Sassari, 08 aprile 2023 – La Dinamo Sassari si rialza dopo il tonfo di Verona e torna a sprintare, come d’altronde ha fatto in tutto il girone di ritorno di LBA, con un vittoria per 81-68 che consolida il 4° posto a cinque giornata dalla fine. Per la Nutribullet Treviso un’altra sconfitta netta, anche se sul -25 nell’ultimo quarto ha avuto il carattere di reagire per tornare sotto sul -10 ad 1′ dalla sirena, ma ormai era troppo tardi.
Un pronto riscatto per la squadra di coach Piero Bucchi, dopo lo scivolone in casa della Tezenis, che ha azzannato fin da subito l’avversario senza dargli il minimo respiro. Trenta minuti di grandissima intensità difensiva in cui il Banco ha saputo contenere l’attacco veneto ad appena 46 punti segnati, una squadra invece abituata a superare sempre quota 80 nelle ultime 7 uscite, prima di sbracare nell’ultimo quarto di garbage time in cui gli ospiti hanno ricucito gran parte dell’enorme svantaggio.
Una difesa ritrovata, così come il tanto amato tiro dal perimetro che ha tradito Bendzius e compagni solamente sei giorni fa, un misero 3/23, e che invece è tornato ad essere il primo alleato dei sardi, grazie soprattutto al ritorno in campo del miglior tiratore dall’arco dell’intera LBA, Filip Kruslin autore di 12 punti e tutti dai 6 metri e 75. Il croato ha infatti aiutato la Dinamo a chiudere con un onorevole 8/21 (38%), metà dei quali proprio dell’ex Cedevita; dopo aver giganteggiato nella metà campo difensiva cancellando il nemico pubblico numero uno degli avversari, Adrian Banks!
Una gara condotta fin da subito con ampio margine dai sardi, sempre in doppia cifra di vantaggio, che hanno saputo approcciare al meglio la partita grazie alla coppia terribile, Chris Dowe e Gerald Robinson, rispettivamente 14 e 12 punti, ma con ben 8 assist a testa. Il duo americano ha diretto in completa armonia una sinfonia biancoblu che cresceva sempre più con il passare dei minuti, smazzando assist capaci di trasformarsi in autentici cioccolatini per i compagni.
Ma il vero MVP della gara è stato un altro, quell’Ousmane Diop (autore di 17 punti e 6 rimbalzi) che in questo 2023 è veramente esploso, facendo girare molte teste in giro per l’Italia e non solo. Una maturità finalmente giunta per il classe 2000, nonostante i problemi di falli avuti oggi ha saputo gestirsi al meglio, giocando appena 19 minuti, ma con una qualità ed un’efficienza sconcertante.
Tutto questo al cospetto di una Nutribullet Treviso arrivata al PalaSerradigni con 30′ di ritardo, subendo la gara per oltre tre quarti e reagendo quando ormai era troppo tardi. Tradita dal suo condottiero, il navigato Adrian Banks autore di una prova anonima con appena 3 punti segnati, la sua seconda peggior prova stagionale per un realizzatore che viaggia invece ad oltre 16 punti di media.
Una sconfitta, la terza consecutiva dopo Brindisi e Varese, nata dalla pessima difesa del pitturato, autentico luogo di conquista per i lunghi di casa, con Mikael Jantunen e Octavius Ellis incapaci di evitare i continui pick & roll degli avversari. Il centro Ellis però si è parzialmente riscattato nel finale, con 13 dei suoi 19 punti totali segnati tutti negli ultimi minuti dell’incontro, addolcendo solo parzialmente la pillola amara della sconfitta.
Riscatto nato anche da Ike Iroegbu (14 punti) e in pratica l’unico tra gli ospiti capace di trovare il fondo della retina dal perimetro, 5/21 di squadra (23%) con 4 bombe tutte del nigeriano; così come l’ex di giornata Paulius Sorokas, 11 punti e tanta solidità durante tutta la sfida.
Una gara aggredita dalla Dinamo fin dalla palla a due, difendendo forte e sfruttando i tanti contropiedi, scappando già sul 12-6. Treviso reagisce con Iroegbu, l’unico in grado di muovere la retina anche a gioco rotto, tornando a contatto sul -1.
