Prima partita del doppio turno di Eurolega previsto questa settimana per l’Olimpia che va a Kaunas nel recupero del 17 turno rinviato a gennaio per Covid. Classica partita trappola in trasferta dall’ultima in classifica che gioca libera senza patemi mentre la squadra di Messina ha il fardello psicologico di aver tutto da perdere e niente da guadagnare .
Ma non è per questo motivo a mio parere che i biancorossi fanno fatica per 37 minuti contro la compagine allenata dallo sloveno Zdovc, vecchia conoscenza di Ettore Messina insieme in un edizione della Virtus Bologna di più di 30 anni fa dove arrivò per sostituire un tale Micheal Ray Richardson.
Ecco, al buon Jure le sfide piacciono sicuramente dato che ha accettato di allenare questo Zalgiris che sarà anche in un momento non brillante dopo i fasti Jasikeviciussiani, ma che ha già messo in difficoltà Milano non troppo tempo fa (esattamente il 28 gennaio) al Forum di Assago.
E questa partita sembra proprio essere il sequel di quella di pochi giorni fa, con i lituani non brillantissimi ma che non si fanno staccare nel punteggio da una Olimpia che non gioca male ma che fa fatica a concretizzare i buoni tiri che costruisce e che perde palloni banali.
Quando si arriva al momento clou però, la maggior classe ed esperienza dei meneghini fa la differenza con Delaney a mettere i punti decisivi ed Hines a fare il solito lavoro sporco. Comunque è la squadra tutta, compatta e coesa come poche, a remare nella stessa direzione ed a fare le cose necessarie per portare a casa i due punti: Melli coi rimbalzi, Daniels con le triple, il Chacho coi liberi e la gestione dell’attacco, Bentil con piccole ma importanti giocate.
Ed ora al Forum arriva il Baskonia per un altra partita trappola contro una squadra che non ha molto da chiedere a queste ultime partite di stagione regolare ma che ha abbastanza talento per imbroccare una prestazione balistica tale da poter espugnare tranquillamente il Forum.
La squadra di Messina dovrà evitare i suoi black out offensivi e dovrà controllare il ritmo come prima cosa. Ai baschi piace correre ed avere un pace, come dicono gli americani, molto alto e con tanti possessi, esattamente il contrario delle abitudini di Rodriguez e soci: qui, a mio parere, si deciderà un pezzo della sfida di giovedì. Vedremo come andrà.
IL TABELLINO: ZALGIRIS KAUNAS – OLIMPIA MILANO 70 – 74
DIAMO i NUMERI
3 – i punti di Niccolò Melli ma anche quelli di Davide Alviti. Il primo conferma una volta di più come si possa essere decisivo pur segnando così poco. Difese ai limiti dell’incredibile, cambi difensivi perfetti, 10 rimbalzi di cui 5 offensivi con almeno un paio catturati di pura predominanza fisica. Insomma un incrocio ben riuscito tra Vittorio Gallinari, Dino Meneghin e David Moss.
L’ex Trieste invece dimostra per la prima volta in carriera di poterci stare a questo livello dando un contributo tangibile che va aldilà dei 6 minuti giocati e dei tre punti messi a segno (peraltro non semplice mettere quella tripla, e nemmeno prendersela, dall’angolo appena entrato). Non a caso è stato elogiato da Hines nel post partita, praticamente un investitura papale che gli garantirà minutaggio anche nelle prossime partite; duello con l’ex Fontecchio in arrivo, Meo Sacchetti ha sicuramente comprato un bel taccuino nuovo……
1984 – anno di nascita di Paulius Jankunas, bandiera storica dello Zalgiris dove ha speso, tranne un paio di stagioni in Russia, tutta la carriera. Un totem e una spina nel fianco spesso e volentieri di Milano e della nazionale italiana con quella sua mano mancina e quel tiro dalla media praticamente infallibile. Dovrebbe essere la sua ultima stagione, quindi un omaggio a questa leggenda nel suo ultimo scontro contro l’Olimpia mi sembrava doveroso.
87 – e un omaggio doveroso va fatto a Bruno Carù, scomparso ieri dopo una vita passata a tifare i colori biancorossi anche e soprattutto come medico sociale. E non è un caso che 87 erano i suoi anni, coincidenti con l’anno forse più glorioso della sua amata Olimpia. Sarebbe bello se, ogni tanto, la curva intonasse il mitico coro Alè alè alè Carù dedicatogli ogniqualvolta usciva dal campo, spesso col pugno alzato verso i tifosi. R.i.p.
50 – la percentuale da tre punti di Tyler Cavanaugh in questa partita. Chi ha seguito la partita su Sky si è sentito dire che l’ex Atlanta non sarebbe un tiratore da tre ma uno che ogni tanto la puo’ mettere dalla lunga. Mi permetto di dissentire, non tanto per il 35% stagionale e per il 40% tenuto nella sua esperienza in G League, quanto proprio il numero di tentativi presi da dietro l’arco, sempre piuttosto alto in carriera con punte di oltre 10 in certe sfide nella lega di sviluppo della NBA. A me pare invece che il tiro da tre sia proprio la caratteristica offensiva principale del buon Tyler, anche se a volte scaglia verso il ferro delle pietre che rischiano di spaccare la tabella senza motivo apparente….
11 – il differenziale a favore dei biancorossi dei rimbalzi conquistati. Stante le caratteristiche dei lunghi e del gioco di Messina non sono pochi. E quando Milano cattura 11 rimbalzi in più dell’avversario difficilmente perde.
15 – i minuti giocati (arrotondati per eccesso) e i punti messi a referto da Troy Daniels. L’ex Lakers sta diventando sempre più importante per questa squadra specie in assenza di Datome. Le sue triple sono fondamentali in questo assetto per dare ossigeno al tabellone quando arrivano momenti di siccità in cui si segnano due punti in 6-7 minuti. Sarà sempre più braccato dalla difese, quindi deve aumentare anche l’efficacia dentro l’arco, finora piuttosto modesta. I numeri dicono 38% da tre punti in stagione e solamente il 29 da due. Se vuole diventare il nuovo Jaycee Carroll è uno step obbligatorio, altrimenti rimarrà il nuovo Dairis Bertans che comunque tanto male non è……
13 – i minuti in campo di Bentil per me autore di una gran partita che va oltre i 5 punti e i 3 rimbalzi. Si sta dimostrando un giocatore di energia ma uno di quelli con la testa e l’intelligenza per fare giocate decisive negli ultimi minuti. Ed è una sorpresa dato che in carriera non aveva mai dato l’impressione di esserlo. I rumors di mercato per la prossima stagione, già presenti nonostante siamo solo a febbraio, lo danno probabilmente in partenza. Io ci penserei due volte prima di lasciarlo andare…….
Cristiano Garbin
@garbo75