Trento, 20 novembre 2022 – Reduce dalla vittoria in volata di Verona la Dolomiti Energia era chiamata ad un’ impresa, dovendo affrontare la capolista Segafredo imbattuta fino a stasera, ma la dura legge del parquet ha spento gli ardori degli adigini fin dal primo quarto.
Dopo la rotonda vittoria casalinga contro Valencia la Virtus è salita in riva all’Adige senza gli indisponibili Abass, Shengelia, Lundberg, Ojeleye, Menalo e Teodosic, lasciato a riposo in vista del doppio impegno di Eurolega della prossima settimana.
Per i primi tre quarti la partita si è svolta esattamente come ci si poteva aspettare: Virtus in controllo del match fin da inizio con Mannion, partito in quintetto, a menare le danze ed i compagni, Mickey e Cordinier in testa, a sfruttare il maggior talento a disposizione tanto che a metà gara i bolognesi si erano portati sul +17.
Dopo un terzo quarto interlocutorio che si chiudeva sul -15 per i trentini nell’ultimo parziale Bologna staccava la spina, perdendo 8 palloni, contro i 4 persi nei minuti precedenti, e gli uomini di coach Lele Molin avevano la caparbietà di rientrare in partita con i rimbalzi offensivi e la mano di Andrew Crawford dalla lunga distanza, tanto da costringere coach Scariolo a chiamare time out dopo il 9-0 di parziale. A questo punto si è vista la differenza fra avere in campo giocatori di esperienza e classe a menare le danze contro un ragazzo talentuoso, ma presuntuoso: tiro forzato di Spagnolo, bomba di Belinelli dall’angolo, tiro forzato dello stesso n° 9, bomba centrale di Hackett, fallo tecnico sempre del nativo di Brindisi tiro libero messo a segno dal capitano bianconero, controparziale di 7-0 e partita praticamente in ghiaccio per la Virtus.
Non era sicuramente questa la partita da vincere per la Dolomiti Energia, ma i ragazzi del Presidente Longhi ci hanno provato fino alla fine, dando prova del solito orgoglio che da anni li contraddistingue, ma se i trentini vorranno provare ad entrare nei play off sarà necessario che Flaccadori dia un apporto diverso e che coach Molin tenga a freno gli istinti di Spagnolo che è sicuramente forte, è sicuramente talentuoso, ma non può pensare di giocare 1 vs 5 nei finali di gara, soprattutto contro una squadra dello spessore di questa Virtus.
In casa felsinea la Segafredo ha raggiunto l’obbiettivo di mantenere l’imbattibilità in campionato e di uscire dal campo senza ulteriori problemi fisici, però dovrà evitare quei cali mentali che contro Trento possono essere assorbiti, ma che contro gli avversari della prossima settimana, Panathinaikos ed Efes, potrebbero essere fatali.
Una nota per Nico Mannion: questa sera, per la prima volta dal suo arrivo, mi sono augurato un suo rientro in campo per raddrizzare la partita, che sia di buon auspicio per una sua costante crescita, dopo lo scorso sfortunato anno ne ha bisogno.
Sala Stampa:
Ai microfoni di Eleven Sports così Nico Mannion:
“Non è mai facile, abbiamo cominciato bene. Poi Trento ha giocato un secondo tempo più fisico, e ha tirato meglio. Abbiamo tanti giocatori, siamo 17, quando uno manca gli altri devono fare un passo avanti.”
Highlights:
Dolomiti Energia Trentino Aquila Basket vs Virtus Segafredo Bologna 64-71
Parziali: 10-20; 17-24; 18-16; 19-11
Pagelle:
Luca Conti 6: gioca solo 5 minuti senza sfigurare.
Matteo Spagnolo 5: dopo la grande prova di Verona sperava di ripetersi contro avversari di un livello sicuramente superiore, ma la sicurezza nei propri mezzi non può sfociare nella presunzione.
Toto Forray 5,5: soffre ogni singolo possesso avversario perchè i piccoli virtussini lo portano sempre in post basso, ma il cuore non gli manca mai, gli mancano le sue fiammate.
Diego Flaccadori 5,5: scentrato al tiro ed impreciso nel gestire la squadra, mezzo voto in più perchè ha giocato 28 minuti sul dolore, come abbiamo imparato da coach Molin in sala stampa.
Mattia Udom 6: nel secondo tempo è uno degli artefici della rimonta grazie ai suoi anticipi, ma le percentuali al tiro non gli fanno superare la mera sufficienza.
Lorenzo Dell’ Anna n.e.
Andrew Crawford 7,5: partita di grande sostanza e precisione al tiro, il suo 5/7 nelle bombe è il motivo principale per cui Trento ha provato a giocarsela fino alla fine.
Maximilian Ladurner n.g.: 3 minuti di campo per il rientro dopo un infortunio.
Andrejs Grazulis 6: inizia con buona personalità, però è troppo falloso al tiro, si salva grazie ai rimbalzi.
Darion Atkins 7: gara di grande energia, fa tribolare i lunghi bolognesi catturando ben 4 rimbalzi offensivi, è un tipico lungo di Trento, ed è un complimento, mezzo voto in meno per la pervicacia nel tentare tiri da tre che non fanno proprio parte del suo bagaglio.
Trent Lockett 4,5: un’ameba.
Niccolò Mannion7+: buona buona partita, con lui in campo la palla gira più veloce, ed il suo primo passo fulminante mette in difficoltà chiunque gli si ponga di fronte.
Lucio Martini n.e.
Marco Belinelli 6: fino a metà terzo quarto in grossa difficoltà, ma classe non è acqua, e mette il canestro più importante della gara.
Alessandro Pajola 5,5: partita di tutto riposo, non si spreme neanche più di tanto in difesa.
Ismael Bako 5,5: dopo un ottimo primo tempo si addormenta, e nella ripresa dorme su tutti i possessi.
Michele Ruzzier n.e.
Mam Jaiteh 5: è ancora molto indietro di condizione, fa fatica a finire al ferro ed è ancora troppo lento fra aiuti e recuperi.
Daniel Hackett 6+: sembra in ripresa fisicamente, un paio di cose delle sue, riviste dopo tanto tempo, buon viatico.
Leo Menalo n.e.
Mouhammadou Jaiteh 5: è in grande down, sicuramente di fiducia, per me anche fisico.
Daniel Hackett 7: partita di grande sostanza ed intelligenza, fa capire a Spagnolo cosa voglia dire giocare in Eurolega e sfrutta tutti i miss match che può, per non farsi mancare nulla mette pure la bomba del +12 che ricaccia indietro Trento.
Jordan Mickey 6: inizia con le marce alte, poi si gestisce in vista delle partite della prossima settimana.
Gora Camara 5,5.: 4 minuti invisibili, con quei centimetri non può non sporcare il tabellino.
Kyle Weems 6+: deve giocare tutta la partita fuori ruolo, e si difende, ma ha grandi problemi nel tiro dalla lunga, sembra quasi avere un problema di rilascio.
Isaia Cordinier 6,5: se la partita fosse terminata nel terzo quarto avrebbe preso la palma del migliore in campo, ma nel finale si deconcentra e fa qualche sciocchezza di troppo. Quando diventerà un po’ più continuo e si renderà conto della sua potenza diventerà un fattore con la F maiuscola.