Questo pezzo potevamo scriverlo un po’ di anni fa, è sempre lo stesso e sarà sempre lo stesso per chissà quanti anni.
Sì, certo, quest’anno l’Olimpia Milano magari arriverà in semifinale, però. Spiegatemi perchè Reggio Emilia esce in Romania, con una squadra romena, nei quarti di FIBA Europe Cup. La Romania era nulla, nel basket. Ma com’è possibile? Il fatto che siamo di Reggio Emilia e non siamo più invitati agli eventi di Reggiana basket è marginale.
Ma com’è possibile che siamo fermi a due Eurolega in 30 anni e passa? Com’è che la 7DAYS Eurocup non è mai nostra e anzi Reggio Emilia fece un miracolo a raggiungere la semifinale? Miracolo al punto che Menetti venne congedato dalla presidentessa Ferrarini?
Ridatemi il mio basket, di quando ero bambino, ridatemi la finale di Korac di Venezia, l’ho letta dopo, avevo 10 anni. Ridatemi il basket in Rai, nella notte, ridatemi Aldo Giordani e i finitimi, la sparakkazia e la kukkozia, ridatemi Bob Morse e Roosie Bouie, rivoglio Rudy Hackett.
Non voglio Sandro Gamba, voglio un basket spettacolare, una nazionale che pensi a vincere di 50 punti, voglio il talento, voglio una nazionale con Magnifico e Morandotti, con Mario Boni e Niccolai, con Enzino Esposito e Nando Gentile, con tutti i migliori tiratori del nostro basket, i difensori ve li lascio volentieri.
Voglio basket spettacolo, non ruminato, non pastrocchiato, non solo difesa. Non voglio Dan Peterson, voglio Bianchini, il filosofo, rivoglio Roma che abbatte Milano, voglio ubriacarmi di emozioni con Larry Wright, vorrei vivere un grande palazzo pieno, voglio Venezia in Eurolega, voglio uno scudetto a Trento, voglio lo scudetto di Reggio Emilia, voglio Imola in Europa, Rimini in Europa, voglio quanti più italiani in Nba.
Voglio la Grimaldi Torino, voglio l’Hurlingham Trieste, la Pagnossin Gorizia, i guerrieri e i gregari, i plavi e gli americani, Mike Banton. Mi va bene la Brindisi di oggi, voglio Rieti e Cagliari, la Brill, Trapani e Alcamo, voglio un basket nazionale, davvero, voglio più basket e meno calcio. Voglio Genova da scudetto, Aosta, voglio Mestre, Teso e Nakic, il tiro da 4 di Danilovic. Voglio la Fortitudo sul tetto d’Europa, voglio Drazen Petrovic, non Vrankovic. Voglio Adrian Dantley, Isiah Thomas. Voglio Rustichelli e Giumbini, Modena e Giovanni Noli, Marco Ricci e Latina, voglio Fidenza in A2, voglio Bob Hill e Cosic, Pino Brumatti e Dado Lombardi, voglio tutto quanto mi ha emozionato e commosso, voglio giocatori veri, voglio conoscere Porelli e Seragnoli, ho voglia di basket vero, di basket.
Coppe vere, la Benetton, Orlando Woolridge, tutti i più grandi tiratori insieme. Non voglio più una nazionale che negli ultimi 5′ di olimpiadi e mondiali ed Europei non faccia più canestro.
Voglio il Meo Sacchetti di Sassari e Cremona, voglio Pancotto ct, il Pancotto di Jesi e Cremona. Voglio intervistare chi non c’è più, Gianni Asti e Mangano, rivoglio Oscar e Fabriano, ho voglia di Santo Versace e di Pentassuglia, ho voglia di Reggio Calabria e di Serradimigni, di Lidia Gorlin e di Luca Chiabotto, di Carlo Santi e Guido Ercole, di Paolo Viberti e Piero Guerrini. Voglio sport vero, storie vere, americani capelloni e muscolari, fuoriclasse del parquet e nella vita. Di emozioni.
Non voglio più uscire con i romeni. Voglio Ciccio Sibilio e Sanpifanio, Corbolan e il Jordan sempre di Aldo Giordani. Voglio il vecchio basket, Carlo Della Valle e Iellini, Giorgio Giomo e Isernia. Sì, datemi Isernia in serie A, dico sul serio.
La preferisco a certi club bolsi, voglio allenatori veri, Renato Pasquali, voglio presidenti che non cambino allenatori per niente al mono