Sembra di essere tornati ad un decennio fa nella nostra cara Serie A, quando una squadra dominava praticamente tutte le partite rendendole simili a scrimmage estivi e causando effetti collaterali importanti.
Ad esempio la rassegnazione di squadre e tifosi avversari, consapevoli che non si poteva competere con dei team progettati per vincere anche in Europa, organizzati e con budget stratosferici.
Ovviamente la squadra di cui parlo è Siena, e questa Olimpia Milano la ricorda molto (tralasciando le vicende extra campo), come modo di giocare. Difesa asfissiante e tanto talento in attacco dove tutti sanno fare tutto tranne il centro atletico (Eze a Siena, Kaleb oggidì), che ha il compito di intimidire e trasformare in schiacciate i passaggi dei geniali compagni.
Questa sfida con una Fortitudo rinfrancata dal cambio di gestione in panca si è trasformata dopo 5 minuti in un amichevole e mi permetto di dire che i demeriti dei felsinei sono limitati. Troppo talento, troppa difesa, troppe triple, troppo tutto da parte milanese.
Curiosità: l’Olimpia Milano ha battuto il suo record societario di triple risalente ad un famoso derby contro Varese di fine 2014 con Marshon Brooks sugli scudi insieme alla camicia strappata dall’attuale coach di Sassari.
Lo sussurro piano: spero che questa Milano in Europa riesca a lasciare il segno al contrario della Mens Sana e che nel contempo cambi la politica verso il campionato nazionale affidandosi ai giovani italici coadiuvati da pochi stranieri (ma buoni).
Altrimenti per i prossimi anni l’interesse verso ogni competizione in terra italica sarà di molto assopito conoscendo già prima il vincitore, a meno di una Virtus che alzi ancora il budget e che diventi squadra e non solo coacervo di ottimi giocatori. Vedremo.
Concentriamoci invece sul futuro più prossimo e con Milano che si rituffa in Eurolega con un doppio turno importante contro Fener e Kaunas, e con la F che non deve rinunciare a lottare per un posto playoff perché ne ha capacità e talento, anche se al Forum non si è visto granché.
Olimpia Milano – Fortitudo Bologna 98 – 72
LE PAGELLE
BANKS 5: segna a babbo morto ma lascia ben chiara l’impressione di soffrire come non mai l’impatto fisico e difensivo di Milano nel primo tempo. Se non ha mai giocato in Eurolega un motivo ci sarà….
ARADORI 5,5: viaggia verso i 33 anni ma sembra ne abbia 43. E’ più lento ormai di molti pivot, ma le mani restano morbide come la seta.
SAUNDERS 5,5: dovrebbe trascinare, viene trascinato. Ma non era certo facile oggi.
HUNT 7: il migliore tra i bolognesi, lotta e sbuffa solo contro tutti e fa pure una buona figura. Ma qualcuno che gli consigli di cambiare tecnica ai liberi?
FANTINELLI 4,5: a parte le cifre e la fatica contro Rodriguez e Punter mi ha negativamente impressionato l’assenza di leadership e di carattere, cosa che lo scorso anno non aveva certo fatto mancare. Forse accusa il dualismo con Baldasso.
BALDASSO 6: ha talento ma va incanalato nella maniera giusta.
CUSIN 5,5: uno degli ex, fa quel che può.
TOTE’ 5: non ha impatto nonostante non si trovi contro Hines o Leday ma Biligha. Può fare molto di più.
WITHERS 5: un paio di lampi ma tutto sommato invisibile.
PUNTER 9: nel primo tempo ne mette 22 di puro talento con uno show balistico pazzesco, poi si quieta probabilmente perché qualcuno gli ha consigliato di preservare energie
MORETTI 6: inizia con due falli veloci e così il suo minutaggio rimane basso. Niente di nuovo sotto il sole: tiratore mortifero, ball handling non di livello, attività fisico- atletica non certo da serieA.
MICOV 7,5: 14 silenziosissimi punti in soli 19 minuti. A questo livello di intensità rimane un Professore che domina.
MORASCHINI 5,5: non pervenuto nei primi 20 minuti, poi ne gioca 16 nel secondo ma fa praticamente lo smista palloni senza assumersi alcun tipo di responsabilità offensiva. Perplessità.
ROLL 8: con questi tempi e questi spazi è una mitraglia e non manca di ricordarcelo.
RODRIGUEZ 7,5: fa quello che vuole quando vuole. Stanotte Fantinelli avrà gli incubi.
TARCZEWSKI 6: anche se a leggere lo score non sembra, non soffre Hunt, anzi è l’ex Roma che lo soffre. Ma in attacco o schiaccia al volo o è nullo.
BILIGHA 5,5: uno dei bersagli preferiti di Messina, sbaglia tanto ma fa anche cose buone.
CINCIARINI 5: pasticcione in attacco come poche altre volte l’ho visto, poi che non fosse un cecchino da 3 lo sapevamo.
SHIELDS 6: giornata in ufficio, anche se la sua difesa è sempre di livello
DATOME 5,5: sbaglia tiri che di solito mette nel sonno, le sue braccia alzate al cielo alla Tardelli sono il segnale di quanto entusiasmo abbia ancora il buon Gigi.
WOJCIECHOWSKI 6,5: sfrutta bene i minuti a disposizione, la coppia con Biligha non è affatto male.
SALA STAMPA
ETTORE MESSINA:
Cristiano Garbin
@garbo75