ROMA – Effetto downgrade al Pala Tiziano per il debutto casalingo in campionato di una ridimensionata Virtus Roma che vede un bel colpo d’occhio sugli spalti, seppur con qualche vuoto, per una vittoria sofferta, intrisa di sudore e lacrime contro la Biella che t’aspetti: tosta, dura a morire incarnata in Goran Jurak e con il velocissimo duo Stelle&Strisce Pullen-Coleman a far danni con accellerazioni, tiri ed atletismo a go-go.
Biella ha fatto bene, molto bene nel mettere pressione mentale alla Virtus Roma che ha cercato di complicarsi la vita da sola specie nel secondo periodo, allorquando la squadra di Cancellieri riusciva a trovare le risposte risolutive in attacco grazie ad uno strepitoso Pullen ma senza dimenticare un certo crollo mentale, di tenuta psichica dei ragazzi di Lardo che facilitava il compito del play originario di Maywood. Ma proprio quando l’Angelico avrebbe dovuto e potuto dare la spallata alla gara, qualche errore di troppo, qualche persa di fila ha facilitato prima il rientro dell’Urbe con gli insospettabili ma efficacissimi Tonolli e Crosariol a dare chili e cattiveria, collassando al punto giusto nel pitturato e costringendo anche gente come Soragna o lo stesso Jurak ad errori non usuali per loro. Dopo con Datome, MVP della gara, e Djedovic ha domato l’avversario senza sfruttare Vlade Dasic, panchinato dopo un tecnico e con 4 falli sul groppone.
Roma quindi vince. Tornare dopo quasi 7 anni in pianta stabile nel palazzetto minore della città non è stato facile e cercare di coinvolgere il pubblico, possibilmente con il bel gioco, è un must che si doveva tenere nella dovuta considerazione. Oggi non c’è riuscita, la tensione era palpabile tra loro ma la si è vista lottare, si è vista una squadra forse troppo vogliosa di ergersi sopra l’avversaria e quindi confusionaria, 22 palle perse sono un’enormità ma alla fine, proprio grazie alla capacità di crederci e di lottare, si è giunti in porto per la gioia di tutti.
Biella da rivedere, scintillante nei due yankees che han regalato numeri di altissimo livello e con i soliti giovani di belle speranze, come Miralles e l’italo-brasiliano Tavernieri in buona mostra, ma fuori Pullen o Coleman la coperta si mostra corta e la garra agonistica di Jurak non basta a fare pentole e coperchi. Anche l’ex Dragicevic, che di fatto dovrebbe aprire il campo, ha giocato in modo flaccido, ci si aspetta di più da un roster che comunque appare equilibrato e che può dar filo da torcere a chiunque.
Tavernari e Miralles sono le sorprese in quintetto per Cancellieri mentre Lardo schiera Slokar al posto di Crosariol rispetto a Bologna. In difesa Roma parte molto bene sul pericolosissimo duo rossoblu Coleman-Pullen, Maestranzi e addirittura Tucker si sacrificano su di loro e Biella non riesce a far girare il cuoio come dovrebbe. Soprattutto Coleman sembra soffrire un Maestranzi ispiratissimo, con le gambe così giù che quasi tocca il parquet. La Virtus difende quindi al meglio e attacca bene, con calma, con un Dasic devastante che ne piazza 7 sui 19 totali per i suoi. Tucker trova un solo canestro con Tavernari che stringe la guardia non appena il faro dell’attacco giallorossoblu s’avvicina al ferro. Miralles fatica sotto i ferri, Roma va leggermente avanti dopo un allungo biellese, si chiude il periodo con 19-16 per i padroni di casa.
