Verona, 15 gennaio 2023 – Quando si pensa alla Germani Brescia qual è la versione che dovrebbe venire in mente? Quella dei grandi successi europei, delle tre vittorie consecutive con Lubiana, Bursaspor e Badalona (non proprio formazioni dal basso tasso tecnico)?
Oppure quella versione del campionato vista a Brindisi, Treviso, in casa con Pesaro e ritrovata in questa sconfitta a Verona? Difficile dare una risposta: la prima metà di stagione di Brescia si chiude all’insegna della discontinuità tra coppa e campionato, con Magro che spera che il problema non sia di natura mentale.
Ad approfittarne è una Verona battagliera, che non molla quando sotto nel punteggio e sfrutta un Anderson on fire nel secondo tempo per tenere la testa davanti: la squadra di Ramagli vince meritatamente per 81-77. L’assenza di Bortolani non impedisce ad una Scaligera molto convincente di andare oltre gli 80 punti segnati e di trovare tanti protagonisti tra primo e secondo tempo.
Non si può non iniziare l’analisi dalla partita dalla Germani: perchè come confermato da Magro (e pensiamo che possa essere d’accordo anche Ramagli), con una prova “buona” di Brescia (parliamo di una squadra costruita per fare un’Eurocup competente), una squadra da salvezza come Verona dovrebbe avere poche possibilità.
Eppure, in questi appuntamenti in cui le difficoltà maggiori sembrano essere nella testa dei giocatori, la Germani non ne viene a capo. E’ vero che Brescia va a +7 nel primo tempo e +8 nel terzo quarto, ma poi la Leonessa si scioglie colpevolmente: lo stesso Gabriel, autore di tante giocate positive nei 40 minuti, inizia a commettere errori banali, la Leonessa butta all’aria tanti palloni e la difesa sui pick and roll fa acqua da tutte le parti.
E in una serata che poteva essere tranquilla (nonostante l’assenza per turnover di Massinburg) Brescia perde altri due punti, con Verona che sorpassa nel terzo quarto e tiene il timone fino alla sirena finale. Non che gli ospiti avessero incantato nel primo tempo, ma almeno la difesa era un po’ più competente e aiutata, ad onor del vero, da una prestazione balistica mediocre della Tezenis.
Nell’ultimo quarto ha provato a metterci una pezza il solito ADV (che chiude con 14 punti) ma non poteva bastare: troppa poca energia, specie da parte di una batteria di lunghi che si fa a tratti dominare da una staffetta più debole sulla carta.
Sia ben inteso, in ogni caso, che non si possono togliere meriti alla Scaligera: Alessandro Ramagli ha messo in campo una squadra che ha delle idee, sa come comportarsi in campo e non affonda nei momenti di difficoltà, anche quando il tiro proprio non entra. Dopo aver chiuso con sofferenza il primo tempo a -2, finalmente, il tiro da 3 inizia ad andare a segno: Anderson, MVP del match, diventa una “stufa”, ben coadiuvato da Sanders e Verona prende il largo. I cambi sistematici soffocano Brescia e i lunghi continuano a salire di livello, fino al conto totale dei rimbalzi che dice 32-29.
La serata di Verona diventa una festa: è la prima vittoria nel derby con Brescia dalle sfide in A2 datate ormai 2016. Ciò nonostante le parole di Magro in conferenza stampa sono condivise da chi scrive questo articolo: nessuno può togliere meriti a Verona, ma con una Germani che scende in campo con un livello di energia “almeno sufficiente” questo risultato non potrebbe essere possibile.
Arriva in qualche modo la qualificazione in Coppa Italia e sarà subito derby con Milano, ma quello ora dev’essere l’ultimo dei problemi da affrontare in Italia per la Germani. Dal capire il motivo per cui Brescia è così discontinua passeranno le fortune della seconda parte di stagione bresciana.
La sintesi
E’ la Leonessa a prendere il comando nelle prime battute: Odiase pasticcia un po’ ma si fa sentire sotto canestro, Gabriel segna due canestri importanti e Moss ringhia in difesa. Con un bel canestro di David Cournooh, subentrato a Nikolic in compagnia con Laquintana, Brescia prova a scappare sul +7 (11-18). Per Verona è molto positiva la presenza in area di Johnson, ma le mani restano fredde dalla lunga distanza (1/7) e la pressione della difesa Germani crea più di un problema agli esterni della Tezenis: il primo quarto si chiude 14-20.
