L’Olimpia Milano si gode un week-end relativamente di relax passando di autorità al PalaEnergica di Casale contro la Bertram Derthona Basket Tortona. Doveva essere la rivincita per i ragazzi di Coach Marco Ramondino, nel remake della finale della Final Eight di Coppa Italia. Invece, è arrivato un successo rotondo (81-64) per i biancorossi milanesi, ancora decisamente affamati dopo il blitz di Atene di venerdì scorso.
Eppure le premesse del match parevano ben diverse. Con la Bertram Yachts a sorprendere l’Olimpia Milano aggredendo l’area, uscendo leggermente dagli schemi cui viene spesso associata una delle squadre che flirta maggiormente con il perimetro. Mentre gli ospiti scontavano una discreta fatica a concretizzare tiri effettivamente ben costruiti.
Non una novità, bensì difetto in cui è cascata già in altre occasioni la banda di Ettore Messina. Alzi la mano chi si ricorda ancora il primo quarto di Belgrado contro la Stella Rossa, per esempio. Non che questa Olimpia Milano sia squadra che si lascia scomporre dai primi refoli di vento contrario in mare aperto. Quando hai marinai come Nicolò Melli a indicare la rotta, del resto, entrare nel ritmo-partita diventa pratica più semplice da sbrigare.
Però l’Olimpia Milano è sempre un passo indietro in difesa e questo non può far piacere a un Ettore Messina che mantiene un inedito self-control, ma prende appunti e fa partire le vorticose rotazioni italian edition. JP Macura non guarda in faccia nessuno del resto. I suoi discepoli si chiamano Jamarr Sanders e Chris Wright. La spia rossa è ben accesa, è ora di correre ai ripari.
Pronto soccorso panchina risponde e il suono della sirena (non quella azionata dal tavolo) si sente forte, ben aldilà del PalaEnergica. Le notizie migliori portano il nome di Tommaso Baldasso e Davide Alviti. Il loro impatto sulla partita è dirompente, tra triple in faccia ai malcapitati marcatori diretti e recuperi difensivi. Due ulteriori ingranaggi ormai pienamente inseriti nei meccanismi di questa Olimpia Milano. Con tanto di ringraziamenti da parte dei senatori. Scusate se è poco..
Tortona ha il merito di non perdere fiducia nel proprio sistema nemmeno per un istante. I padroni di casa trovano le forze per una risposta recuperando la matrice che ha sorpreso un po’ tutti, specialmente nelle prime fasi del campionato. Una sorta di run&gun, vagamente sacchettiana, che esalta la fantasia di Macura, ma che ben si adatta anche a interpreti differenti. Come Ariel Filloy e Jamarr Sanders, che danno una discreta mano per tenere Tortona a contatto all’intervallo lungo.
Spoiler: il pick and roll Rodriguez-Hines è un’opera d’arte e il PalaEnergica ha l’onore di ospitarne l’esposizione per una sera
L’Olimpia Milano non sembra in vena di concessioni e parte con le marce alte nella ripresa. I due signori appena citati banchettano con stile. Melli e Bentil fanno sentire i muscoli sotto i tabelloni e la fisicità, in difesa, si alza a livelli insostenibili per una Tortona che proprio non riesce a dare profondità al suo gioco. Tyler Cain è in serata no e Marco Ramondino è sfortunato nel trovarsi privato del prezioso apporto di Jalen Cannon. Assente di lusso già nella sfida di andata e vittima di un nuovo infortunio che lascia preoccupazioni.
Milano ha, però, un compito da portare a termine e non può voltarsi indietro. Ettore Messina ottiene risposte praticamente da chiunque metta piede sul parquet (non esce il numero 19 sulla ruota meneghina, quello di Paul Biligha, ma fa niente). Il confronto con il secondo quintetto di Tortona recita un impietoso 50-19 che scava il solco decisivo. In un terzo parziale di 23-14 che manda i titoli di coda con 10 minuti di anticipo.
Tortona viene punita ben oltre i propri demeriti, ma le gambe sembrano non essere quelle dei giorni migliori su suolo pesarese e troppe conclusioni aperte non trovano la retina. Così l’Olimpia Milano ne approfitta per prendere il largo e mettere in mostra una buona circolazione di palla (20 assist alla sirena finale). Segnali benauguranti che andranno coltivati nel prossimo futuro, che fa rima con Real Madrid e Wizink Center. Teatro del confronto diretto di alta classifica in Eurolega giovedì prossimo.
