di Michele Longo (Vox&One podcast)
Cremona, 30 dicembre 2023 – Finisce 75-58 e per Cremona è una bellissima vittoria. Un successo che fa leva sulle profonde fondamenta di questa squadra, su un’organizzazione di gioco seria e concreta. Brindisi perde ancora, ma domani annuncerà Frank Bartley, già visto lo scorso anno a Trieste e chiamato a dare una scossa a una squadra abulica e senza idee, praticamente già retrocessa.
LA CRONACA – Il disastroso finale della settimana scorsa contro Scafati è stato ben letto da coach Cavina che ordina subito una difesa aggressiva sin dalla rimessa dal fondo che crea non pochi problemi alla costruzione di gioco in casa brindisina. In campo subito due stili di gioco diversi con Cremona che corre appena può, mentre Brindisi che prova a rallentare sempre il ritmo. A trarne maggiore beneficio è Golden che scherza con Bayehe e piazza subito 8 punti che portano al primo allungo (16-8), anche grazie a un Morris da 2 perse nel solo primo quarto.
Nel secondo quarto Cremona parte subito forte (8-2) di parziale, con Zanotti che mette a nudo tutti i difetti difensivi di Laszewski e Johnson, ma in generale con una maggiore aggressività e pressione sulla palla. Sakota prova una pressione alta sul Pick’n’roll centrale, ma le incomprensioni tra i lunghi brindisini vanificano ogni effetto lasciando per due volte Adrian solo e libero di colpire dall’angolo. Cremona vola fino al + 15, con cui chiude il quarto, senza fare nulla di trascendentale ma giocando con ordine e eseguendo alla perfezione il game plan di coach Cavina. A fine primo tempo il boxscore recita 12 assist per Cremona contro i 2 di Brindisi, giusto per capire quale squadra ha un’idea di basket e quale si affida solo a iniziative dei singoli e tiri mal costruiti dall’arco.
Nel terzo quarto la musica non cambia. Laszewski commette il suo terzo fallo e lascia il posto a Riismaa, mentre Morris dà segni di vita con un paio di triple. Senglin è l’unico faro di Brindisi, prende iniziative dal palleggio, prova a ad alzare il ritmo e ad aprire il campo, ma le risposte ottenute dai compagni sono inquietanti, nonostante un mini parziale di 6-0 (47-39) costringe Cavina al time out. L’ingresso di Lacey dà maggiore equilibrio alla Vanoli e frena l’emorragia offensiva dei lombardi, permettendo di chiudere il quarto sul 55-47.
L’ultimo quarto si apre con 5 punti in fila di Zanotti e l’attacco di Brindisi in confusione sulla pressione della difesa cremonese. Non appena le maglie della difesa avversaria si stringono, Brindisi continua a cadere nei soliti errori che contraddistinguono l’attacco sin da inizio stagione: palleggi continuati, palla nelle mani dei giocatori sbagliati, iniziative personali e a testa bassa. Il risultato?
In un amen Cremona vola nuovamente a +15 (68-53) grazie a un Golden che continua a prendersi gioco dei lunghi brindisini. La tripla del +18 di McCullough fa scorrere i titoli di coda con due minuti di anticipo rispetto alla sirena finale. Brindisi è una squadra retrocessa prima ancora nello spirito che nella classifica, Cremona è invece una bellissima realtà della Legabasket ed è la dimostrazione che si possono fare ottime squadre anche con pochi soldi. Basta avere le idee.
QUI CREMONA – Non che ci fosse bisogno di questa partita per dimostrarlo, ma quella di Cavina è una squadra vera, che ha carisma, voglia di sbucciarsi le ginocchia, ma soprattutto è ben costruita. Ognuno sa cosa fare e come comportarsi in campo. Ancora una volta le letture sono state ottime. La pressione sul portatore di palla, punto debole endemico di Brindisi, è stata fondamentale per scavare il primo solco, ma in generale l’aggressività è stato il vero e proprio game changer.
Cavina ha voluto togliere la palla dalle mani di Senglin (zero triple tentate) e Morris e ci è riuscito perfettamente, costringendo Sneed a iniziative solitarie e deleterie. Si è affidato alla solita transizione offensiva, senza però strafare, e allo short roll di Golden che ha messo in crisi la difesa brindisina nel pitturato. La qualificazione alla Final Eight sarebbe un grande premio per una società che sul mercato si è mossa egregiamente.
