Pesaro, 27 novembre 2022 – La Carpegna Prosciutto Pesaro fa incetta di scalpi nobili in questa LBA, dopo la nettissima vittoria solo una settimana fa in casa di Brindisi, batte anche la Dinamo Sassari per 81-75 con una break decisivo in avvio di ultimo periodo che ha indirizzato il match in favore della squadra di Jasmin Repesa.
Sugli scudi il solito Muhammad-Ali Abdur-Rahkman, ormai fortemente candidato al titolo di MVP di LBA dopo l’ennesima esibizione balistica del numero 5, autore di una prestazione da assoluto dominatore: 27 punti, con oltre il 70% al tiro, che hanno aperto e chiuso una gara che ha vissuto per lunghi tratti sull’equilibrio, fino ai parziali dell’ultimo periodo.
Parziali alimentati da due insospettabili come Riccardo Visconti e Valerio Mazzola, fino a quel momento a secco, con 6 punti ciascuno che hanno incrinato le certezze degli ospiti. Ottime le prestazioni anche di Dejan Kravic (12 punti) e Kwan Cheatham (8 punti) protagonisti, insieme al solito Abdur-Rahkman, del parziale conclusivo che la gara l’ha chiusa.
Partita vinta da Pesaro soprattutto nel pitturato, restando per tutta la gara ampiamente sopra il 50% al tiro, e chiudendola invece ai sardi che hanno faticato tremendamente a trovare tiri facili da sotto.
La Dinamo Sassari infatti è riuscita a restare a galla grazie alle alte percentuali dai 6.75, il 50% con 11/22, con i suoi cecchini finalmente in serata, soprattutto Eimantas Bendzius con 18 punti anche se alla fine spremuto come al solito da Piero Bucchi, Gerald Robinson (15 punti) e Filip Kruslin (9 punti).
L’unico che invece è riuscito ad aprire le maglie della difesa pesarese è Jamal Jones, autore di 13 punti quasi esclusivamente nel primo tempo, prima di sporcare le sue percentuali nel finale dopo essere stato tanti minuti in panca a causa degli ormai soliti problemi di falli.
Il Banco di Sardegna, reduce dall’importante vittoria casalinga con Scafati, non riesce a sfatare il tabù trasferta neanche stavolta, tabù che l’ha vista sempre sconfitta lontano dal PalaSerradimigni.
Sconfitta arrivata per un attacco che fatica ancora a carburare, soprattutto dopo la perdita di Onuaku che dava molta più pericolosità dentro l’aerea, cosa che Stephens ancora non riesce dare e forse non darà mai con quella qualità.
Qualità che è mancata stasera anche dalla linea carità, come detto anche da coach Bucchi a fine gara, un 8/17 sanguinoso, ma che non può essere il principale problema della quinta sconfitta in 8 giornate di campionato per una squadra partita con altre ambizioni e ora impelagata fuori dalla zona playoff.
Eppure la Dinamo di inizio gara sembrava centrata, soprattutto in fase difensiva cercando di togliere i rifornimenti al pericolo numero uno Abdur-Rahkman, e con un Jamal Jones in formato deluxe.
Il numero 5 in maglia gialla si sveglia e inizia a dar vita ad una gara di tiro di assoluto livello contro Bendzius che viene vinta dal lituano e il primo quarto si chiude 20-21 in favore degli ospiti.
Le seconde linee della Dinamo entrano bene in partita e portano la squadra di Bucchi sul +4. Ma Abdur-Rahkman è un spettacolo e grazie a lui Pesaro firma un parziale di 16-7 che gira l’inerzia. Il miglior realizzatore di questa LBA è già a 16 punti dopo appena 15′!
La squadra di Repesa è brava a condurre il ritmo della gara e il primo tempo si chiude sull’appoggio vincente di Kravic, con i padroni di casa negli spogliatoi avanti 42-38.
