Cremona, 09 ottobre 2023 – Storpiando una canzone degli 883, Cremona-Sassari si potrebbe riassumere così: “È la dura legge dell’ex, fai un gran bel gioco (mica tanto), ma se non hai difesa lui ti segna”. Anzi degli ex, perché oltre ad un Trevor Lacey infuocato, anche il coach Demis Cavina può esultare con la sua Vanoli dopo l’86-74 rifilato ad una Dinamo, che giusto due anni fa gli dava il ben servito dopo appena due mesi dall’inizio della stagione.
Un vendetta, solo per i giornali, visto che il coach bolognese si è subito affrettato nel dopogara per smentire qualsivoglia rivalsa contro la squadra sarda e quel coach Piero Bucchi che lo sostituii proprio in quel novembre del 2021.
Sentimenti di rivalsa a parte, una vittoria ineccepibile per la neopromossa lombarda, brava a restare in partita in un primo tempo in cui gli ospiti sembravano aver messo le mani sulla gara, prima della sgasata nella ripresa che ha lasciato piantato Stefano Gentile e compagni, incapaci di reagire e con la spia della riserva accesa già nel terzo periodo.
Una vittoria figlia della maggiore aggressività della Vanoli, brava a chiudere l’area ai sassaresi, più grossi e temibili nel pitturato e scommettendo sulle pessime percentuali dai 6 metri e 75, chiudendo appena sotto il 30%. Così come la lotta a rimbalzo, che sulla carta vedeva sfavoriti gli uomini di Cavina, usciti invece vincitori (35-29) e con ben 9 rimbalzi offensivi, arrivando a segnare, alla fine, con ben il 70% da due!
Una volta costruito il primo vantaggio in doppia cifra, è bastato innescare l’MVP di serata, un Trevor Lacey in giornata di grazia con 16 punti, la maggior parte dei quali figli del suo sconfinato talento, tutti tiri a gioco rotto che hanno definitivamente ucciso la partita.
Benissimo anche Davide Denegri, 16 punti e 21 di valutazione, per un italiano che sembra alla sua 200ª partita in LBA ed invece è solamente alla seconda(!); così come il sempre utile Andrea Pecchia, 10 punti e tante piccole e grandi giocate d’intensità, e al ritrovato Nathan Adrian, con l’ex Brindisi autore di 14 punti e una grande prova balistica nel secondo tempo che ha firmato la fuga decisiva.
Ma se per la Vanoli, dopo la sconfitta di Trento, è arrivato il pronto riscatto, per la Dinamo Sassari un altro brutto KO che denota un pessimo stato di forma, dovuto ad un precampionato pieno zeppo d’infortunati che hanno complicato non poco i piani per questo inizio di stagione.
Rispetto alla debacle contro Napoli, però, qualche flebile segno di vita si è visto quest’oggi, almeno nel primo tempo, con un Banco di Sardegna più veloce e bravo a far correre la palla, costruendo sempre il tiro migliore, nonostante molte mani fredde.
Su tutti il capitano Stefano Gentile, 14 punti e almeno lui infallibile da oltre l’arco, capace di firmare il +9 del secondo quarto che ha illuso la squadra di Bucchi di poter controllare i ritmi della gara a suo piacimento, prima del crollo fisico della ripresa, in cui le convinzioni ospiti sono volate via come un castello di carte al primo alito di vento generato da Adrian e Lacey.
Oltre al nativo di Maddaloni, raggiunge la sufficienza risicata il solito Ousmane Diop (10 punti), l’unico in grado di resistere alle spallate dei padroni di casa. Benino anche i due nuovi arrivati Cappelletti e Charalampopoulos, rispettivamente 6 e 10 punti; mentre i due grossi punti di domanda restano il play Whittaker e il centro Gombauld, ancora alla ricerca della loro vera dimensione in una squadra che per ora ha mostrato i primi segnali di rigetto nei loro confronti e palesando dei gravi limiti tecnici, soprattutto il lungo francese.
E pensare che l’approccio in avvio della Dinamo non poteva essere dei migliori, un attacco che finalmente gira ad alto ritmo rispetto a sette giorni prima, con un Gentile bollente dall’arco. Gli ospiti non scappano subito via per colpa di un Denegri ai limite della perfezione, bravo ad imbavagliare gli esterni isolani e anche lui perfetto al tiro. Il primo quarto si chiude sul 21-17 in favore del Banco.
L’inerzia sembra saldamente in mano agli uomini di coach Bucchi, che scavano il primo solco della gara, il +9 firmato da un mortifero Gentile, sempre da tre.
Timeout obbligato di Cavina, una sveglia che scuote dal torpore la Vanoli e con lei anche Lacey che inizia a martellare il canestro. Diop è ancora nella fase REM e il centro Grant Golden (8 punti) ne approfitta riportando i suoi a contatto.
La gara diventa una lotta nel fango in cui i due contendenti si rispondono colpo su colpo, con la seconda frazione che si chiude sul 36-37 in favore dei sassaresi.