I sardi lavorano ai fianchi la squadra di Nicola, imbrigliando un Banks impreciso che continua a sbagliare, firmano il primo vero break di 8-0 con un ritrovato Robinson, anni luce da quello pasticcione e fuori forma “ammirato” a Verona.
La Nutribullet appare inerme davanti ai colpi dei padroni di casa, lasciando l’aerea agli avversari che pasteggiano sotto le plance in completa libertà, un 8/8 senza appello. Sassari con un parziale devastante di 17-2 veleggia già alla fine del primo periodo sul 29-13.
Il Banco di Sardegna non smette di premere sull’acceleratore con un Dowe che in zingarata firma il +18. Gli uomini di Nicola sembrano paralizzati sul parquet, non bastano la zona e le rotazioni profonde a scuotere i suoi.
È invece l’ingresso di Sorokas ha ridare mordente ad una squadra fino a quel momento apatica, piazzando un mini break di 5-0 che riporta la Nutribullet sul -13. Dura come un battito d’ali di farfalla, perché Eimantas Bendzius (12 punti) inizia a fatturare in aerea ospite continuamente sguarnita e il primo tempo si chiude sul 49-33.
Nella ripresa il copione non cambia, anzi, i sassaresi continua a premere dove fa più male e Treviso non smette di sanguinare. Dowe e Robinson creano lo scompiglio in una difesa che non sa più che pesci pigliare, il divario si dilata sul +24.
Iroegbu è l’unico a non arrendersi, ma predica nel deserto e dopo il 7-0 ospite, la Ferrari guidata da Piero Bucchi torna a ruggire. Diop è letteralmente infermabile e insieme al solito Dowe firmano il 72-46 con cui il terzo quarto termina e con lui, di fatto, anche la partita.
Negli ultimi 10′, sul +25, Sassari decide di mettere in folle l’auto per risparmiare carburante nella discesa che porta alla sirena finale. Grave errore!
Perché Treviso non molla e trascinato da un Ellis fino a quel momento deleterio, firma un 20-4 che spaventa tutto il PalaSerradimigni, già con la testa all’evento “cofani aperti” del dopo gara. Un buffet a base di prodotti locali, immancabile il re porcetto, organizzato nel piazzale davanti al palazzo dai supporters di casa in favore dei tifosi ospiti, evento rispolverato per la prima volta dopo lo scoppio della pandemia.
Bucchi non sembra gradire l’atteggiamento dimesso dei suoi e chiama il timeout, rimettendo in campo quelli che l’avevano decisa fino a quel momento. Proprio Kruslin spegne le velleità ospiti piazzando la tripla della definitiva tranquillità. Finisce 81-68, con un tiepido brivido finale, ma che non intacca minimamente una gara dominata in lungo e in largo dai padroni di casa.
Per Treviso un’altra sconfitta, la terza consecutiva, e ora una salvezza che sembrava già in cassaforte sembra già meno assicurata, con altre squadre che risalgono velocemente dai bassifondi. Sarà decisiva la prossima gara, in trasferta sabato sera a Reggio Emilia contro una squadra che sta risalendo vorticosamente la classifica. In caso di vittoria la salvezza non sarebbe matematica, ma ci mancherebbe veramente poco per poterla raggiungere.
Per Sassari un’altra vittoria in questo entusiasmante girone di ritorno, rafforzando la quarta piazza e raggiungendo per il 13° anno consecutivo i 30 punti in regular season, cioè con almeno il 50% di vittorie. Punti raggiunti persino nella stagione maledetta 2019-20, sospesa alla ventesima giornata e poi successivamente cancellata, ma con i sardi al secondo posto solitario con 15 vittorie ed appena 5 sconfitte.
Calendario ora che si complica per la squadra di Bucchi, che vola in Salento per affrontare l’Happy Casa Brindisi, una squadra che il coach bolognese ha guidato dal 2011 al 2016, facendo la storia recente del club brindisino. Una sfida dai tanti significati, ma fondamentale soprattutto per la classifica: per tenere a debita distanza le dirette inseguitrici, in testa proprio la squadra di Frank Vitucci che vorrà vendicarsi del -18 dell’andata.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Nutribullet Treviso 81-68
Parziali: 29-13; 20-20; 23-13; 9-22.
