Trieste, 26 settembre 2021 – Un’Allianz Trieste a dir poco compatta come lo yogurt turco dona il primo dispiacere in stagione all’Happy Casa Brindisi per 84-82 dopo un tempo supplementare nel 1° match della LBA 2021-22.
Si era intuito che questa Allianz Trieste, affidata da quest’anno a coach Franco Ciani, avrebbe potuto fare molto bene in questa stagione, specialmente dopo una positiva Supercoppa in cui aveva battuto sempre Trento ma non la sorprendente Derthona Basket dimostrando comunque un gioco ben delineato, magari lasciando un pò a desiderare non difendendo bene il perimetro però regalando sprazzi di notevole qualità nel complesso.
Oggi lo ha dimostrato battendo l’Happy Casa Brindisi, una delle squadre cioè che aspira ad essere stabilmente una delle prime forze nella LBA avendolo anche dimostrato settimana scorsa a Bologna vs l’Olimpia Milano nelle Final Eight di Supercoppa ma che al PalaRubini, in questo debutto, ha mostrato poca costanza di rendimento su i due lati del campo partendo male, recuperando via via durante il match ma non dando mai quella sensazione di possedere il gioco brillante della stagione scorsa.
Sarà inevitabile il confronto con la fantastica Happy Casa Brindisi dello scorso anno e quella odierna, al momento possiamo solo dire che l’unica certezza che ha la Vitucci’s Gang guardando i nuovi innesti sia Lucio Redivo, arrivato tra l’altro grazie al KO momentaneo di Wes Clark. Intendiamoci, nessuna bocciatura per nessuno ma la gara di oggi riporta inevitabilmente allo mente lo scontro di giugno scorso, quarti di finale Playoffs, in cui l’Happy Casa Brindisi si sbarazzò nettamente dell’Allianz Trieste con un secco 3-0. Ed era una Brindisi ancora con i postumi del covid addosso…
Nel frattempo applausi per questa Allianz Trieste che sotto canestro adesso fa la voce veramente grossa con il trio Sagaba Konate, Marcos Delìa e soprattutto con un Andrejs Grazulis decisamente cresciuto, un trio autore di una prestazione globale da 41 punti sugli 84 finale dei giuliani, e scusate se è poco se Delìa e Grazulis sfiorando la doppia doppia con 9 rimbalzi a testa!
Vince dunque la squadra più decisa, più “cattiva” ed anche con le idee più chiare ma, attenzione, per l’Happy Casa Brindisi questo potrebbe essere un punto di partenza!
Sala Stampa
Frank Vitucci
Franco Ciani
Allianz Trieste – Happy Casa Brindisi 84-82
Parziali: 18-16; 20-20; 19-20; 13-14; 14-12.
Progressione: 18-16; 38-36; 57-56; 70-70; 84-82.
Le pagelle
Allianz Trieste
Adrian Banks 6,5: contro il suo più fulgido passato, Predator Banks non punge come sempre ma non si fa nemmeno rimpiangere perchè difende anche bene all’inizio su Josh Perkins eppoi smazza 6 assist! E’ vero, buca letteralmente la gara da tre (0/7), fa solo uno su due dalla lunetta allo scadere del quarto periodo mandando il match di fatto al supplementare ma segna 12 p.ti e quando la palla scotta…Darla a lui non è sbagliato.
Corey Sanders 6,5: inizio in sordina, 2/4 ai liberi e qualche indecisione di troppo nel dare il cuoio. Ma nel corso del primo tempo si scrolla da dosso qualche critica che nella Supercoppa lo aveva raggiunto ed al 20′ è il migliore come rendimento dei suoi insieme a Delìa. Nel secondo tempo però non si ripete anzi, quasi esce dal campo, comunque molto meglio di quanto si era visto nelle 4 gare di Supercoppa appunto. Chiude con 8 p.ti e 6 assist, niente male quindi.
