Casale Monferrato (AL), 2 giugno 2023 – Missione compiuta per la Virtus Bologna, ma quanta fatica!
Dopo la vittoria di Milano ieri sera in terra sarda, la Segafredo era chiamata a rispettare il pronostico che la voleva sfidante designata dei campioni d’Italia, nella terza finale consecutiva, ma bisognava vincere le resistenze di una Bertram Yachts tutt’altro che collaborativa in tal senso.
Gli uomini di coach Ramondino hanno approcciato la gara con la determinazione e la leggerezza di chi non ha nulla da perdere, soprattutto considerando l’assenza della loro punta di diamante Semaj Christon, e hanno messo subito alle corde la difesa bolognese. Guidati dalla vecchia guardia Daum e Macura, i bianconeri piemontesi hanno trovato anche un primo tempo devastante da parte di Leo Candi e, sfruttando le amnesie difensive della compagine emiliana, hanno infilato ben 55 punti dentro il canestro virtussino, suscitando le ire di coach Scariolo, mai visto così alterato con i propri giocatori.
Il ritmo imposto da Tortona nel primo tempo ha colpevolmente sorpreso Belinelli & Co. sempre in ritardo sulle chiusure, distratti nel difendere il proprio tabellone e quasi supponenti nell’affrontare un elimination game come questo. Evidentemente negli spogliatoi il coach bresciano deve essersi fatto sentire e, come nella famosa gara 3 di Treviso dei play off 2020-21, qualcosa è scattato nella testa dei giocatori di patròn Zanetti.
La Virtus che è uscita dal tunnel nel terzo quarto era tutta un’altra squadra e, con l’accorgimento tattico di una zona 3-2 molto flottata, cavallo di battaglia di coach Scariolo (vedasi ultimi campionati europei), la Segafredo ha completamente ribaltato la partita: con un primo parziale di 0-10 rientrava prepotentemente e, con la forza del fisico e del talento dei propri giocatori, avvolgeva come un boa gli avversari, probabilmente anche in debito di ossigeno, concedendo loro la miseria di 27 punti in 20 minuti.
La differenza, oltre all’indubbia disparità nel roster, l’ha fatta la solidità mentale di una squadra talentuosa ed esperta, come dimostra il vivacissimo scambio di opinioni fra Scariolo e Hackett: dopo un errore di quest’ultimo nella conduzione di 4 vs 1, urla belluine del coach e Daniel che, senza fare una piega, aiuta a recuperare palla e mette la bomba del -4, per poi dare un cinque al suo allenatore al rientro in panchina.
La stagione di Derthona si è conclusa come quella dello scorso anno, con una gara #3 di semifinale scudetto persa in casa contro la Virtus Bologna, ma l’importanza di questo risultato è enormemente maggiore rispetto a quello della stagione scorsa, perchè se il primo poteva essere frutto di un exploit casuale, il confermarsi è sintomo di serietà, preparazione e costanza.
Il futuro della società di patròn Gavio è tracciato, con un percorso di crescita costante, come la costruzione del nuovo palazzetto e la volontà di fare le coppe europee testimoniano. Starà ora a Marco Ramondino e a tutto lo staff fare i passi giusti per continuare questa scalata, ma se il buon giorno si vede dal mattino, i tifosi piemontesi possono stare tranquilli e dovranno prepararsi ad affiancare i propri “Leoni” in questo percorso.
In casa virtussina, passato lo spavento, bisognerà prendere ciò che buono questa trasferta ha lasciato e cioè una confermata solidità mentale e la verve dei ragazzi irresistibili che sono delle certezze. Non crediamo che l’errore di concentrazione dell’inizio di questa gara possa ripetersi in una qualunque delle prossime sfide scudetto, infatti iniziare una qualsiasi partita contro l’Olimpia di coach Messina con le sinapsi non concentrate al 100%, più che un errore sarebbe una pazzia. Finale doveva essere e finale sarà: scaldate le mani e preparatevi ad una serie, mai così incerta.
Solita noticina polemica: anche questa sera il “buon” Carmelo Paternicò non poteva esimersi dal farsi notare, evidentemente il ruolo di non protagonista gli sta strettissimo, soprattutto quando incontra la Virtus…
Highlights
Spogliatoi
Sergio Scariolo
“Inizio facendo i complimenti a coach Ramondino, alla sua squadra e a tutto il suo staff a perché ancora una volta hanno dimostrato grande qualità professionale, grande classe, grande competitività: le sfide contro la Bertram sono sempre, che vada bene o che vada male, difficili dove sai che devi andare al massimo con l’avversario che ti sottoporrà problemi di tipo diverso, sicuramente capace di competere fino alla fine.
