Chiusa l’era Pozzecco, la seconda più vincente della storia biancoblu, anche se con non pochi strascichi per i noti dissapori tra il coach e il presidente, la Dinamo Sassari ha compiuto l’ennesima rivoluzione tecnica sia in campo che in panchina.
Proprio il nuovo coaching staff è stato il primo mattoncino della stagione 2021-22 che vedrà il Banco di Sardegna dividersi tra LBA e Basketball Champions League, anche se il nuovo allenatore è in realtà un ritorno: quel Demis Cavina che lasciò la Dinamo esattamente 12 anni fa in A2, il punto più alto della squadra sassarese fino ad allora, nella finale promozione persa contro Soresina; il suo successore poi fu un certo Meo Sacchetti e come si dice, il resto è storia!
Oltre a coach Cavina c’è stato un altro ritorno, quello dell’assistente Giacomo Baioni, già a Sassari come vice di Pasquini, successivo all’addio di Edoardo Casalone, andato a Torino in A2 a fare il capo allenatore.
Il neo coach, proprio a Torino nelle ultime due annate, ha voluto mettere fin da subito il suo marchio, costruendo una squadra improntata molto su atletismo e difesa, caratteristiche viste raramente dalle squadre targate Poz.
Lasciata partire la colonia croata (Katic, Kruslin e Bilan), l’evanescente Happ, è stato accontentato anche il play Spissu, voglioso di andare a fare un’esperienza all’estero, sedotto e abbandonato da Malaga, ha trovato casa in Russia all’UNICS Kazan e con loro si sono aperte le porte dell’Eurolega, alla faccia dei tanti esperti, o presunti tali, che qualche anno fa non lo ritenevano in grado di reggere fisicamente neanche la LBA.
Le sole due conferme nel reparto stranieri sono state le più cercate e allo stesso tempo le più insperate, visti i numeri fatti registrare nell’annata scorsa e con essi l’interesse di tanti club in giro per l’Europa: Eimantas Bendzius e Jason Burnell.
L’ala lituana non ha esercitato la clausola d’uscita dal contratto firmato nel 2020 con Sassari, nonostante offerte più ricche arrivategli per esempio dalla Grecia, onorando così il suo secondo anno in terra sarda; mentre l’americano, prima di andare a giocare la Summer League di Las Vegas con i Denver Nuggets, ha rinnovato per un altro anno dopo una lunga trattativa portata avanti dal GM Pasquini, che vedeva nel nativo della Florida il perno imprescindibile su cui avrebbe dovuto girare tutta la squadra.
Burnell si sposa perfettamente con l’atletismo che pretende Cavina e cercherà la definitiva consacrazione dopo una grande stagione come quella scorsa, con un grande lavoro difensivo, svolto quasi sempre in solitaria, nonostante gli infiniti minutaggi di Pozzecco che molto spesso lo portavano, fisiologicamente, a perdere lucidità nei momenti decisivi delle gare.
Bendzius invece sarà il braccio armato designato per scardinare le difese avversarie, dopo essere stato il miglior realizzatore dei suoi nel 2020-21, con 16.6 punti di media in LBA, e terzo miglior tiratore da 3 di tutto il campionato con il 45.5%, dietro solo a Daye e Datome.
Nel reparto italiani confermatissimo Stefano Gentile, dopo le ultime grandi stagioni da guardia titolare, ma se con Pozzecco il minutaggio superava i 30′ a partita, certamente con Cavina scenderà e non di poco, garantendo sicuramente quegli standard di qualità e affidabilità a cui il figlio di Nando ci ha abituato durante tutta la carriera.
Il trio Chessa, Devecchi e Gandini completeranno la panchina, mentre Treier è indicato come possibile sorpresa della stagione biancoblu: in uscita dalla panchina potrebbe essere quell’uomo in più che spesso è mancato negli ultimi 12 mesi, vuoi per i troppi infortuni o la giovane età, ma con i mezzi fisici e tecnici che possiede è un jolly importante da giocarsi durante la gara.
Passando ai nuovi arrivati, il primo in ordine di tempo è Christian Mekowulu e anche quello con l’eredità più pesante da raccogliere: chiamato a sostituire Miro Bilan, il miglior centro, dati alla mano, dell’ultimo biennio in LBA.