Bertram Derthona Basket Tortona-A|X Armani Exchange Milano 64-81
Parziali: 22-19, 37-40, 51-63, 64-81
Sala Stampa
Pagelle
Bertram Derthona Basket Tortona
Chris Wright 5,5: Croce e delizia. Fa e disfa: 6 punti, 6 assist, ma anche 5 palle perse di cui un paio davvero banali. Comunque non fa mancare la sua energia al rientro
Jalen Cannon s.v. La sua partita dura 6 minuti, prima dell’infortunio alla caviglia che lo esclude dalla partita
Ariel Filloy 6,5: il suo arresto e tiro è un marchio registrato. La difesa di Milano fa di tutto per togliergli il respiro, ma lui si affida alla sua esperienza per venirne fuori. Ultimo ad alzare bandiera bianca
Bruno Mascolo 5: il rientro di Chris Wright chiama una restaurazione di antiche gerarchie e responsabilità. Non riesce a calarsi nuovamente della parte di sesto uomo di lusso che è stata la chiave della sua ottima stagione fin qui
Luca Severini 5: Esordisce presto nella sfida e lo fa con una tripla benaugurante. Si ferma lì, vittima di corpaccioni che lo spostano da tutte le parti
Jamarr Sanders 7: In un aggettivo, solido. E’ lui, insieme a Macura, a respingere il primo tentativo di fuga milanese nel secondo quarto. E’ sempre lui a trovare canestri di puro talento quando l’attacco non gira nel terzo quarto. Alla lunga, le pile si scaricano anche per lui.
Mike Daum 4,5: Un paio di appoggi falliti incredibilmente sotto canestro fanno pensare che il colpo fortuito subito da Melli in apertura abbia mandato in crash il suo sistema GPS. Disorientato.
Tyler Cain 5: Milano è molto più fisica di questa Tortona e questo si sapeva ancor prima di alzare la palla a due. Se viene a mancare il totem, allora non se ne parla neanche. Perde decisamente il duello delle planches.
JP Macura 7,5: A fine carriera aprirà una società di assicurazioni. Statene certi. JP, nelle vostre vite, c’è e deve esserci. Mezzo voto in più perchè non si può non innamorarsi di un giocatore del genere. A volte pazzo nelle sue visioni, che sono appunto sue. E’ il primo violino offensivo, ma anche secondo a nessuno nel buttarsi a terra per recuperare un pallone.
A|X Armani Exchange Milano
Nicolò Melli 7: Giornata in ufficio in LBA. Dà la sensazione di dominare quasi senza sudare.
Jerian Grant 6,5: Nel primo tempo si vede il giocatore fuori dal coro di inizio stagione. Zero vantaggi creati in tutte le situazioni. Idee poche e confuse. Nella ripresa trova maggiore iniziativa e, banalmente, il canestro. Forrest Gump dell’Olimpia Milano, è la sua scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita. Mezzo voto in più di incoraggiamento e perchè spero Ettore Messina peschi più spesso quello al cioccolato bianco (si, sono goloso).
Sergio Rodriguez 7: 8 punti e 8 assist in meno di 20 minuti. Soprattutto, zero palle perse. Sinonimo di controllo totale, pur lasciando la sensazione che abbia ritenuto la partita impegno sufficiente a non inserire più della seconda marcia.
Pippo Ricci 6,5: Perdonatemi, ma chiamarlo Giampaolo non ci riesco. Tornando alle cose serie, fa il suo con grande diligenza. Però la partita ha altri attori principali. Lo chiamano supporting cast no?
Paul Biligha 5: Una delle poche note stonate. Entra sul parquet sbadato. Questo, con Ettore Messina, non ce lo si può permettere. E’ come sanguinare di fronte a uno squalo bianco che non mangia da due giorni.
Devon Hall 6: Aldilà dei numeri, resta il coltellino svizzero di questa Olimpia Milano. Efficace in diversi modi e pronto all’uso. Però si vede che la lucidità va e viene, serve un giusto e meritato riposto. Toh, sta giusto giusto rientrando Shavon Shields..
Tommaso Baldasso 8: Entra e si limita a fare ciò che sa fare. Mostrare faccia tosta e sparare tutto ciò che riesce a costruirsi dal palleggio. Poi bisogna segnare però. Detto, fatto. Dici poco? manco per niente, ma la vera notizia è che non fa mezzo passo indietro in difesa. Indiavolato. Proprio vero che Ettore Messina ti entra sotto pelle…BRAVO
Troy Daniels 4,5: E’ il ragazzo che suona la chitarra intorno al falò la notte di capodanno. Mentre gli altri..fanno altro. Apprezzabile la faccia pulita e le buone intenzioni (la tua brutta figura di ieri sera…infatti fa la fine di Bugo). Però 1 tiro tentato in 11 minuti..non è lui dai. Rimandato al prossimo appello…e si presenti preparato.
Davide Alviti 7,5: In poche parole, incide in tutti gli aspetti del gioco. Sarebbe bello fare il gioco degli specchi, quello del prima e il dopo, ripensando al giocatore di dicembre 2021. Non 2011. Sembra passata un’era geologica. BENVENUTO.
Kyle Hines 6,5: Il Sir dell’Olimpia Milano non ha bisogno di numeri per apparire. Semplicemente è rappresentato dalle sue azioni sul parquet. Ha l’esperienza e la conoscenza del suo corpo per farsi bastare pochi semplici mosse per mettere in scacco l’intero reparto lunghi di Tortona. Load management .
Ben Bentil 6: Con quel corpo, dovrebbe spazzare via la maggior parte degli avversari italici nei pressi del canestro. Invece spende il primo tempo a girare pigramente al largo del pitturato bianconero. Poi sistema la serata nella ripresa, piena di sostanza. Comunque non un grande tempismo per lesinare risposte, considerato il rientro nelle rotazioni di Mitoglou.
Francesco Sacco
@sacco94