoi avanti sul 9-10.
Stephens e Jones scuotono il Banco che torna a macinare, anche grazie all’energia messa dentro dalla panchina e chiude il primo quarto avanti sul 19-14.
La Dinamo sembra avere più benzina e questa volta non fa sconti, i padroni di casa così volano sul +12 con una giocata da tre punti di Osmane Diop (5 punti). Stephens è un muro in difesa, il Paok fatica a trovare canestri facili e ancora Diop firma il massimo vantaggio di tutta la partita, +14 sul 33-19.
Jaylen Hands (19 punti) si iscrive alla gara sfoderando le giocate che hanno affondato Sassari all’andata, ricuce lo strappo fino al -6. Una grande giocata in reverse di Robinson chiude il primo tempo sul 40-30.
Nella ripresa la difesa Dinamo non cala d’intensità, nel primo tempo sono state 7 le palle recuperate, e anche grazie ad un Stephens dominante persino nel pitturato offensivo, resta a distanza di sicurezza. Una magia di Gentile ricaccia gli ospiti sul -13, che però trovano nuova linfa da Tyler Polley (15 punti) fino a quel momento spettatore non pagante.
È uno show inatteso quello del numero 12 in maglia nera, che riporta il Paok sul 63-55 al 30′.
La Dinamo vede riapparire i fantasmi che l’hanno accompagnata in questo inizio di stagione, le gambe tremano, cosa che invece ad Hands non accade, 63-62 e -1 per i greci. Jones prova ad allungare con la bomba che fa urlare tutto il palazzo, urlo ricacciato prontamente in gola dalla tripla di un Riley letteralmente infermabile per tutto l’ultimo quarto.
Allora tocca al lituano di Sardegna caricarsi la squadra sulle spalle piazzando un 5-0 che ridà ossigeno agli uomini in maglia verde. Il +7 di Nikolic sembra mandare i titoli di coda, ma è ancora un Riley on fire a riportare gli ospiti ad un possesso di distanza.
L’ultimo minuto è per cuori forti: il Banco rischia di cestinare con una persa di Nikolic, salvata prontamente da un attento Robinson. Kruslin fa solo 1/2 dalla lunetta e concede l’ultimo tiro al Paok sull’80-78, Hands però sbaglia la tripla vittoria e Bendzius sigilla la vittoria dalla lunetta. È 82-78, una vittoria meritata e voluta fortemente, dopo un finale in cui si è rischiata la beffa.
La Dinamo resta così ultima, ma a pari punti col Paok e con lo scontro diretto a sfavore. Nelle ultime due gare rimaste, la squadra di Bucchi sarà costretta a vincerne almeno una contro Malaga e Dijon e sperare che i greci perdano entrambe le sfide. Solamente così Sassari aggancerebbe l’ultimo vagone per andare a giocarsi i play-in, anticamera della seconda fase della BasketballCL.
Diciamola tutta, un obiettivo che sembrava già sfumato un mese fa.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Paok Mateco 82-78
Parziali: 19-14; 21-16; 23-25; 19-23.
Progressione: 19-14; 40-30; 63-55; 82-78.
Sala Stampa
Aristeidis Lykogiannis, Tyler Polley, Piero Bucchi e DeShawn Stephens
Queste le parole di coach Piero Bucchi:
Partita durissima, importantissima per noi per riaprire il girone, siamo partiti con un grande primo tempo. Siamo una squadra molto diversa dall’anno scorso anche se alcuni giocatori sono uguali, non so se è la partita della svolta, però dobbiamo continuare a lavorare trovando un assetto definitivo, dobbiamo avere pazienza, ci vuole un processo di crescita dopo alcuni cambiamenti, che ne vedranno ancora uno con Dowe.
Deshawn ha fatto un grande partita, le ha toccate tutte, ha convertito canestri, ha segnato 15 punti, è stato straordinario difensivamente con i rimbalzi, i cambi, le stoppate, spero che sia la prima doppia doppia di una lunga serie. Gerald ha fatto una buona partita, mi è piaciuto Nikolic, l’ho visto dentro l’incontro e ho giocato con due playmaker insieme. Non volevo una risposta da Pesaro, che in questo momento è una delle più in forma del campionato e abbiamo fatto una buona partita.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 6.5: meno sfavillante rispetto alle ultime uscite, segna comunque 10 punti con lampi di talento purissimo. Alla lunga soffre la difesa fisica dei greci e cala d’efficacia.
