Brescia, 28 settembre 2022 – Si riapre la stagione LBA come l’avevamo lasciata. Vero, il primo appuntamento è stato alle 18, con la prima semifinale tra la Bertram Tortona e la Dinamo Sassari. Ma l’appuntamento serale della seconda partita di qualificazione alla finale è davvero clou. Si riaffrontano le due ultime finaliste degli scorsi playoff: l’Olimpia Milano, campionessa d’Italia in carica, e la Virtus Bologna, detentrice della Frecciarossa Supercoppa.
Partita che non rispetta le attese, o forse sì: il gioco langue, si tira male e si perdono tanti palloni. Si sa, la stagione è lunghissima e dispendiosa per entrambe le squadre, la preparazione è pesante. Solo le difese hanno una parvenza di rodaggio, che costringe entrambe ad un punteggio superbasso. Solo Cordinier non ci sta.
Il Match in breve.
Breve perchè non c’è molto da dire: Gioco “sporco” dietro, con grosse pressioni sulla palla e gambe che offensivamente non reagiscono, come il gap del segnale di Eleven Sport nei confronti del livetime satellitare, già in ritardo di suo. Non si trovano tiri facili, non sempre per merito difensivo, comunque sensibile e visibile. Si provano varie giocate, solo due player però rispondono: Semi Ojeleye per la Virtus, autore dei primi punti del match, e Devon Hall, che con 4 triple di fila cerca l’allungo decisivo, sul 20-8 dopo 13 minuti di gioco (!!!). Si chiude il primo tempo come fosse un quarto: 26-22 per l’Olimpia dopo 20′ di gioco.
Secondo tempo sulla falsa riga del resto del match, con la ciliegina sulla torta di un arbitraggio al pari dello spettacolo, ovvero basso. Certe fiscalità utili solo a frammentare il gioco già spezzettato dalle numerose palle perse. Tenta ancora Hall di forzare un allungo, solo che Ojeleye gli risponde a tono. Da qui si entra nel Cordinier Time: il francese sciorina una prestazione tutto tondo, arrivando dai voli a canestro per il pareggio, alla tripla dell’allungo, alla difesa su Thomas e Melli.
Non si sbloccano i tiratori milanesi, prende però coraggio il frontcourt bolognese, con Mickey e Bako a strappare rimbalzi offensivi importanti. E nella continua ed inutile fiscalità dal profumo arrogante della terna, Lundberg sembra sigillare il risultato e la qualificazione alla finale di questa Frecciarossa Supercoppa 2022 per la sua Virtus Bologna, ma ci pensano Michele Rossi, Beniamino Attard e Guido Giovannetti a rimettere in piedi tutto, con fallo su tiro da 3 (!!!) e tecnico a coach Scariolo. Potenziale vittoria per Milano, ma Baron sbaglia il libero del vantaggio.
OVERTIME!
Ancora 5 minuti di gioco per decretare l’ulteriore finalista, dopo la qualificazione della Dinamo Sassari, alle spese della Bertram Tortona. Il 9-0 di parziale iniziale a favore Virtus ne decreta la fattiva qualificazione delle V nere. Pajola, Bako e soprattutto Lundberg, col primo canestro dal campo, danno lo strappo decisivo alle strenue velleità milanesi, più per forma fisica che per meriti altrui, seppur presenti.
EA7 Emporio Armani Olimpia Milano – Virtus Segafredo Bologna 64-72 dts.
SALA STAMPA
Coach Ettore Messina: “Complimenti alla Virtus ed in bocca al lupo per domani. Si sono affrontate due squadre che hanno faticato molto in attacco, loro hanno trovato un po’ di quadratura con il pick and roll centrale, mentre noi abbiamo avuto percentuali che non ti puoi permettere a questo livello. Potevamo anche vincerla alla fine, ma non sarebbe stata comunque una partita da andare a casa contenti. Una buona cosa, nell’arrabbiatura e nel dispiacere per la sconfitta, speriamo che si riesca a riazzerare tutto, allacciandosi le scarpe e capendo di avere una stagione difficile davanti. Speriamo di farlo“.
Assistant Coach Andrea Diana: “Ringrazio Sergio per questa possibilità di poter parlare a nome del club. Anche se impegnato a Eurobasket, è sempre stato con noi in contatto. Anche per me è un’emozione essere qui, ricordo gli anni passati a Brescia. E riguardo la partita, è stata dura, con alti e bassi come può essere normale in questo momento. è una squadra che piano piano ha cercato di continuare a lavorare aumentando il numero dei presenti. Siamo soddisfatti del lavoro che c’è stato, abbiamo dovuto vincerla due volte. Siamo rimasti lucidi e attenti nel supplementare mantenendo la giusta solidità difensiva. E soprattutto il controllo ai rimbalzi, che sono state una chiave del match. Le assenze ci costringono a far giocare da quattro Ojeleye mentre l’idea è di spostarlo anche a 3. La partita di domani sarà ancora più dura perché come detto da Pozzecco la Dinamo ha avuto meno assenze ed è una squadra già rodata. Semi è appena arrivato e ha bisogno di tempo. Oggi la chiave era pareggiare l’impatto fisico di Milano. Giocare con fisicità. Lo ha fatto bene Semi ma anche altri, sia tra gli esterni che nel pacchetto dei lunghi”.
Luciano Lucio Pizzi
@Lubos10