Brescia, 29 novembre 2022 – Un derby italiano in Eurocup carico di aspettative, tra due squadre in cerca di continuità, si rivela una partita quasi impossibile da commentare: Venezia imposta la prima fuga tra il primo e secondo quarto, andando a +15 e senza trovare nessuna opposizione da parte bresciana. Alla Germani non entra nulla (anche con tanta sfortuna), Venezia trova ottime risposte dalla panchina e non fa mai prendere ritmo agli avversari: entro l’intervallo il vantaggio supera le 20 lunghezze e gli ultimi due quarti diventano un lungo garbage time. La Reyer vince, in una serata all’insegna della tranquillità, per 60-80, “sul velluto”: piove sul bagnato in casa Brescia con l’infortunio (che sembra grave) a John Petrucelli. Con Caupain ai box per 4-5 mesi e l’idea di un intervento sul mercato che stava già prendendo forma, inizia, per forza di cose, il countdown per l’arrivo di un nuovo giocatore.
La partita del PalaLeonessa è durata di fatto 15 minuti: risulta essere praticamente inutile analizzare tatticamente quanto successo dopo. Per Venezia tante buone risposte sono arrivate dalla panchina: con una Brescia che prova a schierare assetti più pesanti del solito, Tessitori e Willis hanno subito un impatto importante. Molto bene Freeman a dirigere le operazioni e a sbloccare la Reyer dall’arco, mentre dall’altra parte è la fisicità di Odiase a tenere a contatto momentaneamente Brescia: il turning point arriva a metà della seconda frazione. Petrucelli è costretto a lasciare il campo per un problema fisico, addirittura sorretto da due compagni di squadra: la Germani continua a sbagliare layup e tiri aperti che a questo livello nessuno può permettersi e la squadra di Magro, in questo secondo quarto, è costretta ad abbandonare la partita, anche per risparmiare le poche energie rimaste dopo un ciclo di 4 partite molto dispendioso.
Venezia, con la qualità e la lunghezza del roster che la contraddistinguono, ne approfitta per fare il pieno di punti e di fiducia: 11 giocatori che scendono in campo, 9 a segno e poche fatiche riservate ai titolari. Dopo le ultime settimane un po’ altalenanti, questa è una serata che può fare la differenza in termini di fiducia: per quanto possa contare il tabellino in una serata del genere, ci sono 22 per un ottimo Freeman, 13 per Willis e 11 per Tessitori e Parks. Rimarchevole il numero di assist (21).
Cosa si porta a casa Brescia da questa serata? Poco. Qualche segnale di orgoglio (e di risveglio?) di capitan Moss e la costruzione dei tiri nel primo tempo, che comunque è stata buona nonostante i tanti errori: il record è di 2-4, ma la preoccupazione ora è rivolta alle prossime settimane. La rotazione si scopre sempre più corta e una serata da 24/63 al tiro di sicuro non è l’ideale per prendere fiducia e affrontare un dicembre di fuoco. Con la novità legata all’infortunio di Caupain (out 4-5 mesi), i prossimi giorni saranno caldissimi sul fronte mercato.
La sintesi
Brescia inizia con il quintetto alto con Akele da “3“: Venezia non trova canestri dal campo nei primi minuti, ben limitata dalla Germani. Una tripla di Parks, però, sblocca i veneti, che trovano un ottimo Tessitori dalla panchina a sostituire Watt (subito 2 falli): a metà frazione il punteggio è 9-11. Sale di colpi la difesa Reyer: con Freeman mattatore offensivo del primo quarto e Della Valle 0/4 dall’altra parte, sono gli ospiti a provare la fuga. La tripla di Willis, colpevolmente lasciato solo dalla difesa bresciana, chiude i primi 10 minuti sul punteggio di 13-21.
Prosegue il parziale dei veneti: il confronto tra le second unit premia gli ospiti, che scavano il solco grazie a Sima e Willis. Parziale di 11-0 aperto sul 13-29 del 13′. Brescia sbaglia qualsiasi tiro e sottomano possibile: 6/26 al tiro da un certo punto, partita che già nel secondo quarto sembra in ghiaccio. Venezia inesorabile in campo aperto e nel capitalizzare il vantaggio in attacco (12/17 da 2), mentre la Germani sembra addormentata e sembra quasi lasciare andare mentalmente la partita dopo un grave infortunio occorso a Petrucelli in questa frazione: l’ex Ulm lascia il campo a braccia e Brescia si ferma totalmente. 8 giocatori a segno per Venezia: buona prestazione dei ragazzi di De Raffaele, che si portano a +20 approfittando del mediocre primo tempo degli avversari.
Si oscilla tra i 20 e i 25 punti di vantaggio a inizio ripresa: 29-54 al 25′. Secondo tempo che, verosimilmente, sarà un lungo e trascinato garbage time. Da una parte da segnalare i soli 5 minuti di impiego nei primi 25′ di Watt: dopo tanti sforzi sia in campionato che in Eurocup, Tessitori e i compagni permettono un mezzo giro di riposo al centro ex Caserta. Brescia, invece, sembra abbandonare totalmente la partita e le brutte notizie si sommano: non riesce nulla alla Leonessa e l’infortunio di JP si somma ad una rotazione non lunga e non semplice da gestire. Si contano le ore, ormai, aspettando un intervento sul mercato….Tornando alla partita: il capitano Moss prova a dare un po’ di spinta alla Leonessa, Venezia d’altro canto è in modalità risparmio energetico grazie al vantaggio e alle giocate di Freeman (16 punti in 22′). Veneti in controllo, per Brescia le percentuali restano antartiche. 38-64 al 30′. Arriva un moto d’orgoglio della Germani a inizio secondo quarto, con Moss che riporta lo svantaggio per poco sotto i 20 punti. Il resto dell’incontro è di fatto un allenamento: finisce 60-80.
