Bologna, 08 ottobre 2023 – Partita senza storia al Paladozza questa sera, dove una Varese monotematica non ha potuto opporre una resistenza credibile a una corazzata come la Virtus che ha dato una risposta importante, in un gara che poteva essere insidiosa dopo la bruciante sconfitta di giovedì sera in Eurolega.
Sono bastati poco più di quattro minuti alla Segafredo per prendere le misure di una Openjobsmetis che, come lo scorso anno, ha un suo canovaccio di gioco, ben preciso, ben chiaro, ma che anche questa sera non è bastato per contenere Bologna.
Il talento maggiore ed il diverso tonnellaggio della squadra felsinea non hanno dato scampo ai biancorossi lombardi, soprattutto se questi decidono di non riservare alla metà campo difensiva la stessa concentrazione che dedicano a quella offensiva. Il sistema offensivo varesino è molto interessante, e se si pensa ai ritmi a cui gioca non perde troppi palloni, ma se nella propria metà campo, ad esempio, si lascia uscire dai blocchi senza opposizione un certo sig. Marco Belinelli, allora i guai te li vai a cercare.
Cosa dire di una partita finita con trentuno punti di scarto, una valutazione di 160 contro 70, di 12 giocatori, tutti andati a referto, di cui sette in doppia cifra? E’ stato un monologo bianconero, che ha visto un solo momento di relativa difficoltà nel terzo quarto, quando Varese ha trovato un momento di medie spaziali nel tiro da tre e contemporaneamente la Segafredo si è fatta coinvolgere nel ritmo frenetico voluto da coach Bialaszewski, ma è bastato un time out tempestivo chiamato da coach Banchi per ricominciare a gestire i ritmi e a martellare palla sotto canestro, per sfruttare le carenze degli avversari. Unica nota degna di menzione è il rientro in campo di Iffe Lundberg che ha subito dato ottimi segnali di essere all’interno del gruppo.
Che dire, Varese ha provato a giocare la sua gara, ma sarebbe il caso, quando si incontrano squadre di caratura nettamente superiore, avere anche un piano B, altrimenti si rischia di venire travolti come è successo questa sera.
In casa Segafredo le sensazioni non possono che essere positive, giocare una partita con questi ritmi e perdere solamente 6 palloni è un bel segnale per i ragazzi in bianconero come la quasi doppia doppia di un Achille Polonara sembrato in crescita, soprattutto fisica, mentre da rivedere è l’impatto di Devontae Cacok, che sembra ancora un pesce fuor d’acqua.
Highlights:
Sala Stampa:
Il commento di coach Bialaszewski alla gara:
Luca Banchi
“Una partita che si è sviluppata su ritmi attesi, con difficoltà previste dovute alle caratteristiche dei nostri avversari che giocano un basket diverso per quintetti e caratteristiche individuali. Siamo stati consistenti e continui, aspetti su cui dobbiamo necesseriamente lavorare per riuscire a competere ogni sera, in campionato e in Eurolega, con più o meno tempo per preparare la gara. Per lunghi tratti stasera siamo riusciti a farlo, contro una squadra che ha un’efficacia balistica straordinaria. L’assenza di Toko stasera mi ha spinto a proporre quintetti sotto taglia rispetto alle nostre abitudini ma abbiamo mantenuto una linea abbastanza ferma.
Archiviamo con soddisfazione una partita che presentava diverse insidie. Varese è l’unica squadra che gioca questa tipologia di pallacanestro: ciò impone ad adattarsi, giocando ad un numero di possessi elevato. Abbiamo spesso mantenuto un buon flusso del gioco, senza farci prendere dalla smania. L’asse Belinelli-Dunston stasera è stato prezioso, soprattutto Marco ha saputo guidare il gruppo come riferimento costante ma insieme a lui siamo sempre riusciti a proporre quintetti solidi. Ora analizziamo alcuni aspetti da limare.”
