Per una volta permettetemi la poca eleganza ma questa di Monaco è la classica partita cacciata nel cesso da Milano questa stagione, più ancora di quella in casa contro lo Zalgiris. E non era una sfida qualunque, perché arriva dopo le polemiche sul rinnovo di Messina e dopo che Mirotic si sia dovuto fermare ai box per una tendinopatia.
Sconfitta pesante, soprattutto per il morale. Perché se qualche tifoso continua a fare calcoli per acchiappare l’ultimo posto utile per i play in io, pur comprendendolo, dico che con ragionevole certezza quest’anno Milano non vincerà l’Eurolega e nemmeno arriverà alle F4.
Cosa voglio dire con questo? Che queste sono battute d’arresto che fanno malissimo soprattutto perché non arriverà l’entusiasmo e la convinzione che invece una vittoria esterna avrebbe regalato come dopo Belgrado sponda biancorossa.
La vittoria non è arrivata per molteplici motivi, ho già visto che tutti sui social si sono soffermati sulla infrazione di passi clamorosa di Booker e sul fallo non commesso a 8″ dalla fine che poi ha originato la tripla di Ibaka.
Io invece pongo l’attenzione su altro, pur riconoscendo ovviamente che gli ultimi istanti dei tempi regolamentari sono stati spesi molto male (l’errore capitale è stato la tripla di Edwards sul più sei con tre falli di squadra, bisognava spendere fallo per spezzare il ritmo e di certo faccio tirare tutti tranne lui).
I rimbalzi, ad esempio. La statistica recita 44-22 e fa già specie così, ma se avete visto la partita è stato ancora più impressionante vedere come tutti i bavaresi si gettassero a rimbalzo e i milanesi quasi disarmati assistere al banchetto nuziale…
Melli non può essere dappertutto, Hines nemmeno e contro Ibaka la malizia non basta perché lo spagnolo ex OKC ne ha quasi di più…Voigtmann ha scarsa propensione alla materia e quindi rimane Poythress che per me è la delusione dell’anno fin qui per l’Olimpia Milano, ancora più di Pangos.
Preso per dare verticalità e solidità sta avendo molti bassi e pochi alti, sempre un pesce fuor d’acqua specie difensivamente. E’ anche già girata la voce del suo taglio….Vedremo. Secondo me però uno dei due innesti sarebbe bene fosse un lungo, il vero sostituto del pivot (che cambia a seconda dei momenti) uno che occupi spazio e che magari dia un ventaglio di opzioni in più come magari una pericolosità in post basso ad oggi sconosciuta.
Ovvio poi che molto dipende dall’esterno, perché anche oggi è stato una continua ricerca all’errore difensivo dei bavaresi per poter scoccare un tiro con mezzo metro di spazio, nessun esterno tranne Shields riusciva mai a battere l’uomo dal palleggio.
Semplicemente, servirebbe quel Carsen Edwards che ha deciso la partita. Non è certo un play e nemmeno un leader (ad oggi), quindi sarebbe ben diverso da Napier tanto per fare un esempio.
Ma è uno scorer di prima fascia e a Milano serve come il pane uno che a giochi rotti sappia inventare e trovare punti. Lo diciamo da mesi ormai, c’è stata la breve illusione che potesse esserlo Maodo Lo (che invece da quella partita è costantemente diventato il peggiore in campo, mistero), ma sul mercato calma piatta.
C’è quasi l’impressione che la si voglia dar su in Eurolega per aspettare il giocatore giusto per il campionato, scelta che potrebbe anche trovarmi d’accordo per il motivo che ho detto all’inizio. Tanto non si vince, quindi arrivare ai playoff per poi uscire oppure non arrivare proprio non cambia poi granché.
Dopodomani si va a Belgrado sponda bianconera e probabilmente saranno altri dolori (soprattutto miei, ogni volta che rivedo Punter mi fa male il cuore a pensare cosa poteva essere e non è stato…). Vedremo, per ora abbiamo registrato la reazione d’orgoglio di stasera, unita ad una preoccupante sbadataggine nei momenti clou.
