I presupposti per un altra partita in stile sconfitta interna con il Pana c’erano tutti se pensiamo che rispetto alla partita di sei giorni fa si è aggiunta l’assenza di Shields ad una squadra già decimata dagli infortuni.
Invece, a suggellare la bellezza e l’imprevedibilità di questo magnifico sport, l’Olimpia Milano esce dal Forum vincente vs il Baskonia dopo aver giocato a mio modo di vedere i migliori 40 minuti stagionali come approccio e mentalità mettendoci la testa ma soprattutto il cuore.
Questo già dalla prima palla a due, con il quintetto con 3 lunghi Melli-Hines-Voigtmann a punire ogni mismatch in attacco e sfruttando in difesa la diabolica capacità di Melli ed Hines di stare accoppiati con gli esterni non subendo affatto la loro velocità.
E a dar manforte ai lunghi sono arrivati Flaccadori e Tonut, la pattuglia italica così poco utilizzata ad inizio stagione che ora sta dando un contributo essenziale alla causa biancorossa.
Specie l’ex trentino, a volte trattato dal pubblico come fosse un implume 18enne alle prime armi scordandosi invece che quando aveva 18 anni Diego giocava tanto nell’Aquila che si permise il lusso di eliminare l’Olimpia Milano dalla 7DAYS EuroCup 2016-17.
Altri tempi. Ora l’ex Bayern è giocatore maturo che se ha la possibilità di stare tanto in campo con la palla in mano spesso fa cose buone, anche se a volte ci si ricorda di quelle meno buone. Io rimango convinto che da guardia possa rendere di più, ma fintanto che non tornerà Lo certamente lo rivedremo a dar aiuto a Napier in regia.
Ovviamente dopo una partita del genere le sensazioni per il futuro non possono che essere positive. Con tutti i problemi accumulati fin qui la squadra di Messina è riuscita a collezionare sette vittorie su 17 incontri.
Ora con il nuovo anno (a proposito, auguri a tutti!) comincia il girone di ritorno e sarà per forza di cose un altra Olimpia Milano, con un Napier in più nel motore fin da subito e con la prospettiva di riabbracciare strada facendo i lungodegenti come Lo, Ricci e soprattutto Shields e Mirotic.
Non è utopia pensare quindi di arrivare ad una decina di vittorie almeno che significherebbero con tutta probabilità come minimo play-in.
In più se gli esami a Shields dovessero stabilire un periodo sopra il mese e se Messina dovesse ritenere opportuno, viste anche le oggettive difficoltà di Baron nel recupero dall’infortunio al gomito, tornare sul mercato si potrebbe aggiungere un altro elemento che possa dare una mano anche solo in Eurolega.
Fossi io nella stanza dei bottoni biancorossi busserei alla porta della Germani Brescia, futura avversaria dell’Olimpia Milano in campionato nel penultimo giorno dell’anno per chiedere Petrucelli, che oltre ad essere un giocatore che sa fare tante cose ma sa essere parte di un team senza fare la primadonna ha il clamoroso vantaggio del passaporto italiano.
Come possa, dopo quello che ha mostrato in LBA in questi anni, non aver ricevuto offerte dalle due big del campionato, con tutto il rispetto per Brescia, non me lo spiego. Chissà se nella partita di sabato il buon Petrux metterà qualche pulce nell’orecchio nell’entourage dirigenziale milanese…
IL TABELLINO: Olimpia Milano 76 – Baskonia 67
DIAMO I NUMERI
9 – il voto a Nik Melli. Di solito quando faccio le pagelle uso la scala di valori mutuata dalle logiche della Gazzetta dello Sport sul calcio.
Tendenzialmente dal 4 all’8, per prendere 2 o 3 o 9 o 10 bisogna fare qualcosa di clamoroso, tipo disastri difensivi con espulsione assurda nel primo caso o 4 o 5 gol nel secondo. Il capitano biancorosso secondo me ha giocato una partita clamorosa, una delle sue migliori in carriera (a dire il vero è dall’infortunio di Mirotic che ha elevato all’ennesima potenza il suo rendimento giocando il suo miglior basket di sempre secondo me); approccio da leader maximo, qualità delle giocate individuali sia in difesa che in attacco, capacità di risolvere i problemi senza oscurare i compagni anzi risaltandone le caratteristiche, adattabilità a tutti i ruoli del front court.
Insomma, per me è senza alcun dubbio nei primi 5 giocatori di questa Eurolega, e non ne vedo tanti capaci di sopravanzarlo in un ipotetia corsa all’Mvp se calcoliamo le due metà campo e l’impatto generale sulla squadra.
10 – i tiri sbagliati in coppia, con nessun centro, da Hall e Baron. Eppure per me hanno entrambi giocato una partita più che discreta, risultando importanti a loro modo per la vittoria finale. Il primo per la sua difesa clamorosa sugli esterni baschi, l’ex Zenit invece per la sua capacità di fare le piccole cose in un momento dove quel gomito gli toglie la sua arma principale. Nel basket del 2024, le statistiche non sono tutto, a volte.
8 – oggi Ettore Messina se lo merita proprio, e sono stato anche stretto perché il 9 l’ho usato già per il Capitano. Sono sempre stato piuttosto critico con le rotazioni del coach fin dall’anno scorso, e la sua poca malleabilità tattica: ebbene stasera mi ha stupito positivamente.
Ma pensandoci bene la capacità di compattare squadra ed ambiente nelle massime difficoltà è sempre stato un suo pregio. Ed il fatto di avere rotazioni accorciate gli semplifica la vita di molto, a mio avviso. Lo aspettiamo al varco a roster completo, dove l’abbondanza in ogni reparto porterà al buon Ettore nuovi e dolci problemi.
95 – il numero di maglia di Moneke, giocatore che mi piace tantissimo. Io farei a cambio istantaneamente con Mirotic, giocassimo a fantabasket: purtroppo per l’Olimpia non si può fare ma per il futuro si può invece prendere informazioni e iniziare a pensare di portarlo a Milano.
E ribadisco che una grande squadra come si vanta di essere la società Campione d’Italia dovrebbe anticipare tutte le altre sullo scouting, opzionando e/o mettendo sotto contratto a tempo debito giocatori potenzialmente da Eurolega ma che vanno lasciati crescere con tranquilllità. Qualche anno fa si provava a farlo, ricordo McRee e Shashkov dati in prestito a Pesaro, strategia poi abbandonata un pò troppo frettolosamente per me, anche se non aveva dato lì per lì i risultati sperati.
17 – la percentuale da tre punti di Baskonia, con la quale è praticamente impossibile vincere in trasferta nell’Eurolega moderna. Tanto merito alla difesa Olimpia chiaramente ma anche demerito dei baschi che non sono mai riusciti ad innescare le loro bocche da fuoco.
Se Howard per caratteristiche si innesca da solo ma è stato contenuto alla grande da Tonut ed Hall principalmente, Marinkovic e Costello non sono stati mai messi nella condizione a loro più congeniale e cioè quella di prendere e tirare da 3. Anche Miller-Mcintyre è stato deludente, praticamente non si è mai visto.
SALA STAMPA
Photo credit: Olimpia Milano Facebook page
Cristiano Garbin
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