“Lundberg avrà avuto motivi per essere apprezzato e amato, indipendentemente da quello che è successo. Sta vivendo un momento un po’ particolare. Ora ci sono equilibri da ridisegnare all’interno di un progetto tecnico di cui Iffe non faceva parte prima. Gli applausi della gente testimoniano il senso di appartenenza, che non è scontato anche in una piazza come questa. Noi dobbiamo cercare di far combinare i nostri valori con la consistenza cestistica: non tutte le serate saranno come quella di stasera, ci sarà sempre da combattere. Ci prendiamo questa vittoria, l’esordio di Iffe e alcuni segnali che potranno tornare utili. Circoscriviamo tutto a questo senza andare troppo lontano, ci concentriamo sulle prossime due trasferte consecutive e impegnative.”
Virtus Segafredo Bologna vs Openjobsmetis Pallacanestro Varese 115-84
Parziali: 33-22; 25-17; 23-28; 34-17
Pagelle
Gabriel Lundberg 7: non deve essere stato facile rientrare dopo 5 mesi dall’ultima partita col club, dopo tutte le polemiche di questi ultimi mesi, bravo e serio.
Marco Belinelli 7,5: in una partita del genere è come un topo nel formaggio, se poi lo fanno uscire dai blocchi senza troppa pressione...
Alessandro Pajola 7: si fa coinvolgere dal ritmo offensivo della gara e prende un numero di iniziative per lui non usuale, buon segno.
Bruno Mascolo 6: gioca cinque minuti a partita finita, mette i suoi primi punti in campionato e smazza anche 2 assist.
Devontae Cacok 5: non ha ancora capito esattamente dove si trova, ma i mezzi fisici e tecnici si vedono ad occhio nudo, Banchi non gli regala nulla e fa bene, avrà tempo per inserirsi.
Danielk Hackett 5,5: dopo l’inizio di stagione scintillante sembra leggermente in debito di ossigeno, per fortuna della Virtus questa sera non serviva un Daniel al 100%.
Jordan Mickey 7: altra doppia doppia, sfrutta le autostrade varesine con puntualità e costanza.
Achille Polonara 7: parte in quintetto, causa riposo di Shengelia, e sembra fargli bene, almeno a livello di convinzione ed atletismo, alla prima bomba segnata si dichierarà quel giorno festa patronale.
Bryant Dunston 7: porta a scuola ogni avversario che prova a dargli fastidio e finalmente, per i tifosi virtussini, schiaccia ogni palla che riceve.
Awudu Abass 5,5: schierato da n°4 non trova grandissima fortuna.
Isaia Cordinier 7: sta cambiando pelle, da un utilizzo in ala piccola sta trasformandosi in handler con la palla spesso nelle mani, interessanti i minuti datigli senza playmaker, se porterà a termine questa sua metamorfosi potremmo vederne delle belle, anche perché play con i suoi garretti non ne vedo molti.
Vinnie Shahid 5,5: se uno guarda i numeri sono buoni, ma molti canestri sono arrivati con i buoi che erano scappati da un pezzo, io poi sono vecchio, e la mia idea di playmaker è differente.
Willie Cauley-Stein 4,5: gioca svagato, ha bei movimenti, sicuramente, ma non sembra mai all’interno della partita, lascia autostrade per le penetrazioni bolognesi,
Scott Ulaneo 6: fa quello che può, mette il suo corpaccione al servizio della squadra, ma il salto da Cento al Paladozza è molto lungo.
Andriu Tomas Woldetensae 4,5: entra prima del previsto a causa dei falli di McDermott, fa un canestro e poi sparisce dalla partita, con errori ed amnesie, brutta partita.
Davide Moretti 5,5: trova sporadicamente la via del canestro, e questa non è una novità, ma le sue qualità difensive non sono neanche paragonabili a quelle offensive, ed anche questa non è una cosa nuova.
Matteo Librizzi 5: lo scorso anno aveva fatto vedere begli sprazzi, questa sera no.
Nicolò Virginio 6: entra in campo e senza la benchè minima incertezza prende e spara una bomba come piano partita richiede: fedele alla linea.
Oliver Hanlan 6: timido non è timido, e la mano è sicuramente educatissima, deve far qualche passo avanti nella metà campo difensiva, ma è da tenere d’occhio.
Sean McDermott 6,5: viene escluso quasi subito dalla partita a causa dei falli, ma questo è un tiratore mostruoso, farà sicuramente parlare di sè.
Gabe Brown 5: brutta partita, sempre fuori posto e fuori tempo, non indovina una decisione.