Juan Manuel Fernandez 6,5: il Lobito entra dalla panca e sfoggia la solita classe quando è chiamato in attacco. Surroga poi Sanders quando la gara si avvia alla conclusione, raccogliendo 5 rimbalzi e segnando 12 p.ti ma soprattutto fa viaggiare la sfera dove vuole coach Ciani, ecco perchè poi il trio sotto canestro fa così male a Brindisi!
Sagaba Kanote 7,5: parte malissimo, 2 falli in un amen e panchinamento coatto forzato dopo 2′ di gioco. Poi rientra, fa un buon canestro e si fa sanzionare un tecnico (mooooolto discutibile…), e per lui 3 falli in nemmeno 15′ di gioco…Però si riprende il maliano, dimostrando carattere e grinta da vendere. Nel secondo tempo l’asse con Sanders prima e Fernandez-Banks lo manda in paradiso, 7/9 da sotto e 5 rimbalzi. Attenzione a questo ragazzo, se si disciplina con i falli potrebbe diventare un centro a dir poco interessante.
Lodovido Deangeli 4: 9′ di gioco, niente da segnalare se non un goffo uno vs uno che per fortuna non si tramuta in una persa dolorosa.
Fabio Mian 7: per lui che è un tiratore puro, non trovare subito un canestro è penalizzante. Ma quando sgancia la tripla che da la parità del 67-67 al 38′, l’unica della sua gara con una palla bollente, in molti al PalaRubini lo avrebbero abbracciato come un fratello. Eppoi cattura 6 rimbalzi, eh!
Marcos Delìa 8: insieme a Sanders regge molto bene l’urto di Brindisi fino al 20′, ingaggiando con Nick Perkins una lotta senza esclusione di colpi, ovviamente leciti, vicino ai ferri. A differenza del maliano compagno di squadra però è esperto, consente ovviamente a Nick Perkins di fare la voce grossa a rimbalzo ma quando deve difendere, e soprattutto attaccarlo, non si tira per niente indietro. Tredici punti e 9 rimbalzi, ottima prova.
Daniele Cavaliero 7: Daniele non si fa pregare quando c’è da sparare da tre, appena entra infatti spara una tripla per poi dedicarsi alla difesa. Esce, rientra e ne spara un’altra! Beh, poco altro da dire, no?
Andrejs Grazulis 8,5: inizio buono ma non eclatante, meglio in difesa dove Adrian lo soffre molto aiutando anche uno spaesato Konate vs Perkins. Poi aumenta i giri del motore mostrando muscoli ma anche tanta tecnica vicino ai ferri, facendosi spesso trovare pronto e diventando, a momenti, un rebus irrisolvibile per Brindisi e tenendo Nick Perkins il più possibile a freno. Mette dentro due liberi fondamentali nel supplementare, dopo uno 0/2 del quarto periodo che poteva costar caro a Trieste e rischia di sciupare tutto con il fallo sul tiro da tre di Nathan Adrian ad un secondo dalla fine supplementare, ma l’avversario ne fa solo uno su tre e si chiude sull’84-82. Decisivo comunque, potrebbe essere stato l’MVP del match con 13 p.ti e 9 rimbalzi ma in campo c’era un certo Lucio Redivo oggi.
Alessandro Lever 6: molti meno minuti per lui rispetto alla Supercoppa, mette dentro una buona tripla ma ancora deve crescere.
Stefano Longo e Tommaso Fantona ne.
Happy Casa Brindisi
Myles Carter 5: l’alter ego di Nick Perkins inizia benino, fa massa sotto canestro e segna pure alla prima chance partendo da post basso. Ma è in difficoltà quando deve dare maggiore aiuto non avendo mani da pianista, anzi! Poco tempo in campo, è un combattente ma deve crescere. E tanto!