Nella ripresa due fiammate di Bendzius e Jones riportano Sassari con il naso avanti. Jones e Stephens si caricano di falli e iniziano i problemi per biancoblu, costretti a perdere pericolosità offensiva e diventando prevedibili.
Abdur-Rahkman continua a martellare, Bendzius è il solo a portare acqua ad un mulino che rischia di finire a secco e la Dinamo riesce a restare attaccata al match grazie solo alla vena realizzativa del proprio lituano.
Sassari non molla nonostante una Pesaro più in palla e i liberi di Diop la riportano sorprendentemente sul +2, ma la tripla di Riccardo Visconti riporta i suoi sul 59-58 dopo 30′.
Ma è all’inizio dell’ultimo periodo che si decide tutto, con Visconti autore di due triple a cavallo dei due quarti che spezzano l’equilibrio. La Vuelle sembra averne di più e accelera, con la tripla di Mazzola che firma il 9-0 di parziale.
La Dinamo non segna da oltre 3 minuti e mezzo ed è il solito Bendzius a risvegliare i suoi con una tripla che sa di ossigeno. Robinson si fa ispirare dal compagno e magicamente riporta i suoi in partita, ad un solo possesso pieno di distanza.
Ma è un altro tremendo parziale di 9-2 che chiude definitivamente la sfida, 7 punti dei quali di Abdur-Rahkman, e chi se no!
Sassari riesce a limare lo svantaggio, ma ormai la gara è andata, vince Pesaro con il risultato di 81-75. Una gara vinta con merito e azzannata nell’ultimo periodo come le grandi squadre sanno fare.
La Carpegna Prosciutto Pesaro ormai veleggia in alta classifica e vede sempre più vicine le prossime Final Eight. Ora è attesa da due sfide con delle rivali di classifica, che le potranno dire se ambire ad un piazzamento di questo tipo anche nel finale della regular season sarà utopia oppure no: a Trento fra sette giorni e successivamente in casa contro la sorprendente Varese.
Per la Dinamo Sassari l’ennesimo stop esterno di una stagione con mille problemi. Già fra due giorni ci sarà la sfida interna in BCL contro il Paok, che in caso di sconfitta la estrometterebbe definitivamente dalla fase successiva.
Neanche il tempo di rifiatare e la domenica successiva sarà una gara speciale: l’ennesimo capitolo della sfida lunga oltre un decennio contro l’Olimpia Milano, in un PalaSerradimigni certamente tutto esaurito, che riporta alla mente dei tifosi sassaresi tanti bei ricordi, ormai sbiaditi se si ripensa al triste presente.
Carpegna Prosciutto Pesaro – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 81-75
Parziali: 19-20; 23-18; 17-20; 22-17.
Progressione: 19-20; 42-38; 59-58; 81-75.
Sala Stampa
Piero Bucchi
Jasmin Repesa
Le Pagelle
Carpegna Prosciutto Pesaro
Dejan Kravic 7: entra sotto pelle a Stephens, ma viene limitato quasi subito dai falli. Quando rientra nell’ultimo quarto prende possesso del pitturato, segnando tre canestri che alimentano la fuga pesarese. Chiude con 12 punti e 7 rimbalzi.
Muhammad-Ali Abdur-Rahkman 9: non sbaglia letteralmente una scelta e quando decide di forzare un tiro… Mette pure quello! Una gara da assoluto dominatore, 27 punti, oltre il 70% al tiro, 3 rimbalzi e 27 di valutazione. La apre e la chiude lui, con un tripla da 8 metri che manda i titoli di coda. La corsa al prossimo MVP della LBA 2022-23 rischia di essere già finita dopo appena 8 giornate.
Riccardo Visconti 6.5: fatica ad entrare nella gara, ma a cavallo tra il terzo e quarto periodo ci mette la sua impronta, con due triple pesantissime che firmano il break decisivo che porterà Pesaro alla vittoria.
Davide Moretti 5: paga la maggiore fisicità degli avversari e le sue percentuali non lo aiutano ad acquistare fiducia.
