Trento, 31 maggio 2018 – Se è vero che la vendetta è un piatto che si serve freddo, la Dolomiti Energia Trentino questa sera, in Gara4 alla BLM Group Arena di Trento, ne ha dimostrato l’efficacia escludendo dalla Finale Scudetto 2018 quei campioni d’Italia della Reyer Venezia che si fregiarono del titolo proprio quì, quasi 11 mesi fa. Vince Trento Gara4 e la Serie dunque per 3-1 e la vince a modo suo: di squadra, di spirito, di gruppo. Alzi la mano chi lo avrebbe detto che i ragazzi di Maurizio Buscaglia si sarebbero ripetuti e proprio ai danni della Reyer, specialmente a fine gennaio 2018, dopo la deludente esclusione dalla 7Days Eurocup.
Una vittoria della voglia di rimettersi in gioco, di risorgere dalle proprie ceneri createsi nelle difficoltà del dover scendere in campo ogni volta non con lo spirito leggero di chi non ha nulla da perdere bensì dovendo far vedere che, lo scorso anno, la Finale Scudetto 2017 non era usurpata. Una vittoria che fa scalpore anche perchè viene dopo aver eliminato una Venezia oggi ma una Sidigas Avellino sempre difficile da superare.
Ed effettivamente la vittoria di questa sera è stata un piccolo capolavoro, un altro piccolo gioiello del team di Maurizio Buscaglia, dovendo rinunciare per infortunio a Diego Flaccadori (come Venezia di Michael Bramos ma trovando in Dominique Johnson un degnissimo sostituto da 17 p.ti, Top Scorer dei suoi), Trento ha iniziato con le marce basse, forse un pò intimorita davanti all’idea di potercela fare. Un impatto negativo che è durato poco, per poi ripetersi sino alla fine del secondo periodo allorquando la Reyer prendeva di fatto il comando delle operazioni ma senza “strappare” nel risultato. Errore fatale, al rientro in campo Trento trovava in quel demonio di Forray, in Silins, nel solito Shields ed in Hogue in formato de-luxe, gli eversori di una Reyer che, come spesso l’è capitato in questa buona stagione comunque, ha perso la bussola arrendendosi possesso dopo possesso specie del quarto finale, giocato sovente senza grande lucidità.
Festeggia Trento, soprattutto quando capisce che in fin dei conti Venezia la puoi spaventare se giochi con il cuore, chiudendoti a riccio in difesa su un ottimo Mitchell Watt e facendola girare a largo dal proprio ferro tanto si sa, Hrovje Peric lontano dal Taliercio rende al 50% in meno e Paul Biligha non lo servono quasi mai!?!? I bianconeri danno una dimostrazione di squadra stupefacente: non va Sutton? Ok, ci pensa Hodge, tornato all’ovile in gran fretta dopo l’addio di luglio 2017. Non c’è Flaccadori? Ok, ci pensa El Mexicano Gutiérrez a dare sostanza anche in attacco. Certo, magari con qualche mattana di troppo ma lo sanno tutti che chi osa, vince!! Un gran bel premio anche per un Beto Gomes meno effervescente del solito in attacco ma capace oggi di mettere dentro due triple importantissime nell’economia del match, di cattirare ben 9 rimbalzi e di rubare la palla, goffamente lanciata dal superficiale Daye ad Haynes, che determina la fine delle ostilità ed il via ai festeggiamenti: brava Trento!
E la Reyer? Inutile girarci attorno, l’Umana Reyer Venezia non avendo più il Filloy dello scorso anno che spesso gli risolveva le gare anche tirando da fuori con successo; non potendo contare su di un De Nicolao decisamente migliorato ma non ancora un playmaker di forte personalità; avendo ancora optato per gente come Haynes o Sosa, cioè buoni realizzatori ma non costruttori di gioco, è logico che in gare come quelle di stasera – ma anche durante tutta la Serie vs Trento – che quando l’avversario ti chiude l’area al meglio ed hai un Mitchell Watt troppo falloso (out per 5 falli nell’ultimo periodo), e senza servire mai dentro Paul Biligha (commovente comunque per come non abbia mai mollato), ecco che perdi le gare se i tuoi sputafuoco sparano a salve, anzi, perdi essendo più forte e quasi senza accorgetene, non comprendendo bene cosa ti sia accaduto.
