Sassari, 16 gennaio 2022 – La Dinamo Sassari ha dovuto sudare le proverbiali sette camice per avere la meglio di una pugnace Aquila Trento, capace di rimontare il -16 del terzo periodo e portarsi persino avanti in avvio dell’ultimo quarto, prima dello show personale di Gerald Robinson che ha dato la vittoria finale ai sardi per 88-80.
Trento, non ancora al completo dopo i casi di Covid in squadra, ha dovuto lasciare a casa Wesley Saunders, è riuscita però a recuperare in extremis Cameron Reynolds e Desonta Bradford, allungando le rotazioni a differenza dell’ultima sconfitta contro Venezia, in cui la squadra di coach Molin ha dovuto inventarsi rotazioni in una roster ridotto all’osso. Sassari dal canto suo, rinfrancata dalla bella vittoria di mercoledì scorso a Bologna, ha potuto schierare la squadra al completo, dovendo però sopperire all’assenza improvvisa di coach Bucchi, positivo a poche ore dalla partita, promuovendo a capo allenatore il vice Giacomo Baioni.
I padroni di casa, dopo un primo periodo equilibrato, hanno preso le redini del match in avvio di secondo quarto anche grazie ad una ritrovata difesa, finalmente più aggressiva ed efficace. Salvo una folata offensiva firmata da Diego Flaccadori, 16 punti per lui alla fine, autore del parziale di 11-0 che ha portato l’Aquila in vantaggio, i sassaresi hanno chiuso il primo tempo avanti 44-38.
Nella ripresa la difesa Dinamo sale notevolmente di colpi, inceppando gli ingranaggi di una Dolomiti Energia Trentino sempre più in difficoltà davanti all’aggressività dei biancoblu, colpendo dalla lunga distanza firmando il +16 con la tripla di Burnell a metà terzo periodo che sembra uccidere il match.
Gli uomini di Molin però risorgono e grazie al duo Forray-Caroline rimontano i 16 punti di svantaggio nei 5 minuti finali del quarto, chiudendo in parità per 66-66 dopo la penultima sirena. L’inerzia ora è tutta per Trento che passa addirittura avanti con la tripla di Reynolds e il canestro di Flaccadori.
A 7 minuti dal termine Sassari sembra aver finito la benzina, ma è qui che comincia lo show di Gerald Robinson, 22 punti per lui, che si carica sulle spalle la squadra e segna da solo un parziale di 8-0 che spacca in due la partita. Trento torna a segnare solo a 1′ e 40” dalla sirena, dopo oltre 6 minuti dall’ultimo canestro di Flaccadori, ma ormai è troppo tardi, Sassari può alzare le mani dal manubrio ed esultare per l’88-80 che sancisce la vittoria finale.
Eroe di giornata il già citato Robinson, autentico artefice delle recenti vittorie sassaresi, dal suo arrivo infatti sono 4 le vittorie e 2 le sconfitte per i suoi, capace di cambiare il volto a tutta la squadra. Ottime la prestazioni anche di David Logan, 13 punti in soli 16′, e del lituano Eimantas Bendzius, 18 punti, insolitamente impreciso da oltre l’arco, ma vera anima della squadra di Bucchi, soprattutto in difesa. Infine una menzione speciale per il giovane Ousmane Diop, autore di una gara totale nei due lati del campo, sfiorando la doppia doppia con 8 punti e 8 rimbalzi, buttandosi su ogni pallone e dimostrando una voglia che spesso ha celato anche troppo bene.
Per gli ospiti, oltre al grande impatto di Flaccadori, quasi esclusivamente nel primo tempo, da registrare l’ottimo Jordan Caroline, 18 punti, e il sempreverde Toto Forray, 8 punti e 4 rubate, autori della rimonta che sembrava aver girato definitivamente l’inerzia del match dalla parte dei trentini.
Trento è già certa della qualificazione alle Final Eight, sarà la terza della propria storia, ma ha ancora da giocare l’ultima gara del proprio girone d’andata, il 28 gennaio tra le mura amiche contro Varese, in caso di vittoria e contemporanea sconfitta di Trieste nel proprio recupero, sarà certa del terzo posto nel tabellone della Coppa Italia di Pesaro.