Voglio anche congratularmi con i miei giocatori, perché la partita aveva preso una brutta piega perché sapevamo che la Bertram avrebbe potuto avere questo grande impatto all’inizio e forse gli abbiamo dato un po’ troppa libertà all’inizio. Bisogna però dar loro credito di aver giocato molto bene, muovendo bene la palla, trovando buoni tiri e castigato bene i nostri aiuti, in un primo tempo dove sono stati sicuramente superiori. Allo stesso tempo ci siamo ripetuti in questi giorni che la partita sarebbe stata lunga e che avremmo dovuto avere pazienza, continuando a mettere energia per continuare a cogliere i frutti più tardi ed è un po’ quello che è successo.
Complimenti al nostro avversario, complimenti ai nostri giocatori: noi con questa vittoria raggiungiamo la terza finale nelle competizioni nazionali quest’anno e sentivamo che lo dovevamo ai nostri tifosi e alla nostra società. Questa è la parte, fino a qui, che dovevamo ed era obbligatorio raggiungerla, utilizzando la parola corretta senza girarci attorno. Ora siamo in una situazione diversa, completamente diversa, molto più serena, molto più tranquilla e possiamo cambiare dal dover fare qualcosa al voler fare qualcosa di grande e cercheremo di prepararci al meglio per farlo.
L’approccio? E’ un gioco di risultati alla fine, per cui se vinci sei più contento di aver vinto, mentre se avessimo perso saremmo stati più arrabbiati di aver l’inizio del primo tempo. Senza togliere meriti alla Bertram per come ha giocato il primo tempo, vien facile dire che non siamo stati concentrati e duri come avremmo dovuto essere, ed è vero, ma devi essere capace dall’altra parte di essere cosi efficace: diamo loro merito. Qualcosa dobbiamo sicuramente migliorarlo nell’approccio alla partita, ma la nota fondamentale è che contro un avversario forte, fuori casa, rimane quella di aver vinto, di aver rimontato e di aver avuto grande intensità ed energia nel secondo tempo ed essere riusciti a vincere la partita, chiudendo la serie.”
Marco Ramondino
“Complimenti alla Virtus per la vittoria della partita e della serie. Stasera la gara è stata dura e intensa, con un altissimo livello di adeguamenti nel corso dei quaranta minuti, anche su piccole cose e quali giocatori attaccare. L’incontro è stato di altissimo livello: dobbiamo essere molto orgogliosi di avere giocato alla pari contro Bologna. Anche stasera, seppur per meno tempo e soltanto nella seconda metà, la capacità della Virtus di punire i nostri errori e i piccoli dettagli necessari per provare a vincere contro una formazione di livello EuroLega, ha fatto la differenza.
Nel primo tempo abbiamo fatto una partita molto buona con poche sbavature compensata dalla grande intensità. Nella ripresa Bologna ha cambiato difesa rompendo il nostro ritmo offensivo e abbiamo commesso alcuni errori in difesa: bisogna riconoscere e dare grande credito ai nostri giocatori peravere giocato punto a punto fino alla fine.
Questa stagione per me è stata davvero straordinaria, molto dura e lunga come ultimamente ci accade, in cui ho avuto il privilegio di allenare questa squadra e fare parte di questo Club che ha un percorso con la freccia verso l’alto che cercheremo di portare avanti anche durante l’estate”.
Presidente Marco Picchi
“La stagione è stata lunga, come ha detto il coach. Mi ricordo che lo scorso anno finì allo stesso modo, con una sconfitta davanti a un grande pubblico che aveva applaudito la squadra. Anche quest’anno, la nostra immagine deve essere questa: un palazzetto strapieno che, preso atto della sconfitta contro una squadra di campioni, ha applaudito i ragazzi. La nostra squadra ha dato alla città e al popolo tante soddisfazioni e tante emozioni che vogliamo regalare ai bambini e alle famiglie che vengono.
Ringrazio i ragazzi, perché il primo tempo di stasera dimostra che la nostra formazione è allenata davvero e che loro sentono qualcosa dentro indossando la nostra maglia: hanno voluto dare il loro contributo sul parquet di Casale.
