Dopo l’impresa compiuta a Barcellona un osservatore distratto, il classico viandante bulgaro per citare il maestro Leo Turrini, avrebbe potuto pensare a questa sfida casalinga contro un Alba Berlino terz’ultima in classifica come una formalità.
Invece, come sanno i decani di questo mondo siano essi giornalisti, addetti ai lavori o semplici acuti osservatori, le partite più difficili per le grandi squadre sono proprio quelle dal pronostico della vigilia a senso unico.
Primo perché nella maggior parte dei casi non è così, nel senso che a questo livello senso unico non esiste; poi perché troppi fattori esterni come infortuni e Covid stanno alterando gli assetti delle squadre e infine perché l’Eurolega è un torneo lunghissimo dove le energie mentali e i momenti delle squadre contano, e parecchio
La squadra della capitale tedesca poi, storicamente risulta indigesta per i colori biancorossi. Senza tornare indietro di quasi 30 anni, basta ricordare il precedente stagionale risalente a poco più di un mese fa con Milano sconfitta anche malamente.
E per trenta minuti il canovaccio sembrava potesse ripetersi con i tedeschi a giocare ai loro ritmi , non facendo mai scappare via nel punteggio la squadra di Messina pronta a colpirla a tradimento negli ultimi minuti.
Dalla metà del 3 quarto però l’inerzia è pian piano cambiata per merito di giocatori come Ricci e Tarczewski che hanno dato il la al primo vero mini break negli ultimi 10 minuti che risulterà poi decisivo per il risultato finale.
Anche la difesa non è stata estranea. Quando i milanesi si sono limitati a stare tra l’uomo e il canestro senza strafare e senza sbavature per l’ex squadra di Fontecchio è calata la notte tra tiri forzati, palle perse ed infrazioni di 24 secondi.
A quel punto è salito in cattedra il Chacho che ha capito la maniera migliore per attaccare la difesa berlinese: attaccarla dal palleggio e scaricare al lungo, regalando così 3 cioccolatini a Tarczewski e un paio ad Hines che hanno consentito a Milano di rintuzzare i tentativi di rimonta dell’Alba
Pericolo scampato per l’Ax Exchange dato che una sconfitta avrebbe di fatto rovesciato il secchio del latte faticosamente guadagnato in Catalogna. Ora è già tempo di pensare al Cska e ad una trasferta a Mosca da giocare sereni e leggeri, consci che un eventuale battuta d’arresto non cambierebbe più di tanto il cammino europeo ma che una vittoria invece alzerebbe morale, fiducia e classifica quasi ai massimi storici.
Una situazione invidiabile quindi, senza nulla da perdere e tutto da guadagnare. L’ex di turno e bi MVP di Eurolega delle ultime settimane è avvisato, contro Delaney, Rodriguez e soci sarà una sfida da non perdere.
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – ALBA BERLINO 84 – 76
DIAMO I NUMERI
9 – punti ed assist di Sergio Rodriguez. Gira che ti rigira ste partite qua con il Chacho in campo negli ultimi minuti si tende a vincerle, senza si tende a perderle come si è visto benissimo a Pesaro. In questo si misura la grandezza di un giocatore, prima ancora che per le cifre o per la spettacolarità delle giocate. Mentre lo vedevo giocare mi domandavo in che posizione potremmo collocarlo tra tutti i play che hanno giocato per l’Olimpia diciamo negli ultimi 40 anni. Meglio di lui, a parte D’Antoni (e ci sarebbe da discutere), non me ne vengono in mente molti…..
223 – i centimetri ( non di dimensione artistica….) di Koumadje, lungo ormai 26 enne ma con amplissimi margini di miglioramento. Avendo iniziato tardissimo a giocare ha ancora bisogno di tanti insegnamenti, ma il telaio è di primo livello, paragonabile a quello di Tavares, per dire. Se giochiamo a fare i GM io lo vedrei bene come progetto a basso costo, da firmare con un quinquennale con un utilizzo progressivo senza mettergli pressione. Obiettivo: avere a roster tra 2 anni un lungo, anzi un lunghissimo, rapido di piedi che faccia intimidazione a qualsiasi corpo celeste passi dalle parti del pitturato ma che non rubi spazio ad eventuali prime donne ed offra un ventaglio di soluzioni tecnico tattiche oggi sconosciute e di cui Milano è sprovvista. Caro Pobo, come sono andato?