Sassari invece ha ancora, miracolosamente, speranze di entrare dalla porta di servizio e qualificarsi alle Final Eight, ma dovrà fare il tifo per Brindisi nel recupero al PalaPentassuglia contro Napoli, ultima gara d’andata per salentini e campani. Infatti la vittoria degli uomini di coach Vitucci assicurerebbe con certezza l’ottavo posto ai sassaresi, questo perché nel gruppone che si formerebbe a 14 punti entrerebbe in gioco la classifica avulsa e la Dinamo, con le vittorie su Venezia, Reggio Emilia e nel caso Pesaro e Treviso, avrebbe un prezioso tesoretto che le garantirebbe l’ottavo e ultimo biglietto per Pesaro.
Sala Stampa
Emanuele Molin, Ousmane Diop e Giacomo Baioni
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Dolomiti Energia Trentino 88-80
Parziali: 24-21; 20-17; 22-28; 22-14.
Progressione: 24-21; 44-38; 66-66; 88-80.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
David Logan 6.5: non entra con il piede giusto in partita, subendo forse la maggiore fisicità di Trento. Anche per questo viene centellinato da coach Baioni come farebbe un bravo alchimista, tenendolo per soli 16 minuti sul parquet. Anche per questo il nativo di Chicago è uno dei pochi lucidi nel finale del terzo periodo, dove Trento piazza un parziale devastante di 20-4, segnando 5 punti in fila che spezzano l’entusiasmo ospite. Alla fine saranno 13 i suoi punti, che permettono al professore di entrare nella storia Dinamo: superando i 1500 punti segnati con la maglia sassarese!
Gerald Robinson 8: l’uomo della svolta nella stagione sassarese, con lui in cabina di regia la Dinamo si è trasformata in una vera squadra. Anche oggi una gara di una solidità impressionante. Nel primo tempo veste i panni del perfetto play, rinunciando a buoni tiri per mettere in ritmo i compagni; ma nell’ultimo quarto, con la gara in perfetto equilibrio, decide di salire in cattedra mettendo a ferro e fuoco il canestro trentino: 12 punti negli ultimi 5′ che affondano le speranze degli uomini di Molin. Il suo tabellino finale recita 22 punti, 4 rimbalzi, 6 assist, 5 rubate, 6 falli subiti e 33 di valutazione. MVP del match, anche oggi.
Filip Kruslin 6.5: anche oggi fatica ad entrare in ritmo in attacco, sbagliando anche tiri aperti e ben costruiti, ma ha il grosso merito di ringhiare in difesa su qualsiasi uomo gli passi a tiro con la maglia nera. Il break che porta sul +16 i padroni, in avvio di ripresa, ha soprattutto la sua firma in difesa. L’unico acuto offensivo è però decisivo, con una bomba da nove metri che spezza l’inerzia di Trento e riporta la Dinamo a contatto in avvio dell’ultimo periodo, quando la gara sembrava nelle mani ospiti.
Giacomo Devecchi 6: nullo in attacco, ma solito fattore dall’altra parte del campo, dove la Dinamo inizia finalmente a far intravedere una difesa degna della categoria.
Kaspar Treier 5.5: il suo minutaggio nelle ultime due partite è sensibilmente sceso. Anche in questa gioca solo 7′, in cui si limita al compitino, ma nulla più.
Jason Burnell 5: l’unica nota negativa della vittoria odierna, il Burnell di gennaio sembra il gemello stanco del pilastro biancoblu. Parte anche bene muovendo subito il suo tabellino, poi perde mano mano energia. Nella ripresa segna la tripla del +16 che sembra sigillare la vittoria, poi resta in panca a guardare lo show finale di Robinson.
Eimantas Bendzius 7.5: è il braccio armato della Dinamo in avvio, andando in doppia cifra già alla prima sirena. Nella ripresa il mirino si appanna e sbaglia almeno tre triple aperte che taglierebbe le gambe a Trento, ma il ferro non le accoglie. Se la palla non vuole più entrare si focalizza dall’altra parte del campo, sbucciandosi le ginocchia su ogni azione. In assenza del vero Burnell, è lui l’anima di questa Sassari.