I complimenti di un coach come Sergio Scariolo sono il segno di quello che è stato fatto in questi anni da questo Club che io veramente mi onoro di rappresentare perché le gratificazioni che riceviamo dal mondo della pallacanestro sono davvero di altissimo livello”.
Bertram Yachts Derthona Tortona vs Virtus Segafredo Bologna 82-89
Parziali: 26-21; 29-18; 15-27; 12-23
Pagelle
Christopher Mortellaro n.e.
Cameron Hunt 6,5: non si poteva chiedere a lui di essere il salvatore della patria, ma il suo contributo l’ha dato assolutamente, giocatore lineare solido, bella presa.
Leonardo Candi 7: gioca un primo tempo spaziale, sembra lui il nuovo americano di Tortona, ma nel secondo parziale anche lui cade nella trappola difensiva bolognese e contribuisce in palle perse alle 11 della squadra nella seconda parte di gara.
Riccardo Tavernelli 5,5: gioca solo tre minuti, ma il livello fisico di queste partite non è pane per i suoi denti.
Ariel Filloy 5: anche lui vive una gara a due facce, ma l’impressione è che il peso di tante battaglie cominci a farsi sentire, e contro avversari del genere la garra, da sola non basta.
Luca Severini 5: non ha giocato una grande serie, soffre i chili ed i centimetri degli avversari, è anche un pò troppo timido ma con il Daum di stasera era anche normale che i suoi spazi si restringessero.
Demonte Harper 6+: trova buone soluzioni in transizione, ma la mano da fuori è gelida, poco presente a rimbalzo.
Mike Daum 7,5: è l’ultimo ad arrendersi, prova in tutti i modi a mettere in ambasce Shengelia e compagni sfruttando anche il mid range.
Tyler Cain 6,5: come sempre per valutare la sua partita non bisogna soffermarsi ai freddi numeri, nel primo tempo con i suoi blocchi in area apre autostrade ai compagni, anche lui nella ripresa fa fatica con i ritmi più compassati imposti dalla zona bolognese.
JP Macura 6,5: fino a quando il ritmo partita è frenetico si trova come un topo nel formaggio, come sempre dà tutto quello che ha, per strafare, o meglio, per provare a scardinare la difesa Virtus forza un po’ troppo, e nascono tre palle perse, indomito.
Niccolò Filoni n.e.
Nico Mannion n.e.
Marco Belinelli 7: non gli si può chiedere di essere un mastino, ma quando c’è da gonfiare la retina, con soluzioni che per altri sarebbero anche solo impensabili, lui c’è sempre.
Alessandro Pajola 6: altra partita da zero punti, però, come sempre, sporca i possessi altrui, pressa e smazza assist.
Mouhammadou Jaiteh 6+: gioca meno del solito, ma la zona del secondo tempo necessitava di molta mobilità da parte dei lunghi, quindi non è sicuramente una bocciatura, segna col 100%.
Tornike Shengelia 7: abbastanza impreciso al tiro, però tutto il resto è roba cinque stelle lusso, sforna 6 assist, tocca migliaia di palloni ed è il play maker aggiunto della squadra, fondamentale.
Daniel Hackett 8: huevos, non c’è altro modo di definirlo. E’ l’unico nel primo tempo a segnare con continuità, nella seconda parte di gara è il regista difensivo con la sua pressione costante nella zona allungata e ha la freddezza di cancellare un errore marchiano con una grandissima giocata, determinante.
Jordan Mickey 6,5: altra partita con almeno una stoppata, altra partita in doppia cifra, non tanti rimbalzi, ma un canestro fondamentale nel finale, continuo.
Gora Camara s.v.
Semi Ojeleye 5,5: malino, poco coinvolto davanti e dietro, è spesso fuori posizione, non il solito Semi.
Milos Teodosic 6-: non illumina il parquet come al solito, e nel primo tempo dà troppo spazio a Candi, le sue bombe e la sua presenza impattano non poco.
Awudu Abass 6+: oramai è entrato di forza nelle rotazioni, e le sue prestazioni balistiche ne giustificano ampiamente l’impiego, eccome, unico neo la poca presenza a rimbalzo difensivo, con quel telaio non può subire l’aggressività delle guardie avversarie sotto il proprio canestro.
Isaia Cordinier 7: ha la mira dalla lunga ancora troppo ondivaga, ma la sua fisicità esplosiva ne fanno un’arma tattica unica, le 4 palle recuperate lo dimostrano, un consiglio, quando incontrerà ancora Paternicò, abbassi lo sguardo, non si sa mai…