Sassari, 21 novembre 2021 – La Gevi Napoli ci prende gusto e dopo il trionfo a Pesaro, vince la seconda gara in trasferta in 7 giorni, battendo al fotofinish per 74-75 una Dinamo Sassari mai doma, stoppata sulla sirena solo dal primo ferro che ha rifiutato la tripla di Mekowulu.
La settimana turbolenta della Dinamo si conclude perciò con l’ennesima sconfitta, la quinta consecutiva, con una classifica che vede i sardi ad una sola vittoria dall’ultimo posto, impensabile solo due mesi fa. Ma i segnali restano comunque incoraggianti, infatti l’esordio del neo coach Piero Bucchi ha smosso l’ambiente, rinvigorito un Banco apparso più combattivo e con un’idea di gioco, nonostante i pochi giorni di allenamento, cosa che in due mesi di Cavina si faticava ad intravedere.
Il ritorno di Filip Kruslin ha allungato un minimo le rotazioni, ancora orfane di un playmaker di ruolo, con Gentile e Logan chiamati a fare gli straordinari in un ruolo non loro. Ma la cura del coach bolognese ha riacceso soprattutto il sacro fuoco di Christian Mekowulu, 20 punti e 12 rimbalzi, un cerino pronto a spegnersi fino alla settimana scorsa, stasera è divampato come un incendio contro una Napoli che non ha saputo trovare le contromisure per contenerlo.
Dopo un ottimo avvio la Dinamo ha sempre dovuto rincorrere gli ospiti, senza però mai sprofondare nel punteggio, ricucendo negli ultimi 5 minuti di gara lo svantaggio e giocandosela punto a punto fino all’errore finale di Mekowulu, che avrebbe dato ossigeno ad una brutta classifica e il primo sorriso a Bucchi in questa sua ennesima avventura in LBA.
Oltre al centro nigeriano spiccano le prestazioni di Logan con i suoi 18 punti e del lituano Bendzius con 17 punti, nonostante la pessima serata da oltre l’arco per i sardi con un rivedibile 6/32, il 19.4%. La Dinamo però ha dovuto anche sopperire all’assenza del suo collante Jason Burnell, uscito prima dell’intervallo per una brutta botta al collo e mai più rientrato. Gli alibi per coach Bucchi restano tanti, ma la prestazione è piaciuta anche ai tifosi di casa che hanno applaudito entrambe le squadre alla fine dell’incontro.
Per Pino Sacripanti sono invece tanti gli spunti positivi che arrivano da questa gara: una Napoli apparsa a tratti quasi in controllo, con un Jordan Parks infermabile nella prima parte, con 13 punti, e il duo Velicka-McDuffie, rispettivamente con 12 e 15 punti, autori del break finale che ha dato i due punti ai partenopei. Da segnalare l’ottima prova di Jason Rich, 15 punti, il più continuo degli ospiti durante tutto l’incontro e autentica spina nel fianco della difesa isolana.
Con la terza vittoria consecutiva la neopromossa Gevi Napoli sale al quinto posto, candidandosi seriamente ad un posto per le final eight di Coppa Italia di febbraio; per la Dinamo Sassari invece un’altra sconfitta che l’avvicina pericolosamente al fondo della classifica.
Dopo la sosta per le nazionali Napoli ospiterà Cremona fra due domeniche, nella speranza di mantenere la zona di classifica e magari per quella data aggiungere il nuovo centro, in sostituzione dell’infortunato Elegar, fuori per il resto della stagione. Per la Dinamo invece comincerà un tour de force sia in campionato che in Europa da brividi, attesa da tre trasferte da far tremare i polsi: Virtus Bologna, la gara decisiva con il Prometey e Venezia. Una settimana che potrebbe segnare profondamente il destino della stagione biancoblu.
Sala Stampa
Pino Sacripanti, Christian Mekowulu e Piero Bucchi
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Gevi Napoli Basket 74-75
Parziali: 18-20; 19-23; 17-14; 20-18
Progressione: 18-20; 37-43; 54-57; 74-75
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
David Logan 6.5: ottima gara del professore, nonostante il brutto 2/9 da tre, ma stasera non è serata per nessuno della Dinamo. Tolto questo, ne riesce a segnare comunque 18, la maggior parte nel finale della rimonta che porta Sassari ad un possesso di distacco. Alcune volte pecca di leggerezza nella gestione della palla, saranno 4 le palle perse. Nel finale non se la sente a provare la conclusione che avrebbe dato la vittoria a suoi, scaricando invece a Mekowulu da tre per un tiro a bassa percentuale, almeno per il centro nigeriano.
Filip Kruslin 5.5: è tornato a Sassari da pochi giorni, ma sembra un altro rispetto a quello visto fino al maggio scorso. In difesa fa una grande gara, ringhia su tutto e tutti, cosa mai vista nell’anno con Pozzecco, anche perché in quella squadra non difendeva proprio nessuno. In attacco però è una giornata da matita blu, la mano infatti fatica a scongelarsi e l’uno su 8 da oltre l’arco è lì a testimoniarlo.
Giacomo Devecchi 6: ha la solita pecca di non azzardare mai la conclusione, chiudendo con zero conclusioni tentate, nonostante un paio di volte abbia avuto lo spazio per due bombe aperte. In difesa invece è il solito clinic, si sbatte come nessuno, sporcando qualsiasi linea di passaggio nei paraggi.
Kaspar Treier 4: entra dalla panchina e dopo pochi secondi si becca il primo antisportivo scalciando l’avversario, forse anche spaventato da Marini che si aggrappa alla sua gamba e gli cade addosso. Poi nella ripresa, quando la Dinamo si accorcia ulteriormente dopo l’infortunio di Burnell, c’è bisogno della sua fisicità e invece commette un altro fallo ingenuo, secondo antisportivo e via negli spogliatoi. Solo 6 minuti in campo e due ingenuità che li riportano sulla terra, dopo le ultime belle prove.
