Scafati, 12 marzo 2023 – Nella notte degli Oscar, la kermesse del cinema di Hollywood, è un’altra la stella a brillare, quella di un Chris Dowe da cineteca, capace di caricarsi sulle spalle tutto l’attacco della Dinamo Sassari, nel momento decisivo del match, e portarla alla quinta vittoria consecutiva in LBA. Dall’altra parte, alla Givova Scafati non è bastato un immenso David Logan per strappare due punti vitali, che avrebbero significato puro ossigeno nella lotta salvezza.
Degno della pellicola Revenant – Redivivo, proprio come il protagonista Leonardo di Caprio, infatti, Chris Dowe è stato capace di risorgere dalle proprie ceneri, dato per finito qualche mese fa dai tifosi in una squadra incapace di girare, si è preso le proprie responsabilità ed è cresciuto fino a diventare uno dei leader di una Dinamo tornata finalmente a correre.
Una gara quella giocata al PalaMangano che aveva le sembianze della classica gara trappola per i sardi, in casa di una Scafati alla ricerca disperata di punti con al comando, per la prima volta tra le mura amiche, un nuovo comandante, l’esperto coach Pino Sacripanti. Il Banco di Sardegna ha dato l’ennesima conferma dell’essere diventata squadra, capace di giocare allo stesso modo nonostante l’assenza di uno o più uomini nelle rotazioni.
Come le assenze di Jamal Jones, in leggera flessione di forma e con la caviglia ancora in disordine, e di capitan Devecchi, febbricitante, che hanno spianato la strada all’impiego di Tommaso Raspino, tenuto in naftalina per oltre un mese e rispolverato addirittura in quintetto come jolly difensivo.
Scelta coraggiosa, ma logica per coach Piero Bucchi, diventato ormai un regista alla Steven Spielberg, capace di sfornare autentici capolavori ad ogni uscita, come le 6 vittorie nelle ultime 7 partite di questo 2023 da incorniciare. La mano dell’allenatore si nota sempre più, con una Dinamo capace di cambiare pelle in difesa in continuazione; mentre in attacco è praticamente un orologio svizzero, facendo girare la palla in maniera fluida e trovando sempre il tiro migliore, senza mai incaponirsi sul tiro dalla lunga distanza.
Il risultato è la seconda partita consecutiva con esattamente 90 punti segnati, come nell’ultima bella vittoria su Venezia, e nelle ultime 5 gare, tutte vinte, il Banco ha segnato in media 95 punti: un’enormità! Un attacco che anche oggi ha mantenuto percentuali invidiabili, come il 55.9% da dentro l’area e il 57% da tre, con 12 triple segnate in appena 21 tentativi.
MVP della gara, come forse si era ampiamente notato, è Chris Dowe, autore di 22 punti, 12 dei quali nel solo ultimo quarto, 7 assist e 32 di valutazione, mattatore di una serata in cui però tutta la squadra si è fatta trovare pronta. Infatti ben 8 giocatori in canotta blu hanno segnato almeno 9 punti, una prestazione corale che è l’arma in più di questa nuova Dinamo.
Bene anche Ousmane Diop (11 punti), autore di canestri importanti nel finale specialmente dalla lunetta; così come il duo dell’est Europa, Filip Kruslin (11 punti) e del sorprendente Kaspar Treier (10 punti), in campo per gran parte del primo tempo, ha dato tanti minuti di qualità, tappando la falla lasciata da un Eimantas Bendzius gravato dai falli.
Per la Givova Scafati un’altra sconfitta onorevole, come l’ultima contro la capolista Milano. Sacripanti sembra aver riportato ordine in una squadra che ha molti punti nelle mani, forse troppo vincolata dal tiro dalla lunga distanza, sono stati infatti 34 i tentativi da fuori contro i 36 nel pitturato, ma con atletismo e muscoli sotto i tabelloni, dominando anche stasera nei rimbalzi d’attacco con un 13-7 in favore dei campani.
Gli esterni di Scafati sono il cuore pulsante dell’attacco, con sugli scudi l’immortale David Logan, 27 punti e la sensazione che sia lui il vero Benjamin Button, più passa il tempo e più ringiovanisce invece che invecchiare. Bene anche Clevin Hannah (11 punti), un po’ alterno ma sempre efficace, e l’equilibratore Julyan Stone, 9 punti e 8 assist, avversario di mille battaglie contro Sassari nelle sue annate in laguna.