Parziali: 13-21; 11-25; 14-18; 22-16
Progressione: 13-21; 24-46; 38-64
Germani Brescia 60 – Reyer Venezia 80
Le pagelle
Germani Brescia
Kenny Gabriel 5: due triple che per una Brescia che non segna mai sono ottime. Ma nient’altro.
CJ Massinburg 5,5: sufficienza che non è pesante per qualche “segnale d’incoraggiamento” nel secondo tempo. Sembra sempre indeciso, disorientato: stasera però è anche sfortunato. Entrano un paio di canestri (sono 12 i punti finali), arrivano un paio di assist… difficile che pensare che bastino per farlo uscire da questo periodo nero, ma chissà…
David Cournooh 6-: il solito Cournooh che scende in campo con energia, anche se oggi mancano l’efficacia e la precisione. La voglia di combattere c’è, il rendimento è quello che è, anche considerando il contesto. 4 punti (1/6), 3 rimbalzi, 3 assist e 6 falli subìti.
Amedeo Della Valle 5: 0/7 dal campo. Quando la partita conta ha delle chiare opportunità di lasciare il segno: non ci riesce, Magro chiarisce che era reduce da un virus. Non aveva energie il nativo di Alba.
Nicola Akele 5: in attacco resta invisibile o quasi. In difesa ha il compito di provare a limitare Parks agendo da 3, ci riesce a fasi alterne.
David Moss 6+: entra dando un po’ di voglia, di orgoglio. Intanto, dopo le ultime settimane di “sv”, passa sul parquet 13 minuti: è già qualcosa, in termini di quantità.
Tai Odiase 6+: fanno testo i primi 15 minuti, in cui la partita era ancora aperta. In questo lasso di tempo Tai prova a farsi sentire e ad essere un riferimento in post basso.
Mike Cobbins 5,5: i rimbalzi per rimpolpare le statistiche arrivano tardi, quando i buoi erano già scappati.
Chris Burns 5: nel primo tempo ci sono un paio di errori/incomprensioni importanti nella metà campo difensiva. Il bilancio finale dice 4+2 in 15 minuti.
John Petrucelli 5,5: solo 7 minuti in campo prima del fattaccio. Non era riuscito a lasciare il segno, ma è difficile pretendere di più da un giocatore che spende sempre tantissime energie, non ha svolto la preparazione nella pre-season eppure viene impiegato mediamente per una trentina di minuti in due competizioni.
Tommaso Laquintana 5,5: primo tempo difficilissimo, prova a metterci un po’ di orgoglio nei secondi 20 minuti.
Reyer Venezia
Marco Spissu 6: definire la serata “ordinaria amministrazione” è dire poco. 19 minuti in cui non gli sono richiesti sforzi, con la partita già indirizzata.
Jordan Parks 7: è la sua presenza come “3” a costringere Brescia a compiere degli adattamenti tattici che non fanno a buon fine. Nonostante i quintetti alti della Germani, Parks riesce comunque a lasciare il segno con un 11+4.
Allerik Freeman 8: ha il grande merito di entrare e di sbloccare Venezia con un paio di canestri. Oltre a chiudere con 22 punti e 4 rimbalzi e un eloquente +15 di plus minus.
Yankuba Sima 7: anche lui importante in uscita dalla panchina nel secondo quarto. Un paio di rimbalzi e di rubate che contribuiscono a tenere freddo il motore di Brescia: anche da lui ci si aspetta un rendimento migliore e questa serata può essere un buon inizio.
Riccardo Moraschini 6: una ventina di minuti in cui fa il minimo indispensabile. Di più non serviva.
Andrea De Nicolao 6,5: una decina di minuti in campo (almeno un paio in più rispetto alle sue medie stagionali) per firmare un paio di assist nel lungo garbage time.
Jayson Granger 7: entra in partita “in punta di piedi”, senza prendersi tiri, ma mettendo in ritmo i compagni con gli assist (saranno 6 alla fine). Ancora non una serata “esaltante”, ma non ce n’era bisogno.
Matteo Chillo sv
Derek Willis 7,5: con le sue doti atletiche, la sua velocità e la qualità di tocco mette fin da subito in difficoltà la difesa di Brescia. Chiude con 13 punti e 8 rimbalzi in 17 minuti.
Mitchell Watt 6: se proprio proprio volessimo dare un’insufficienza ad un giocatore di Venezia potremmo assegnarla a Watt, che viene subito limitato dai due falli e non lascia il segno. Ma inutile dare valutazioni negative in una serata del genere.
Amedeo Tessitori 7,5: ingresso nel primo tempo che è importante per dare lo strappo alla partita. 11 punti, 3 rimbalzi e pochi errori: a partita ormai indirizzata, il suo atteggiamento non è dei migliori. Se ne scusa (facendo una buona figura con questo gesto) con i tifosi di Brescia, uscendo dal campo.