Trentaquattro giornate di fatiche e sudore per conquistarsi il vantaggio del fattore campo e poi…E poi basta una serata non storta, di più, per dare il classico calcio al secchio del latte faticosamente riempito.
Questo in breve il primo pensiero che mi viene in mente dopo la sonora batosta che l’Efes rifila all’Olimpia Milano a domicilio, andando in vantaggio 0-1 nella serie e mettendo quintali di pressione addosso a Messina e soci per Gara2 di giovedì, che somiglia molto a una partita senza domani.
Ovvio che sia così, andare a Istanbul sotto 0-2 vorrebbe dire avere non più del 3% di possibilità di passare il barrage. Vero che in stagione regolare Milano espugnò la Sinam Erden Sports Hall, ma i playoff sono un altro sport e i campioni in carica non credo abbiano intenzione di sciogliersi sul più bello come invece pare proprio fare la squadra milanese.
Certo ci sono alibi ed anche pesanti, rimane il fatto che una prestazione come quella di stasera desta perplessità e si presta a molteplici valutazioni, iniziando dalla guida tecnica.
Tutti conoscono il modo di allenare di Messina ormai ma soprattutto negli ultimi anni comunque mi pare meno flessibile nel cambiare lo spartito di una gara (già ai tempi della Virtus non è che fosse un drago, come la finale persa in casa contro il Pana dimostra), quasi restìo a provare armi tattiche di squadra o quintetti particolari in grado magari di cambiare la partita anche solo a livello emotivo.
Vero che non ha nemmeno uomini adatti a farlo, anche se li ha scelti lui, ma quella di oggi è la classica partita che se non provi qualcosa di diverso non la vinci mai dato che la squadra in attacco ha fatto una fatica immane, ogni punto segnato era quasi come un gol.
Parliamo anche della preparazione a questa partita: l’idea di fare cambio su tutto fin dall’inizio lasciando i vari Melli, Tarczewski, Hines e Bentil nelle grinfie di Larkin e Micic non è stata l’idea del secolo. Sembrava pagare dividendi fintanto che le percentuali da fuori dei turchi si sono mantenute modeste: appena le hanno alzate, buonanotte ai suonatori.
E sperare che gente dal talento di Larkin o Micic ma anche dei lunghi tiratori come Moerman o Singleton (caro Flavio Tranquillo, Singleton è un tiratore da 3 anche se quest’anno sta tirando male, guardare le statistiche degli anni scorsi grazie…) sbaglino sempre non è certo realistico.
Che l’attacco, date le condizioni precarie di Rodriguez e di scarso rendimento di Delaney, faccia fatica non dico sia ovvio ma prevedibile. Come prevedibile è la manovra biancorossa, poco fluida ed infarcita di palleggi inutili, senza sbocchi in post basso e con pochissima circolazione di palla e di pericolosità dei lunghi vicino al ferro.
Tutte situazioni non certo nuove, i più affezionati lettori sanno che le scrivo da tempo. L’assenza di Mitoglou è pesantissima e va aldilà del valore pur alto del giocatore perché il greco era l’unico lungo attaccante e capace di segnare in ogni condizione: da fuori, dal post basso, col tiretto dai 4 metri dopo uno short roll, da rimbalzo offensivo.
Insomma, dava quella varietà di soluzioni che ora Messina non ha e che gli mancano come ossigeno, senza contare la difesa dove piedi veloci e tempismo per stoppare aiutavano molto, e poi era il compagno di reparto ideale per Melli.
Il parco lunghi ha un talento offensivo drammatico in rapporto al livello in cui stanno giocando: e stasera Bentil ha pure trovato 3 siluri da lontano…Ma è il 3/11 da due punti di tutto il reparto a fare la differenza in negativo.
E’ una delle statistiche chiave: tre soli tiri segnati su solamente 11 tentativi da due punti da Hines, Tarczewski, Melli, Bentil e Ricci. Poco, pochissimo. Altra statistica chiave: 27 tiri tentati da due e 28 da tre. E’ un bilanciamento perdente, a mio avviso se non tieni il 40 da tre, perché se tiri così tanto da fuori ed hai un attacco statico e macchinoso vuol dire che molti di quei tiri sono forzati e non costruiti.
Tutto questo per dire che va bene la serata storta ma le cause della sconfitta sono perlopiù strutturali: con questo tipo di giocatori, forse non si può che giocare in questo modo. Anche se segnare 48 punti in casa in una partita in cui si è avuto parecchio tempo per prepararla…Insomma lascia senza parole…
Certo, poi la condizione fisica e mentale è un altro problema e segnatamente lo è nelle due guide, nei due play, nei due capi branco. Se Rodriguez è appena uscito dal Covid quindi il problema pare più atletico, per Delaney ormai si stanno esaurendo ipotesi e teorie. Malcolm è uno di quei giocatori di non facile lettura interiore: ricorda molto Mike James in questo, oltre all’uso disinvolto dei social…
Ora c’è la gara a dargli del brocco, cosa che non è, e del sopravvalutato, cosa che ad oggi è. Di sicuro è discontinuo ai massimi livelli, non sai mai che tipo di apporto aspettarti e sta facendo mancare la sua leadership in attacco ma anche in difesa.
I due costruttori di gioco che non costruiscono nulla perché non creano vantaggio e la mancanza di Mitoglou come detto sono i problemi tecnici maggiori. Per quelli di carattere e mentali aspettiamo, magari approfondiremo giovedì se dovesse andare male.
Come approfondiremo sul mercato già pregno di voci, ma questa partita e presumo tutta questa serie schiarirà le idee su chi puntare per l’anno prossimo. Non andiamo troppo in là, tra 48 ore sarà ancora battaglia, probabilmente con un Melli in meno causa infortunio.
Questo si che sarebbe una perdita importante ma non sufficiente per alzare a priori bandiera bianca. Io poi ho massima fiducia in Pippo Ricci che ha caratteristiche simili a Moerman e non dovrebbe subirlo più di tanto. Certo Nik in difesa e in attacco è insostituibile
Un piccolo P.S.: come è, come non è, Melli che è il giocatore più utilizzato in questa annata si infortuna proprio sul bello: chissà se avesse avuto lo stesso problemi muscolari al polpaccio magari con un Messina che lo avrebbe risparmiato di più in LBA, evitandogli minutaggi anche consistenti in partite semi inutili che avrebbe vinto ugualmente...
Per oggi niente DIAMO I NUMERI, non siamo dell’umore adatto. Gli unici numeri che diamo sono questi: tra 48 ore si torna in campo e bisogna vincere. Per forza. Punto.
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – EFES ISTANBUL 48 – 64
SALA STAMPA
Cristiano Garbin
@garbo75