IL TABELLINO: Bayern Monaco – Olimpia Milano 91 – 84 (OT)
DIAMO I NUMERI
3 – i minuti di Bortolani, durante i quali ha infilato un ottima penetrazione per poi sparire in panchina. Non l’ho mica capito, il coach. Se non ti fidi non lo metti nemmeno tre minuti, ma Giordano meritava di stare sul parquet qualcosa di più.
35 – i minuti di Shields. Forte, fortissimo (anche se solo 1 rimbalzo preso, pochino…), opzione uno, due e tre in assenza di Mirotic ma per me c’é il rischio spremitura anticipata. Siamo agli inizi di dicembre, la stagione è lunghissima. Capisco che questa partita fosse da vincere e moralmente la si è pure vinta in qualche modo, però domani c’è il Partizan e domenica la Virtus…..
20 – i punti di Ibaka, leggeri e silenziosi con la perla da 3 che ha mandato tutti all’overtime. Chi si aspettava il classico dinosauro bollito che dalla NBA è venuto in Europa a svernare deve ricredersi. Sergione è tirato a lucido e tende ad essere un fattore là sotto con il suo fisico e la sua duttilità. Proprio quel che serve all’Olimpia Milano e visto che non è finito in un top team vien da chiedersi perché non lo si è ingaggiato…Con lui al posto di Poythress sarebbe cambiato un bel po’ il panorama…
14 – i punti di Weiler Babb, il killer silenzioso (mica poi tanto) di questa Olimpia. Ha messo canestri difficile e decisivi, aiutato anche da una difesa non sempre irreprensibile. Da una parte (piccola, invero…) sono contento perché ripenso al suo infortunio grave patito al Forum qualche tempo fa e quindi capisco che la sfida contro Milano non sia stata per lui un match come un altro.
7 – i mesi da qui a fine stagione, quando voglio sperare che un Messina più lucido possa riappacificarsi con l’attuale gm bavarese (per i più distratti Daniele Baiesi) e magari fargli un offerta per sbarcare a Milano con pieni poteri. Perché diciamolo che è bravo bravo, che il mercato lo conosce, che raramente (quasi mai) costruisce squadre con poco senso tattico e tecnico come questa Milano. Io lo andrei prendere al volo, ma sono consapevole che le speranze siano ridotte al lumicino…
SALA STAMPA
Ettore Messina
“Da sportivo devo fare i complimenti al Bayern che ha creduto nella vittoria fino alla fine. Ma oggi ho la sensazione che l’abbiamo buttata via noi.
Abbiamo giocato una buona partita ad eccezione degli ultimi cinque minuti del secondo quarto quando eravamo a più otto e siamo finiti a meno cinque, senza spendere falli, per fermare la partita, per fermare il contropiede.
Non siamo stati abbastanza aggressivi. Lo siamo stati molto di più nel secondo tempo fino all’ultimo minuto quando abbiamo commesso due peccati capitali: abbiamo aiutato troppo su una penetrazione per poi concedere un tiro da tre sul più sei e nel possesso conclusivo a 8.5 secondi dalla fine avevamo deciso di fare fallo e non l’abbiamo fatto.
Colpa nostra. In generale questo gioco in EuroLeague è una questione di competitività e fisicità. Noi per tutta la gara abbiamo sofferto Carsen Edwards che è un buonissimo giocatore in uscita dai blocchi e loro gliene hanno portati di molto buoni.
Ma li dovevamo fare meglio: dovremo migliorare perché in EuroLeague il più delle volte la squadra più dura vince”.
La spiegazione sul timeout chiamato a 0.5 secondi dalla fine del tempo regolamentare
“Ho chiamato timeout perché ho visto che un mio giocatore era nella posizione sbagliata sul gioco che avevamo. Quando l’arbitro ha messo la palla nelle mani di chi doveva eseguire la rimessa Coach Laso ha chiamato il suo timeout, ma a quel punto aveva visto il gioco che volevamo fare.
Il regolamento dice che il timeout devi chiamarlo prima che l’arbitro abbia consegnato la palla altrimenti hai un vantaggio. E’ chiaro che non era voluto ma è quello che è successo: per questo ho protestato”.
Cristiano Garbin
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