Nathan Adrian 5: inizio non positivo, Vitucci lo rimette dentro verso la fine del secondo periodo a dimostrare un impatto iniziale non all’altezza. Spara una bellissima tripla che da l’illusione che Brindisi possa vincerla la gara, al 43′ in pieno supplementare e perdurante l’equilibrio in campo ma il suo 2/7 ai liberi lo condanna ad una prestazione negativa. Dimenticatevi insomma Derek Willis, Nathan Adrian non è un allenatore in campo ma un’ala di buon livello che deve però quadrare il cerchio. E speriamo lo faccia in fretta…
Josh Perkins 6,5: come Adrian, parte a marce basse, Vitucci lo panchina e non vede più il campo almeno fino al 20′. Poi nel secondo tempo, avendo anche cambiato acconciatura, inizia a bucare la retina giuliana (15 p.ti ed anche 7 rimbalzi), ma di assist ne da pochini, appena uno. Sbaglia il canestro della vittoria al 40′, nel supplementare poi anche lui fa uno su due ai liberi lasciando a molti la sensazione che sia, al momento, bello ma senz’anima.
Alessandro Zanelli 7-: 8 punti molto pesanti nella parte finale del primo periodo, per impedire a Trieste di scappare, salvano capra e cavoli ad una Brindisi inizialmente sonnacchiosa in attacco. Ripara bene insomma alle carenze di un Josh Perkins inaspettatamente fuori giri nei primi 20′ di gioco, però quando Sanders lo punta, non lo ferma mai. Per lui 11 punti e 4 assist, per niente male insomma per essere il play di complemento.
Riccardo Visconti 6: inizio così così, si siede in panca nel primo periodo e non entra più fino al 20′. Quando rientra fa male al canestro triestino con buone iniziative al tiro, poi si fa annullare un bellissimo attacco al ferro perchè ci si attacca al ferro…Da lui ci si aspetta di più, specialmente in difesa.
Raphael Gaspardo 4,5: idem come Visconti, parte male poi lentamente sale di rendimento ma mai andando a toccare quei vertici che oggi lo rendono l’italiano più interessante tra le ali tricolori.. Sbaglia molto, in difesa è a dir poco messo a tenaglia dal trio Konate-Delìa-Grazulis ed in attacco fa 1/8 dal campo. Forza Raphael, resettare e ripartire.
Lucio Redivo 8,5: entra in campo sul finire del primo periodo per dare la scossa e ci riesce, ammazza se ci riesce! Se Zanelli “salva” Brindisi nel primo, Redivo lo imita nel secondo periodo anzi, va oltre, perchè sigla 12 p.ti nel secondo parziale e regala il primo vantaggio ad i suoi con una tripla di livello (32-34 al 29′). Poi prosegue, senza mai, mai forzare ed anzi, regalando anche un pò di ordine in attacco che, oggettivamente, oggi Josh Perkins non da. MVP del match, 20 punti e 3 rimbalzi ma soprattutto la sensazione che quando Wes Clark si riprenderà, dovrà faticare molto per guadagnarsi un posto al sole!!
Jeremy Chappell 4: in difesa è una garanzia ma quando deve tirare per mettere punti a referto, oggi fa fatica. Mi correggo, non la mette proprio mai dentro perchè tira solo due volte da tre e si concentra appunto a fare da singolo instant team ora su Fernandez, ora su Sanders. Ma da lui ci si attende anche qualche punto, eh…
Nick Perkins 7,5: la solita certezza. Sebbene stenti a far canestro all’inizio, al 20′ ha già raccolto 7 palloni vicino ai ferri con un 3/7 inusuale per lui. E nel supplementare è decisamente l’uragano che conosciamo, quando decide di prendere possesso del pitturato su i due lati del campo nonostante Ciani gli abbia preparato una sorta di gabbia di Faraday per contenerlo. Lui comunque c’è, 14 p.ti ed 11 rimbalzi e prima doppia doppia in LBA 2021-22 ma…Ne vedremo altre!
Mattia Udom 5: anche lui mano gelidina (a dir poco) all’inizio, sbaglia molto, non è il Mattia Udom che abbiamo ammirato lo scorso anno e non riesce neanche ad invertire la rotta, sempre monocorde, senza mai incidere come gli capita spesso.
Scott Ulaneo ed Alessandro Guido ne.
Fabrizio Noto/FRED
@Fabernoto