Progressione: 29-13; 49-33; 72-46; 81-68.
Sala Stampa
Marcelo Nicola, Chris Dowe e Piero Bucchi.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 6: rientra dopo un mese dall’infortunio, in punta di piedi, in una squadra che quasi non ha sofferto per la sua assenza. Prova ad entrare in ritmo segnando il primo e ultimo canestro della gara, una tripla dall’angolo, ma finisce lì. Smette di guardare il canestro dopo quel momento, limitandosi a non strafare, soprattutto per colpa di una condizione che ovviamente è ancora lontana. In difesa invece molto meglio, buttandosi spesso su palle vaganti incurante del recente infortunio. Chiude con appena 3 punti e 5 rimbalzi, ma la cosa migliore per la Dinamo è aver riavuto finalmente il suo numero 0.
Gerald Robinson 7: dopo le critiche subite a Verona, riecco l’orgoglio del leone ferito. Parte con le marce alte fin dalla palla a due. Orchestra magistralmente il primo allungo della gara, portando la Dinamo sul vantaggio in doppia cifra e da lì i sardi non si guarderanno più indietro. Torna ad attaccare il canestro come nei momenti d’oro di queste due annate sull’isola, facendo a fette la difesa veneta, e nei pick & roll è letale con assist al bacio che portano 2 punti automatici. Bucchi ha il merito di lasciarlo qualche minuto più del dovuto per testarne la durata, lui non si tira indietro, anche se le energie sono quelle che sono. Sfiora una doppia doppia da 12 punti e 8 assist.
Chris Dowe 7.5: è ormai la Dinamo di Dowe, o meglio è lui che si è preso la squadra nell’ultimo mese con prestazioni da assoluto trascinatore. Anche oggi è bravo a gestire i momenti della gara nel modo migliore, senza pestarsi i piedi con Robinson. In difesa spesso si ha l’illusione di vederne due in campo contemporaneamente, mentre quando va in penetrazione in attacco è una vera sentenza: 2 punti automatici. Nell’ultimo quarto risveglia la Dinamo dal torpore con 4 punti, ricacciando indietro una Treviso generosa arrivata addirittura sul -10. Chiude con 14 punti, 6 rimbalzi, 2 rubate, 8 assist e 24 di valutazione.
Filip Kruslin 7: rientrante come Jones, dopo la fastidiosa botta alla spalla rimediata con Tortona. A differenza dell’americano, però, lui la condizione non l’ha persa per niente. Sia in difesa, dove mette le briglie ad uno come Banks, che in attacco, con quelle bombe che tanto sono mancate in quel di Verona. Si conferma il miglior tiratore del campionato dalla lunga distanza, piazzando un ottimo 4/7, 12 punti tutti dai 6.75.
Kaspar Treier 6: la gara è importante anche per il nativo di Tartu, è infatti la sua 100ª gara in maglia Dinamo. Non fa sfracelli, con appena 4 punti segnati tutti a gioco fermo, ma è solido. Bucchi lo schiera da 5 tattico, visti i problemi di falli di Stephens e Diop già nel primo tempo, e non sfigura affatto.
Massimo Chessa s.v.: appena 5′ in campo per il sassarese, in cui non riesce a lasciare il segno, come invece ha fatto spesso ultimamente.
DeShawn Stephens 6: il suo apporto in attacco è minimo, con appena 3 punti, ma è quello che non va nei tabellini ad essere importante. Annulla nei primi tre quarti Ellis, nonostante i problemi di falli.
Eimantas Bendzius 6.5: la mira è ancora difettosa, con 1/5 dalla lunga distanza, ma piazza lo stesso 12 punti. La gara si indirizza subito bene, anche grazie al suo lavoro difensivo, letture e rubate che portano a contropiedi facili. Non è il miglior Bendzius della stagione, ma forse è tra quelli più utili con il suo lavoro sporco: 5 rimbalzi, 2 rubate, 2 assist e 16 di valutazione.
Stefano Gentile 5.5: forse l’unico non in giornata tra gli uomini di Bucchi, entra con la solita garra, ma molto spesso tende ad uscire dai binari. 4 punti e 2 assist per lui, ma anche 4 perse spesso banali. Ma anche in una serata in cui commette qualche errore in attacco, in difesa ha la solita impagabile abnegazione nel contenere gli esterni ospiti.
