Dunque Cantù ha esonerato Cesare, l’architetto del basket italiano. A prescindere, non lo meritava, Pancotto si ama, non si discute. Qui, allora, aggiorniamo il pezzo di fine anno, in cui raccontava
Nell’anticipo del 13° turno del girone di andata della LBA 2020-21 l’Acqua S.Bernardo Cantù di coach Cesare Pancotto ha battuto l’UnaHotels Reggio Emilia fuori casa.
E proprio da Reggio Emilia, Cesare Pancotto iniziò il suo viaggio in LBA, all’epoca Serie A1 che non aveva ancora 30 anni, rivelandosi poi nella sua Porto San Giorgio.
Per la cronaca, alle Cantine Riunite Reggio Emilia Cesare Pancotto venne esonerato prima dei playout, nell’86.
Noi di All-Around.net lo abbiamo intervistato Cesare Pancotto durante il #lockdown ma il nostro Vanni Zagnoli l’aveva incontrato a febbraio, nel suo viaggio a Cantù, a Vighizzolo per essere precisi dove si allena la squadra della famiglia Allievi.
Era il giorno successivo alla scomparsa di Kobe Bryant. Inevitabile la commozione:
“Tanto più che il padre Joe con Rieti mi segnò 62 punti!”.
In questi 10’ regalatici dal nostro Vanni Zagnoli, Cesare Pancotto sintetizza la sua carriera. Del resto è il veterano del basket italiano, allena dall’82 ed ha il record di panchine:
“Provo a battere il record di Dan Peterson, allenatore di Milano a 76 anni. Leggo i thriller, studiavo dinamiche di gruppo. Da giocatore, giovanissimo, mi appuntavo ogni nota degli allenatori”.
Buona visione