Il centro nigeriano, con la maglia di Treviso, è stato una delle sorprese dell’ultimo campionato, dominando la propria area e quella avversaria, chiudendo una regular season da 12.3 punti e 6.4 rimbalzi; impressionando ancora di più nei quarti playoff contro la Virtus Bologna, futura regina d’Italia, facendo registrare una media di 17.0 punti e 7.3 rimbalzi condita da una Gara 2 pazzesca da 35 di valutazione.
Mekowulu ha quell’energia e atletismo richieste dal coach emiliano, sia in difesa che in fase di transizione in attacco, fondamentali per le sorti di questa nuova Dinamo.
Il suo vice sarà Ousmane Diop, il centro classe 2000 torna finalmente in LBA dopo 3 anni d’apprendistato tra Cagliari e Torino in A2, trascinando quest’ultima fino alle ultime finali promozione e dominando sotto le plance per tutto l’anno con 17.7 punti e 8 rimbalzi di media.
Il senegalese, di formazione italiana, ha firmato con Sassari nel 2018 come uno dei migliori prospetti in Italia e crescendo anno dopo anno è arrivato all’anno della consacrazione, anche se un piccolo fastidio rischia di tenerlo fuori nei primi due mesi e per questo la società si è cautelata firmando Jacopo Borra, a Treviglio in A2 dove ha chiuso con 11 punti e 7 rimbalzi.
Parlando di ritorni quello che ha fatto più sensazione, specialmente tra i tifosi sardi, è quello del professor David Logan: l’eroe del triplete 2015 torna a 38 anni in una delle piazze dove ha arricchito il suo enorme palmares in giro per l’Europa, tra Grecia, Israele, Francia, Germania e Polonia.
Il go to guy di Chicago, nonostante l’età, ha trascinato Treviso in questi 3 anni dall’A2 fino ai playoff LBA della passata stagione, chiudendo con 17.3 punti, 2.3 rimbalzi e 2.8 assist di media in 28 minuti di utilizzo.
Il suo minutaggio scenderà ulteriormente, ma vista la sconfinata esperienza e classe, potrà garantire minuti di grandissima qualità e una leadership senza eguali, dando ossigeno alle due guardie titolari Anthony Clemmons e Tyus Battle.
Il play Clemmons è la grande scommessa di Pasquini, suo pupillo da anni, dopo annate in Austria e Kazakistan si è fatto notare prima in Francia con il Monaco, ma soprattutto in Bosnia con l’Igokea nell’ultima stagione segnando 11.2 punti e 4.5 assist in ABA League e 13 punti e 3.5 assist in Basketball Champions League.
Il nativo del Michigan, con cittadinanza kazaka, ha dimostrato di essere estremamente affidabile da tre, tirando con il 47.9% nella prima coppa FIBA, e grande propensione a mettere in ritmo i compagni, evitando spesso di forzare.
La guardia titolare sarà invece Tyus Battle, l’anno scorso in Russia con il BC Enisey firmando 12.6 punti, 3.8 rimbalzi e 2.6 assist.
Il classe 1997 con i suoi 198 centimetri per 93 chilogrammi può ricoprire sia il ruolo di guardia che di ala piccola, dotato di grandissimo atletismo ed esplosività, ama sia attaccare il ferro che tirare da fuori, vincendo persino lo Slam Dunk Contest dell’ultima VTB League e piazzandosi tra i migliori tiratori da tre di tutto il campionato, con il 46.3%.
Il 4 settembre inizieranno le prime gare ufficiali con la Supercoppa italiana: nel proprio girone la Dinamo affronterà tra andata e ritorno Cremona e la Varese di Alessandro Gentile, chi dovesse passare come prima affronterà, il 18 dello stesso mese, Brindisi nei quarti di finale.
Prima di allora, oggi e domani ci saranno le prime e uniche amichevoli di questo scarno precampionato sassarese con l’inizio del City of Cagliari, ormai tradizionale trofeo estivo organizzato dalla FIP Sardegna, con il Bayern Monaco di Andrea Trinchieri e dell’ex Othello Hunter (inizio alle 21 su Dinamo TV) e il giorno dopo affronterà una delle altre due semifinaliste, tra Baskonia e Napoli.
La squadra ormai è fatta, toccherà al campo parlare, ma questa Dinamo vuole tremendamente dire la sua!
Giovanni Olmeo