17 – numero di maglia e minuti giocati di e da Pippo Ricci. Dopo l’exploit all’esordio contro il Cska questa è la seconda partita che gira con la sue triple, la sua intelligenza, la sua voglia di vincere. Mica male per uno che in Eurolega non poteva circolare…..e come lui nelle cosiddette minors ce ne sono tanti altri, basta scovarli ed avere il coraggio di farli giocare al posto di tante pippone straniere che vanno via a fine stagione ( e pure prima) facendosi dimenticare in 24 secondi netti.
4 – come i liberi segnati e le triple sbagliate da Eriksson. Fino a ieri era uno di quelli che quando giocava contro Milano si trasformava e tirava fuori prestazioni incredibili. Dopo stasera è stato sfatato anche questo mito, per cui da domani cari tifosi Olimpia quando sentirete nominare Eriksson vi verrà in mente soltanto un telefonino cellulare di 20 anni fa o in alternativa il buon Sven Goran allenatore della pedata. Ci siamo capiti?
1 – il numero degli errori combinati, su 29 tentativi, dalla lunetta delle due squadre. Se non è record poco ci manca ma il dato è interessante soprattutto per l’Olimpia poiché nelle ultime uscite gli errori dalla linea della carità sono stati troppi rispetto alle abitudini e sono costati la partita di Pesaro tanto per dirne una. Secondo me Messina ha organizzato una sessione di liberi punitiva domenica sera al ritorno dalla Vitrifrigo Arena….
7 – il voto di un ritrovato Gigi Datome che con i suoi tiri ha aperto e chiuso la gara. Superati i problemi fisici è un recupero importante per l’Olimpia poiché tende a punire sugli scarichi i vantaggi conquistati dagli esterni e in post basso eventuali mismatch. Non sarà più il Gigivolante di Roma ma quando gioca così, avercene…..
8 – punti e conseguente voto in pagella del vituperato Tarczewski. Uno che gioca come ha giocato lui in stagione fino qua, che si prende le vagonate di critiche che si è preso lui, che si fa trattare come vediamo tutti da Messina…..uno che passa sopra a tutto questo per tirare fuori una prestazione così, fatta di attenzione ed applicazione senza sbavature (suo punto debole da sempre) beh direi che va apprezzato a prescindere. Bisognerebbe che tutti gli stiano più vicino, dal coach ai compagni al pubblico e secondo me le partite di questo livello non rimarranno episodi isolati. Ora rimane da risolvere il rapporto con gli arbitri, fossi in Messina mi esporrei pubblicamente parlando dell’argomento perché non è possibile che a lui vengano fischiate robe assurde sia in Italia che in Europa……
SALA STAMPA ( tratta da Olimpiamilano.com)
Ettore Messina: “Il secondo tempo è stato un buon secondo tempo, abbiamo mosso la palla meglio, abbiamo innescato i tiratori, e la difesa ha continuato ad essere buona su Eriksson, con i cambi sistematici, e con Devon Hall su Maodo Lo che nel primo tempo era stato un giocatore determinante per loro.
E’ stata una buona vittoria, come sempre in EuroLeague, mai facile, e adesso ci prepariamo alla prossima partita. Voglio sottolineare anche la prova di Gigi Datome che ci ha dato i tiri da fuori di cui avevamo bisogno”.
Sul primo tempo: “Abbiamo rinunciato a qualche tiro, abbiamo cercato un passaggio in più per avere un tiro migliore senza trovarlo. E’ una cosa su cui dobbiamo lavorare e migliorare. Kaleb Tarczewski è stato importante, ha ruotato bene a canestro, ci ha dato minuti di qualità, spero trovi la fiducia per farlo sempre di più in futuro”.
Sul clima: “E’ chiaro che veniamo da due anni di pandemia, la gente è timorosa, ci sono restrizioni, ma dobbiamo farcene una ragione e fare bene comunque anche se magari in altri posti hanno la possibilità di avere più pubblico alle partite. Ma sono d’accordo che la spinta della gente potrebbe aiutare”.
Cristiano Garbin
@garbo75