Dopo aver visto ieri la prima semifinale, quella più squilibrata sulla carta (ed anche poi nella realtà) tra Virtus Bologna e Geas Sesto San Giovanni, in scena al PalaRomare va la seconda semifinale, quella più equilibrata anche e forse soprattutto contando la stanchezza delle campionesse d’Italia tornate dalle Final Four soltanto due giorni fa.
E così è stato e gli appassionati accorsi a palazzo hanno potuto vivere una serata di quelle da ricordare. Non solo per la vittoria in sé, seppur importante, quanto proprio per come è venuta e per le condizioni delle due squadre.
Nel primo tempo la differenza di energia è uscita prepotente, con le orange in ritardo di un secondo su tutto, con i tiri che di solito vengono segnati facilmente o lunghi o corti.
Ma le veneziane ne hanno approfittato solo parzialmente a causa di banali errori di esecuzione ma anche di scelte, e qui si annidano molti dei rimpianti reyerini perché se fossero andati al riposo con più di 15 punti di vantaggio forse staremmo raccontando un altra storia.
Nel primo tempo son altresì convinto che, forse, tenendo un ritmo più elevato avrebbero schiantato del tutto le scledensi, invece la scelta è stata all’opposto. E quando la partita si è decisa, cioè nell’ultimo quarto, questo particolare si è notato parecchio, con Schio che sapeva cosa fare e dove andare mentre gli attacchi Reyer erano statici e con pochi sbocchi se non triple impiccate alla fine dell’azione.
Qui Schio ha costruito un successo da squadra matura, da squadra piena di giocatrici che nei momenti decisivi alzano il rendimento e non spariscono e/o si innervosiscono (ogni riferimento è puramente casuale).
Capitolo Venezia: ovvio che vien da pensare che se Schio non ha perso nemmeno stasera che stava in piedi a malapena e senza Ndour sarà ben difficile batterla sabato e poi ancora nell’eventuale gara3. Ma la squadra di Mazzon ha il dovere di crederci e di provarci, perché ne ha le potenzialità e perché sarà utilissimo per il futuro prossimo di questo gruppo.
Stasera secondo me le playmaker hanno pensato troppo a far arrivare la palla a Shepard e poco ad attaccare personalmente fin dall’inizio, con Delaere protagonista poi colpevolmente dimenticata in panchina per far posto a Pan che non ha inciso.
La fotografia della partita comunque sta nel 21-8 degli ultimi 10 minuti. Schio doveva essere quella alle corde atleticamente, ed invece ha dipinto in un affresco lungo un quarto come si vincono campionati, coppe e come si raggiungono risultati incredibili come le Final 4.
Come? Alzando la pressione difensiva e l’attenzione in tutti gli istanti di gioco, segnando canestri di pura voglia mista ad esperienza, non sprecando energie se non per difendere ed attaccare. Auguro tra qualche anno alle ragazze di Mazzon di fare lo stesso, significherebbe che questa serata non avrà lasciato solo un amaro in bocca fortissimo, ma che ne avranno fatto tesoro.
IL TABELLINO: Famila Schio – Reyer Venezia 63 – 59
LE PAGELLE
VILLA 5: insufficienza data non per l’ultimo tiro dove è stata anche sfortunata, ma per tutta la sua partita precedente a quella penetrazione. Timida come raramente l’ho vista , ha pensato solo a passare a destra e sinistra, si è fatta turlupinare la palla un paio di volte e non ha mai attaccato quando poteva e soprattutto quando doveva (Sottana ad esempio, doveva puntarla).
DELAERE 7: ottima prima parte di partita, poi dimenticata (a meno che non ci sia un problema fisico) in panca, immeritatamente
CUBAJ 6: dieci minuti di fisicità, segna un canestro facile e ne sbaglia uno importante. Chissà come sarebbe andata con lei in campo negli ultimi minuti…..
MADERA 5,5: anche per lei solo 10 minuti, nei quali smazza 3 assist uno più clamoroso dell’altro ma fa infuriare Mazzon per i troppi rimbalzi lasciati alle avversarie.
YASUMA 5: 11 minuti soltanto nei quali mette pressione sulla palla ma che non porta effetti pratici. Poi dopo la prima tripla segnata ne sbaglia due pesanti. In definitiva, uno slot di extra comunitaria speso così così…..
