Sassari, 14 ottobre 2023 – Per Breein Tyree è bastato mettere un piede sul parquet per sferzare l’animo di una Dinamo Sassari incupito dopo le prime due sconfitte. L’americano ha portato aria nuova, ma soprattutto un’altra energia che ha permesso ai sardi di portare a casa i primi due punti stagionali, battendo per 80-76 una Nutribullet Treviso mai doma.
Un’autentica gara nel fango, una sfida di nervi che ha visto solo nei secondi finali gli uomini di coach Piero Bucchi avere la meglio, dopo un finale vietato ai deboli di cuore, con i padroni di casa che per tre volte hanno rischiato di dare il più classico dei calci al secchio del latte.
Eroe di serata proprio Tyree, all’esordio in maglia Dinamo dopo oltre due mesi in infermeria per un problema fisico e che per questo ha saltato interamente la preparazione estiva. Una gara scintillante dell’ex Ostenda, MVP del match con 18 punti e tante giocate di talento puro, che non si vedevano in casa Dinamo dai tempi del Trevor Lacey del 2017, il grande ex che proprio sei giorni fa ha giustiziato i sardi a Cremona.
Serata che ha rischiato di essere rovinata proprio dall’eroe Tyree, arrivato in riserva negli ultimi minuti in cui, prima uno 0/2 ai liberi sanguinoso e una goffa scivolata poi, poteva regalare il pareggio insperato ospite a 20” dalla sirena.
Episodi a parte a sprazzi si è vista per la prima volta la vera faccia della Dinamo targata 2023/24, più inquadrata in fase difensiva, vero punto debole nelle due prime sconfitte, anche se ancora troppo macchinosa in attacco, con Stanley Whittaker, 6 punti e 3 assist, ancora lontano dalla forma migliore.
Note positive anche per i due centri, con il solito Ousmane Diop, 11 punti e 7 rimbalzi, anche se limitato dai falli; ma soprattutto Stephane Gombauld, 13 punti 5 rimbalzi e tanti piccoli segnali incoraggianti per il futuro del giovane francese, che per la verità qualche perplessità ancora la desta.
Dall’altra parte la terza sconfitta in altrettante gare per la Nutribullet, anche se arrivata in maniera diversa rispetto a quelle con Milano e soprattutto nella disfatta contro Brescia, dove la squadra di coach Francesco Vitucci ha tenuto costantemente la sfida in equilibrio, incapace nel finale di azzannare un Banco di Sardegna distratto.
Serata in cui hanno deluso le due bocche da fuoco D’Angelo Harrison e James Young, entrambi solamente 6 punti e rispettivamente 1/7 e 1/9 al tiro complessivamente: con questi numeri offensivi sarebbe dura battere chiunque in LBA.
Ha retto in piedi Treviso un Ky Bowman in formato NBA, con giocate e schiacciate degne di un All-Star Game d’oltreoceano, condendo il tutto con 18 punti e un agonismo che ha spesso scardinato la difesa dei padroni di casa.
Una sfida in equilibrio fin dalle prime battute, con i primi 6 minuti conditi da tanti errori tecnici e da attacchi con le polveri bagnate. Un 6-6 bruttino che viene scosso dall’ingresso dell’esordiente di Tyree che si abbatte sul match come un tornado, firmando un parziale di 10-5 con due bombe.
Bowman risponde al fuoco con due affondate che zittiscono il pubblico di casa, chiudendo il primo quarto sul 16-15.
Tyree è inarrestabile in attacco, smazzando anche palloni d’oro a Diop prima per la schiacciata e Gentile poi con la tripla del +2. La Nutribullet però è sempre lì, attaccata con le unghie al match, non dando mai l’impressione di calare fisicamente.
Vitucci, però, inizia ad avere i primi grattacapi con i terzi falli di Bowman e Faggian, ma è ancora l’altro ex Brindisi, Bowman, a permettere agli ospiti di mettere il naso avanti sul 32-33. Il primo tempo si chiude con il canestro di Alonzo McKinnie (9 punti) che spezza l’equilibrio, 36-34.