Secondo periodo e fiducia a Crosariol e Tonolli da parte di Lardo, fiducia mal ripagata perchè il centrone di Milano prima sbaglia un “rigore” a porta vuota da sotto e dopo concede a Miralles un canestro buono più fallo. Gordic mena le danze e Coleman si fa notare nel male (due perse per passi di partenza), ma anche nel bene mandando al bar con una finta Crosariol da sotto e mettendo a segno un canestro spettacolare, da applausi a scena aperta. Crosariol si riscatta con un bel canestro ma subito dopo fa 0/2 dai liberi. Chessa prende le redini del gioco dall’altra sponda mandando in panca un Pullen opaco, lo spettacolo non è un granchè ma la Virtus è più efficace, Djedovic segna il +8 al 14° con Cancellieri che si vede costretto a calmare la piccola tempesta in corso (30-22). E la scossa produce i suoi effetti. Biella rientra in campo più decisa, costringe Roma a subire in difesa ben 3 extra-possessi in attacco con le unghie e con i denti ed alla fine punisce da 3 con Tavernari. La Virtus s’affloscia, Gordic regala un antisportivo al furbissimo Jurak che fa 0/1 dalla lunetta ed il rientrante Pullen confeziona il -3 al 17°, 31-28 sul possesso successivo. Non si gioca affatto bene, molta confusione ma i piemontesi sembrano adesso aver trovato il bandolo della matassa in difesa. Roma perde il filo, troppe perse mentre Biella approfitta degli errori in attacco degli avversari. Lardo ferma il cronometro ma Roma è in rottura prolungata, Djedovic va a caccia di guai nel pitturato trovandoli mentre sul ribaltamento Coleman asfalta Tucker in entrata. Maestranzi è di nuovo on field ma l’attacco dei locali è asfittico: poche idee, ci rivuole Dasic ma anche con il macedone le cose cambiano poco, anzi. Pullen, probabilmente irritato per la panchina subita precedentemente, punisce da 3 e riporta avanti i suoi come a d inizio match, 33-35 e dopo uno sconcertante 0/2 di Dasic dalla lunetta, sempre lui va a segno da 3 dando a Biella il massimo vantaggio al 19°, 33-38. Finisce 35-40 con i viaggi in lunetta di Dasic che si riscatta e del solito Pullen, rebus quasi irrisolvibile per la difesa capitolina.
I numeri di Biella all’intervallo dicono tutto: 62% da 3 e 50% da 2 mentre Roma risponde con il 29% da 3 ed un lusinghiero 52% da dentro l’arco. Ai rimbalzi Biella perde ma di poco la lotta (19-17 per la Virtus), ma impressiona soprattutto l’assenza di Tucker nel tabellino marcatori, solo 3 punti all’attivo, esattamente l’opposto delle frecce nere biellesi, Coleman e Pullen, che portano in dote ben 23 dei 40 punti complessivi rossoblu.
Terzo periodo, Lardo rimette il suo startin’ five mentre Cancellieri s’affida a Soragna al posto di Tavernieri e Roma ruggisce, letteralmente: Slokar prima con un 0/1 dalla lunetta ma soprattutto Maestranzi, due triple di fila rimettono a posto le cose. Anche Datome, “invidioso” dello show da 3 del compagno, la mette dalla lunga trovando anche un fallo che porta a +4 il punteggio al 23°, 46-42, e Cancellieri blocca tutto. Ma rimette i suoi a zona (?), e Tucker buca da 3….Esplode il Pala Tiziano e Coleman cerca di far rientrare i suoi con una schiacciata mostruosa e dopo Dasic si becca un tecnico, reo di aver protestato troppo: brutta tegola per Lardo perchè è il suo quarto fallo. E Biella impatta nuovamente, grazie ad una tripla siderale di Jurak e, non contenta, la mette da 3 con Coleman, sopra Biella di 3, 49-52. Lardo chiama tempo, adesso sembra d’assistere ad un film della saga Rocky, con Biella e Roma che se le danno di santa ragione senza proteggersi il volto. Al rientro in campo molta tensione, la gara s’accende di colpo. Tonolli sbaglia incredibilmente da sotto e dopo anche un libero, mette poi il secondo, 50-52 al 28°. Pullen sbaglia da 3, Gordic cerca di mettere ordine e Tucker impatta, 52-52 al 29° eppoi Djedovic ruba una palla e s’invola, Roma a +2 ma dura poco, Coleman dalla lunetta rimette la gara in parità. Finisce sempre pari, 56-56, con Crosariol da una parte al quale risponde Coleman dopo un fallo in attacco chiamato a Tucker con eccesso di zelo da parte di Seghetti.