Infine, con uno Stefano Tonut che ancora non riesce a spiccare il volo per mille motivi che forse sa solo lui e con un Austin Daye che per quanto segni tanti punti poi genera disastri in difesa o magari gestendo a volte l’attacco in maniera a dir poco superficiale, la Reyer torna a casa con un forte senso di amaro in bocca, sconfitta più dalle sue contraddizioni che dalle oggettive e comunque elevate capacità trentine. L’importante che l’anno prossimo si pensi a prendere due buoni playmaker e soprattutto sperare che gente come Orelik non si rompa a metà stagione.
Ora vediamo se Trento riesce nel miracolo, non quello di Ammanniti, quello reale, vero, quello di battere Milano. Se così fosse, si sarebbe scritta la storia!
Primo periodo, Con il quintetto formato da Haynes, Tonut, Cerella, Daye e Watt gli orogranata iniziano con il giusto piglio, sfruttando l’ispirato Watt e poi schiacciando in contropiede con Tonut il 3-6 al 2′. Trento si affida a Hogue, ma l’Umana Reyer, giocando in velocità e con ottima circolazione, costruisce due triple, di Daye e Haynes, per il 7-12 al 3′. L’attacco orogranata va un po’ in confusione, con qualche palla persa di troppo (e anche due falli di Haynes già a metà periodo) così i padroni di casa, con l’ottima intesa Forray-Hogue, dal 14-18 di Watt al 6′ si portano per la prima volta in vantaggio (20-18) al 7’30” grazie alle triple di Forray e Silins. De Nicolao impatta dopo il time out di coach De Raffaele, ma il finale di quarto è di Trento che chiude i primi 10′ avanti 25-20.
Secondo periodo, Trento cerca di tenere a bada la carica degli orogranata dopo il buonissimo primo periodo ma adesso la Reyer si organizza meglio in difesa. In campo c’è Johnson che deve riscattare i turni di tribuna ma la novità è che De Raffaele ordina una sorta di difesa a zona che poi di fatto diventa “uomo”, specie sull’arco dei 6,75 dove proprio la guardia ex-Varese morde le caviglie a chiunque gli si pari davanti. Intanto proprio Johnson ed Edgar Sosa ribaltano il punteggio con due tripla, 25-26 in transizione, effetto della buonissima guardia fatta ai danni di Gutiérrez, Gomes & Co. E Peric allunga (parziale 0-8 per Venezia), mentre i bianconeri sbagliano molto, danneggiati dall’ottimo muro orogranata. La combo-guard messicana di Trento spezza l’incantesimo al 14′ ma la Reyer ha ora il controllo e l’inerzia del match. La Dolomiti poi si carica di falli per arginare Watt ed un De Nicolao che spinge come un ossesso ma Betinho mette una tripla (30-33) al 15′ e Buscaglia respira. Però la Reyer è ben salda di nervi stasera, quando ancora Gutiérrez impatta dai liberi, i campioni d’Italia ripartono, Daye e Watt rimettono luce tra le due squadre e si chiude sul 36-41 e con Trento costretta ad inseguire stasera.
Terzo periodo, alla ripresa del gioco accade quello che non ti aspetti: Trento reagisce come sempre, di squadra. Migliora la difesa, migliora la rapidità offensiva, migliorano le occasioni per andare a canestro. La Reyer cerca di resistere ma Silins adesso da tre vede il canestro enorme (4/6 globale alla chiusura del quarto). Haynez cerca di rintuzzare la foga trentina ma sempre Silins prima, Shields con schiaccione e dopo Forray rimettono avanti Trento 49-47 (parziale da 12-6), e De Raffaele chiama tempo. Il coach toscano rispolvera Johnson dalla panchina e l’ex-Varese spara subito un’altra tripla, Venezia respira. Ma l’aria è cambiata, l’inerzia è adesso dei padroni di casa, Shield parte come un razzo al ferro veneto, 57-50 al 23′ e Venezia è in confusione: la palla gira male, i tiri sono poco puliti e l’Aquila ringrazia. Sosa ridà ossigeno per la Reyer, 57-53 ma adesso è sempre più battaglia. Watt fa il 4° fallo su Sutton, ancora a zero punti ed il centro bianconero si sblocca, 58-53 al 28′. Venezia non riesce a rendere fluida la sua manovra, Sutton ancora in lunetta ed è 62-55, sempre +7. La Reyer continua a giocare male ma c’è Biligha che troneggia a rimbalzo, suo l’ultimo tap-in per chiudere il parziale sul 62-57 ma che reazione Trento!!
