Monaco (MCO), 13 ottobre 2023 – Vittoria importantissima per la Segafredo che travolge una Monaco spenta e confusionaria in una Salle Gaston Medecin stipata che a fine gara ha inondato di fischi la squadra di coach Obradovic, mentre il centinaio di tifosi bolognesi faceva festa sugli spalti.
Dopo l’inopinata sconfitta casalinga contro lo Zalgiris la Virtus Bologna era già chiamata ad un esame di riparazione, e la squadra di coach Luca Banchi ha risposto coralmente presente comandando la partita dall’inizio alla fine, dimostrando di avere le idee chiare su cosa fare e come farlo.
La gara è sempre stata gestita dai bianconeri fin dall’inizio e finché Mike James è stato connesso, i padroni di casa sono rimasti a contatto con la Segafredo ma, al secondo scossone avvenuto a metà secondo quarto, non hanno saputo reagire e si sono fatti portare dove andava la corrente senza mai dire l’impressione di poter invertire la rotta.
Oltre alle manchevolezze dei monegaschi, sarebbe ingeneroso non riconoscere i meriti di una Virtus Bologna che, guidata da un illuminato Daniel Hackett, ha aggredito subito la gara con una grinta impressionante, non cedendo di un centimetro alla fisicità opposta da John Brown III e soci, ma, anzi, ha sempre trovato nuove energie anche dalla panchina, soprattutto da quel Iffe Lundberg che fino a quindici giorni fa sembrava completamente fuori dal progetto tecnico della squadra.
Anche al rientro degli spogliatoi, quando ci si aspettava una reazione da parte di Monaco, l’unica squadra che sembrava avere in corpo l’adrenalina giusta per gare del genere è sembrata la Virtus Bologna che è entrata subito in bonus in poco più di un minuto, ma neanche di questo vantaggio hanno saputo approfittare i monegaschi che hanno tirato i liberi con un misero 52%.
Per loro la luce si poi è definitivamente spenta quando Donatas Motiejunas, l’unico giocatore di casa che sembrava sapere cosa fare, è dovuto andare negli spogliatoi per una ferita rimediata dopo una testata del tutto fortuita con Bryant Dunston.
La vittoria italiana è stata sicuramente facilitata dall’ottimo 16/31 nel tiro da tre ma c’è da dire che tutti i tiri sono stati presi con almeno un metro di spazio, grazie alla circolazione di palla ed alla difesa del Principato che saltava al secondo ribaltamento o al primo penetra e scarica. Molto bella la scena a fine partita dove tutti i giocatori festeggiavano esponendo la maglia di Achille Polonara sperando di riaverlo al più presto in squadra.
Detto dell’ottima gara di tutta la squadra nel suo insieme, dove l’unica nota stonata è stato un Devontae Cacok che sembra ancora un pesce fuor d’acqua. Da segnalare c’è il traguardo dei 2.283 punti raggiunti da Daniel Hackett che lo collocano in cima alla classifica dei marcatori italiani di tutti i tempi in Eurolega oltre ad essere stati in grado di gestire i vantaggi, a differenza di settimana scorsa.
Ora per la Virtus Bologna viene il difficile, il doppio turno della prossima settimana è un turning point da non sbagliare e, se la prima gara contro l’Alba Berlino si prospetta più che abbordabile, la seconda contro la Stella Rossa di Belgrado sarà sicuramente più impegnativa tecnicamente, ma soprattutto emotivamente poiché il ritorno di Milos Teodosic farà sgorgare tante lacrime ai i 5.400 spettatori del Paladozza. Da notare come, con il reintregro di Lundberg il reparto guardie sia più bilanciato e permetta a Jaleen Smith di dedicarsi alle sue fiammate dal palleggio.
In casa Monaco la situazione sembra molto critica, i giocatori sembrano non avere quel fuoco che lo scorso anno li fece arrivare alle Final4 ma anzi paiono fare il compitino, senza aggiungere nulla o mettere un pò di grinta, come i soli 3 falli commessi nel terzo quarto testimoniano, ma soprattutto se la querelle James/Obradovic non si risolverà la stagione non potrà che risentirne.