Ultimo periodo, Chessa fa rifiatare Coleman, Pullen non esce più. Resta anche Tonolli con Crosariol, con il Capitano che fa a sportellate con l’ex di turno, Dragicevic. Roma riparte forte, Djedovic fa 0/1 ai liberi e mentre Tavernari sbaglia clamorosamente come Tonolli da sotto, Datome punisce con un ottimo 2/2 da fuori, Roma va di nuovo avanti al 32°, 61-56. Tempo per Cancellieri ma al rientro i suoi reagiscono male, infrazione di 24″. Crosariol manda Roma a +7, 63-56 e Coleman a questo punto deve rientrare. Ora la tensione si tocca, si taglia col coltello. Riva s’agita dal pino, Duranti s’infuria su di un fallo chiamato per Miralles che va in lunetta con lardo che fa da paciere. E quando meno te l’aspetti, Djedovic sigla da 3, non propriamente il suo forte, Virtus a +8 come nel secondo periodo al 35°, 66-58. Djedovic imperversa, 2/2 dai liberi e Roma a +10 al 36° (68-58). Segna anche Tonolli, +12 per Roma ma Chessa va di tripla, 70-61 ed il Capitano sfiora anche lui la tripla ! Biella serra le fila, rimette l’abrasivo Jurak mentre Pullen fa 2/2 dalla linea della carità eppoi sigla in contropiede, 70-65 al 38° con Lardo che chiama tempo. Slokar e Tucker in campo, lo sloveno segna in avvicinamento mentre il Grande Teo Soragna ne mette uno dei suoi, 72-67 al 39°. Jurak, sempre lui, si procura due liberi ma ne segna solo uno. Maestranzi fa girar palla ed offre un cioccolatino a Tucker che però sbaglia incredibilmente. Pullen allora si guadagna i liberi, 72-70 e dopo manda a sua volta in lunetta proprio il paisà al quale non trema la mano. Cancellieri organizza l’ultimo assalto al fortino, mancano 31″ alla fine e Roma comanda di 4. Coleman tenta da 3, Jurak (sempre lui !), abbranca il rimbalzo ma sbaglia clamorosamente, Slokar raccoglie la palla e becca fallo ma fa 0/2 ma sul ribaltamento Pullen non la mette da sotto, Datome invece non fallisce e Roma vince, con Slokar che suggella la vittoria da sotto, 78-70.
Sala Stampa
Cancellieri
E’ andata come non doveva andare, non si doveva concedere strappi a Roma, avremmo dovuto rispondere con un attacco bilanciato, loro sono una buona squadra e se gli concediamo lo spazio che gli abbiamo concesso….Sapevamo di soffire a rimbalzo ma dovevamo far meglio, dovevamo fare più attenzione palla in mano, a mio avviso il momento cruciale è stato all’inizio del terzo quarto, abbiamo subito un primo break ma l’abbiamo ripreso, dopo abbiamo preso un altro break e lì siamo crollati, non siamo più riusciti a rientrare. Abbiamo giocato contro una squadra forte e ben organizzata, non abbiamo avuto il killer istinct, abbiamo peccato in attacco, male con soli 16 punti e poi 14 nei due quarti finali. Poi però bravi loro, nulla da dire. La gara ha preso dei binari che non ci si cuciva addosso, Jurak ha combattuto bene, Dragicevic doveva aprire il campo senza riuscirci. Quando poi abbiamo dovuto giocare con i 3 piccoli siamo andati in crisi.