Sotto canestro però la voce grossa l’ha fatta Trevor Thompson, doppia doppia da 14 punti e 10 rimbalzi, con in più 4 stoppate tonanti: il più classico dei rim protector.
Proprio una stoppata del centro di casa ha dato il via alle ostilità, quasi un monito per gli ospiti che partono troppo timorosi e vedono Scafati prendere il primo vantaggio del match, 4-0. È un cazzotto per gli uomini di Piero Bucchi che reagiscono con un perentorio 10-0 di parziale, con DeShawn Stephens (9 punti) bravo a togliere Thompson dal pitturato e aprire praterie per sé e i compagni.
Entra Logan dal panca ed inizia lo show personale del nativo di Chicago, con due bombe ricuce lo svantaggio fino al 13-17. La panchina sarda risponde presente, ma forse si siede troppo presto sugli allori, e i padroni di casa ritornano a contatto con 4 punti consecutivi di Kruize Pinkins, gli unici della sua gara prima dell’infortunio che lo toglie dalla sfida. La prima sirena suona sul 21-23.
Bucchi lascia ancora in campo il secondo quintetto e viene premiato, con un grande Treier autore di un paio di triple che fanno volare gli ospiti sul 26-34. Sacripanti ferma tutto e il suo timeout porta subito i frutti sperati, Logan è il suo braccio armato e in un amen la Givova ritorna sul -5.
Dowe inizia a salire di colpi, ma è ancora Logan a tenere banco con i suoi 12 punti segnati già nel primo tempo e con Scafati a -1. Un colpo di reni di Stefano Gentile (9 punti) riporta i suoi a due possessi di distacco e si va negli spogliatoi sul 42-46 in favore degli ospiti.
Nella ripresa gli uomini di Sacripanti tornano sul parquet con più fame e il solito Logan piazza la bomba del soprasso, 47-46. Bendzius dalla lunetta fa 3/3 e il Banco torna avanti. La gara vede sempre gli ospiti avanti con però la Givova sempre a contatto con un Logan ormai immarcabile.
Ad evidenziare l’ormai perenne equilibrio arriva la preghiera di Mian, che di tabella segna la tripla del pareggio. Al 30′ è 62 pari e la sensazione che ormai l’inerzia stia girando in favore dei campani si fa sempre più forte.
Dowe non è però della stessa idea ed insieme a Diop firma un parziale di 7-0 che spezza l’equilibrio. La tabellata frontale, non dichiarata, di Kruslin sembra chiudere la sfida, con Sassari in doppia cifra di distacco sul 67-77. Stone è sempre l’ultimo a mollare e firma da solo un 6-0 che riaccende tutto il PalaMangano.
I contatti si fanno sempre più duri e si decide tutto dalla lunetta, Diop a gioco fermo è glaciale con un 3/4 fondamentale riporta il Banco a distanza di sicurezza. Chiude tutto, ovviamente, Dowe con un gioco da 4 punti che costringe Scafati ad alzare bandiera bianca. Alla sirena il risultato recita 80-90.
Per la Givova Scafati arriva la quarta sconfitta consecutiva, ma con la sensazione che Sacripanti abbia per le mani un roster, anche grazie al mercato, che non vale la posizione in classifica. Il miglior modo per dimostrarlo è nelle prossime settimane con i campani chiamati a dare un segnale forte nei prossimi incontri, tre spareggi che potrebbero valere un intera stagione: domenica a Treviso, la settimana successiva in casa con Trieste e poi la delicatissima sfida al BalaBigi contro Reggio.
La Dinamo Sassari inanella il quinto successo consecutivo e la classifica continua a sorridere, lasciando alle spalle il “mischione” delle squadre a 22 punti e restando al 4° posto insieme a Varese, ma dietro per lo scontro diretto. Proprio con i lombardi andrà in scena l’anticipo serale di sabato, dall’altra parte la temibile banda di coach Matt Brase, con la speranza di ribaltare il risultato dell’andata, sconfitta per 87-81.
All’ora fu la prima giornata di LBA, una vita fa, era una Dinamo con un’altra identità e con defezioni importanti, mentre Varese muoveva i primi passi e certamente non aveva idea delle enormi potenzialità di una squadra che ormai vola. Il PalaSerradimigni sarà senza dubbio la cornice perfetta per una sfida che promette spettacolo!
Givova Scafati – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 80-90
Parziali: 21-23; 21-23; 20-16; 18-28.
Progressione: 21-23; 42-46; 62-62; 80-90.
