Quindici punti di vantaggio dopo venti minuti. Nelle partite di basket è un divario ampio ma non incolmabile, la storia insegna. Però, se la squadra in vantaggio si chiama Efes Pilsen ed è campione d’Europa in carica e quella in svantaggio Olimpia Milano perdente a Tel Aviv 48 ore fa con una bruttissima prestazione, allora questi 15 punti è come fossero 35.
A conti fatti quello che ha combinato la squadra di Messina deve essere catalogata come Impresa, ma con la I maiuscola. E la cosa strana è che anche i primi venti minuti non è che fossero stati indecenti, la squadra lombarda aveva mostrato brani di bel gioco e di discreta intensità difensiva.
Solo che di fronte l’Efes vedeva il canestro largo come tutto il Bosforo, segnavano tutti perfino i più insospettabili: Dunston addirittura, roba che qualcuno a Varese penserà di aver avuto le traveggole dato che il range di tiro del pivottone ex Cimberio in quegli anni era si e no 40-50 centimetri.
Quando la squadra avversaria ha queste serate l’unica cosa da fare è resistere, poi resistere e poi ancora resistere…Sperando che l’aurea magica si trasformi, come nelle favole dei bimbi, in maledizione.
E così è capitato nella ripresa, con i turchi a sparacchiare da tre punti (1/10) ed a subire le folate dei due play ritrovati Delaney e Rodriguez e gli attacchi da vicino di Hines e Melli, poche volte così decisi ad attaccare il canestro con aggressività.
Anche Messina ci ha messo del suo con la mossa del doppio play, nel dare fiducia a Tarczewski nel terzo quarto (ampiamente ripagata), nel sistemare la difesa mettendo a posto i cambi sui pick and roll selvaggi ed anarchici visti nel primo tempo.
Spendere parole sui singoli sarebbe facile, oggi tutti hanno fatto benissimo. Ed allora poniamo l’accento sul significato di questa vittoria. Due punti pesanti in classifica, che fanno rientrare l’allarme del pericolo Olympiacos per il terzo posto data l’inopinata sconfitta dei greci a Monaco.
Ma il valore aggiunto di questa impresa sta nella consapevolezza che regala a questo gruppo: consapevolezza di potersela giocare con chiunque e dovunque, consapevolezza di poter ribaltare una situazione difficile a metà partita e tutto sommato anche la convinzione di essere una delle pretendenti al titolo.
E delle cosiddette contender, forse quella con i più ampi margini di miglioramento dato il fresco rientro di Shields e di quello a singhiozzo di Mitoglou fermato in questa duplice trasferta da problemi intestinali.
I playoff si avvicinano a spron battuto, ed ora inizia il toto rivale. Meglio il Bayern o il Maccabi? E l’Efes? Meglio evitarlo vero? Tutti discorsi che faremo più avanti, magari già alla fine della prossima settimana.
Prima però c’è da finire la Regular Season, altro doppio turno settimana prossima col recupero contro il Bayern e due giorni dopo contro il Monaco dell’ex Mike James.
Se si vuole lottare per il secondo posto bisogna per forza vincerle entrambe per poi chiudere a Villeurbanne all’ultima con i francesi già eliminati. Non sarà facile comunque, non lo è mai in Eurolega.
Ma per ora godiamoci questa impresa e guardiamo a cuor leggero (lo so che c’è in ballo il primo posto, ma chissenefrega dai….) dopodomani il derby con Varese, cercando di preservare il più possibile gli uomini cardine delle notti magiche europee.
