Al CSKA Mosca è riuscita la doppia impresa: vincere l’Eurolega 2018-19 battendo nella finale di Vitoria-Gasteiz l’Anadolu Efes Istanbul per 91-83 e quindi non suicidarsi nel momento più importante della stagione. Ma c’è voluta davvero tutta l’esperienza di tutti i suoi giocatori e tutta la durezza mentale di una squadra che ancora una volta era stata costruita per vincere.
L’Efes ha fatto la sua parte ma nella serata più importante della sua storia non è stata aiutata da un paio dei suoi giocatori più importanti, quelli che sino a qui l’avevano accompagnata nella bellissima stagione: Vasilije Micic e Adrian Moerman sono stati irriconoscibili rispetto alla semifinale e rispetto a tutto l’anno ed il solito grandissimo Shane Larkin non ha potuto fare tutto da solo contro la compattezza del CSKA.
Che dopo aver subìto la partenza notevole dell’attacco turco ha preso in mano la partita nel primo quarto con le triple in serie di Clyburn, Higgnins (3) ed Hackett e grazie alla sua solidissima difesa che ha pensato a stancare Larkin, togliendogli la possibilità di giocare il pallone con facilità ed attaccandolo il più possibile in difesa. In questo modo il CSKA ha contenuto le penetrazioni e gli scarichi così cari al gioco dell’Efes ed ha potuto attaccare di contro con grande semplicità segnando 29 punti in dieci minuti contro i 20 degli avversari.
L’ingresso di Rodriguez nel secondo quarto ha spinto la squadra moscovita fino al più 14 proprio con una tripla del Chaco ed un canestro ancora di Higgins, 20 a 34. L’Efes ha provato a svegliarsi con Larkin e quattro liberi consecutivi di Dunston ma la pioggia di triple di Mosca è stata incessante, 8 su 10 a metà del secondo parziale e su questo forse i russi si sono cullati una prima volta. Anche perchè improvvisamente è entrato in partita Kruno Simon per l’Efes che ha messo 5 punti di seguito e dato la carica ai suoi grazie anche ad un quintetto insolito ma molto efficace: Balbay-Simon-Micic-Moerman e Dunston. Quintetto che ha avuto molto dal croato e da Dunston, oltre ad una tripla di Micic e che ha potuto chiudere il quarto sotto solo di due, 42 a 44, perché sulla sirena Peters ha commesso un fallo davvero sciocco su Larkin mentre il talento americano dell’Efes andava al tiro da tre. Inutile dire che lo stesso Larkin li ha segnati tutti e tre i liberi.
Le streghe di una rimonta si sono concretizzate all’inizio del terzo tempo quando ancora Simon ha segnato da tre il 45 a 44 e se Hackett e Kurbanov non avessero immediatamente risposto con 4 punti consecutivi la storia sarebbe stata molto diversa, ma siccome con i se e con i ma non si va da nessuna parte, con la regia e gli assist del play italiano, il CSKA ha ritrovato il suo ritmo, la difesa è tornata salire di colpi e durezza e sia pure con fatica a metà tempo Mosca era di nuovo avanti con sicurezza, 52 a 60. Nel frattempo la difesa dell’Efes ha subito un durissimo colpo col 4°fallo di Dunston che ha tolto aggressività sotto canestro ad uno dei migliori difensori d’Europa. Higgins e Clyburn hanno ripreso a segnare da 3 ed il CSKA si è riportato avanti di 11, 52-63. L’orgoglio turco, in particolare di Motum, Simon e di Dunston ancora in campo nonostante i falli hanno però impedito il break decisivo mettendo qualche sassolino nel meccanismo russo fino a quando il solito Larkin ancora una volta sulla sirena ed ancora una volta da 3 ha mandato tutti all’ultimo riposo sul 62 a 68.
Come nel terzo periodo è toccato a Rodroguez aprire le danze per il CSKA nel quarto con una tripla e quando ancora Hackett( una coppa vinta da protagonista per il nostro giocatore) si è pensato che fosse la volta buona. Ed ancora una volta è stato un pensiero sbagliato perché Dunston e Larkin, stremati dalla fatica, non hanno ceduto, ed un risveglio di Moerman hanno permesso un ultimo sogno all’Efes: 71-75 con 6 minuti da giocare. Qui son venuti fuori altri campioni per Mosca – che ne ha una quantità industriale – come Hines e De Colo che hanno fatto semplicemente le cose giuste nel momento giusto cementando il lavoro dei compagni fino ad allora. Canestro per Hines con un paio di ottime difese; tripla del più 9 per il francese. A questo punto nel momento della disperazione per l’Efes non è rimasto che affidarsi a Larkin che però aveva i muscoli doloranti ed era braccato in ogni modo dalla difesa russa, non tutto è venuto come coach Ataman aveva disegnato sulla sua lavagnetta e Clyburn, Higgongs ed ancora De Colo dalla lunetta hanno sigillato la vittoria.