Nella ripresa la Dinamo sembra essere entrata con un piglio diverso, aggredisce in difesa e sfrutta molto bene le transizioni, un parziale di 9-3 che sembra girare l’inerzia.
Ma è soltanto una sensazione, perché gli uomini di Vitucci non mollano mai, riportandosi nuovamente a contatto sul -1. Ormai la gara si è trasformata in una vera e propria lotta nel fango, in cui nessuno dei due contendenti vuole arretrare neanche di un centimetro.
Il pick and roll del Banco sembra pagare i dividendi sperati, ma ancora Bowman tiene i suoi a contatti, mentre una giocata fulminea del solito Tyree chiude il terzo periodo, 57-55. Si deciderà tutto negli ultimi dieci minuti.
Bucchi è costretto a far riposare il proprio faro offensivo Tyree e la luce per Sassari si spegne completamente. Ne approfittano gli ospiti, che con un parziale di 6-2 si riportano nuovamente a contatto.
Whittaker commette il suo 4° fallo, non proprio un male per Bucchi visto come stava giocando l’ex Wurzburg, ma la tripla di Mezzanotte che porta Treviso sul +1 a 4′ dalla sirena è uno schiaffo che fa male.
La Dinamo reagisce anche perché nel frattempo è rientrato proprio Tyree, che confeziona l’ennesimo capolavoro: due canestri di fila è l’assist per il canestro in transizione di McKinnie. Un parziale di 8-1 che sembra mettere fine alle velleità ospiti.
Niente di più sbagliato, perché i veneti sembrano avere più vite dei gatti e sul -6 una bomba di Booker riporta i suoi ad un solo possesso, -3.
Tyree arriva con la spia della riserva accesa, prima scivola con la palla in mano sotto il proprio canestro, ma Allen cestina tutto regalandola a Diop, poi fa uno 0/2 ai liberi che mantiene a galla la Nutribullet.
Bowman dalla altra parte invece non trema, 2/2 con ancora 14 secondi da giocare. Diop viene mandato anche lui a guadagnarsi la pagnotta dalla linea della carità, segna il primo, ma sbaglia il secondo. Fischio arbitrale che squarcia il silenzio attonito del pubblico del PalaSerradimigni, Camara commette la più ingenua delle invasioni: va ripetuto e l’ex Torino al secondo tentativo non trema, +3.
Finita qua direte voi? Manco per niente!
Charalampopoulos commette la frittata di serata, cinturando Harrison prima della rimessa offensiva, fallo tecnico e -2 firmato dalla lunetta dall’ex Brindisi, con ancora a disposizione un’azione d’attacco.
Treviso rimette in gioco, Bowman decide di vestire i panni dell’eroe prendendosi la tripla che vorrebbe dire vittoria, ma la palla è più corta di un paio di metri e si spegne sul fondo.
La gara è ormai finita, i liberi di Cappelletti certificano formalmente la vittoria per 80-76. La sirena è accolta dal pubblico con un boato, così come tutti i cardiologi di Sassari che in una sola serata hanno rischiato di vedere dimezzata la lista dei propri pazienti.
Per la Dinamo Sassari una vittoria che profuma tanto di aria buona, una bella iniezione di fiducia, nonostante siano ancora tanti i problemi in una squadra che sta tornando a rodarsi solo ora, dopo settimane condizionate dalle pesanti assenze.
Ora per i sardi, però, arriva il difficile, attesi martedì sera all’esordio in Europa nella Basketball Champions League, a Stettino, in Polonia, contro i campioni nazionali dello Wilkie Morskie Szczecin, incubo mal celato di tutti i telecronisti del vecchio continente(!).
Per la Nutribullet Treviso la terza sconfitta, ma con dei buoni segnali che non possono che indurre all’ottimismo, nella speranza di ritrovare delle percentuali al tiro migliori rispetto al 27% di questa sera da oltre l’arco.
Certo il pronto riscatto non sembra essere dietro l’angolo, visto che ad attenderli domenica prossima c’è il derby veneto contro la capolista Reyer Venezia, con però il vantaggio di giocare in un PalaVerde che farà certamente sentire il proprio sostegno ad una squadra, che vorrà assolutamente schiodarsi al più presto dall’ultima posizione di classifica.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Nutribullet Treviso Basket 80-76
Parziali: 16-15; 20-19; 21-21; 23-21.