Se Verona dalla lunga distanza piange, non è che la Germani rida: i tiri di Nikolic e Akele non vanno a bersaglio e Brescia è 2/8 da 3. Bene la Tezenis, invece, a capitalizzare le occasioni a rimbalzo: è soprattutto grazie ai punti e ai rimbalzi di Smith e Johnson se Verona torna in parità a quota 22. Ma non è da sottovalutare l’impatto della panchina, soprattutto con Udom. La Germani si intestardisce troppo in post e non va più a segno: sorpasso Verona sul 24-22 al 15′. Prova a mettersi al lavoro ADV, frenato dai due falli commessi nel primo quarto, ma l’MVP non si accede e prosegue il parziale di Verona (ora di 10-1). Gabriel suona ancora la carica, risponde sempre Udom: partita divertente ora all’AGSM Forum. Con Taylor che forse, finalmente, si sblocca Brescia sorpassa: 36-38.
Quanto è stato acceso il secondo quarto si rivela invece bloccato l’inizio del terzo: Verona non segna per 5 minuti e Brescia ne approfitta con un 5-0 di parziale per andare a +7 (38-45). Prova a sbloccare la situazione Sanders: 5 punti in fila per lui, 43-47: le difese ringhiano e la terza frazione non è spettacolare. Si moltiplicano gli errori nella gestione della Tezenis, che sembra anche innervosirsi: Brescia inizia anche a migliorare a rimbalzo e Ramagli è costretto al timeout sul 43-51. Si sblocca dalla lunga Andreson, -5: altri due liberi per il -3 (48-51). E’ sempre Anderson il mattatore della Tezenis in questo terzo quarto: altra tripla per il -2, ora inizia a metterla dalla lunga distanza la Scaligera. Ancora Anderson, 10 punti in fila per lui: parità a quota 53. Ancora Anderson, sulla sirena: 13 punti per lui in questa frazione, 56-55.
Non si ferma il parziale di Verona: squarciata la difesa di Brescia, che ora sembra essere in confusione, e +4 (60-56). L’inizio dell’ultima frazione di Brescia è uguale a quello di Verona nel terzo quarto: la squadra di Magro è in tilt, non riesce a trovare buoni tiri in attacco. Massimo vantaggio padroni di casa sul +6. Tripla disperata di Gabriel, ancora lui: -3 Germani, qualche modo… La differenza rispetto ai primi 30 minuti la fa soprattutto la precisione al tiro di Verona: altra tripla di Sanders, nuovo +6. Forse si sblocca definitivamente l’MVP: tripla da distanza siderale, si segna solo da 3 in questo quarto. Risponde Casarin, ma arrivano altri liberi per Della Valle: -3 Brescia al 35′. Canestro di Odiase: -1 Germani a 4’36” dalla fine. Ancora una tripla di Sanders: 72-68. Risponde Nikolic, sale di colpi l’ultimo quarto. Sanders da 2, Della Valle da 3: finale da brividi a Verona, 74-73 al 38′. Cappelletti per il +3, Johson per il 78-73 ad 83 secondi dalla fine. Gabriel appoggia il -3, poi Johnson per il nuovo +5 a 1 minuto dalla fine: i liberi dell’MVP di giornata Anderson sanciscono la vittoria di Verona.
Tezenis Verona 81 – Germani Brescia 77
Parziali: 14-20; 22-26; 20-17; 25-22
Progressione: 14-20; 36-38; 56-55
Le pagelle
Germani Brescia
Kenny Gabriel 7: chiude con 20 punti e 6 rimbalzi e un 4/7 da 3 punti che tiene viva la Germani durante la partita. Qualche errore pesante nel secondo tempo: nel resto della partita all’#1 si può rimproverare poco.
David Cournooh 5,5: più di una volta si prende responsabilità importanti fulminando gli avversari in penetrazione. Peccato per gli errori al tiro da fuori (1/4) e qualche palla persa.
