Dopo la vittoria in gara1 nella splendida cornice dell’Allianz Cloud il Sanga sale a Costa in cerca della storica vittoria che significherebbe l’agognata promozione nella massima serie.
E nonostante una strenua resistenza da parte delle Pantere l’ha trovata alla fine, facendo esplodere di gioia tutto il popolo neroarancio presente al PalaVerdi ma anche quello a casa davanti alla tv.
Un trionfo che è frutto del lavoro di anni, inseguito con pervicacia dalla società milanese che ha sempre privilegiato il gruppo alla singola, fin dalla costruzione della squadra. Ed alla pazienza di saper resistere anche di fronte a cocenti sconfitte, tutto serve per cementare il gruppo.
Ad inizio stagione lo spauracchio era Castelnuovo per il mercato faraonico fatto, ma questi 9 mesi sono emblematici sull’importanza di saper costruire un gruppo e non tentare di mettere assieme 10 figurine, seppur di grande valore. Sono concetti cari anche alla policy aziendale delle sconfitte, alle quali nulla si può recriminare.
Hanno dimostrato in tutti gli scontri diretti contro Sanga di essere al loro livello, a parte l’ultimo piccolo gradino, quello degli ultimi 2 minuti di gioco. In quelle fasi di gioco è sempre venuta fuori in tutti i derby fin qui giocati la maggior freddezza delle milanesi che nei momenti cruciali spesso hanno azzeccato la scelta giusta.
Ecco, non altrettanto si può dire di Costa ma questa squadra, questo gruppo ha 1000 attenuanti a partire dalla genialata delle Finali U19 inserita la settimana prima delle finali playoff che ha succhiato tantissime energie alle varie Villa, Osazuwa, Caloro.
E per una volta lasciate che metta da parte tecnica e tattica. Per una volta voglio rendere omaggio ad entrambe le squadre e ad entrambe le tifoserie che hanno dato vita a due serate di sport da non dimenticare.
In campo se le sono date di santa ragione ma sempre nei limiti della correttezza, fuori dal campo sempre cori pro e mai contro. Alla fine lacrime di gioia mescolate a quelle di delusione per la sconfitta e a quelle forse ancor più amare per la consapevolezza che è terminato un percorso bellissimo, un viaggio che rimarrà nei cuori di chi ama questo sport, e di chi ha a cuori le sorti di queste due squadre.
Per Sanga ora sarà quindi serie A, con tutto quel che comporta; probabile smembramento di questo fantastico gruppo o comunque profondo cambiamento dettato dall’arrivo delle 4 straniere.
Pressione di dover rappresentare Milano nella massima serie costruendo da zero o quasi la squadra, con l’attenzione mediatica che inevitabilmente ha già fiutato i possibili risvolti di una squadra femminile al top. Vedremo che tipo di mercato metteranno insieme
Per Costa sarà ancora serie A2 (ma lo sarebbe stato probabilmente anche in caso di promozione) ma niente sarà più come prima. L’addio di coach Seletti e di una parte dell’ossatura del roster di quest’anno farà si che si possa ripartire con un nuovo progetto, per un altro percorso con chissà quali obiettivi.
Onestamente sono stati 4 anni irripetibili con il coach bolognese in panca, per i risultati ottenuti ma anche per come sono arrivati; impossibile ad esempio non ritornare con la mente alla cavalcata di 12 mesi orsono.
Ma anche questa stagione dev’essere messa nella giusta prospettiva fin da ora. Iniziata con un ambiente tra il depresso e il disincantato per l’autoretrocessione e le partenze di Matilde Villa e Spreafico, si è conclusa con un bagno di folla in gara 2 e con tantissimi tifosi in trasferta in gara1 a Milano.
Perché queste ragazze divertono, perché queste ragazze ce la mettono tutta, perché queste ragazze emozionano. E’ lo sport (e che sport, il basket), e dovremmo insegnare a tutti che non si vince solo sul campo. Questo è il lascito delle Pantere 2022-23.
IL TABELLINO: Limonta Costa Masnaga – Sanga Milano 63 – 69
LE PAGELLE
Oggi niente pagelle singole. Do un 9 a tutta la squadra, che ha sempre perso in volata contro la prima della classe. E’ mancato l’ultimo scalino certo, ma bisogna anche rendere merito alle avversarie.
Vorrei fosse già la fine di settembre per tornare in campo, perché di emozioni ci si droga, non sono mai abbastanza. Anche in stagioni come queste, non certo avare.
Alle neroarancio non posso che dare 10 e lode. Ad agosto tutti dicevano che Castelnuovo fosse imbattibile, dopo un campionato condotto dall’inizio alla fine la doccia gelata della finale di Coppa pare aver dato quel briciolo di cattiveria agonistica alle ragazze di Pinotti.
E forse, era proprio l’ultima cosuccia mancante per completare un mosaico perfetto. Anzi no, l’ultima cosuccia è stata la sconfitta in gara 1 contro Mantova: lì le ragazze milanesi hanno capito che avrebbero dovuto dare sempre il massimo per arrivare all’obiettivo, le distrazioni non erano ammesse.
Da quel momento Sanga si è trasformata in una gioiosa macchina da guerra che non ha lasciato scampo a nessuno, anche se ha talvolta sofferto e combattuto alacremente.
Ora arriva il bello, prima con le celebrazioni (lunedì al Forum in gara 2 tra Olimpia e Sassari ci sarà quella più importante) e poi con la partenza della nuova avventura. Meritata.
LE VOCI DAL CAMPO
Grazie a Stefano Gariboldi per le foto
Garbin Cristiano
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