Il vecchio adagio “Chi la dura la vince” mi pare il modo migliore per fotografare il rapporto fino a poche ore fa difficile tra l’Olimpia Milano e il campo dell’Efes Pilsen.
Sedici tentativi andati a vuoto con sconfitte anche clamorose sul fil di sirena con tiri da 20 metri (ricordate Planinic?) ed ecco che al diciassettesimo finalmente l’incantesimo svanì, alla faccia della cabala.
E non in una maniera banale, poiché la squadra di Messina ha dovuto vincere due volte: dopo essere andata sul +17 sul finire del primo tempo ed aver visto il body ma anche il face language di molti giocatori turchi si pensava che la questione vittoria non sarebbe stata messa in discussione.
Invece qualcuno al buon Micic deve aver ricordato probabilmente la massima del compianto ex coach dei Rockets Rudy Tomjanovich (mai sottovalutare il cuore di un campione) e così pronti via nel terzo quarto l’Efes mette in campo voglia e una difesa seria.
Per Milano è il buio, (21-6) il parziale, ma questa edizione dei biancorossi sembra diversa dalle altre e lo ha dimostrato quando più contava. Nel momento di massima difficoltà, dove le non squadre si sciolgono, ha reagito alla grande e da un 65-59 che preludeva ad una cocente sconfitta con le giocate di Shields e Punter Milano è riuscita a portare a casa due punti preziosissimi.
Certo bisogna ancora lavorare duro, la strada per i playoff che conduce all’oasi chiamata F4 è ancora lunga e piena di ostacoli. Ma adesso c’è la consapevolezza di avere a che fare con un gruppo di uomini veri, a prescindere dal giudizio tecnico.
Ora testa al campionato dove arriva Sassari, avversario non facile, e poi altro scontro non semplice al Forum contro il Baskonia di Polonara (che personalmente suggerisco di firmare subito per il prossimo anno).
Efes Pilsen – Olimpia Milano 69 – 72
DIAMO I NUMERI
3 – lira più lira meno (turca, ovviamente) lo stipendio in milioni di dollari di Larkin che diciamolo, per somiglianza è il fratello minore di Joe Blair. Diciamo che stasera ha scioperato, e non è la prima volta. Sarà, ma credo che prima o poi qualcosa di grosso possa succedere nello spogliatoio dell’Efes.
0 – a parte una persa è il numero che regna nel tabellino di Tarczewski. Strano per uno come lui che o fa bene o fa male, oggi però non mi sento di infierire. Anche perché onestamente l’arbitraggio (che definire ignobile è un complimento) l’ha penalizzato troppo, come spessissimo gli accade.
4 – gli errori dalla lunetta di Delaney che hanno avuto il potere di produrre circa 4,5 milioni ( stima) di frasi ingiuriose verso noti ed ignoti. Caro Malcolm, si è rischiato l’incidente diplomatico con il Vaticano…
76 – i secondi in campo di Pleiss, sufficienti per confezionare uno degli errori da Maidirebasket dell’anno. E che hanno costretto il non più freschissimo Dunston a 36 minuti di impiego…Anche qua comunque non mela raccontano giusta…L’impressione di una parte di squadra in rivolta è palese.
52 – la posizione di Micic al draft 2014, uno dei più strani della storia (Jabari Parker alla 2, Jokic alla 41). Visto che non è una scienza esatta troviamo giocatori inferiori al 26enne serbo come Exum alla 5, o Tyler Ennis che ad Istanbul ci è già passato alla 18. Curiosità: alla 53 fu scelto Ale Gentile e poi una serie di giocatori visti in Italia o in Eurolega come Labeyrie, Christon, Cory Jefferson, Dangubic e Devyn Marble.
0 – i minuti in campo di Roll, per la seconda partita in fila. Sarà forse un calo di forma o Messina ha deciso che in Eurolega lui giocherà solo in caso di necessità? Seguirà dibattito.
SALA STAMPA
Ettore Messina
“Sono felice per i miei giocatori e mi voglio congratulare pubblicamente con loro, perché sono stati capaci di vincere questa partita due volte.
Abbiamo giocato un gran primo tempo, ma sapevo che con il talento, il carattere e l’orgoglio che hanno, loro sarebbero rientrati molto aggressivi e noi non eravamo preparati a reggere l’urto. Come allenatore mi devo prendere la responsabilità.
Abbiamo perso palla troppo spesso, abbiamo preso tiri affrettai e per qualche minuto non siano stati in partita. Ma i ragazzi non hanno perso il controllo, di questo dobbiamo dargli credito, perché si sono ritrovati, non si sono fatti prendere dal panico, hanno ricominciato a giocare in attacco e in difesa, soprattutto negli ultimi cinque minuti.
Abbiamo battuto due grandi squadre, è la prima volta che vinciamo ambedue le gare del doppio turno, penso che questo ci dia la fiducia per lavorare al meglio ed essere pronto anche nelle prossime partite”.
Cristiano Garbin
@garbo75