IL TABELLINO: Famila Schio – Reyer Venezia 74 – 80
LA CRONACA
L’Umana Reyer Venezia, in quella che sembrava somigliare tanto alla finale di 3 anni fa, vince in volata in casa delle campionesse in carica del Famila Wuber Schio.
La squadra di Georgios Dikaioulakos si è presentata in campo con piglio ben diverso rispetto a quella (non) apprezzata al Taliercio, il 7-2 interno iniziale, con le 2 lunghe scledensi e Costanza Verona a segno, lasciava ben sperare.
Il secondo fallo personale della stessa Costanza Verona, sulla “veterana” Matilde Villa, a metà primo periodo, era un campanellino d’allarme (anche se leggendo il nome della sostituta, Giorgia Sottana, c’era poco da preoccuparsi).
Awak Kuier, prima in reverse e poi assistita dal duo Mariella Santucci-Lorela Cubaj, è entrata presto in partita. Per le padrone di casa a rispondere per le rime è stata un paio di volte una Robyn Parks, non pervenuta in gara 2.
Il confronto tra lunghe, dominato dalla squadra di Andrea Mazzon in laguna, è sembrato più equilibrato tanto che Julia Reisingerova ha subìto fallo da Awak Kuier, mandando a segno i 2 liberi, e Jasmine Keys è andata a canestro portando sul +7 le padrone di casa. Man mano è entrata in partita pure l’altra grande assente di gara2, Arella Guirantes, che prima in appoggio e poi dal perimetro ha dato un vantaggio in doppia cifra alle orange.
La reazione delle ospiti non si è fatta attendere ed il trio Berkani-Cubaj-Fassina (canestro a fil di sirena, prima dell’intervallo lungo) , producendo un break di 0-8, ha riportato sul-1 il risultato.
Il terzo periodo è stato un botta e risposta continuo tra le 2 squadre ed un sorpasso e controsorpasso prodotto dalle 2 lunghe, Awak Kuier e Dorka Juhasz, a segno 2 volte a testa dal perimetro.
La finlandese, servita da Martina Fassina, ha dato il +7 alle lagunari al minuto 28, ma una squadra che disputava la quattordicesima finale consecutiva non poteva certo mollare e Giorgia Sottana con un paio di canestri dei suoi ha riportato la propria squadra sul -4 all’ultimo intervallo breve.
Matilde Villa, che sembra avere 10 anni in più della sua età per come tiene il campo, e Arella Guirantes sono state grandi protagoniste ad inizio ultimo periodo.
Una tripla di Awak Kuier, ancora lei, ed un canestro di Lisa Berkani, quando mancava praticamente un supplementare alla fine, sembravano segnare la fine della partita e della serie (non certo di un’era), ma la squadra di coach Dikaioulakos aveva ancora qualcosa da dire in questo match.
La pressione, man mano, si stava alzando a tutto campo e la Reyer iniziava ad avere serie difficoltà a superarla. Dopo il canestro di Guirantes, è stata la tripla di tabella di Robyn Parks a dare il -2 al Famila. Dopo il timeout di coach Andrea Mazzon, è stata Costanza Verona ad impattare.
La Reyer un po’ ha litigato col canestro dalla linea della carità, ma, dopo l’1/2 di Awak Kuier, è stata glaciale Lisa Berkani: Jasmine Keys, dall’angolo, ha pareggiato i conti a quota 70 e la palla persa dalla lunga finlandese ospite, con le padrone di casa che sono volate in contropiede, sembrava aver cambiato nuovamente l’inerzia.
Dorka Juhasz ha realizzato solo 1 dei 2 liberi a disposizione e Lisa Berkani, dalla media, ha effettuato il controsorpasso. Nell’ultimo lunghissimo minuto Robyn Parks ha realizzato la tripla del +2 interno, che rimarrà l’ultimo canestro scledense della stagione.