QUI BRINDISI – “Non volevo parlare di problemi, ma già che ci siamo lo dirò. Aggiungeremo un altro esterno, ma a questa squadra manca un 5, manca un 3, manca una point guard, e manca qualcosa dalla panchina. Non so cosa dire, ma la situazione è questa e non possiamo cambiare tutto”. Queste le dichiarazioni di coach Sakota in sala stampa e sono parole che pesano come macigni, ma soprattutto danno l’idea che la situazione sia ormai irreparabile.
Ci si chiede per quale motivo allora sia ancora seduto sulla panchina e non dia le dimissioni. Anche perché la società, con l’ennesimo innesto, dimostra che sta facendo un grosso sforzo economico per provare a salvarsi fino alla fine. Sarebbe bene che anche chi è seduto in panchina ci credesse almeno allo stesso modo.
Quando si chiude con 6 assist di squadra (Cremona ha chiuso con 18) vuol dire che non si hanno idee, non si ha gioco ed è impossibile anche solo sperare di salvarsi. Sarebbe anche il caso di assumersi qualche responsabilità e non scaricare tutto sulla squadra, così come successo già dopo Sassari e dopo la sconfitta contro Scafati.
Vanoli Cremona – Happy Casa Brindisi 75-58
Parziali: 18-13, 22-12, 15-22, 20-11
LE PAGELLE
Vanoli Cremona
Natan Adrian 6,5: Concreto, fisico, il classico lungo che fa tanta legna e quelle piccole cose che permettono alla squadra di difendere alla grande.
Marcus Zegarowski 6: Dopo lo stop è più timido del solito, ma mette le triple che contano
Andrea Pecchia 6,5: Sempre presente, sempre preciso, un fattore in difsa
Davide Denegri 6,5: Letale negli attacchi in transizione, sempre pronto a far male dall’angolo
Trevor Lacey 7: L’equilibratore di Cremona. Momento di difficoltà? Ci pensa Trevor. L’attacco non gira? Ci pensa Trevor. La difesa traballa? Ci pensa Trevor. Giocatore fondamentale per questa squadra.
Matteo Piccoli 6,5: Il classico giocatore che non ha i mezzi per giocare in Serie A, ma che grazie alla rabbia e furore agonistico riesce a dire la sua anche a questo livello. Bravo, anzi bravissimo
Wayne McCullough 6: Dopo l’exploit di Milano, ritorna leggermente in ombra. Mette le tripla che chiude definitivamente la partita
Grant Golden 7: Il suo short roll depista Bayehe, le sue letture da vero play mettono in ritmo tutti. Distribuisce palloni e saggezza nonostante sia un rookie.
Simone Zanotti 6: 9 silenziosi punti. Sempre nel posto giusto
Paul Eboua 5: in una squadra che suona una bella sinfonia lui è quello che stona. Cosa ti succede Paul? Questo è il momento decisivo della tua carriera.
Happy Casa Brindisi
Jamel Morris 7: Segna quasi la metà dei punti di Brindisi, con buone letture e un buon equilibrio tra tiri da due e da tre. Siamo sicuri servisse un’altra guardia?
Tommaso Laquintana 5: Aggiunge poco dalla panchina e non dà quel cambio di ritmo che dovrebbe dare
Xavier Sneed 5,5: In difesa resta sempre un fattore, ma quando mette palla a terra in attacco è il solito disastro
Joonas Riismaa 6: Torna nelle rotazioni dopo due partite, ma ormai è sfiduciato dopo un grande inizio. Il colpevole? guardare in panchina grazie.
Eric Lombardi 5: Rimasto al folle no look che è costato la vittoria contro Scafati.
Nate Laszewski 5: Tornato a inizio stagione. La sua difesa ha troppi buchi e quando in attacco non gira…
JaJuan Johnson 5: Solito telepass in difesa, questa volta nullo anche in attacco. Invece che una guardia forse era il caso di rinforzare il reparto lunghi
Jeremy Senglin 6,5: Prova ad alzare il ritmo e a mettere i compagni in ritmo. La difesa a tutto campo gli toglie fiato, tanto che non tenta neanche una tripla
Jordan Bayehe 5: Cosa ti è successo Jordan? Dopo l’exploit contro la Virtus è una picchiata continua. Soffre terribilmente la versatilità di Golden
Tomas Kyzlink 5: Con la testa comprensibilmente ancora in Repubblica Ceca e, con l’arrivo di Bartley, alla ricerca di un’altra squadra.