Jason Burnell 6: aveva cominciato bene come sempre, un perno centrale per le due fasi sassaresi. Poco prima dell’intervallo tenta una giocata che farebbe crollare il palazzo, staccando dalla linea dei liberi per disintegrare il ferro, ma la gravità è ingrata: si schianta su Zerini e Parks, con quest’ultimo che gli frana sulla testa. Esce dal campo per una forte contusione al collo e non rientrerà più. La Dinamo, probabilmente, la gara di oggi la perde a causa di quello scontro.
Eimantas Bendzius 7: alla fine ne scrive 17 a referto, nonostante il 2/6 dai 6.75 e sbagliando tiri aperti che metterebbe pure nel sonno. Ma a differenza dell’Eimantas di quest’anno, non si deprime e continua a restare bello attivo nel match, anche in difesa.
Christian Mekowulu 7.5: finalmente il Meko della passata stagione è tornato a palesarsi. Autentico dominatore della gara, aiutato anche dall’assenza di un rivale come Elegar. Il nigeriano è apparso subito rinvigorito dalla cura Bucchi, facendo vedere tutto il suo repertorio, fatto di rollate verso il canestro, schiacciate aree e rimbalzi a ripetizione. É talmente ispirato che l’area non gli basta più e si mette a sparare da oltre l’arco, segnando pure una tabellata che accende le speranze di vittoria nel finale, prima di lasciare sul primo ferro la tripla allo scadere che voleva dire due punti in classifica. Alla fine scrive una doppia doppia notevole da 20 punti e 12 rimbalzi.
Stefano Gentile 5.5: si adatta sempre di più al nuovo ruolo di play titolare e smazza pure 7 assist. Perde alla lunga lucidità al tiro e si unisce ai compagni, scalpellando anche lui il ferro dai 6.75.
Tyus Battle 6: utilizzato da Bucchi come dovrebbe essere usato, da apriscatole contro la difesa avversaria quando l’attacco fatica. Lui forse ne abusa un po’ troppo, ma trova comunque il fondo della retina e in difesa torna a fare la differenza. Forse lasciato troppo in panchina, quando invece serviva trovare punti dentro l’area.
Ousmane Diop 5: Mekowulu è indemoniato e Bucchi non lo toglie praticamente mai dal parquet. Quando tocca al giovane Ousmane, lui stecca nel primo tempo, mentre nella ripresa si distingue per un paio di rimbalzi offensivi molto importanti. Troppo timido quando attaccava il ferro spalle a canestro, nonostante il vantaggio fisico.
Gevi Napoli Basket
Andrea Zerini 6.5: sfiora la doppia doppia con 8 punti e 9 rimbalzi, firmando un fantastico primo tempo, dove se la gioca alla pari contro un Mekowulu ispirato e facendolo soffrire spesso. Nella ripresa perde efficacia, ma confeziona nel complesso una gara di assoluta sostanza.
Markis McDuffie 7: Velicka ha trascinato Napoli nel finale, ma il buon Markis ha messo i punti decisivi che hanno scritto la parola fine alla gara. Quasi un killer silenzioso, non appare quasi mai per lunghi tratti del match, ma quando alza la mano è quasi sempre una sentenza. 15 punti ed un fantastico 6/7 da due, hanno picconato le speranze di gloria dei padroni di casa.
Jeremy Pargo 5: contro Pesaro è sembrato subito ispirato dal suo arrivo in Campania. Stasera invece si è visto un Pargo lontano forse dalla condizione migliore e quasi slegato dai compagni.
Arnas Velicka 7.5: nel primo tempo sembra la brutta copia del playmaker che ha incantato in questo inizio di stagione. Nell’ultimo periodo però decide di accendersi e trascina in compagni quasi da solo alla vittoria. MVP della gara con una doppia doppia da 12 punti e 10 falli subiti (!), con in più 6 rimbalzi, 3 rubate e 23 di valutazione.
Jordan Parks 7: gioca un primo tempo di onnipotenza cestistica, ogni palla che passa per le sue mani finisce fisiologicamente dentro la retina. Si alternano Burnell, Bendzius e Treier per spingerlo fisicamente fuori dall’area, ma anche su un piede, cadendo all’indietro, il rumore è uno solo: ciuff! Nella ripresa sembra un po’ acciaccato dallo scontro, prima dell’intervallo, con Burnell e gioca al piccolo trotto.
Pierpaolo Marini 6: compie un’astuzia provocando la reazione che porterà Treier al primo antisportivo della sua breve gara. Per il resto fa una gara ordinata, segnando anche un bel canestro dalla media distanza.
Lorenzo Uglietti 5: sta faticando in questa stagione in maglia Napoli e stasera non ha fatto eccezione. Non si vede quasi mai e Sacripanti non lo aiuta abbandonandolo tanto in panchina. Per lui solo 6 minuti, ma forse 6 minuti di troppo.
Eric Lombardi 6: adattato per alcuni minuti a centro per necessità, visto il buco lasciato dall’infortunio di Elegar, fa il suo, anche se Mekowulu oggi non lo contiene nessuno.
Jason Rich 7: insieme a McDuffie il braccio armato di Sacripanti. Segna 15 punti senza neanche fare fatica, nonostante le 35 primavere. Perde qualche palla di troppo, anche a causa di un Logan ispirato anche in difesa, ma la sfida tra lui e il nativo di Chicago vale da sola il prezzo del biglietto.
Giovanni Olmeo