Se ancora ce ne fosse bisogno, signori e signore, questa partita tra l’Olimpia Milano padrona di casa e il Monaco è un ulteriore esempio di come l’Eurolega del 2022 sia un campionato strano, indecifrabile e spesso non pronosticabile.
Troppe partite ravvicinate, due giorni fa vittoria contro il più quotato Bayern, oggi sconfitta pesante; difficile anche per me giudicare. Certo è che un atleta così è prosciugato di energie, sia fisiche che soprattutto mentali.
E una squadra senza energia cambia radicalmente il proprio aspetto, anche presupponendo gli stessi movimenti di palla e uomini. Quel che di solito è una grande difesa, in un attimo si trasforma in un buco lasciato all’avversario pagato con due punti, quel che a serbatoi pieni è un gran bell’attacco prendendo e sfruttando un vantaggio si trasforma in fatica anche a tirare e a far toccare il ferro arancione al pallone.
E poi si innesca quel circolo vizioso fatto da nervi a fior di pelle che contribuiscono a decisioni sbagliate e alle basse percentuali e la testa che dice una cosa e gambe che ne dicono un altra, con risultati non proprio esaltanti. Tutto questo è stato il secondo tempo di questa sfida al Forum.
Ché il primo è scivolato via secondo pronostico, con Milano a tenere ritmi bassi, a mettere il fisico sui talentuosi esterni avversari e a fare il minimo sindacale per avere un vantaggio non in doppia cifra ma comunque rassicurante.
Su quel terzo quarto Messina dovrà lavorarci parecchio con i suoi ragazzi. Una squadra che punta alla vittoria non può giocare così, e non è tanto questione dei sei punti segnati in 10 minuti. Non può costruire tiri così brutti e forzati, dovrebbe avere un piano B o quantomeno una scialuppa di salvataggio per questi momenti in cui la fluidità viene meno.
Invece no, lo staff tecnico ha proseguito imperterrito sulla sua strada senza mai cambiare lo spartito; quel Grant non entrato, viste e considerate le prove da 4 in pagella di Rodriguez e Delaney (forse per quest’ultimo un 5 via…), grida vendetta. E perché non provare con la zona a rompere il ritmo avversario e a sperare in qualche tiro sbagliato per alimentare la transizione veloce?
Non è la prima volta che muovo critiche a Messina, non è la prima volta che la partita seguente una prestazione così è tutt’altra musica. Però da (scarso) analista da divano vedo queste cose coi miei occhietti, che in tanti anni di basket hanno osservato parecchia acqua cestistica passare sotto ai ponti.
Poi senza Melli e Mitoglou sotto canestro si era cortini e bassini, motivo per il quale estremizzare la situazione con lo small ball e 4 piccoli poteva essere un idea. Poteva, perché con il Messina di quest’anno le genialate al di fuori dello spartito sono come le monete da 3 euro. Non esistono.
A rimetterci lo spettacolo tattico e la fantasia nello sviluppo della partita, cose che credo interessino un pubblico limitato, ma credo che abbia fatto un favore alla difesa monegasca che una volta prese le misure non ha più faticato così tanto.
Sorprendere l’avversario lo ritengo ancora un valore aggiunto e sono comunque convinto che Messina dovrebbe essere un pelo più elastico perché, avere tante armi in faretra, è un vantaggio e un sintomo di forza e completezza.
Tirando le somme e dando un occhiata anche agli altri campi, direi proprio che questa sconfitta potremmo rimpiangerla amaramente tra un mesetto. Speriamo di sbagliarci.
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – AS MONACO 63 – 72
DIAMO I NUMERI
6 – come non citare per prima cosa il dato che più salta all’occhio, i punti segnati nel terzo quarto. Dieci minuti di rara schifezza visti su un campo da basket da squadre di questo livello. E’ un segnale preoccupante in vista del playoff perché diciamolo: adesso l’obiettivo è tornare alle Final Four e visto lo stato di forma attuale, la probabile avversaria (Maccabi od Efes ostiche entrambi e campi caldissimi), e la situazione Mitoglou non c’è troppo da stare allegri.
11 – il numero di liberi tentati dall’Olimpia (mandati a bersaglio solo 6, pochi). Una statistica che ha lasciato il segno, perché la squadra del Principato non è certo conosciuta per la sua difesa di ferro, anzi. E se non hai caricato di falli i vari James, Motiejunas, Thomas e compagnia due domande tele devi fare. Andando più a fondo nell’analisi, due liberi tentati dal trio Hall, Shields e Delaney…Da qui nasce la vittoria della squadra dell’ex Roma Obradovic su quella di Messina…
25 – i minuti di media di Dwayne Bacon che sta giocando nel Monaco, esattamente lo stesso numero di quelli del suo 2020-21 trascorso ad Orlando coi derelitti Magic nella NBA: punti, rimbalzi e percentuali sono lievemente cresciute quest’anno in Eurolega e questo sta a significare che tutta questa differenza tra i due mondi non c’è se il termine di paragone è un giocatore della middle class cestistica.
19 – i punti del grande ex di giornata, Mike James. Anche stasera ha confermato quanto già sapevamo sul suo conto. Talento infinito, se gioca sotto ritmo non è devastante come quando va ad un tempo, che è il primo giocatore di stanza in Europa a cui affiderei la mia vita per una partita e l’ultimo per un campionato. Secondo me non avrà più l’occasione in certi top team di esserne il leader un po’ come ha fatto Larkin, e non ha l’umiltà per riciclarsi nel ruolo di sesto uomo con licenza di spaccare partite dove è (e sarebbe) uno dei migliori ogni epoca. Lo vedremo quindi gironzolare tra Monaco squadre di medio livello come Bayern Monaco, Valencia…Squadre danarose che possono dargli le chiavi in mano della squadra perché non hanno ambizioni di vittoria.
4 – come i punti, ed il voto odierno, al Chacho. Ogni tanto incappa in seratacce e può capitare, però sarà una mia impressione ma ultimamente sempre più spesso. D’altra parte siamo alle soglie delle 60 partite stagionali ed ancora siamo lontanissimi dalla fine della stagione. Ci sta che si risparmi, anche visto il finale dello scorso anno, quel che non ci sta è che pensi anche solo per un secondo di andare a Valencia quest’estate. Solo per le vacanze caro Sergio….
26 – le triple tentate da Devon Hall nelle ultime 6 partite con soli 6 canestri. A furia di dire e scrivere che è stata una presa fantastica ci perdiamo di vista il rendimento momentaneo, che è in calo. Urge ritrovarlo splendido splendente come ad inizio anno, pena guai grossi per Messina.
SALA STAMPA
Ettore Messina
“La partita è cambiata nel secondo tempo proprio quando siamo andati avanti di 11 punti. Ero rimasto abbastanza soddisfatto di quanto fatto nel primo tempo, perché avevamo contenuto i loro tiratori e costruito un buon vantaggio pur sbagliando qualche buon tiro.
Sul più 11, abbiamo cominciato a commettere errori banali di superficialità, con mancanze difensive, e ci siamo completamente smarriti. Hanno meritato la vittoria. In attacco, abbiamo faticato a costruire dei vantaggi contro una squadra molto atletica.
Ci è mancato Melli nelle letture in attacco, che sono state di basso livello, e a rimbalzo. Abbiamo perso la chance di arrivare secondi, ma poi indipendentemente dalla posizione serve anche un po’ di fortuna nel trovare l’avversario giusto, con cui ti accoppi meglio”.
Cristiano Garbin
@garbo75