Sassari, 21 dicembre 2021 – Quando uscirono i sorteggi della Fiba Basketball Champions League, l’ultima in casa contro il Lenovo Tenerife era vista da molti tifosi della Dinamo Sassari come lo spareggio chiave che avrebbe deciso il primo posto del Girone A. Niente di più sbagliato. Anzi alla fine è stata una blanda partitella d’allenamento del martedì, tra due squadre che non avevano più niente da chiedere da questo girone, vinta dagli spagnoli per 63-84.
La Dinamo infatti era già certa dell’ultimo posto da due settimane, dopo la scoppola rimediata in Ucraina dal Prometey di Miro Bilan, perciò fuori anche dagli spareggi tra le seconde e le terze di ogni girone. Tenerife dal canto suo era sicura di non poter più ambire al primo posto che le avrebbe permesso di saltare i play-in, viste le due sconfitte sorprendenti rimediate contro i tedeschi del Ludwigsbug e dovendosi accontentarsi, per questo, solo della seconda piazza.
Gli uomini di coach Piero Bucchi sono reduci da due vittorie consecutive in LBA, contro Venezia e Varese, che hanno risollevato le proprie sorti, tenendo viva persino l’ambizione di un posto per le Final Eight di Pesaro. In Europa invece bisognava onorare l’ultima gara di questa negativa campagna, la peggiore, numeri alla mano, di questi dieci anni in giro per il vecchio continente.
Con Gentile e Robinson fuori precauzionalmente, sono stati dati molti minuti a chi di solito resta a guardare i compagni in sopramaglia o persino in tuta, come Tyus Battle: da settimane con le valigie sul pianerottolo in cerca di una sistemazione. Alla fine della serata è stato proprio lo statunitense il migliore dei biancoblu, con 16 punti e 7 rimbalzi, dando dei buoni segnali dopo mesi d’involuzione e mentendosi in vetrina in cerca di un’altra chiamata o chissà, far ricredere il proprio allenatore.
Anche Christian Mekowulu, 11 punti e 6 rimbalzi, ha dato finalmente segnali di vita, vero l’intensità della sfida era quello che era, ma anche contro un centro di livello come Giorgi Shermadini e Fran Guerra, che l’aveva massacrato all’andata, non ha per niente sfigurato. Certo è che ancora sono lontane le prestazioni da dominatore assoluto nella LBA scorsa a Treviso e questo rigurgito d’orgoglio potrebbe riabilitarlo agli occhi di Bucchi, sempre prodigo di belle parole in conferenza, ma che potrebbe finire la propria pazienza a breve.
Per quanto riguarda il resto del roster, i titolarissimi sono stati centellinati, come Logan, solo 14 minuti in campo, e Burnell, 8 punti, giocando con la stessa voglia e agonismo di due giorni fa; altri si sono autogestiti, come Bendzius, sceso in campo quasi in ciabatte soprattutto per evitare di farsi male in una gara che non aveva nulla da dare ai sardi.
Anche Tenerife si è affidata a rotazioni molto ampie, facendo giocare molte seconde linee, ma anche i campioni non si tirano indietro in partite inutili come queste e Shermadini, con 16 punti in 19′, è stato l’MVP di serata, nonostante le marce basse ha dominato in lungo e largo i lunghi avversari, come spesso gli è accaduto in carriera.
Azzerati i pensieri di una coppa europea già terminata a dicembre, la Dinamo è chiamata alla delicata sfida di Santo Stefano del PalaDozza, contro una Fortitudo Bologna in grande ripresa nonostante l’ultimo derby perso in volata. Un’eventuale vittoria permetterebbe a Sassari di trovare quella continuità tanto ambita da coach Bucchi, arrivato per risollevare una piazza ormai depressa e che finalmente torna a rivedere un barlume di speranza dopo mesi di profonda inquietudine.
Sala Stampa
Piero Bucchi: “Sicuramente questa non era una partita che contava ai fini della classifica, l’avevamo già considerato come un buon allenamento ma il livello di difficoltà chiaramente si è alzato per l’assenza di due giocatori fuori nello stesso spot. Questo ha reso difficile trovare la chimica dal punto di vista offensivo in alcuni momenti della partita. I ragazzi nonostante tutto ci hanno provato, non si sono mai arresi e hanno continuato a combattere: dopo i problemi di falli per Chessa ho guardato al minutaggio e ho preferito non strozzare i giocatori. Ovviamente abbiamo perso la partita, è chiaro che in questo momento Tenerife è in una condizione migliore e per loro aveva anche un valore diverso”.
Tyus Battle: “L’assenza di due giocatori ha reso la partita sicuramente difficile, ma noi volevamo affrontarla con aggressività e giocare duro, per lavorare sul nostro processo di crescita. Sappiamo di dover migliorare su alcuni aspetto e dobbiamo proseguire in questo cammino”.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Lenovo Tenerife 63-84
Parziali: 16-25; 16-23; 15-17; 16-19.
Progressione: 16-25; 32-48; 47-65; 63-84.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
David Logan 5.5: scende in campo per onor di firma. Il contachilometri del professore non si muove di una tacca.
Filip Kruslin 5: indolente, forse anche più di domenica. Fatica ancora a connettersi alle idee del coach.
Luca Gandini 6: gioca tutto l’ultimo quarto, facendosi notare per un paio di passaggi illuminanti alla Jokic. Gandini c’è!
Giacomo Devecchi 5.5: deve giocare 20 minuti e lui non si tira indietro. Segna anche due bei canestri.
Kaspar Treier 5.5: Buon test per lui. Nella ripresa in netto miglioramento, mettendoci anche quella grinta assente nella prima parte.
Massimo Chessa 5: Bucchi lo promuove a play titolare di serata, specialmente con Gentile e Robinson out. Lui scende in campo con la solita garra, forse troppa e i falli lo estromettono in un amen dal match.
Jason Burnell 6: è formalmente un allenamento, ma lui non abbassa i giri del suo motore. Anzi ci mette forse troppa grinta facendosi fischiare anche un tecnico per proteste.
Eimantas Bendzius 5: entra in campo con il pilota automatico per risparmiarsi e forse esagera, zero punti e solo 2 tiri presi.
Christian Mekowulu 6: forse scottato dal massacro ricevuto sotto le plance all’andata, ci mette più agonismo di quanto non abbia fatto vedere nelle ultime uscite.
Tyus Battle 6.5: deve mettersi in vetrina e gioca praticamente da solo, segnando 16 punti, sparacchiando anche più del necessario, e portando giù 7 rimbalzi. Chissà se giocando con questa voglia non abbia fatto venire qualche dubbio al coach, alternandolo magari con un Kruslin ancora troppo ondivago.
Ousmane Diop 5: l’atletismo non può essere certamente lo stesso di domenica scorsa.
Giovanni Olmeo