Solo una settimana fa il presidente Stefano Sardara mandava la Dinamo Sassari in ritiro, dopo la brutta sconfitta casalinga contro Trieste, e confermava la fiducia a coach Cavina. In questi sette giorni si è ribaltato il mondo Dinamo, prima la rescissione con la guardia Anthony Clemmons, poi l’ennesima sconfitta in LBA a Tortona, fino ad arrivare a questo rovente martedì in cui tutti i nodi (o quasi) son venuti al pettine.
Demis Cavina non è più il coach del Banco di Sardegna. È durato appena 4 mesi il Cavina-bis, tornato a Sassari a distanza di 11 anni dalla prima avventura in biancoblu, un avvio complicato, quello della Dinamo, in cui l’allenatore emiliano non è mai apparso in grado di tenere le redini di una squadra creata per le sue idee di gioco, ma che fin da subito ha dato segnali di rigetto.
Un gioco che si sarebbe dovuto basare su una difesa solida e aggressiva, sfruttando perciò il più possibile, sul ribaltamento dell’azione, la propria transizione offensiva, o almeno questi erano i proclami estivi. Idee mai neanche intraviste sul parquet, con una difesa spesso assente per lunghi tratti, come per esempio l’apice negativo toccato domenica scorsa a Tortona con i 40 punti concessi nel solo terzo periodo.
Ma se la difesa piangeva, l’attacco non rideva di certo, anzi: la Dinamo di questo avvio di campionato è stata la più stitica mai vista in questi 11 anni nella massima serie, con una media di soli 75 punti segnati in queste 8 giornate, terzultimo attacco stagionale, per una squadra che al contrario è sempre stata ai primi posti di questa classifica.
Oltre ai grossi problemi tattici e tecnici della squadra, Cavina pagherebbe anche lo scarso feeling con l’intero roster, mai veramente sbocciato in questi pochi mesi, con i giocatori in campo apparsi a volte sordi alle direttive del proprio allenatore.
Al posto di un coach quasi esordiente in LBA, ufficializzandolo pochi minuti dopo l’esonero, è arrivato un veterano della massima serie come Piero Bucchi. Il coach bolognese ha alle spalle 635 panchine in LBA con nove squadre diverse, vincendo anche una Coppa Italia e una Supercoppa con la Benetton Treviso, ma soprattutto la storica Coppa Italia del 2006 con la mitica Carpisa Napoli di Michel Morandais e Lynn Greer, arrivando in quella stagione anche ad un passo dalle finali Scudetto.
La Dinamo Sassari si affida perciò all’esperienza del nuovo coach per risollevare le sorti di una stagione nata male, ma ancora raddrizzabile, cercando di ridare fiducia e animo ad un ambiente via via sempre più depresso e avvilito dalle ultime prestazioni.
Proverà a dargli una mano anche l’altro nome nuovo arrivato in questa giornata frenetica, già a Sassari la passata stagione, la guardia croata Filip Kruslin. Il pupillo del Poz torna in Sardegna dopo appena 5 mesi dall’ultima gara, Gara 5 dei playoff contro Venezia chiusa con 15 punti e un “discreto” 4/4 da tre, si metterà a disposizione del nuovo coach, nella speranza di aggiungere altra benzina ad un motore offensivo che fatica a carburare.
Il nativo di Zagabria ha lasciato buoni ricordi nell’isola, anche se un po’ discontinuo, ha chiuso la stagione scorsa con 9.1 punti di media in LBA e 10.8 in BCL, affermandosi come mortifero tiratore dai 6.75 e chiudendo persino la regular season come ottavo miglior tiratore da tre, con il 43.6%, di tutto il campionato.
L’arrivo del croato non copre la falla lasciata scoperta dall’addio di Clemmons, alla Dinamo infatti manca ancora un playmaker di ruolo, chissà se sarà proprio coach Bucchi ad indicare il nome nuovo in cabina di regia. Nell’attesa sarà da monitorare il futuro del centro Christian Mekowulu, fino a ieri scontento del proprio utilizzo e intenzionato a lasciare Sassari, con i propri agenti che starebbero sondando delle destinazioni estere gradite al nigeriano.
Giovedì mattina alle 11 Piero Bucchi sarà presentato nella Club House biancoblu, subito dopo sarà tempo di rituffarsi in palestra per preparare al meglio la gara interna di questa domenica contro Napoli, con l’obbligo di vincere per spazzare via i cattivi pensieri di classifica.
Dalla prossima settimana poi avremo la sosta per le nazionali, sarà importante capire come farà il nuovo coach a gestire il doppio impegno e se sarà costretto ad abbandonare quello precedente. Bucchi infatti è ancora assistente di Meo Sacchetti in nazionale e dovrebbe perciò saltare queste due settimane, cruciali invece per conoscere al meglio il gruppo biancoblu e dargli quanto prima la propria impronta in vista del difficile mese di dicembre alle porte, che comincerà subito in salita con la corazzata Virtus Bologna in trasferta.
Giovanni Olmeo