Altra annotazione: questa sera mancavano ancora Kemba Walker e Jordan Loyd, ma, paradossalmente, l’inserimento di questi due campioni potrebbe portare più confusione che altro. Comunque, assenze o meno, non è ammissibile che una squadra con il talento tecnico e fisico di questa Monaco stenti a raggiungere i 60 punti.
Highlighs
Sala Stampa
Luca Banchi
“Contenti per la vittoria. La nostra prima quest’anno in EuroLeague. Felici per la consistenza che abbiamo dimostrato per la maggior parte della partita. Siamo solo all’inizio, quindi alcuni picchi, alcuni alti e bassi che fanno parte del momento. Ma credo che in alcune parti del gioco e in alcuni dettagli del gioco abbiamo dimostrato di avere la giusta volontà di competere in una partita così importante, affrontando una squadra tra le prime quattro. E credo che per la maggior parte della partita abbiamo fatto un ottimo lavoro, soprattutto a rimbalzo, in difesa, cercando di vincere il duello individuale contro giocatori così talentuosi.
Quindi felice per la vittoria, una vittoria speciale, prima di tutto felice per Achi che non è qui con noi, questa vittoria è per lui. Sì, credo che l’abbiamo fatto grazie alla difesa e ai rimbalzi, come ho detto, perché questa è la parte in cui una squadra come il Monaco costruisce il suo successo. Hanno giocatori che possono segnare, che possono cambiare l’inerzia della partita in qualsiasi momento, perché hanno un uomo molto atletico e che può controllare i rimbalzi. L’anno scorso sono stati i primi per rimbalzi. Quindi, sì, abbiamo fatto un buon lavoro e credo che difensivamente abbiamo creato una condizione insieme a un attacco che era in grado di condividere la palla abbastanza bene, per costruire una buona qualità di tiri”.
Marco Belinelli
“Per noi è stata una grande partita, specialmente perché in trasferta. Abbiamo perso la prima partita in casa contro lo Zalgiris, per noi era importante arrivare qui e ricordare che Monaco è un’ottima squadra, l’anno scorso hanno giocato le Final Four, hanno grandi giocatori che sono capaci di giocare in uno contro uno e segnare tanti punti. E’ stata una bellissima vittoria per noi, tutti hanno contribuito, abbiamo giocato di squadra e sono molto fiero. Non dobbiamo però sentirci soddisfatti ma pensare sempre alla prossima partita.”
Toko Shengelia
“Contro Monaco è sempre dura giocare, sono felice e sono fiero della mia squadra. E’ stata una bella sfida per noi, soprattutto dopo la partita in casa della settimana scorsa, dove eravamo in vantaggio e poi abbiamo perso. Arrivando anche oggi in vantaggio nella seconda metà della partita, l’obiettivo era quello di non ripetere gli stessi errori, mantenere una buona continuità in attacco e giocare forte in difesa. Abbiamo fatto un ottimo lavoro e sono davvero fiero della mia squadra. Con Monaco è sempre difficile fare previsioni perché possono rientrare in partita in qualsiasi momento, dovevamo continuare a segnare e non rilassarci fino alla fine.”
AS Monaco vs Virtus Segafredo Bologna 59-83
Parziali: 15-23; 18-25; 15-22; 11-13
Pagelle
Elie Okobo 4: ha la stessa voglia di giocare che ho io quando mi devo svegliare il lunedì mattina, ad un sopraffino 0/8 al tiro combina palle perse, svogliatezza e difesa quanto meno rivedibile.
Jaron Blossomgame 4,5: diciassette minuti di confusione e poco altro.
John Brown III 4,5: spende subito due falli, al rientro non riesce ad unire esuberanza ed efficacia, la pallida versione dell’animale da pallacanestro di un paio di anni fa.
Alpha Diallo 4: dovrebbe essere il giocatore di sostanza del Monaco, ma anche lui in questo marasma perde di lucidità, come dimostra l’antisportivo inutile su Hackett.