Ousmane Diop 8: se Dowe è diventato il cervello della Dinamo, il classe 2000 è diventato i muscoli. Impatto devastante, come sempre, dalla panchina per il senegalese, che annichilisce Ellis e tutta Treviso, con rollate nel pitturato che sono ormai autentiche sentenze. Perfetto al tiro un 8/8 dentro l’aerea, gioca con una personalità che raramente si era vista negli anni scorsi in maglia Sassari. Se in attacca è un panzer, in difesa è un autentico muro in cui vanno a sbattersi tutti gli avversari. E pensare che i falli ne hanno limitato l’impiego: in appena 19′ sul parquet ha collezionato 17 punti, 6 rimbalzi, 2 rubate, 20 di valutazione e +21 di plus/minus. MVP della gara senza discussioni.
Nutribullet Treviso
Adrian Banks 4: si presenta subito con un grande canestro dei suoi, poi piomba in un autentico incubo. Sbaglia qualsiasi cosa, anche tiri aperti che metterebbe durante il sonno. Ok, la difesa di Kruslin e compagni è di quelle che alla lunga ti sfiancano, ma lo 0/10 successivo al primo canestro non è certamente da Banks. Suggella poi la serataccia con 3 perse, -6 di valutazione e -27 di plus/minus.
Ike Iroegbu 6: è praticamente l’unico di Treviso a vedere il canestro da oltre l’arco, 4 delle 5 triple dei veneti portano la sua firma. Un 57% dai 6.75 che è un po’ nasconde la sua prestazione negativa, soprattutto difensiva contro Dowe. Nell’ultimo quarto è uno degli artefici dell’effimera rimonta fino al -10, ma è troppo tardi. Chiude comunque con 14 punti, 4 rimbalzi e 4 assist.
Alessandro Zanelli 5.5: non è la sua serata al tiro, come spesso gli capita nelle ultime uscite, segnando appena 4 punti. In difesa però è uno dei pochi a mettere pressione sugli esterni sassaresi, con fortune alterne. Alla fine aggiusta le sue statistiche smazzando 6 assist in pieno garbage time.
Mikk Jurkatamm s.v.: appena 4′ sul parquet e non proprio indimenticabili.
Paulius Sorokas 6.5: forse uno dei più continui tra gli uomini di Nicola. La gara da ex lo carica al punto giusto ed entra con grande energia, piazzando subito una bomba e mostrando i muscoli sotto le plance. Continua a trovare il canestro con regolarità, andando subito in doppia cifra (11 punti), ma alla fine si adegua alla bandiera bianca sventolata da tutta la squadra e si arrende anche lui di conseguenza.
Leonardo Faggian 5: nella stagione della sua definitiva consacrazione, il classe 2004 non riesce a far vedere tutto il suo talento. Molto discontinuo in fase offensiva con appena 4 punti, quasi intimidito dagli esterni del Banco; mentre in fase difensiva decisamente meglio, almeno quando non si fa battere in palleggio dal proprio avversario.
Francesco Scandiuzzi s.v.: solo 1′ per lui.
Mikael Jantunen 5: parte bene mettendo a dura prova Bendzius con il suo gioco interno. Alla distanza però si disunisce come il resto della squadra, specialmente in difesa lasciando voragini dentro l’area. Alla fine, a gara ormai andata, migliora il proprio tabellino, con 9 punti, 4 rimbalzi e 3 assist.
Hugo Invernizzi 4.5: non un impatto memorabile per il francese in LBA e la gara di oggi non fa eccezione. Parte malissimo, molle in attacco e forse pure peggio in difesa, dove fatica a contenere chiunque. Si risveglia appena durante il periodo conclusivo, a buoi ampiamente scappati.
Octavius Ellis 6.5: insufficiente come la maggior parte dei compagni, maltrattato da Diop e Stephens per oltre 30 minuti, segna appena 6 punti. Poi magicamente si scuote nell’ultimo quarto sul -25, si carica sulle spalle tutta Treviso e provincia e segna 13 punti, riportando la Nutribullet sul -10 e quasi riaprendo una partita già finita. Chiude con 19 punti, 8 rimbalzi e 25 di valutazione, anche se con 30′ di ritardo.