Sala Stampa
Pino Sacripanti
Piero Bucchi
Le Pagelle
Givova Scafati
Stanley Okoye 6: la Dinamo soffre tremendamente il suo atletismo, soprattutto in difesa, facilitato anche dall’assenza di Jamal Jones. Offensivamente la musica non cambia, con un paio di penetrazioni che affettano in due la difesa dei sardi; unica pecca è la serataccia da oltre l’arco, uno 0/4 che mina leggermente la sua prestazione. Chiude comunque con 8 punti, 4 rimbalzi e 2 rubate.
Fabio Mian 5.5: una gara in cui sembra giocare a nascondino, si fa notare poco, ma ha un bagliore accecante allo scadere del terzo quarto con il buzzer beater, non dichiarato di tabella, che sigla l’agognato pareggio a 10′ dalla fine.
Clevin Hannah 6.5: dal suo arrivo a gennaio ha confezionato sempre ottime prestazioni, questa sera in leggero calo, ma comunque positivo. Da oltre l’arco è praticamente l’unico ad imitare Logan, trovando il fondo della retina con un 2/4, anche se la sua gestione del pallone è spesso troppo letargica. Difensivamente ha il merito di impedire a Robinson le sue amate penetrazioni, tenendolo 0/2 da due. Chiude con 11 punti e 4 assist.
Kruize Pinkins 5: uno degli osservati speciali della difesa sassarese, parte però con il freno a mano tirato. Si scuote nel finale del primo quarto, subendo 5 falli in una manciata di minuti e ricucendo il punteggio con due giri in lunetta perfetti. Ha la sfortuna di farsi male non appena rimette piede in campo nel secondo periodo ed esce definitivamente dalla contesa. Sacripanti e tutto lo staff non ha nascosto la grande preoccupazione per le sue condizioni nel dopo gara, rischierebbe di essere una mazzata troppo pesante per la corsa salvezza.
Quirino De Laurentiis 6: regge bene l’impatto contro il maggior atletismo di Diop. Entra con la testa giusta e in appena 10′ piazza 4 punti e 2 rubate, non male. Forse avrebbe meritato qualche minuto in più, ma con un Thompson così è dura rubargli spazio!
Matteo Imbrò 4: con lui in campo Scafati sembra giocare con un uomo in meno. Eppure i compagni lo servono sempre al meglio, apparecchiandogli la tavola per ben 4 volte con altrettanti tiri aperti, ma l’ex Treviso rovina tutto con tiri sempre lontani dal bersaglio e non di poco. Anche con la gestione del pallone la musica non cambia, cestinando un paio di palloni banali. Chiude con una virgola e un -6 di valutazione, dire che sia stata una serata no è riduttivo.
Trevor Thompson 7: doppia doppia da 14 punti e 10 rimbalzi e una prestazione da autentico dominatore del pitturato. Con lui là sotto la Givova ha sempre un opzione in più, sfrutta la pioggia di triple dei compagni raccogliendo dalla spazzatura 5 palloni che trasforma quasi sempre in due punti. In difesa, invece, è l’ultimo baluardo sul quale si schianta spesso Stephens, brutalizzandolo con 4 stoppate tonanti.
David Logan 8: ormai sono finite le parole per descrivere il nativo di Chicago, o almeno le ha finite chi vi scrive. Una prestazione abbacinante dell’ex eroe del Triplete sassarese, che non si intenerisce davanti alla sua ex squadra e sfodera l’ennesima prestazione spaziale. 27 punti, 5/11 da tre, 4 rimbalzi, 1 stoppata, 3 rubate e 21 di valutazione. Una gara che domina in lungo e in largo, facendo impazzire un mastino difensivo come Kruslin che alla fine quasi smette di difendere, perché ormai è inutile. Nel finale affiora la stanchezza e sporca leggermente le sue percentuali, ma non scalfisce minimamente l’ennesima lectio magistralis del Professore.
Julyan Stone 7: la solita gara di sostanza per l’ex Reyer che quando vede Sassari è ancora più famelico. Ringhia fin dal primo minuto, dominando fisicamente gli esterni della Dinamo. Sacripanti non può fare a meno del suo equilibratore e lo lascia praticamente sempre in campo, lasciandolo dentro per 35′. Piazza due triple consecutive nel finale che ridanno speranze a tutto il PalaMangano. Sfiora la doppia con 9 punti, 8 assist, aggiungendoci anche 5 rimbalzi e 2 rubate.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Gerald Robinson 6.5: dopo la prestazione monstre con Venezia, abbassa leggermente i giri del motore. Scafati è brava a negargli le sue classiche penetrazioni e allora si limita a cercare gloria dai 6.75, con un ottimo 3/4. Nella gestione del pallone parte troppo contratto, con qualche persa di troppo (4), ma alla lunga ha la bravura di registrarsi in fretta, smazzando 7 assist.
