Dopo 48 ore di polemiche per il finale (e non solo) di gara 3 l’Olimpia torna in campo con il match point che vale uno scudetto sulla racchetta. E imitando il buon Sinner non lo sbaglia, sconfiggendo una Virtus stremata in gara4 andandosi a prendere il terzo campionato di fila.
In questa gara4 un uomo solo al comando, Nikola Mirotic, che bissa il premio di MVP della Acb vinto lo scorso anno con quello di quest’anno come miglior giocatore di questa serie finale
L’ex Chicago Bulls è stato devastante fin da subito ed ha chiuso con statistiche pazzesche. Importanti comunque la prove del supporting cast: a partire da Hall, da Melli per finire con gli italiani tanto bistrattati durante l’anno (anche dal coach) Flaccadori e Tonut.
Le Vu nere non ne avevano proprio più: i soli 13 minuti di Belinelli e ancor di più i 7 di Hackett è la fotografia della sconfitta Virtus. Senza i due grandi veterani, e con Shengelia molto sotto tono, vincere al Forum era praticamente impossibile
Questa serie scudetto però non leva nulla di quanto buono fatto dai felsinei durante la stagione e quasi arrivo a dire che in rapporto alle aspettative non è stata inferiore a quella dell’Olimpia, anzi.
Adesso però arriva un estate importante per il futuro equilibrio della LBA. La Virtus dovrà decidere cosa fare da grande, se salire con gli investimenti a livello Olimpia, oppure effettuare una decrescita (magari felice) come effetto dell’operazione finanziaria che Zanetti ha perfezionato con il famoso fondo d’investimento
Lo diciamo ogni anno, ma mai come adesso c’è il rischio per il campionato di un lungo dominio milanese. Siamo al terzo scudetto in fila, pur sbagliando il mercato negli ultimi due anni e questo fa pensare. Se, come sembra, questo è l’anno buono per azzeccarlo, la LBA praticamente sarà già decisa prima di iniziare.
Ma di questo parleremo a tempo debito, adesso per l’Olimpia è tempo di festeggiare la conclusione di un annata difficile, e prima di un estate probabilmente bollente, con tanti big come Melli e Shields in scadenza di contratto che potrebbero aver chiuso un ciclo.
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – VIRTUS BOLOGNA 85 – 73
LE PAGELLE
Gabriel Lundberg 6 : con i suoi arresti e tiri prova a mettere in difficoltà l’Olimpia, per un po’ ci riesce anche, ma alla fine deve arrendersi.
Marco Belinelli 4: quello visto oggi è un giocatore prossimo alla pensione. Svagato, senza brillantezza.
Daniel Hackett 4: idem come sopra, forse Daniel in pensione lo è già, ma nessuno l’ha avvisato.
Alessandro Pajola 5: non basta qualche recupero di palla geniale. In attacco sbaglia troppo, specie due penetrazioni che avrebbero permesso alla Virtus di tentare il riaggancio.
Toko Shengelia 4: come i suoi punti. Mai visto così scarico e molle, soffre tutti i lunghi milanesi…spesso ce ne dimentichiamo ma non è più un ragazzino, e ha semplicemente finito la benzina.
Jordan Mickey 4: un disastro, praticamente solo falli commessi e rimbalzi lasciati agli avversari.
Achille Polonara 7: uno dei pochi a crederci, lotta come un leone ma non basta.
Ante Zizic sv
Bryant Dunston 5: parte anche bene, ma poi naufraga anche lui con errori banali e situazioni sfortunate.
Awudu Abass 6,5: non è continuo ma i suoi zompi, le sue triple e le sue difese danno fastidio all’Olimpia.
Isaia Cordinier 7: lui di birra in corpo ne ha in abbondanza, ma è l’unico. Spina nel fianco per Milano a lungo, non è però un trascinatore e nemmeno un leader. Ma avercene.
Stefano Tonut 5,5: alterna buone giocate offensive a distrazioni difensive non da lui.
Nicolò Melli 6,5: è onnipresente anche se non onnipotente, forse alla sua ultima partita in biancorosso. Ed è anche un Capitano vero, lasciando ad Hines il gusto di alzare la coppa.
Shabazz Napier 6: anche per lui, 18 minuti di alti e bassi. Passaggi immaginifici, alternati a buchi difensivi importanti. Poi si fa male ad un occhio e non torna più.
Diego Flaccadori 7: partita che suggella dei playoff positivi in cui è stato importante, anche più del previsto, a causa delle scelte difensive delle Vu nere.
Devon Hall 6,5: meno scintillante del solito ma comunque concreto. Una presenza rassicurante su entrambi lati del campo.
Shavon Shields 5,5: dopo gara1 ha faticato tantissimo ad entrare in questa serie, Abass gli ha dato parecchio noia. Anche in questa occasione, segna praticamente solo a partita già decisa.
Nikola Mirotic 9: devastante, si abbatte sulla Virtus come un uragano in tutte le fasi del gioco. Realizza da ogni posizione, si guadagna una montagna di falli, va forte a rimbalzo e difende alla grande. Non le ho viste tutte, ma per me ha giocato una delle migliori partite in carriera.
Kyle Hines 6: forse all’ultima in carriera, gestisce l’ordinaria amministrazione.
Johannes Voigtmann 5: l’unico fuori fase per Milano con tiri che vanno a un metro dal ferro e scelte scriteriate.
SALA STAMPA
CRISTIANO GARBIN
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