Progressione: 16-15; 36-34; 57-55; 80-76.
Sala Stampa
Breein Tyree, Francesco Vitucci e Piero Bucchi.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 6.5: parte con le marce basse, soprattutto a causa della grande pressione di Treviso sul portatore di palla avversario. Inizia ad ingranare nella ripresa, deflagrando poi nell’ultimo quarto, dettando sempre i tempi giusti in attacco e segnando anche un paio di canestri in arresto e tiro dal grande peso specifico.
Kaspar Treier 5.5: come di consueto una gara dalla tante ombre e poche luci per l’estone. C’è di positivo che non esce mai dalla gara, mettendo il proprio mattoncino soprattutto a rimbalzo.
Breein Tyree 8: se il buongiorno si vede dal mattino, benvenuto in LBA Tyree! Dopo due mesi fermo ai box fa il suo esordio con la Dinamo ed è uno dei quelli da ricordare, per l’ex Ostenda. 18 punti segnati, con 3 assist, 5 falli subiti e i primi lampi di un talento ancora tutto da scoprire. Treviso fatica a trovare le contromisure contro la sua velocità nelle penetrazioni. Fa esplodere tutto il palazzo dopo una schiacciata nel traffico, neanche fosse Jerome Dyson nella Gara 6 Scudetto contro Reggio. Nel finale, causa anche la scarsa autonomia, boccheggia, commettendo qualche errore di troppo che rischia di concretizzare la beffarda rimonta ospite. MVP del match.
Filip Kruslin 5: la sua prima gara negativa in stagione. Sbaglia tutti i tiri aperti che gli recapitano i compagni, evento più unico che raro nel suo fantastico 2023. Anche in difesa fatica, deve ringraziare la serata no di Harrison, se no sarebbero stati veramente dolori.
Stanley Whittaker 5: nelle prime azioni fa quello che non ha fatto per tutta la gara a Cremona, attaccare il ferro e sfruttare il maggior tonnellaggio rispetto all’avversario. Poi, però, riaffiorano tutti i suoi problemi in questo inizio di stagione, con una regia ancora troppo stagnante. I problemi di falli lo relegano in panchina e anche Bucchi nei momenti decisivi gli preferisce Cappelletti.
Stefano Gentile 6: entra con la faccia giusta, dando ordine alla squadra e smistando cioccolatini solo da scartare per i compagni. Nella ripresa anche lui va in carenza d’ossigeno e visto un Tyree formato deluxe, Bucchi preferisce tenere il capitano a riposo.
Ousmane Diop 6.5: primo quarto degno del museo degli orrori, banali perse, errore inspiegabili da sotto e amnesie difensive. Gli bastano 10 minuti per ritararsi ed ecco che si rivede il vecchio Ousmane, che lotta, si butta, domina nel pitturato e che con due schiacciate accende tutto il palazzo. Anche lui entra nel vasto club di quelli con i problemi di falli, limitando il suo impiego nella ripresa, ma è sua la giocata della partita con la rubata sul +3 a 20” dalla sirena, che nega un canestro facile di Treviso.
Stephane Gombauld 6.5: certo non è bello da vedere stilisticamente, rispetto ad un Bilan per esempio, ma almeno stasera è tremendamente efficace. Alla lunga diventa un fattore nel pitturato, soprattutto quando sta profondo, alimentando il proprio tabellino. Chiude con 13 punti e 5 rimbalzi.
Alfonzo McKinnie 6.5: ancora in fase d’ambientamento, in alcuni tratti sembra giocare in ciabatte. Quando poi decide di allacciarsi le scarpe decolla definitivamente. Quando è in campo aperto non ha eguali, andando a prendersi canestri di puro atletismo. Anche quando non ha la palla in mano è capace di sacrificarsi. Unico neo, la sciocchezza dell’antisportivo sulla rimessa sul +3 che rischiava di cestinare anche questa vittoria. Chiude con 9 punti e 7 rimbalzi.