Lardo
Diciamo che nel prepartita c’erano due cose che mi preoccupavano. La prima era che per Roma sportiva è una giornata particolare, il nostro esordio con il derby del calcio, credevo ci fosse meno gente e non m’aspettavo questo bel pubblico e sono contento. Poi volevamo interrompere un trend negativo con Biella negli ultimi anni. E’ stata dura, una squadra che ha battuto la Scavolini, la stessa che avete visto ieri battere Milano. Ma devo anche dire che oggi ho visto nei ragazzi, ho letto l’attesa nei loro occhi ma alla fine ci siamo presentati bene direi. Abbiamo ancora da lavorare ma si è vista l’anima ed il cuore. Dobbiamo limare un pò di cose, il secondo quarto non m’è piaciuto, il resto della gara sì, direi proprio di sì. Evitare le palle perse di troppo, ecco, quello dobbiamo evitarlo perchè Biella ha ritrovato fiducia e smalto. Sulla difesa…..Beh, i loro due americani sono forti, contenerli non era semplice e si è visto. L’ingresso di Tonolli mi ha soddisfatto veramente tanto, grande gara di sostanza, è stato in campo nel quarto finale nel break che ha deciso la gara, un applauso speciale a lui come a tutti gli altri.
Dasic forse aveva ragione nel protestare ma deve capire che in certi istanti non deve farlo, mettendo così la squadra in difficoltà ma non l’ho tenuto fuori per punizione, assolutamente. Slokar, Crosa e Tonolli han tenuto molto bene, quindi sono contento. Adesso dobbiamo lavorare sulla testa, dobbiamo migliorare e stiamo lavorando sulla forza interiore, senza lamentarci, senza contestare gli arbitri e siamo riusciti a tenere testa ai due allunghi di Biella reagendo benissimo. Tucker mi sta piacendo parecchio, si sta dando tanto da fare, all’inizio ha fatto fatica ma l’ho lasciato in campo perchè quando carbura….Fa delle cose che non sembrano decisive, vedi ad esempio Gigi Datome che tira da solo….E la mette dentro grazie al suo contributo. A volte si può fare un passaggio in più, evitare quindi di regalare contropiedi agli avversari. Infine, volevo sottolineare la prova di Crosariol. All’inizio ha sofferto ma poi è venuto fuori, ci ha dato equilibrio in difesa.
Datome
La cosa più bella è stata, oltre la vittoria, che domenica scorsa avevamo gestito male il finale della gara. Invece oggi abbiamo fatto bene, forse troppi errori durante la gara, ma quello che vogliamo è che la gente deve aver “paura”, nel senso di sport sia chiaro, di giocare al Pala Tiziano, dobbiamo costruire il nostro fortino quì. Migliorare sull’intensità è quello che dobbiamo fare. Ho avuto timore di perderla, certamente, sul +7 eravamo in auge, poi il tecnico fischiato a Vlade subito….Loro potevano andar via. Rispetto agli anni passati non vedo grandi cambiamenti, forse voi la pensate diversamente ma ho visto sempre voglia di fare e voglia di lavorare. Dobbiamo stare con la testa bassa e lavorare duro, se avessimo vinto a Bologna adesso saremmo quì a dire mirabilie. Va bene così, credetemi. Sono contento poi per Tonolli, ha giocato poco in questi anni e forse meritava di giocare di più, vedrete che farà sempre meglio, si sta togliendo la ruggine di dosso. Oggi per me un bel 44% ma giocare quì dove ci alleniamo è una forza per noi, vedrete che se faremo bene quegli spazi vuoti si colmeranno e saremo ancora più forti.
Virtus Roma – Angelico Biella 78-70
Parziali: 19-16; 16-24; 21-16; 22-14
Progressione: 19-16; 35-40; 56-56; 78-70
MVP
Gigi Datome mette la firma in una gara che sembrava scivolare tra le mani di Jacob Pullen. L’ala della Virtus mette un bel 21 finale di valutazione con 17 punti (3/4 da 2, 3/5 da 3, 5/5 dalla lunetta), ma anche 6 rimbalzi. Il play di Biella invece incanta da fuori ed in penetrazione, ne mette 22 finali ma forse sembra ancora poco lucido nel guidare i suoi come un play vero dovrebbe fare. Menzione anche Djedovic, che sembra essere tornato quello del girone d’andata dell’anno scorso, e per Coleman, vera iradiddio in movimento.
WVP
Desolante -6 di valutazione per Tadja Dragicevic. Mai un lampo, mai un’accellerazione, mai un segno vitale in 20 minuti di gioco.
Fabrizio Noto/FRED