Amedeo Della Valle 6: silente nel primo tempo, senza riuscire a prendersi i riflettori a causa della difesa di Verona. Nel secondo tempo accelera e inizia a mettere canestri importanti: finisce con 14 punti, 2 assist e 3/9 al tiro. Bene, niente di più: ma bisogna anche sottolineare che non deve essere sempre lui a risolvere tutto…
Nicola Akele sv: 5 minuti, anonimi. Si salva con un sv ma Nicola non convince: il suo è un girone di andata poco convincente.
Tai Odiase 5: forse è ancora meglio Cobbins nella staffetta dei lunghi, ma siamo lì. 5 punti e 3 rimbalzi: con tutto il rispetto per una squadra ben messa in campo come Verona, una staffetta di centri da Eurocup deve fare di più contro questi avversari
Mike Cobbins 5,5: stesso identico discorso fatto per Odiase nel primo tempo. Dà un po’ più sicurezza sotto canestro nel primo tempo ma poi anche Mike si perde in errori banali.
Chris Burns 6: gioca solo 5 minuti però segna 4 punti, sporca un paio di palloni e si fa sentire. Lecito dargli un 6.
Aleksej Nikolic 6+: dopo la prima tripla non riesce più a metterla dalla lunga distanza, ma gestisce bene il pallone e chiude in doppia cifra, con 5 falli subiti, 3 rimbalzi e 3 assist. Alla seconda partita dopo l’infortunio non ne aveva più, lo conferma Magro: gli si può dire poco.
Tommaso Laquintana 5: 8 minuti con uno dei canestri “pazzi” dei suoi ma poco, poco altro. Come Cournooh è riuscito a elevare le sue prestazioni nella stagione, Tommaso non sta proprio trovando il bandolo della matassa.
David Moss 5,5: entra in partita ringhiando in difesa e “mordendo” gli esterni di Verona. Con il passare dei minuti, però, perde in efficienza: con l’assenza di Massinburg, inoltre, sarebbe servita un po’ più di quella creazione di gioco che il #34, per caratteristiche, non può dare.
Ryan Taylor 5: non riesce proprio a sbloccarsi. Il primo mese trascorso a Brescia è fatto di sussulti, ma pochi squilli: in attacco non riesce a incidere, in difesa spesso fa errori banali.
Tezenis Verona
Alessandro Cappelletti 6,5: molto impreciso al tiro, ma nella sua prestazione è più un dettaglio che altro. Gestisce bene contro una squadra che sugli esterni dispone di ben più di un’arma da fuoco, chiude con 5 punti, 5 rimbalzi e 5 assist.
Taylor Smith 7,5: si fa sentire tanto in area, segnando 8 canestri su 11 tentativi da 2 e prendendo 6 rimbalzi. Contro i lunghi della Germani non è poco.
Aric Holman 6: viene fuori con qualche canestro e qualche rimbalzo importante nel secondo tempo, dopo aver fatto vedere poco di buono nei primi 20 minuti.
Alessandro Ferrari ne
Davide Casarin 6-: il suo ingresso in campo porta poco alla causa veronese. Prova a mettere un po’ di energia, anche in difesa, ma oltre ai 4 punti e 3 rimbalzi c’è poco.
Xavier Johnson 7: fondamentale nel primo tempo, quando si fa sentire sotto canestro anche nei momenti di difficoltà di Verona. Chiude con 14 punti e 6 rimbalzi.
Francesco Candussi ne
Guido Rosselli sv
Karvel Anderson 8: clamorosamente mattatore del secondo tempo. Piazza 13 punti nel terzo quarto, non risparmiando la difesa di Brescia (che avrebbe potuto fare qualcosa di più). 18 punti totali, tutti fondamentali per la vittoria di Verona.
Liam Udom 6,5: bel secondo quarto in cui segna 3 canestri che tamponano l’emergenza. Nel secondo tempo salgono in cattedra gli altri: Udom, il suo, l’aveva già fatto.
Jamarr Sanders 7: 12 punti (con 4 triple) che fanno tutta la differenza del mondo nel secondo tempo, tra le fila di una squadra che stava tanto faticando al tiro da fuori. In crescendo.