Chris Dowe 8.5: un’altra gara da assoluto trascinatore e pensare che in molti, pochi mesi fa, dubitavano sulla bontà del suo acquisto da parte del GM Pasquini. Si è ormai preso la Dinamo con la sua leadership. Gioca 30′ di ottima fattura, ma il capolavoro lo fa nell’ultima frazione, segnando da solo i 12 dei 28 punti di tutta Sassari, perfetto sia da tre (2/2) che dalla lunetta (6/6). Si abbatte contro Scafati come un tornado, proprio quando gli uomini di Sacripanti già sognavano il sorpasso definitivo. Il suo gioco da 4 punti mette definitivamente la parola fine alla gara. Chiude con 22 punti, 8 falli subiti, 3 rimbalzi, 1 rubate, 7 assist e 32 di valutazione. MVP del match.
Filip Kruslin 6.5: messo sulle tracce di Logan, l’americano gli fa girare la testa. Fatica a contenere le sue continue uscite dai blocchi, ma alla distanza il croato si rifà, riuscendo ad aumentare la propria aggressività e costringendo Logan a tornare sulla Terra. In attacco parte a rilento con qualche scelta affrettata di troppo, ma alla fine ricompare il Kruslin letale del 2023, con la tripla frontale di tabella che sembra tagliare le gambe alla rimonta di Scafati. Chiude con 11 punti e 5 rimbalzi.
Kaspar Treier 7: gioca 12 minuti, tutti nel primo tempo, in cui è chiamato a sostituire Bendzius gravato dai falli e non tradisce la fiducia del coach. Letale al tiro, 11 punti con il 66% dal campo, con un paio di triple fondamentali per tenere Scafati a distanza. In difesa non si risparmia nei contatti e fa sentire i muscoli a rimbalzo con 4 palloni portati giù. Nella ripresa viene dimenticato in panchina e forse avrebbe meritato qualche minuto in più.
Massimo Chessa s.v.: appena 3′ in campo, viene punito anche lui dalla furia di Logan.
DeShawn Stephens 6.5: Thompson è un osso duro là sotto, ma l’ex Fortitudo risponde bene con un paio di alzate che lui trasforma in schiacciate tonanti. Il centro della Givova però capisce subito l’antifona è da quel momento gli negherà costantemente le rollate dentro, stampandogli anche qualche stoppata. Nel primo tempo è il miglior marcatore per Sassari, ma nella ripresa cala alla distanza, dando comunque il suo contributo, in un modo o nell’altro.
Eimantas Bendzius 6.5: si carica subito di falli e resta a guardare per tutto il secondo quarto. Nella ripresa entra cattivo, trovando il fondo della retina, anche se con percentuali rivedibili (33%), e mettendoci la solita cattiveria a rimbalzo. Nel finale i suoi rimbalzi in serie, nei momenti caldi del match, sono ormai un marchio registrato. Il suo tabellino recita 9 punti e 6 rimbalzi.
Stefano Gentile 7: la sua intesa con Diop dà subito i suoi frutti, con palle immaginifiche che illuminano il PalaMangano. Vista la timidezza di Robinson, o meglio la forte difesa sull’americano, tocca a lui attaccare l’area e muovere il tabellino degli ospiti. Nell’ultimo periodo trova anche la bomba nel momento più delicato, con Scafati pronta ad azzannare il match.
Tommaso Raspino 5: parte in quintetto, a causa dell’assenza di Jones, e si mette subito a servizio della squadra. Fatica a togliersi di dosso la polvere accumulata nell’ultimo mese, ma non sfigura. Si iscrive alla lista di quelli che provano a fermare Logan, ma ne esce con perdite. La sufficiente prova difensiva fa da contraltare ad una fase offensiva praticamente nulla: a questo livello non ti puoi permettere di attaccare con un uomo in meno.
Ousmane Diop 7: entra bene, con la solita cattiveria nei pick & roll frontali. Fatica però a fatturare offensivamente e questa sua frustrazione lo porta anche a cestinare qualche pallone di troppo. Nell’ultimo quarto è però decisivo con 7 punti tutti nei minuti finali e un 3/4 dalla linea della carità che dà la spinta propulsiva definitiva alla Dinamo.