Nell’Eldorado che da tempo è diventato il basket italiano federale, fatto di annunci roboanti da parte dell’immarscescibile Presidente Giovanni Petrucci alla “…Saranno 4 anni di rivoluzioni!”, dichiarazione rilasciate nell’immediatezza del suo (ennesimo), mandato nel 2020 ma contrastante nei fatti, si aggiunge oggi un’altra perla da incastonare in quello che sarà, un giorno, il memorandum di un uomo che dal ’77 è presente a vario titolo nella pallacanestro e nello sport italiano.
Accade infatti oggi, martedì 31 maggio, che Giovanni Petrucci abbia dato il benservito al CT dell’Italbasket maschile senior in carica, Romeo “Meo” Sacchetti.
Anzi no, recita il freddo comunicato, freddo come possono essere i comunicati che registrano fatti sgradevoli, che “…al termine di un incontro svoltosi in data odierna a Roma tra il presidente della FIP Giovanni Petrucci e coach Meo Sacchetti, è stato risolto l’accordo contrattuale tra le parti.”
Quindi non è stato Giovanni Petrucci a silurare Romeo Sacchetti?
In serata arrivava poi la fiera conferma del presidente della FIP, quasi in un moto di malcelato orgoglio a voler affermare il suo conclamato culto di se stesso nel quale da tempo è avviluppato e che si vantava della scelta presa.
Ma allora erano tutte fandonie o cattiverie quelle che si susseguivano da giorni e che vedevano Giovanni I pretendere (non chiedere), che Romeo Sacchetti convocasse per il prossimo Eurobasket Men 2022 da disputare nella fase a gironi che l’Italbasket giocherà a Milano anche quei giocatori che la scorsa estate avevano segnato il passo per la convocazione all’esaltante pre-olimpico di Tokyo 2020?
Sicuramente sì, perchè probabilmente a Giovanni Petrucci, che da sempre lavora per il bene della pallacanestro italiana (?), non sarà sfuggito il pensiero che forse la già bella e tosta Italbasket arrivata con merito ai quarti di finale di Tokyo 2020 vs la Francia (tornando alle Olimpiadi dopo ben 16 anni di amarezze), necessitasse di un upgrade (come va di moda dire) vari Marco Belinelli, Dani Hackett o Gigi Datome per essere ancora più bella e tosta che mai!
Quindi sarà stato certamente così, impensabile che Romeo Sacchetti abbia solo allenato bene costruendo un gruppo di gente motivata e finalmente vogliosa di battersi al meglio per l’Italbasket raccogliendo un risultato inaspettato nella magica notte di Belgrado! Impossibile.
Via dunque un CT amato e ben voluto da tutto l’ambiente del basket italiano, un uomo che non ha opportunisticamente accettato il consiglio di richiamare i leoni fermi ai box ma che ha preferito farsi da parte, probabilmente per non venire meno alle proprie idee che hanno costruito, dalla base, il solido successo prima di tutto emotivo della scorsa estate, dando fiducia anche alla fame di successo di coloro che fino a ieri erano considerati quasi delle scommesse a livello internazionale.
Sia chiaro, nessuno mette in dubbio le doti e le qualità, ad esempio, dello splendido Dani Hackett ammirato in questi anni prima nel CSKA Moscow vincente in Euroleague nel 2019 ed oggi alla Virtus Bologna vincente in 7DAYS Eurocup. La domanda semmai è, potrà avere la stessa voglia e cattiveria quando aveva già abbandonato l’Italbasket spontaneamente dopo la spedizione in Cina alla FIBA World Cup 2019?
Ora vedremo chi sostituirà Sacchetti, a pochi giorni dalle convocazioni per Eurobasket 2022. Si parla molto del Poz, al secolo Gianmarco Pozzecco, oggi secondo alla corte di Ettore Messina all’Olimpia Milano per cercare di confermare il bel risultato di Tokyo 2020 a questo punto richiamando i Dioscuri assenti in Giappone?
Una gran bella matassa da sbrogliare se si vuole un successo o, quantomeno, un rilancio di uno sport in Italia diventato ormai mediaticamente quasi invisibile, se non quasi di nicchia, sfruttando giustamente la Nazionale.
Amava dire Leo Longanesi, giornalista romagnolo ed acuto osservatore del mondo italiano del dopoguerra, che “…La situazione è grave, ma non seria!”
Fabrizio Noto/FRED
@Fabernoto