FASSINA 6: all’inizio riesce a limitare Howard ed a segnare qualche canestro dei suoi. Poi sbaglia tanto, ad esempio quell’appoggio da sola seguito da 2 liberi….classica azione che avrebbe indirizzato la partita, quando scrivo che la Reyer non ha approfittato nel primo tempo mi riferisco proprio a questi punti lasciati per strada
SANTUCCI 5,5: lontana dal suo 100%, nel primo tempo fa la play anni 70, non tirando mai e cercando solo le compagne. Poi è costretta dagli eventi, sbaglia un pelo troppo, specie da dietro l’arco poteva metterne almeno una e poteva anche prendersi qualche tiro in più. Sabato sicuramente avrà talmente voglia di rivalsa che non vorrei essere in Verona…..
SHEPARD 3: portata letteralmente a scuola da Bestagno. Vuol fare a sportellate con la più furba e scaltra Martina, esce con le ossa rotte. Sbaglia tutti i tiri nei momenti clou, e pure le scelte. Perde palloni banali, sembrava una U17 dal carattere difficile…..
KUIER 7,5: quando può tirare piedi per terra, o anche dopo un paio di palleggi di preparazione è di altra categoria. A rimbalzo si fa valere e quando può stoppa. Migliorasse anche in avvicinamento e spalle a canestro….
Mabrey 6,5: segnatevi questa data perché difficilmente vedrete nel suo boxscore 0/5 da tre. Decisiva nei momenti caldi e con la sua classe ed esperienza racimola falli e segna canestri importanti
Bestagno 7,5: già all’inizio aveva dato un buon contributo, ma nell’ultimo quarto ha fatto vedere perché è da anni una delle più forti. Sciorina un clinic difensivo da registrare e tramandare ai posteri. Battaglia di fisico contro Shepard ma lo fa scientemente, in controllo totale della situazione e dei suoi nervi. Manda ai matti l’avversaria che da lì in poi sbaglia tutto e prende pure tecnico ed in più segna pure punti non banali
Mestdagh 8: l’ancora (con l’accento sulla prima a) di salvezza scledense nella prima metà di partita, con le sue triple e tante altre giocate che col senno di poi si son rivelate fondamentali. Poi, non contenta, prende anche 6 rimbalzi e smazza 3 assist.
Sottana 6: se Schio avesse perso sarebbe stata da insufficienza piena, perché la sua partita è quella lì, da 5. Ma la zampata finale sullo scadere dei 24 vale come minimo un voto in più. Clutch player se ce n’è una.
Verona 6,5: anche lei all’inizio sembrava una via di mezzo tra svuotata di ogni energia e ubriaca con 3-4 cocktail in corpo. Cresce col passare dei minuti e da grandissima quale ormai è sceglie i momenti per dare il massimo, partendo dalla difesa.
Howard 4,5: lei invece svuotata lo è stata per tutto il tempo che ha trascorso sul parquet. Capita, poi comunque una zampata difensiva delle sue l’ha fatta lo stesso
Crippa 7: giocatrice da clonare. 10 minuti di nulla cosmico offensivo ma autrice di giocate pazzesche a livello difensivo in grado non solo di regalare la palla alla propria squadra ma di abbattere il morale altrui. Intelligenza superiore, aggressività che non scema con l’età. Altro che ministro della difesa, qua si va oltre.
Keys 7,5: primo tempo in cui sembrava che la capigliatura diversa dal solito le avesse levato i superpoteri. Invece gioca 35 minuti e infila uno dopo l’altro i tre canestri più importanti, fin qui, del campionato di Schio. Ormai è una top player, se mai qualcuno nutrisse ancora dubbi.
Sventoraite 5: dalle stelle delle F4 alle stalle di stasera. Lenta e pasticciona, fa rimpiangere Ndour
LE VOCI DAL CAMPO
Martina Fassina: https://on.soundcloud.com/2ovYe
Andrea Mazzon: https://on.soundcloud.com/LRgVM
Jasmine Keys: https://on.soundcloud.com/BgWqk
Giorgios Dikaioulakos: https://on.soundcloud.com/Z18HY
Grazie ad Edoardo Francese per la collaborazione
Cristiano Garbin
Twitter : @garbo75
Instagram: garbin_cristiano