Gerald Robinson 7: in crescita di condizione e si vede. Meno pasticcione del solito, solo 2 le palle perse e tanta disciplina per un giocatore che troppo spesso tende ad uscire dai binari. Autore della spallata che porta i suoi sul +10 all’intervallo. Nel finale è sempre lucido nelle scelte, quando invece prima iniziava a gettare palle all’ortica alla ricerca di angoli di passaggio impossibili, stasera non ha sbagliato un possesso. Per lui 14 punti, 6 assist e 4 rubate.
Filip Kruslin 5: anche stasera in grossa difficoltà. In difesa Riley gli fa girare la testa e forse anche per questo in attacco vede due ferri, chiudendo con il 16% al tiro. Nel finale fa tremare tutto il PalaSerradimigni con l’1/2 ai liberi che rischiava di cestinare la vittoria. Il vero dilemma è se continuare con questo accanimento terapeutico oppure è tempo di staccare la spina.
Giacomo Devecchi s.v.: 10 secondi sul parquet per il capitano.
Kaspar Treier 6: ancora alla ricerca della forma migliore, non arretra mai e ci mette sempre il corpaccione. Disciplinato in attacco, si prende i tiri giusti, segnando anche un tripla.
DeShawn Stephens 7.5: quello che i tifosi e lo staff della Dinamo volevano vedere dall’inizio della stagione, un centro che corresse per 40′, non sbuffasse e attaccasse costantemente il ferro sia a rimbalzo che con la palla in mano. Stephens ha fatto vedere che nonostante tutti i suoi limiti, può giocare a questi livelli. Doppia doppia, la prima in maglia Dinamo, da 15 punti e 10 rimbalzi. Parte balbettante, ma dopo pochi minuti è un crescendo rossiniano. Cancella dal campo Renfro che all’andata in Grecia aveva spazzato via lo svogliato Onuaku.
Eimantas Bendzius 8: forse il maggior beneficiario del cambiamento avvenuto nel roster, con l’arrivo di Stephens e soprattutto il ritorno di Treier, confeziona una gara da leader assoluto. Torna ad essere letale al tiro, chiuderà con il 75%, e il Paok non ha letteralmente le armi per arginarlo. Nel finale c’è la sua firma in calce, con la tripla che ricaccia indietro i greci, la penetrazione di stordente bellezza che fa spellare le mani al pubblico di casa e i liberi che suggellano la vittoria. Chiude con 18 punti, 8 rimbalzi e 24 di valutazione, serata da MVP.
Stefano Gentile 7: con lui in campo è sempre un’altra Dinamo e non è un caso se è il migliore per plus/minus (+13). Capace di trainare i compagni quasi da solo, lo trovi in ogni metro quadrato del parquet, uomo ovunque. L’unico della squadra capace di attaccare al meglio i pick and roll centrali e Stephens e Diop ringraziano. Chiude con 7 punti, 5 rimbalzi, 6 assist e 1 rubata in soli 17′.
Osmane Diop 6.5: Stephens è in serata e a lui restano solo le briciole. Nonostante i pochi minuti non fa mai calare l’intensità, creando diversi grattacapi ai lunghi greci. L’intesa con Gentile è sempre un piacere per gli occhi.
Aleksej Nikolic 6.5: entra dalla panchina e in pochi secondi si ritrova due falli sul gruppone, con annessa rabbia per l’antisportivo piuttosto fantasioso fischiatogli contro. È bravo a tornare centrato e mettersi al servizio della squadra, chiude con le solite basse percentuali al tiro (16%), ma i 7 assist pesano come macigni. Questa rischia di essere la sua ultima partita in maglia Dinamo, visto l’imminente ritorno di Chris Dowe, un innesto utile per una Dinamo in difficoltà in questi due mesi. Forse un errore madornale lasciarlo partite, invece di liberarsi di un’altra zavorra del roster…
Giovanni Olmeo