Vasilis Charalampopoulos 6.5: concentrato più in fase difensiva, facendo una signora partita, mentre in fase offensiva non gli entrano i suoi tiri. Pure lui con la spada di Damocle dei falli, cala alla distanza ed è comprensibile viste le sole due settimane sulle gambe di allenamento.
Nutribullet Treviso Basket
Ky Bowman 7: l’unico in grado di accendere il motore offensivo di Treviso. Travolge tutto e tutti con la sua irruenza, stampando anche due schiacciate tonanti consecutive che sembrano minare le fondamenta del PalaSerradigni. Anche lui, come tanti questa sera, viene limitato dai falli già nel primo tempo. Nel terzo quarto commette il suo quarto e Vitucci lo tiene a riposo forse per troppo tempo, buttandolo nella mischia solo negli ultimi 2′. Pausa che gli ha fatto perdere la confidenza, come si evince dalla tripla della possibile vittoria nel finale: due metri troppo corta. Pareggia la sfida personale con Tyree, segnando 18 punti e portando giù 4 rimbalzi.
Deishuan Booker 6.5: in risalita dopo la brutta prova con Brescia. In realtà sonnecchia per più di mezz’ora, poi si scatena nell’ultima frazione segnandone 9 dei sui 14 finali. Paga la maggiore fisicità del proprio avversario Whittaker e non è un caso se si risveglia dopo la sua uscita.
Alessandro Zanelli 4: in affanno già dal suo ingresso dalla panchina, non riesce a dare la propria impronta al match. Lento e timido come poche volte lo si è visto in LBA. Chiude con una virgola nel tabellino, con appena due tiri tentati, e un grosso bernoccolo in testa per uno scontro fortuito con Harrison.
D’Angelo Harrison 5: condizionato dai problemi, non è però il solito Harrison, capace di caricarsi sulle spalle il resto della squadra e portarla al traguardo grazie al proprio talento. Serataccia al tiro per l’ex Brindisi che scalpella letteralmente i ferri del PalaSerradimigni, 1/7 al tiro. Se Treviso vuole sbloccare lo zero nella casella delle vittorie dovrà recuperare al più presto il suo leader.
Leonardo Faggian 6: parte subito bello carico, pure troppo, forse, visto che dopo una manciata di minuti sono già tre i falli commessi. Viene scongelato nella ripresa e tutta Treviso ne giova, con la carica agonistica che butta sul parquet, chiudendo infinite linee di passaggio e rubando persino 2 palloni.
James Young 4: una botta dopo pochi minuti sembra toglierlo dalla contesa, ma anche una volta rientrato le cose non migliorano. Le mani, poi, in modalità siberino, 1/9 al tiro, sono la pietra tombale sopra la sua prestazione.
Andrea Mezzanotte 6.5: ogniqualvolta si alza dai 6 e 75 è una sentenza, 3/4 da oltre l’arco. Gara solida dell’ex Trento, con anche 2 palle rubate, forse avrebbe meritato qualche minuto in più da parte del suo coach, solo 15′ per lui.
Terry Allen 6: forse il più continuo tra le fila di Treviso, contribuisce alla causa mettendo tutto il suo atletismo nei due lati del campo. Segna 9 punti con 6 rimbalzi, 3 dei quali in attacco, ma sulla sua gara pesa la persa sanguinosa a 30” dalla sirena che avrebbe potuto girare le sorti della partita.
Gora Camara 6.5: si prende le luci della ribalta con il passare dei minuti. Paulicap stenta ad imporsi e allora ci prova l’ex Virtus a fare la voce grossa nel pitturato. Nel finale Vitucci lo premia facendogli giocare i minuti decisivi e lui non lo delude, condendo il tutto con una bella schiacciata e una prova più che positiva. Chiude con 7 punti e 8 rimbalzi.
Pauly Paulicap 5: Diop e Gombauld sono ossi troppo duri per i suoi denti. In perenne ritardo sui tanti pick and roll centrali degli avversari, lascia degli autentici tappeti rossi per la Dinamo. Limita i danni a rimbalzo dove si fa trovare sempre pronto, portando giù 8 palloni.