Dopo l’epica rimonta di 48 ore fa da parte della Virtus si torna in campo per una gara 4 che sulla carta dovrebbe garantire equilibrio e spettacolo in un PalaDozza gremito grazie anche all’ottima idea di concedere l’ingresso gratuito. Non è andata proprio così.
Alla vigilia la speranza delle bianconere risiedeva nel possibile contraccolpo psicologico che gara 3 avrebbe potuto dare nella testa delle Orange. Niente di tutto questo.
Schio ha dimostrato in questa gara 4 di essere squadra vera che davanti alle difficoltà sa reagire e sa farlo con forza e veemenza. In questa partita infatti c’è stato equilibrio soltanto nel primo quarto dove le ragazze in arancione sembravano nervose e quelle bolognesi più convinte ed entusiaste sulla scia del successo dell’altro ieri.
Poi però il classico break del Famila spaccava la partita in due mandando al riposo la Virtus sotto di 19 e rendendo il secondo tempo un lunghissimo garbage time mascherato da partita vera.
Schio trionfa e vince un meritato scudetto quindi, troppa ed evidente è stata la differenza con le altre squadre, anche e soprattutto con le altre big. Coesione e lunghezza del roster in primis, abitudine a vincere poi.
Va dato atto a Bologna di aver disputato una stagione ottima dato che non partiva coi favori del pronostico nonostante i rumorosi ingaggi di Cinili e Zandalasini.
Hanno avuto problemi di infortuni e Covid, la grana Hines-Allen e il fulmine a ciel sereno dell’esonero di Lardo che poteva destabilizzare la squadra. Invece pur tra tante difficoltà hanno ottenuto il massimo in Italia e cioè secondo posto in campionato e finale in Coppa Italia.
E il futuro sarà ancor più roseo poiché la società non lesinerà investimenti ancor più cospicui per stare al passo di Schio e dell’altra corazzata della Serie A e cioè la Reyer. Circolano già importanti voci di mercato (Olbis, Orsili e Romeo su tutte) che danno l’idea di quanto ancora ampio sia il margine di miglioramento di questo gruppo anche se come sempre in questi casi bisogna stare attenti a non intaccare la chimica di squadra.
Per Schio è il momento dei festeggiamenti ma anche in terra veneta sappiamo che già si sta guardando al futuro. Sul mercato la dirigenza dovrà rafforzare il reparto lunghi dato che Olbis sembra in uscita e Gruda avrà un anno in più. Il blocco delle italiane dovrebbe essere confermato anche se potrebbero esserci sorprese, d’altra parte la stagione 21-22 è appena finita e l’estate si prospetta lunga.
La seguiremo insieme commentando il mercato, seguiteci sui nostri canali social e sul sito di All-Around.net
IL TABELLINO: VIRTUS BOLOGNA – FAMILA SCHIO 69 – 84
LE PAGELLE
DeShields 5,5: preferita a Mestdagh non gioca una gran partita sbagliando un po’ troppi tiri ma mantiene alta l’intensità di gioco con il suo atletismo.
Sottana 6,5: dopo la pessima prova di gara 3 ecco servito il pronto riscatto con una partita di pochi fronzoli e parecchia sostanza (in attacco, perché in difesa lascia passare parecchio….).
Gruda 8: è ovvio che il canestro sbagliato nel finale di gara 3 l’ha digerito pochino. Oggi ha fatto vedere a tutti chi è la regina delle plance: classe, eleganza e concretezza sempre al servizio della squadra. La cosa che più si avvicina a Tim Duncan, mondo maschile compreso.
Verona 5,5: parte in quintetto ma alla fin della fiera gioca sempre meno di 10 minuti, tra l’altro incidendo zero. Esperimento da non rifare, meglio quando entra dalla panca ad imprimere un cambio di ritmo. Ma se ne riparla il prossimo anno.
Crippa 7,5: sempre al posto giusto nel momento giusto. Solita difesa da mastino, rimbalzi in attacco, palle vaganti, sfondamenti presi…E’ l’utilità fatta giocatrice.
Andrè 6: prestazione inferiore rispetto ad altre della serie ma comunque ampiamente sufficiente contro le sue (forse) prossime compagne di squadra. Sarebbe una gran innesto per la V e una grave perdita per Schio.
Dotto 5,5: altra partita non positiva, forza troppo le entrate con gli scarichi e forza qualche tiro in acrobazia di troppo. Ma mette pressione alle esterne felsinee.
Keys 7: anche oggi parte commettendo 2 falli abbastanza presto ma questo non le impedisce di essere un fattore con canestri ravvicinati non facili né banali e un ottima presenza a rimbalzo. Peccato non gli entri il tiro da fuori, ma non ce n’è stato bisogno.
Laksa 8: giustamente MVP delle Finals, gioca un altra partita terrificante, in positivo. Con una mitraglia così da dietro l’arco il lavoro di coach Dikaioulakos è nettamente semplificato. Imprescindibile una sua conferma il prossimo anno.
Sagerer 4,5: chiude male un esperienza che ha avuto buoni lampi fino alla semifinale, poi un calo drastico del rendimento. Possibilità di rivederla in bianconero pari a quelle che ho io di diventare più forte di Steph Curry nel tiro da 3.
Barberis 7: l’unica a segnare da fuori che non si chiami Dojkic, una delle ultime a mollare. Non ha ancora raggiunto il livello di Crippa, ma come specialista difensiva è un gran lusso che solo una corazzata si può permettere.
Dojkic 7,5: ne mette 26 ma non è tanto quello. E’ proprio la sensazione di pericolosità offensiva che lascia negli occhi di chi la osserva che colpisce. Questo era il suo primo anno in Italia, farebbero bene dalle parti dell’Arcoveggio e rifirmarla subito, altroché….(eppure prima dei playoff la sua conferma non era per niente scontata, anzi….).
Battisodo 5,5: utilizzata meno rispetto al solito non incide come sa e fatica ad entrare in ritmo.
Turner 5: in attacco segna solo se servita sul pick and roll in movimento, in difesa subisce parecchio Gruda ma anche Olbis André. Dato quel che percepisce il rapporto costo-rendimento non è buonissimo per le Vu nere. Pertanto mi sa che stasera ha giocato l’ultima in maglia V.
Zandalasini 6: discreta partita ma da lei ci si aspetta ben altro. Forse non ne aveva più, non dimentichiamo che ha tirato la carretta per svariati mesi, e non dimentichiamo che ha sempre l’attenzione massima da parte delle difese….
Cinili 5: come previsto da chi vi scrive paga i 35 minuti di gara 3. Sbaglia tutti (tranne uno) i 10 tiri che prende, almeno 8 aperti. Senza più carburante nel serbatoio, ma ricordiamo che ad inizio stagione avrebbe dovuto essere il cambio di Hines Allen, non uno dei perni della squadra.
Pasa 6,5: atleticamente è la più vispa date caratteristiche ed età. Chiude un ottima serie finale facendo vedere grandi doti. Forse però per il suo bene è giunto il momento di andare a comandare in una squadra dal livello più basso dove possa giocare 30 minuti e aver la possibilità anche di sbagliare. Se crede, avrei la destinazione perfetta, cara Francesca contattami in privato…..
Cristiano Garbin
@garbo75