Nella ripresa Cremona entra con un’altra faccia e si vede, Adrian rialza le sue percentuali al tiro e ne giova tutta la sua squadra volando sul +7. Sassari prova a reagire, ma viene respinta sempre con perdite, prima da Denegri e poi da Lacey, diventato ormai una stufa incandescente.
Stufa che deflagra nel buzzer beater con cui si chiude il terzo periodo, 62-55, contro una Dinamo che sembra ormai sulle ginocchia.
Gli ospiti cedono quasi di schianto in avvio di ultima frazione, l’attacco si ferma e le maglie difensive si allargano sempre di più, con la Vanoli che veleggia agilmente sul +14 a 5′ dalla fine.
Diop prova a risvegliare i suoi con due potenziali giochi da tre punti, poi non convertiti. La Dinamo ha una timida reazione sul -9, così come dopo la tripla del greco Charalampopoulos, ma Pecchia la chiude a doppia mandata con due giocate decisive in attacco. Sulla sirena il punteggio recita 86-74 e prima vittoria cremonese dopo la ritorno in Serie A.
Una vittoria importantissima per la Vanoli che mette le prima fondamenta per costruire la propria salvezza dopo appena un anno di purgatorio in A2. Il calendario, però, non è un allenato per la squadra di Cavina, chiamata sabato prossimo ad un’altra impresa: espugnare il Taliercio di Mestre contro una Reyer tornata finalmente a correre.
Per Sassari un piccolo passo avanti nella prestazione, ma ancora troppo poco per smuovere un classifica che ora la vede relegata all’ultimo posto. L’obiettivo principale resta svuotare al più presto l’infermeria, con Tyree e Raspino ancora fermi ai box, con l’americano ormai fermo da agosto e anche lui oggetto misterioso di questa nuova Sassari.
Per i sardi altri sei giorni in palestra per ritrovare la propria identità, mai palesatasi in questo inizio stagione, in vista di una doppia sfida da non sbagliare: sabato sera in casa contro Treviso, per risollevarsi in classifica, e martedì pomeriggio a Stettino, in Polonia, alla prima di Basketball Champions League, nella speranza di partire con il piede giusto in Europa, dopo le ultime disastrose annate.
Vanoli Basket Cremona – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 86-74
Parziali: 17-21; 19-16; 26-18; 24-19.
Progressione: 17-21; 36-37; 62-55; 86-74.
Sala Stampa
Demis Cavina
Piero Bucchi:
Partita molto complicata, sappiamo che c’è molto da lavorare per trovare la chimica giusta, inseriamo un giocatore alla settimana, McKinnie deve ancora imparare e allinearsi al resto del gruppo, Charalampopoulos è rientrato oggi ma ha saltato tutta la preparazione, ha solo una settimana di lavoro. Spero di riavere Tyree e Raspino, ci manca tanto vissuto insieme in questo momento, siamo quasi in precampionato ma purtroppo ci sono in palio i 2 punti e dobbiamo recuperare il tempo perso, proprio a livello di collaborazione, di intesa e di giocato come squadra.
Le Pagelle
Vanoli Basket Cremona
Nathan Adrian 7.5: si finge morto nel primo tempo, come fanno alcuni animali per difendersi dai predatori. Nella ripresa però la tanatosi svanisce e diventa lui il predatore. Nel terzo quarto è l’artefice principale della spallata con cui Cremona si scrolla di dosso una Dinamo sulle ginocchia, segnando 9 punti in serie e aggiustando le percentuali della Vanoli da oltre l’arco. Alla fine saranno 14 i suoi punti, con anche un’ottima prestazione in difesa nella ripresa, annullando Charalampopoulos e McKinnie. Non è un caso se, insieme a Lacey, è quello con il plus/minus migliore del match con un +18.
Marcus Zegarowski 6: meno impattante rispetto all’esordio, ma è bravo a contenere uno come Whittaker, più grosso di lui, chiudendogli le penetrazioni, anche se il play della Dinamo fa la gran parte del lavoro con un’altra prestazione da museo degli orrori. Segnerà 7 punti, ma la maggior parte a gara ormai chiusa, con appena 3 assist e 3 perse.
Andrea Pecchia 7: solita gara di grande solidità per l’ex Cantù. Molte volte sembra di vederne due in campo con la canotta numero 6. In ogni lato del campo non si risparmia mai, sfiancando soprattutto in difesa un Dinamo con poche idee e ben confuse. Chiude con 10 punti, 7 rimbalzi, 3 assist e 4 falli subiti.
Davide Denegri 8: gara scintillante per il quasi esordiente, nativo di Tortona. Nel primo tempo è lui a tenere viva Cremona nel momento di maggiore difficoltà, con la Dinamo avanti anche di 9 di lunghezze, segnando da qualsiasi posizione. Unico in doppia cifra tra i suoi all’intervallo, nella ripresa lascia la scena al compagno Lacey, ma continua a giocare con una sicurezza degna di un veterano, che non è. Chiude con 16 punti, 4 rimbalzi, 2 rubate, 2 assist e 4 falli subiti: non male per un venticinquenne alla sua seconda gara in LBA. No, ma continuiamo a raccontarcela che non ci sono abbastanza italiani buoni in grado di reggere il massimo campionato.
