Bologna, 27 febbraio 2022 – Dopo la rovinosa sconfitta di Hafnarfjördur di giovedì. l’Italbasket era chiamata a fornire una prova sicuramente più solida, e non è stato difficile, ma anche concreta, visto che non si potevano perdere più occasioni se si vogliono raggiungere le qualificazioni ai prossimi campionati mondiali del 2023.
Vittoria doveva essere, e vittoria è stata, ma il primo quarto non ha lasciato impressioni troppo positive, visti i 28 punti subiti dalla squadra di coach Meo Sacchetti ed è stata solamente la buona vena realizzativa di un Nico Mannion finalmente in crescita, e la buona percentuale nel tiro da 3 se i ragazzi di coach Craig Pedersen non sono scappati, mettendo ancora più pressione sulle spalle degli azzurri.
Nel secondo parziale è stato determinante l’ingresso di Diego Fiaccadori, con le sue braccia lunghissime ha complicato non poco l’esecuzione del pick and roll che tanto ci aveva fatto male nella gara di andata, limitando il fino a quel punto imprendibile Elvar Fridriksson e contribuendo a mettere a frutto la grandissima serata di un Amedeo Della Valle in serata di grazia, come gli sta succedendo spesso in questa stagione.
Dovendo fare a meno di Stefano Tonut, uscito per infortunio a metà secondo quarto, è stato il suo compagno di club Michele Vitali a produrre per due, facendo un terzo parziale praticamente perfetto ed autore anche della bomba del +16 ad inizio parziale, creando un tesoretto che l’Italbasket ha gestito fino a fine gara.
Gli azzurri hanno gestito l’ultima frazione senza correre soverchi rischi, e nonostante qualche ruvidezza di troppo da parte dei nostri avversari sono riusciti a portare la vittoria in porto senza troppi patemi. Da sottolineare, finalmente, la voglia di non dare per perso alcun pallone, ed anche la voglia di rimediare ad errori, come successo un paio di volte a Nico Mannion, che persi un paio di palloni ha inseguito l’avversario fino a propiziarne il recupero.
La gara di oggi ha evidenziato come la squadra non sia guarita e che alcune amnesie difensive sono ancora troppo presenti per non destare preoccupazione, però ha anche confermato la capacità di questi ragazzi di trovare spesso il canestro, lasciando così aperta la speranza che con qualche attenzione dietro in più si possa diventare un team difficile da battere. Da migliorare assolutamente la presenza a rimbalzo, con squadre più forti di questa Islanda 17 rimbalzi in meno sarebbero stati fatali.
A livello di qualificazione è stato fatto un grosso passo in avanti, e con gli avvenimenti tragici di questi giorni, non è detto che il match questa sera non sia stato uno spareggio per il primo posto.
Parziali: 27-28; 26-17; 21-17; 21-25
Spogliatoi:
Pagelle
Amedeo Della Valle 8: partitone, fa canestro in ogni quando in ogni dove in ogni tempo, si prende sulle spalle la squadra, ottimo.
Nico Mannion 6,5: inizia molto bene in attacco, difensivamente non è un mastino, ma nel finale fa vedere un paio di recuperi di puro orgoglio che fanno ben sperare nella sua ripresa dopo le disavventure di questa estate.
Paul Biligha 6: non ripete il partitone islandese e subisce a rimbalzo come tutta squadra, è vero, però, che la sua mobilità ha dato molto fastidio al p/r avversario che tanto male ci aveva fatto a Hafnarfjördur.
Stefano Tonut 6: gioca solo poco più di 8 minuti, nel momento più difficile della squadra, poi si infortuna e non ha modo di mettersi più in mostra.
Diego Fiaccadori 7: entra in campo al 12° e la nostra difesa cambia, Sacchetti non lo leva più ed i risultati si vedono, a fine terzo quarto è il nostro giocatore col +/- migliore, collante ed equilibratore.
Amedeo Tessitori 5+: plantigrado. Lento negli spostamenti, non capisce ancora come contenere Hlinason e prende solo la miseria di 3 rimbalzi, non ci siamo.
Matteo Spagnolo 6: in 7 minuti smazza 2 assist e poco altro, pompa un po’ troppo la palla, ma la stoffa c’è.
Raphael Gaspardo n.e.
Michele Vitali 7,5: un terzo quarto da dominatore, dà lo strappo decisivo alla partita e gioca difensivamente costantemente in aiuto e recupero, esce per una botta in volto, ma non sembra nulla di grave.
Davide Alviti 6: riesce a liberarsi un paio di volte tagliando in back door, ma poco altro.
Nicola Akele 5,5: penalizzato dai quintetti piccoli non trova molto spazio, ma nessun tiro da 2 punti ed 1 solo rimbalzo sono troppo poco per una sufficienza.
Alessandro Pajola 6,5: inizio di sofferenza con Fridriksson che gli scappa da tutte le parti, migliora con l’andare dei minuti e trova anche il modo di mettere un paio di bombe importanti, 5 assist e tanta pressione sulla palla gli fanno prendere gli applausi di tutto il Paladozza.
Aegir Steinarsson 6,5: regia semplice e ficcante, corre il più possibile per mettere in difficoltà la difesa italiana, trova anche un paio di back door pregevoli, dà il ben arrivato nel mondo dei grandi a Spagnolo con un body check bello sostenuto, tignoso.
Jon Axel Gudmunsson 7: uno dei più continui, gioca una partita di orgoglio e sacrificio sul suo ex parquet, con cifre non indifferenti.
Sigurdur Gunnar Thorsteinsson 6: messo in campo per randellare qualunque cosa passi dalle sue parti, svolge il compito con solerzia ed in soli 2 minuti colpisce tutto quello che si muove e trova anche il modo di segnare un canestro, chirurgico.
Thorir Thorbjarnarson 5: gemello by law del soprastante Thorsteinsson , fa volume e poco altro.
Elvar Fridriksson 7,5: prima, seconda e terza opzione dell’attacco islandese alla lunga paga una certa stanchezza, comunque 30 punti e 6 rimbalzi, per uno col suo fisico non sono poca roba, unica pecca le 5 palle perse.
Kari Jonsson 6,5: poco impiegato mette assieme cifre più che discrete, qualche minuto per far rifiatare i compagni lo avrebbe meritato.
Kristinn Palsson n.e.
Martin Hermannsson n.e.
Olafur Olafsson 5: niente da dichiarare, invisibile.
Pavel Ermolinskij 7,5: giocatore di intelligenza superiore, non sorretto da un fisico di livello, fa una partita a 360°, sforna 10 assist, prende 9 rimbalzi e non sfigura in difesa su giocatori più grossi ed alti di lui, vero Tex ?
Tryggvi Hlinason 7: ha praticamente un solo modo di giocare, ma lo fa benissimo, se riceve profondo schiaccia e porta dentro il canestro tutti quelli che gli sono intorno, non può chiaramente ripetere la partita dell’andata, altrimenti sarebbe in altri lidi, solido.
Sigtryggur Arnar Björnsson 5: non ne fa molte di giuste, anzi dire nessuna.