Ultimo periodo, si rivede Dustin Hogue alla ripresa del periodo: se Sutton oggi sonnecchia, ci pensa lui! Daye invece forza, come Haynes ed altra palla buttata alle ortiche. E quando Sutton attacca Daye e la mette dentro, siamo al 67-57 e la sensazione che a Venezia servirebbe un miracolo adesso, sembra crollata! Siamo al 32′, Trento controlla ma quando Sutton sbaglia una facile entrata, Johnson la mette da tre in transizione, c’è vita su Marte! Ma Hogue è stellare, 69-60, non c’è un attimo di tregua e la Reyer vede il baratro. Ma prima Daye e dopo Haynes da tre non vogliono saperne di mollare, ringraziando qualche ingenuità o leggerezza dell’Aquila con Gutierrez, 69-65 e Buscaglia chiama tempo al 34′. Al rientro in campo Forray domina in difesa, vs Daye, e dopo mette dentro un bel pallone ma Johnson dalla punta dell’arco la mette ancora da tre. Ma la Reyer ha un Daye che va troppo a corrente alternata, perde possesso in modo banale e De Raffaele deve chiamare tempo al 36′ sul 73-68. Al rientro in campo Sutton si “beve” Watt facendogli commettere il suo 5° fallo, 75-68. Pasticcio di Sosa sulla rimessa ma per fortuna c’è Johnson, altra tripla ed è 75-71 al 37′. Hogue ne mette due dai liberi ma Venezia ha sempre Daye, nel bene e nel male: recupera un libero di Peric e fa il -3, poi sul recupero successivo si mangia un canestro pazzesco da sotto, Gutiérrez punisce Venezia da sotto regalando 5 punti a 35″ dalla fine. Ed ancora il figlio di Darren ne combina un’altra, Haynes buca la tripla del -2 potenziale, Sutton ai liberi, la Reyer riparte ma Daye serve di fatto un assist a Betinho Gomes che suggella il finale 84-76 e Trento serve la vendetta a Venezia, escludendola dall’attesa finale scudetto!
Sala Stampa
Maurizio Buscaglia
«Un applauso ai miei giocatori che sono stati fantastici. Il commento alla partita è anche un commento alla serie: Venezia è sempre stata molto solida, questa sera benché fossimo sempre attaccati alla partita hanno controllato il gioco durante tutto il primo tempo. Però siamo stati compatti, non ci siamo mai disuniti: abbiamo avuto diversi leader emotivi e tecnici in momenti diversi della partita e della serie. In questa gara-4 dopo l’intervallo siamo entrati in campo in maniera diversa, abbiamo fatto ciò che ci serviva e ciò che è servito durante tutta la serie. Voglio fare i complimenti a Walter De Raffaele e alla sua squadra per la solidità e per la continuità che hanno avuto per tutto l’anno, è stata una serie di grande equilibrio che ha un vincitore ma nessun perdente».
Dolomiti Energia Trentino – Umana Reyer Venezia 84-76
Parziali: 25-20; 11-21; 26-16; 22-19
Progressione: 25-20; 36-41; 62-57; 84-76
MVP: I numeri dicono un fantastico Dustin Hogue da doppia doppia (12 rimbalzi, 17 punti e 25 di valutazione), ma allora che dire di Toto Forray (16 p.ti, 6 assist e 23 di valutazione)?
WVP: Austin Daye ne mette 16 di punti ma perde ben 6 possessi, c’è da aggiungere altro? Gioca senza anima, bello a vedersi ma poi?
Fabrizio Noto/FRED