IL TABELLINO : EFES PILSEN ISTANBUL – OLIMPIA MILANO 77 – 83
DIAMO I NUMERI
3 – come i punti di Malcolm Delaney e come il voto al suo primo tempo. Poi però mi è piaciuta tantissimo la sua reazione nella ripresa. Non ha voluto ergersi a protagonista assoluto dell’attacco ma ha contribuito con difesa ed assist dando un contributo preziosissimo. Per il ventello ci saranno altre occasioni, si conferma comunque un giocatore dall’orgoglio smisurato, dato che il meglio lo ha tirato fuori quando si è beccato verbalmente con Larkin. Fossi in Messina istigherei apposta gli avversari a battibeccare con l’ex Atlanta Hawks…
9 – i tiri liberi sbagliati dall’Efes. A questo livello sono tanti, specie considerando i 15 in più tentati rispetto a Milano, ed infatti hanno avuto il loro bel peso sulla gara. La cosa curiosa è che li hanno sbagliati anche giocatori che hanno il 90% o giù di lì…E come giustamente hanno fatto notare i telecronisti, se sbagliano un libero Micic, Pleiss, Larkin e Moerman nella stessa partita è un segnale proveniente dall’alto…..Ed infatti…
7 – i minuti, arrotondati lievemente per eccesso, giocati dall’ex Kruno Simon. Qualcuno, a parte Shields che l’ha attaccato senza pietà, se n’è accorto? D’altra parte la carta d’identità recita 37 e già 5 anni fa a Milano non è che brillasse per atletismo. Forse siamo al crepuscolo della carriera di un grande giocatore, spesso sottovalutato, che personalmente ricorderò per sempre con affetto. Anzi, ripensando a quella gara 6 a Reggio Emilia nel 2016, direi amore. E il Preolimpico con la Croazia glielo perdono. Io, perché il buon Ettore non sarà della mia idea…..
8 – il mio voto a Gigi Datome, e pensare che ha tirato 2/9 da tre punti che sarebbe la sua specialità. Ma stasera è stato continuo, ha segnato 3 canestri importanti dalla media dove è una sentenza, e l’ultima scucchiaiata in entrata che mi ha fatto sobbalzare dal divano. Restano sempre più inspiegabili i soli 6 minuti di Tel Aviv, ma se era la conditio sine qua non per averlo pimpante stasera…Allora direi che va bene così
50 – il pick all’ultimo draft che i Philadelphia 76ers hanno speso per Filip Petrusev. Chi è Filip Petrusev? Beh, ad oggi è il 12 esimo giocatore dell’Efes ma ad inizio anno era arrivato per sostituire Sanli passato al Barcellona. Finora ha deluso le aspettative ed ha dimostrato una volta di più che gli scout guardano il potenziale futuro ed hanno metri di valutazione tutti loro. Questo ragionamento potrebbe applicarsi anche al nostro Procida, pure lui in odore di draft ma che l’Eurolega per ora l’ha vista solo dalla tv. Comunque sia, non mi sorprenderei infatti di vedere il buon Filip sfondare da qualche parte aldilà dell’Oceano Atlantico. Per ora però, sventola asciugamani…
22- i minuti concessi da Ataman ad Elijah Bryant facendo un grande favore a Milano. Perché? Beh, non ne ha azzeccata mezza. E la scelta è ancora più grave se pensiamo che l’ex coach di Siena e Fortitudo ha concesso solo 12 minuti ad un James Anderson che invece stava dando fastidio ai milanesi. Beh, meglio così…
0 – le palle perse nel secondo tempo dall’Olimpia. Una statistica pazzesca, considerato il livello e gli avversari…..è stata anche una delle chiavi del successo perché non far correre l’Efes è il primo punto di ogni gameplan del coach avversario quando prende in mano il lavagnone con gli appunti da mettere in spogliatoio. Ecco, a proposito di spogliatoio, chissà che ha detto Messina dopo i primi venti minuti, e chissà che c’era scritto sul lavagnone…….azzardo un no turnover, seguito da un tirate fuori le palle……(no, non quelle marroni/nere)
SALA STAMPA
Ettore Messina
“E’ stata una vittoria molto importante contro i campioni d’Europa, contro una delle grandi favorite per la vittoria finale. Abbiamo giocato un fantastico secondo tempo, i giocatori meritano tutto il credito per questa vittoria. Gli allenatori possono fare qualcosa, ma le partite le vincono sempre i giocatori.
Nel secondo tempo abbino avuto zero palle perse, un dato incredibile. Questa è una squadra che ha un grande senso di responsabilità e sapevano cosa serviva fare per fare bene nel secondo tempo e l’hanno fatto. Non avevo molto da dire in spogliatoio. E’ stata una grande vittoria, ci avvicina al vantaggio del fattore campo, anche se ancora la matematica non ce lo conferma”.
Cristiano Garbin
@garbo75