L’ultima volta fu il 17 ottobre 2019, anche in quel caso con dei tiri liberi a regalare un finale thrilling. Fu il buon Riccardo Moraschini (al quale va tutta la nostra comprensione per la sua situazione attuale molto più che vergognosa in una stato di diritto), ad infilare i liberi della vittoria di un Olimpia Milano non esattamente in cima alla classifica di Eurolega come questa.
Di quella edizione i superstiti sono solo il Chacho e Tarczewski (più Biligha non a referto), sintomo che è cambiato tutto in 3 anni. Da Della Valle, Brooks, Burns, White, Roll e Micov ai protagonisti odierni il salto in avanti è evidente e permette alla squadra di Messina di festeggiare l’ingresso nei playoff con anticipo e con ambizioni di vittoria.
Ad Oaka non è mai facile vincere, nemmeno contro una delle peggiori edizioni europee del Pana che comunque ha giocato una partita gagliarda mettendo in difficoltà Milano, non staccandosi mai nel punteggio e rischiato di andare quantomeno all’overtime.
Pericolo scongiurato da un Kyle Hines monumentale, as usual, che negli ultimi minuti fa sempre la giocata giusta e prende il rimbalzo offensivo decisivo, subisce fallo, segna il primo libero e sbaglia deliberatamente il secondo in un modo tale da non lasciare scampo agli avversari.
Detto questo l’Olimpia Milano ha giocato certamente non in maniera brillante vs il Pana, la difesa a sprazzi è stata porosa ed anche distratta ma tutto sommato abbastanza solida da non far affondare la baracca nei soliti momenti di siccità offensiva, questa volta capitati nell’ultimo quarto.
Dove una volta accumulato un vantaggio in doppia cifra, i biancorossi hanno commesso l’errore di smettere di far circolare la palla e di giocare troppo con il cronometro per controllare il ritmo finendo spesso nella rete della difesa ateniese.
Quando Milano inizia a fermare la palla insistendo con degli uno contro uno da fermo finisce con dei tiri forzati e spesso impiccati che alimentano la transizione altrui come anche la perdita di palloni banali con l’effetto di far recuperare uno svantaggio importante anche ad una squadra come il Pana che non brilla per talento offensivo.
Anche se l’ex Nedovic, Macon e Papagiannis non sono gli ultimi della pista, nel complesso il roster non è di livello per questa Eurolega ed anzi farebbe fatica pure in Eurocup a mio avviso. Non dev’essere facile per i tifosi greens, che ancora hanno negli occhi gli squadroni allenati da Obradovic con i vari Diamantidis , Batiste e compagnia in campo venire a palazzo a tifare.
Ma costruire cicli vincenti non è mica così semplice, e chi meglio dell’Olimpia può confermarlo…
IL TABELLINO : PANATHINAIKOS ATENE – OLIMPIA MILANO 75-76
DIAMO I NUMERI
9 – i punti messi a segno dal cubano di Monza, al secolo Howard Sant-Roos. Forse l’avrò già scritto in occasione di altri scontri Milano-Pana ma a me questo ragazzo piacerebbe vederlo con la casacca biancorossa. Sia ovviamente per il passaporto dato che è italiano di formazione, sia perché è un bel jolly multiuso per il back court. Gioca tre ruoli e soprattutto difende su tutti, mette pressione sulla palla ed offensivamente non è battezzabile. Certo non viene via gratis, prende circa 400k di stipendio ma ne vale la pena a mio avviso. In uno degli articoli recenti avevo caldeggiato l’ingaggio per il prossimo anno di Petrucelli che ha più o meno le stesse caratteristiche: li prenderei entrambi, avere grandi difensori è sempre un bene ed entrambi sanno fare i comprimari e non costano un occhio nella testa…
220 – i centimetri del buon Papagiannis. In molti sostengono e discutono dell’opportunità di poter ingaggiare quello che una volta si chiamava pivottone. Ebbene sarò sincero: pur non potendo sostenere che il greco sia un giocatore scarso, dico che mai lo vorrei nella mia squadra per come gioca e per come si comporta nei momenti decisivi. Pensate se Messina avesse preso lui e non Mitoglou…
4 – le persone (al netto dei parenti) che qualche tempo fa, diciamo un lustro fa, avrebbero scommesso su un Pippo Ricci Mvp di una partita di Eurolega in trasferta ad Atene. Complimenti a lui che ha lavorato tanto per arrivare fin qui dimostrando che la cantilena che gli italiani non sono di livello avrebbe anche stancato. Poi, passi per le triple e le giocate difensive a cui ci ha abituato, ma la lotta nel fango con Kavvadas a me personalmente ha esaltato e il movimento Duncaniano spalle a canestro conclusosi con un semigancio mancino mi ha fatto saltare in piedi sul divano. Spettacolo.
5 – i tiri liberi sbagliati su 16 tentativi. Non sono poi tantissimi ma rispetto allo scorso anno questa squadra li tira peggio anche con errori da parte di insospettabili come il Chacho o Devon Hall. In partite come queste punto a punto commettere 5 errori fa la differenza, anche se non è stato questo il caso.
15 – i punti di Malcolm Delaney. Nel titolo ho inserito Hines e Ricci ma fatemi spendere due parole per questo ragazzo, spesso criticato a sproposito. Ogni tanto qualche sua scelta e qualche suo atteggiamento fa inc….sia Messina che i tifosi a palazzo e davanti alla tv. Ma quando è pungolato nella maniera giusta diventa un agonista pazzesco e tira fuori delle giocate da fuoriclasse. Tanti invocano Pangos, qualcuno farebbe a cambio con Wilbekin o altri. Io mi tengo stretto lui, che quando la palla scotta tende ad alzare il rendimento e a prendere in mano la situazione. Cosa che con gli altri non sono mica tanto sicuro accada…
0 – i punti messi a segno da Bochoridis. Non certamente un caso isolato, mi permetterete la cattiveria: non riesco a capire come possa un giocatore simile trovare posto nei 12 di una delle prime due squadre di Grecia. Sarò stato sfortunato ma tutte le volte che l’ho visto all’opera non ne ha azzeccata una in attacco ed in difesa gioca con aggressività ma usata nella maniera sbagliata. Classico giocatore che ti fa urlare “lascialo tirare che è un brocco!”….
SALA STAMPA
Ettore Messina
“Dopo una brutta partenza credo che la squadra abbia giocato oltre due quarti molto buoni e non è mai facile quando sai di dover vincere e contro una squadra orgogliosa che avendo perso qui due giorni fa era determinata a riscattarsi.
Avevamo la partita in pugno poi abbiamo finito male, palle perse, forzature, abbiamo smesso di muovere la palla. Kyle Hines l’ha vinta per noi con le giocate chiave, i rimbalzi offensivi decisivi. Non è mai facile vincere in EuroLeague in trasferta, noi l’abbiamo fatto.
Non so se possiamo considerarci ai playoff, che sono il nostro obiettivo primario, ma in ogni caso siano molto vicini. 21 assist sono tanti in trasferta, aver vinto a rimbalzo contro una squadra con la loro taglia penso sia stato altrettanto importante. In definitiva direi che abbiamo cominciato e finito male, ma in mezzo ci sono stati momenti molto buoni”.
Cristiano Garbin
@garbo75