Petr Cornelie 5: ha mezzi fisici devastanti, ma va innescato, e stasera chi lo avrebbe potuto fare?
Mam Jaiteh n.e.: se anche con l’infortunio di Motiejunas non vedi il campo forse qualche domanda dovresti fartela caro Mam, forse non era tutta colpa di Bologna cattiva.
Donatas Motiejunas 6,5: è l’unico che prova a giocare una partita seria, fa a sportellate con Dunston, prende rimbalzi e posizione, ma non può lottare da solo contro i mulini a vento.
Terry Tarpey 6: al suo ingresso aveva fatto vedere di essere connesso e di avere un’idea di cosa fare fra intercetti e difesa, ma evidentemente coach Obradovic ha pensato che poco più di sei minuti fossero abbastanza, misteri dei coach.
Yakuba Ouattara 5: altro corpaccione da basket, ma stasera la sua utilità sarebbe stato più evidente in una vigna della vicina Provenza.
Matthew Strazel 5,5: l’energia va bene, il buzzer beater allo scadere del terzo quarto, ma se con una finta di sopracciglia fai aprire la difesa come il Mar Rosso forse un po’ più di attenzione sarebbe il caso di prestarla.
Donta Hall 6: sotto canestro si sbatte, ma anche lui non può coprire tutte le falle della difesa, un 50% ai liberi rivedibile.
Mike James 5: sembra spento, non ha la solita verve che tutti può mettere in difficoltà in Europa, se poi tira i liberi col 44% significa che qualcosa proprio non va.
Iffe Lundberg 7: da ultima ruota del carro a innesto fondamentale dalla panchina, gioca una partita seria ed importante dovendo sostituire un Cordinier fermato dai falli, BRAVO.
Marco Belinelli 7: dopo la prima brutta gara della settimana scorsa fa una gran bella partita fatta di canestri e assist, apre subito il campo con le sue bombe e patisce un po’ in difesa, ma è normale e comunque è sempre un pericolo per gli avversari.
Alessandro Pajola 6: anche stasera gioca circa 11 minuti, ma per problemi di falli, la difesa è la solita, e la regia non ha sbavature.
Jaleen Smith 7+: entra in partita tardi, ma viene schierato con Lundberg ad alternarsi come portatore di palla e punisce ogni spazio che gli lasciano gli avversari. In parole povere è lo Smith che la Virtus Bologna voleva, quello che porta pericolosità dal palleggio.
Ognjen Dobric 6,5: fa fatica ad entrare in partita, ma si fa ben vedere nel secondo tempo, giocatore utilissimo ed intelligente, prende quello che viene senza forzare quasi mai, solido.
Devontae Cacok 4,5: cinque minuti da incubo, deve ancora capire dove è capitato, ma deve darsi una svegliata, perché se il tuo coach non ti rimette in campo neanche sul +25 forse devi capire come inserirti, ed in fretta, perché coach Banchi non regala nulla.
Tornike Shengelia 7+: anche questa sera inizia da regista occulto per poi pian piano prendersi le sue solite iniziative, se continuerà a tirare da tre con queste medie potrebbe diventare un rebus insolubile per ogni avversario.
Danielk Hackett 7: anche lui è limitato dai falli, ma con lui in campo, fresco, la squadra sembra girare come un orologio.
Jordan Mickey 6-: meno scintillante delle ultime uscite, sotto il canestro avversario fa fatica a ritagliarsi i suoi spazi, però a rimbalzo si fa sentire.
Bryant Dunston 6,5: nel primo tempo fa fatica a trovare la posizione difensiva, ma nel secondo è un totem, se poi gli permettono di partire in palleggio per fare l’assistman è uno spettacolo, vecchio drago.
Awudu Abass n.g.: tre minuti in pieno garbage time.
Isaia Cordinier 6,5: anche lui ha problemi di falli, ma il discorso è sempre quello, con la sua dinamicità ed i suoi garretti è difficile andargli via ed altrettanto complicato andarlo a prendere.