Nel cuore della 13° giornata di LBA, a due turni di campionato dalla chiusura del girone di andata e alla definizione del tabellone di Coppa Italia, c’è un nuovo avvicendamento in vetta alla classifica. La Reyer Venezia supera nettamente nel punteggio la Germani Brescia, seppur dovendosi sudare la vittoria fino agli ultimi minuti: la squadra di Spahija vince 86-71 e aggancia i lombardi a quota 10 successi, superandoli grazie allo scontro diretto favorevole.
I lagunari hanno costruito la vittoria casalinga nella seconda metà di gara, in cui il parziale totale è stato di 48-28 (27-15 nell’ultimo quarto): Brescia aveva controllato l’inerzia della partita per buona parte del primo tempo, pur senza riuscire a sferrare il colpo decisivo per distanziare gli avversari. La Germani ha raggiunto il +9 sul 34-43, subito ridimensionato al 38-43 con cui si è chiuso il primo tempo: al rientro dagli spogliatoi la Reyer ha avuto i meriti di alzare enormemente l’intensità difensiva, fermando l’attacco di Brescia, sorpassando gli avversari a metà terzo quarto e raggiungendo il +15 finale nell’ultima frazione.
Reyer Venezia 86 – Germani Brescia 71
Venezia: difesa solidissima e un grande Amedeo Tessitori
Brescia arrivava alla partita di ieri schierando il miglior attacco in campionato con quasi 89 punti di media a partita e un’efficienza sui 100 possessi pari a 119.7 punti segnati. Insomma, il top che la LBA avesse da offrire nella metà campo offensiva: eppure, la Reyer non ha fatto una piega, mettendo in campo una delle migliori prestazioni nella metà campo difensiva della stagione. Tenere questa Brescia a 71 punti segnati e ad un rapporto assist/palle perse pari a 11/12 (altro dato in cui normalmente la Germani eccelle) non è da tutti.
Venezia ha saputo interpretare al meglio il metro arbitrale mettendo tanta fisicità in campo e alzando l’intensità nel terzo quarto, quando Brescia ha segnato la miseria di 4 punti per quasi 7 minuti. In questa metà campo il riferimento assoluto è stato un Amedeo Tessitori che si conferma in continua crescita: nonostante si trovasse di fronte uno degli avversari di ruolo più scomodi del campionato, il temibile Miro Bilan, è stato in grado di negargli quanto più possibile le ricezioni in post e di tenere più che discretamente in situazioni di uno contro uno. E’ stata questa una delle grandi chiavi della difesa veneziana, che non ha avuto bisogno più di tanto di “flottare” sul centro croato e che, grazie al lavoro dell’ex Virtus e Treviso, gli ha concesso solo 7 punti con 2/3 dal campo. Per Bilan è stata forse la partita meno brillante della stagione.
Anche dall’altra parte del parquet il confronto non ha avuto esiti molto differenti: con la tecnica e la capacità di punire in situazioni di pick and roll o dalla lunga distanza, “Tex” ha creato grossi problemi da bloccante al centro croato, costringendolo ad allontanarsi dal canestro. Venezia è stata forse la squadra più brava in assoluto ad attaccare con i giochi a due dal palleggio la Germani in questa prima metà di stagione: questo ha dato grossi frutti soprattutto nel primo tempo, quando la Reyer è stata costretta spesso ad attaccare a difesa schierata.
La staffetta a trazione italiana e le magie di Rayjon Tucker
Per tenere a bada l’attacco bresciano non bastava certo Tessitori: anche il reparto guardie ha saputo dare grande contributo. Partendo dalla coppia italiana De Nicolao-Casarin, con soprattutto il primo che ha dovuto sostituire Spissu in quintetto e ha giocato una gran partita, e arrivando anche al solito Barry Brown Jr che si è reso utile anche con 2 palle recuperate. Poi c’è da considerare anche l’altra metà campo, analizzando la partita, ed è qui che inizia il discorso relativo ad un possibile MVP del nostro campionato: Rayjon Tucker.
Raramente si vedono giocatori così elettrizzanti con la palla in mano: il numero 59 continua ad incantare e anche ieri ha fatto al voce grossa nella metà campo di Brescia. 17 punti, 9 falli subiti, 6 rimbalzi e 25 di valutazione: in più, ci aggiunge la schiacciata dell’anno in faccia a Cobbins che sta facendo milioni di visualizzazioni sui social di tutto il mondo. Una giocata pazzesca e importante nell’economia della gara: prima di quella schiacciata l’inerzia era tutta dalla parte della Germani e l’impressione è che quel clamoroso gioco da 3 punti abbia cambiato tutto.
Brescia deve ancora scalare un ultimo gradino
Non è certo il caso di fare tragedie per la terza sconfitta su tredici giornate della Germani: anzi, come dice Magro, “ogni tanto perdere può essere una buona medicina”. Però ci sono alcuni dati da registrare: contro le altre 3 squadre che occupano i primi 4 posti del campionato (Virtus, Venezia e Trento) Brescia ha un record di 0-3 e un bilancio totale di -35. La stessa squadra che contro tutte le altre formazioni della LBA ha vinto se non addirittura “stravinto”, con uno scarto medio che sfora la doppia cifra, non è riuscita in queste 3 occasioni a rispondere al livello di fisicità messo in campo dagli avversari.
Anche se il coach della Germani pone l’enfasi sulle mancanze difensive, mi stupisce molto anche la differenza di rendimento in attacco. In queste tre occasioni Brescia ha faticato a trovare la fluidità del suo gioco e questo si è evidenziato soprattutto nel dato degli assist e delle palle perse: 11 turnovers ieri (come già anticipato), 12 contro Bologna e 15 contro Trento. E’ segno di una squadra che fatica, evidentemente, ad adattarsi al livello di pressione difensiva che inevitabilmente sale quando ti trovi di fronte squadre con ambizioni europee.
Eccezion fatta per i lampi di Della Valle nel primo tempo e per alcune ottime azioni nel primo quarto, Brescia ha fatto fatica a crearsi dei tiri aperti e si è innervosita eccessivamente nel corso del terzo e del quarto quarto. Non è la prima volta che succede e questo è un limite su cui la squadra deve lavorare. Possono capitare le prestazioni sottotono di alcuni giocatori e anche delle serate in cui Bilan non riesce a dominare sotto canestro, la chiave è rimanere dentro la partita e trovare altre soluzioni. La Germani può lavorare su questo aspetto anche in vista del prossimo big-match con Milano: un altro test affascinante in cui Brescia proverà a mettere la ciliegina sulla torta ad un ottimo girone di andata