Valerio Mazzola 6.5: quasi non si fa notare, ma quando serve porta il proprio mattoncino alla causa pesarese con due bombe dal peso specifico indicibile.
Jon Axel Gudmundsson 6: da tre non è serata e si vede (0/3) e allora si sacrifica in fase difensiva.
Vasilis Charalampopoulos 7: fatica ad entrare in ritmo in attacco, sbagliando qualche tiro di troppo, e allora aspetta che sia la gara ad andare da lui. Nella ripresa sembra ovunque e ritrova anche il fondo della retina. Chiude con 8 punti, 7 rimbalzi, 3 stoppate, 4 assist e 20 di valutazione
Leonardo Totè 5: sempre in difficoltà contro i lunghi ospiti. Mai pericoloso sotto il ferro e pasticcione con la palla in mano (3 perse).
Kwan Cheatham 7.5: in difesa è difficile contenere Bendzius, ma non sfigura, anzi. Lottatore nato a rimbalzo (11 rimbalzi), nel finale è lucido anche al tiro segnando un paio di canestri che chiudono la sfida.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 6.5: nel primo tempo è il pericolo numero della difesa pesarese. Segna in qualsiasi modo e da qualsiasi posizione. Poi ritornano a galla gli atavici problemi di falli che lo costringono a sedersi in avvio di ripresa. Quando viene scongelato nel finale, servono i suoi punti, ma le sue mani sono diventate irrimediabilmente fredde.
Gerald Robinson 5.5: continua a giocare a corrente alternata e la botta al ginocchio nella ripresa non lo aiuta di certo. Nel finale è uno dei pochi a tenere a galla la Dinamo, ma predica nel deserto. Chiude con 15 punti, 2 assist e le immancabili 5 perse, ormai una certezza.
Filip Kruslin 6: questa volta la mano dai 6.75 è calda è si vede con un 3/3 in avvio di gara. In difesa ha l’arduo compito di arginare il numero 5 avversario, cosa impossibile oggi.
Giacomo Devecchi s.v.: solo 3′ in campo per il capitano biancoblu.
Kaspar Treier 5: sembrava essere già in una buona condizione fisica e invece a Pesaro si è visto che il ragazzo è ancora lontano dalla migliore condizione.
Massimo Chessa s.v.: solo 6′ sul parquet in cui non riesce a mettere la sua impronta.
DeShawn Stephens 5: aggredisce bene il match mettendo sul piatto la solita cattiveria e atletismo. Kravic per lui resta un rebus irrisolvibile e si carica di falli. Rientra nel finale, ma il lungo pesarese finisce l’opera con un paio di canestri in completa solitudine che chiudono la gara, con Stephens che resta a guardare.
Eimantas Bendzius 7: parte alla grande, bombardando dai 6.75. Bucchi però torna a spremerlo come un limone e i 35′ sul parquet gli fanno perdere lucidità e pericolosità offensiva. Nel finale torna a segnare dalla distanza, illudendo gli ospiti, ma è ormai troppo tardi. Chiude con 18 punti e un ottimo 4/5 da tre.
Stefano Gentile 6.5: ha il merito di essere l’unico capace di contenere Abdur-Rahkman. In attacco invece è ancora alta l’intesa con Diop, che gli frutta 4 assist. Alla distanza paga la fatica e la difesa sassarese ne risente.
Osmane Diop 5.5: chiamato a dare un contributo maggiore, causa i problemi di falli di Stephens. Parte bene contro Totè, ma quando è Kravic quello da marcare cominciano i problemi. Nel finale viene portato a scuola dal lungo bosniaco.
Aleksej Nikolic 5: sembra essere svanita la verve che lo aveva accompagnato all’inizio dell’avventura in Sardegna. Non riesce mai a far girare il pallone nella maniera giusta, rallentando ancora di più un attacco già letargico di suo.
Giovanni Olmeo