Della serie, dove eravamo rimasti? Ci eravamo lasciati 6 mesi fa con l’Olimpia vincente contro l’Asvel di un punto nell’ultima partita di stagione regolare prima dei playoff. La decisero Baldasso e Delaney, entrambi assenti oggi per motivi diversi.
Cosa è cambiato? Beh, a Milano qualcosina, e pure nei dintorni di Lione direi che le cose non sono più le stesse (partito il fenomeno Wembayama sono arrivati due dei più forti giocatori francesi degli ultimi 10 anni, De Colo e Lauvergne).
In Lombardia invece sono arrivati tanti giocatori di livello di Eurolega, gente che ne ha giocate tante e viste di tutti i colori. Ed anche un esordiente, quel Tonut già in azzurro e che con la Reyer ha vinto scudetti e partecipato all’Eurocup, ma in Eurolega mai.
A mio modo di vedere è stata la classica partita di inizio stagione tra una contender per il titolo ed una squadra che vuole recitare la parte dell’outsider. La contender che parte sonnacchiosa, imprecisa al tiro e con poco mordente in difesa, l’outsider che pur senza strabiliare accumula un buon vantaggio trascinata dal campione ormai in là con gli anni.
Poi, dopo una mezza dozzina di urla del coach, il top team si riavvicina nel punteggio all’intervallo per poi dare lo strappo finale nell’ultimo quarto, lasciando trasparire tutto il potenziale offensivo di prim’ordine e facendo capire al mondo intero che l’anima difensiva che ha caratterizzato tutta la scorsa stagione non si è persa affatto.
E questa è la migliore notizia, perché a volte aggiungendo tanti bravi giocatori con talento in attacco ma non proprio dei fighter in difesa il rischio è quello di spersonalizzare l’anima difensiva e lasciare soli i veri difensori della squadra. Invece non è successo e i 62 punti subiti ( 18 nei secondi 20 minuti) parlano da soli
IL TABELLINO: ASVEL VILLEURBANNE – OLIMPIA MILANO 62 – 69
DIAMO I NUMERI
8 – come tutti sapete era il numero di maglia di Mike D’Antoni ma sono anche tutti gli errori al tiro di Pangos (1/9). Vi chiederete che ci azzecca tutto questo: beh, la partita di Pangos odierna mi ha ricordato tremendamente le tante partite giocate così in carriera da Arsenio Lupin. Discreta regia, pessima serata al tiro ma quello decisivo….ciuffata, e tutti a casa. Chi ha qualche capello bianco sicuramente se lo ricorderà
141 – i secondi in campo di Pippo Ricci, tutti nel terzo quarto. Ditemi voi quante volte vi è capitato di vedere un giocatore buttato dentro in una partita di livello solo nel terzo quarto sena battere ciglio, nonostante l’errore pacchiano commesso da sotto. Pippo è talmente forte mentalmente che Messina lo può usare a piacimento senza farsi remore sull’aspetto psicologico, come con solo i grandi uomini squadra si riesce ad ottenere. Volete un esempio dal passato? Vittorio Gallinari.
4 – i minuti, scarsi, giocati da Deshawn Thomas. Dopo una buonissima preseason è un dato sorprendente, ci si aspettava tutti qualcosa in più. Messina ha preferito usare spesso i 3 lunghi, e se ci pensiamo bene in un mondo fatto di small ball ed ali forti che assomigliano a guardie ma sono ali piccole è una notiziona per gli amanti della tattica. Speriamo sia stata una situazione contingente, certo che se con fuori il Re di Danimarca gioca così poco……
0 – il voto alla canotta indossata dai giocatori di Milano. A mio parere è oscena, con quel cane sul petto che fa tanto Eni Milano, e la scritta subito sotto del nuovo sponsor. Olimpia non compare da nessuna parte, è possibile? Ed è una dura lotta con quella del campionato, un coacervo di etichette, brand e marchi che nemmeno la pagina degli sponsor della festa paesana sul giornale locale. Amici stylist, capisco tutto ma metteteci Olimpia sul petto e via andare, più bella di così……
SALA STAMPA
Ettore Messina:
“E’ stato un grande successo per noi, qui non è mai facile soprattutto a inizio stagione. Abbiamo cominciato la partita molto male, sia a noi che a loro mancavano alcuni giocatori importanti, il nostro attacco è molto lontano da un livello accettabile, Kevin Pangos, il nostro playmaker, è lontano dal suo standard dopo essere stato fermo tre settimane e in pratica aver saltato la preseason, ma la difesa ci ha tenuto in partita. Averli tenuti a 18 punti nel seconod tempo è significativo di quanto questi ragazzi si impegnino e siano dedicati alla squadra. Tonut ci ha dato tanto nel corso della gara e non è scontato per un giocatore che in questa competizione è un esordiente. Il fatto che lui e un altro nuovo giocatore, Billy Baron, abbiano dato tanto è molto incoraggiante perché di solito serve tempo per capire come inserirsi e cosa serva ad una squadra. Adesso ci concentriamo sul lavoro e speriamo di avere presto qualche altro giocatore. Ma è stata una vittoria importante, contro una squadra per la quale ho il massimo rispetto”.
Su cosa è cambiato dopo il primo quarto – “Un paio di palle rubate, qualche buona difesa, un paio di rimbalzi e poi abbiamo attaccato più velocemente, mosso di più la palla e creato tiri migliori. Questo tipo di partite cambiano quando, pur sbagliando in attacco, resti in partita con la difesa. E’ quello che è successo stasera. Nel primo quarto non è successo e siamo stati terribili. Per questo dico che l’apporto di Baron e Tonut è stato decisivo”.
L’ultimo minuto – “In certe situazioni il massimo che puoi fare è mettere la palla nelle mani giuste. L’ha fatto TJ Parker con De Colo per tanti possessi, e qui devo dire che la difesa di Devon Hall nel secondo tempo è stata determinante nel tenerlo senza canestri dal campo e appena due punti, e l’ho fatto io alla fine con Baron, che stasera ha sempre tirato con grande fiducia, e poi con Pangos. E’ importante che Pangos abbia avuto la fiducia e l’abilità di prendere e segnare quella tripla dopo una gara difficile. Dice molto del suo carattere. Noi eravamo senza due playmaker, Naz Mitrou-Long e Baldasso, Pangos è appena rientrato e per lunghi tratti tutta la regia è stata sulle spalle di Hall. Anche per questo è stato fondamentale il suo lavoro difensivo”.
Cristiano Garbin
@garbo75