Trevor Lacey 8.5: gara da incorniciare per il grande ex di giornata, un solo anno in maglia Dinamo nel lontano 2016-17, ma uno degli americani più amati dal pubblico sardo in questo decennio. Parte in maniera chirurgica, senza sparacchiare, ma prendendosi sempre il suo tiro. Nella ripresa sale in cattedra prendendo per mano tutta la Vanoli. Nell’ultimo quarto piazza in serie 3 canestri, a gioco rotto e allo scadere, proprio quando la Dinamo compie il massimo sforzo in difesa nel tentativo di rientrare, azzerando le poche speranze dei sassaresi. MVP del match con 16 punti con il 67% dal campo. Trevor, ben tornato in LBA!
Matteo Piccoli s.v.: appena 7′ concessi da Cavina e lo ripaga con una rubata.
Wayne McCullough 6.5: parte con il freno a mano tirato. Nell’ultimo quarto mette il proprio mattoncino con una tripla e un altro canestro che sigillano la vittoria.
Grant Golden 6.5: brutto, sporco e cattivo. Il centro che non ti ruberà mai l’occhio, ma tremendamente efficace quando serve. Si mette in tasca sia Gombauld che Diop, prima che il senegalese si risvegli nella ripresa. Regge l’urto nel finale e porta a casa la pagnotta.
Simone Zanotti 6: nel primo tempo sarebbe da segnalarne l’assenza su Chi l’ha visto?, nella ripresa si scuote ed è uno dei pochi in grado di arginare l’agonismo di Diop.
Paul Eboua 5.5: l’unico insufficiente tra le fila di Cremona. Entra molle, segnando sì 4 punti nel secondo periodo, ma è sempre indietro di un paio di giri in difesa, con la Dinamo che piazza un parziale di 12-5. La situazione non migliora nella seconda parte, ma per fortuna della Vanoli non serve.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 5.5: per ora sembra l’unico vero play nelle mani di Bucchi. Ancora non al 100% dopo il recente infortunio, riesce comunque a gestire meglio la palla rispetto a Whittaker, prendendo iniziative e facendola girare più velocemente (4 assist). Nella ripresa cala visibilmente dal punto fisico come il resto dei compagni.
Kaspar Treier 5: parte applicandosi anche discretamente in difesa. Nel secondo quarto inizia anche a muovere il proprio tabellino, nel miglior momento della Dinamo, anche se da tre torna ad essere in giornata no, con uno 0/4. Nella ripresa si eclissa come tutta a Sassari, ormai una costante preoccupante.
Filip Kruslin 5: parte con le polveri bagnate, ma almeno in difesa riesce a contenere discretamente gli esterni di casa. Nella ripresa inizia a trovare il fondo della retina dai 6 e 75, ma dall’altra parte affonda con tutta la squadra con Lacey che diventa letteralmente infermabile anche per lui. Se il croato va in apnea in difesa, per la Dinamo è veramente notte fonda.
Stanley Whittaker 4: la grande delusione in questo inizio di stagione. Le attenuanti sono ancora tante, visti i problemi di organico, ma l’apatia con cui gestisce la palla inizia ad essere preoccupante. Attacca il ferro ad un minuto dalla sirena finale, nonostante davanti abbia un avversario sempre più leggero di lui. Infine, è inaccettabile che il play titolare della squadra chiuda con appena 3 assist e 4 palle perse. È ancora presto, ma i primi segnali non inducono all’ottimismo.
Stefano Gentile 6.5: uno dei pochi che cerca di smuovere gli animi in una squadra ancora in palese difficoltà fisica. Nel primo tempo è letale al tiro con tre bombe in fila che tengono la Dinamo avanti nel punteggio. Nella ripresa si adegua al livello dei compagni, ma resta la guida spirituale della squadra di Bucchi. Prima gara da vero capitano, con 14 punti, 2 assist e 3 rubate.
Ousmane Diop 6: in letargo per oltre 20 minuti, il leone si risveglia nella seconda parte, forse troppo in ritardo. Torna a ruggire nell’ultimo quarto, con un paio di giocate da tre punti che sembrano riaprire il match, entrambe però non convertite dalla lunetta.
Stephane Gombauld 4: arrivato con l’etichetta di scommessa e per ora… Ampiamente persa. Un pesce fuor d’acqua, il più delle volte sembra capitato lì per caso. Lento, goffo, senza grinta e pure meno tecnico di uno come Stephens, ripeto, Stephens! Per ora un grosso “Mah?” la sua presenza in questo roster.
Alfonzo McKinnie 5.5: troppo timido e non potrebbe essere altrimenti, visto i pochi giorni passati con i nuovi compagni. Alterna giocate di talento purissimo con minuti di completo blackout, come nel backdoor preso da Pecchia, con il naso all’insù impegnato a scoprire il consumo energetico delle lampade del PalaRadi. L’ambiente prima di tutto!
Vasilis Charalampopoulos 5.5: rientrato dopo quasi un mese fermo, ha subito un discreto impatto, con canestri mai banali. Nella ripresa però la benzina finisce e rispetto al resto della squadra è l’unico con la scusante.