Il trio Kuier-Berkani-Villa ha riportato avanti le orogranata. Gli errori di Giorgia Sottana prima e di Dorka Juhasz (dal perimetro) nel “finalissimo” poi hanno scritto la parola fine sulla stagione. I tiri liberi finali di Lisa Berkani hanno arrotondato il risultato!
IL COMMENTO
Per commentare questo secco ed inaspettato (nemmeno il più ottimista dei tifosi veneziani lo avrebbe pronosticato alla vigilia) cappotto della Reyer ai danni del Famila Schio voglio partire da una dichiarazione di Pietro Scibetta, team manager al secondo anno in laguna, che potete anche ascoltare qua sotto cliccando su play.
Questo squadra è stata costruita lo scorso anno, migliorata con nuovi innesti e con l’esperienza e per me è così che si fa ad ottenere risultati.
Ecco, è così che si fa. Certo non tutti hanno le risorse che patron Brugnaro mette a disposizione, ma in quanti programmano, in quanti gettano le fondamenta per poi pazientemente aspettare che architetti e capomastri costruiscano il fabbricato?
Domanda retorica, che vale anche a livello dirigenziale nel basket italiano, e non solo rivolto a dirigenti di società. Ma veniamo a Venezia, che ha giocato una serie strepitosa, con gara 2 che sembrava l’apoteosi del picco di rendimento ma che in realtà è stata, a mio parere, sopravanzata da questa gara3 contro una Schio mai doma, che ha messo tutto (non moltissimo, in verità) quello che aveva nel serbatoio.
Serie che ha consacrato giocatrici come Kuier e Fassina, giudicate da sempre ottime ma che nel momento decisivo non sapevano dare la zampata. Ecco, contro il Famila non ne hanno data una, ma talmente tante che hanno lasciato l’impronta al PalaRomare.
Ma più che le singole, di cui commentiamo le gesta nelle pagelle, è stata la vittoria di coach Mazzon, arrivato due anni fa portandosi dietro esperienza nel maschile vincenti ma datate, e una buona dose di perplessità negli addetti ai lavori data la sua nomea di coach dai metodi rudi.
Ha attraversato due annate complessivamente positive anche se è sempre mancato qualcosina per vincere, fino a ieri. Entra nella storia coach Mazzon anche per aver dato le chiavi della squadra a Matilde Villa, processo forse in cantiere ma accelerato dall’infortunio di Santucci.
Ha dato un impronta a questa Reyer e forse è il suo merito più grande a prescindere dal risultato finale. Da tutti è giudicata come la squadra più divertente e frizzante da veder giocare, una sorta di medaglia per ogni allenatore.
Adesso si festeggia ma è già ora di girare pagina, ad ottobre ci sarà l’Eurolega che la società vorraà affrontare confermando quante più giocatrici possibili: di questo però ne parleremo nel pezzo sul mercato in uscita a breve.
Schio invece da questa serie con le ossa rotte e con dubbi vecchi e nuovi. La squadra di Dikaioulakos ha perso per la stanchezza mentale e fisica o per ragione tecnico-tattiche? Ognuno ha la sua opinione, se volete sapere la mia dico che è un connubio delle due cose.
La stanchezza dopo un annata piena di impegni è stata palese, ma non è che la reyer abbia giocato 30 partite in meno. Forse c’è una stanchezza mentale, data da rapporti forse non più idilliaci tra giocatrici, specie con le straniere, ed il blocco storico.
E forse anche lo zoccolo duro della squadra non è più così duro. Keys in questa serie ha inciso pochissimo, Verona non ha giocato male ma non si può dire abbia la squadra in mano come invece Villa.
Le veterane hanno un anno in più, le esterne straniere sono sembrate particolarmente sconnesse mentre le lunghe non hanno reso come ci si aspettava. La squadra per l’anno prossimo sembra già fatta e sembra migliore di questa, vedremo un pò se cambierà qualche equilibrio all’interno dello spogliatoio.
E se il coach rimarrà, cosa non scontata dopo questa disfatta.