Christian Mekowulu 6.5: continua il suo momento positivo, anche se gioca molto meno rispetto alla vittoria di Bologna, per colpa soprattutto della grande gara di Diop. Nei 18 minuti concessi non abbassa quasi mai il livello di attenzione, anche nel finale, dove si decide la gara, dà il suo contributo offensivo. Solo 20 giorni invece sarebbe rimasto in panchina, a testa bassa, a vedere i suoi compagni.
Stefano Gentile 5: come Burnell, in grossa difficoltà fisica. Fatica ad entrare nella gara, ma Baioni gli dà fiducia nel finale e segna con un canestro dei suoi, il classico tiro in sospensione cadendo all’indietro, prendendosi anche il fallo che sigilla la vittoria.
Ousmane Diop 7: le cifre di Robinson e Bendzius lo mettono in secondo piano, ma il classe 2000 è stato la vera chiave per la vittoria finale. Ha lottato sotto i tabelloni come un vero leone, spesso anche con due avversari addosso, sporcando e strappando palloni, 8 rimbalzi e 2 rubate, che hanno alimentano molto spesso i contropiedi sardi. Anche in fase offensiva, unico tallone d’Achille della sua stagione, dice la sua trovando alla fine 8 punti e dando alla squadra uno sbocco diverso all’attacco.
Dolomiti Energia Trentino
Desonta Bradford 5.5: dopo quasi un mese torna in LBA e fatica soprattutto in attacco, segnando sì 10 punti, ma con un rivedibile 22.5% dal campo. Sarebbe un 5 il suo voto, ma si merita mezzo punto in più per la cattiveria che ci mette in difesa, rubando 5 palloni.
Jonathan Williams 5: commette 3 falli all’inizio del secondo quarto e questo lo limita parecchio, anche a rimbalzo dove forse è costretto a tirare i remi in barca per evitare di uscire subito dal match. Perde ampiamente la sfida sotto le plance contro Diop e Mekowulu.
Cameron Reynolds 6.5: con Forray e Caroline è l’anima della rimonta trentina dal -16 del terzo periodo. Chiude con 13 punti e il 43% da tre, con le sue bombe dai 6 metri e 75 che rischiavano di fiaccare la resistenza sassarese.
Luca Conti s.v.: in campo solo per 3 minuti, abbastanza per essere portato a scuola dal professor Logan con una giocata delle sue.
Toto Forray 6.5: con lui in campo Trento si rialza e torna ad ingranare in attacco, soprattutto nella ripresa. Fa girare tutta la squadra alla perfezione e anche quando c’è da segnare non si tira indietro, chiudendo con 8 punti, firmando due bombe consecutive nella rimonta del terzo periodo. Le sue 4 palle rubate sono state la causa della grande rimonta bianconera nel terzo quarto.
Diego Flaccadori 6: il voto è la media perfetta dei due tempi della sua gara. Un primo tempo da 8 e da autentico faro offensivo della squadra, segna 14 punti e fa ammattire tutta la difesa sarda. Semplicemente infermabile. Nella ripresa un 4 senza appello, si eclissa nel terzo periodo, in cui imperversa la tempesta perfetta della Dinamo. Torna a farsi vedere a 7 minuti dalla fine segnando il canestro del +2 che sembra girare l’inerzia, ma invece torna a faticare tremendamente. Il -20 di plus/minus è emblematico.
Andrea Mezzanotte 5.5: dopo la bella prestazione di Belgrado gioca solo 9′ e forse avrebbe meritato qualche minuto in più. Segna anche 2 punti mettendo il suo mattoncino alla causa trentina.
Maximilian Ladurner 6: giovane che si applica con grande ordine e abnegazione. Gioca molti minuti e non è un caso se il suo plus/minus è +9.
Jordan Caroline 7: la gara no di Burnell lo aiuta, ma ci mette molto del suo. Chiude con 18 punti e 6 rimbalzi, diventando il punto di riferimento della squadra di Molin nella ripresa, suonando la carica con una tripla sul -16 e riportando Trento a giocarsi una partita che al 25′ sembrava indirizzata. Nel finale forse si incaponisce, anche a causa dell’alto minutaggio, cercando troppo spesso l’interno dell’area e schiantandosi sulla difesa biancoblu.
Giovanni Olmeo