Dove eravamo rimasti? Ah sì, a quel maledetto tiro di Higgins in semifinale che portò il Barcellona in finale di Eurolega con l’Olimpia Milano uscita a testa altissima dal campo. E visto quel che è successo da quel momento in avanti con quel secco 4-0 in finale scudetto e l’ulteriore batosta in Supercoppa pochi giorni fa, in pochi avrebbero creduto che la squadra di Messina potesse sciorinare una prestazione, specie difensiva, di questo livello.
Un primo squillo europeo che pesa parecchio sull’economia della stagione perchè da morale in un momento in cui era ai minimi, perché allontana le polemiche, perché fa intravedere cosa potrà diventare questo gruppo strada facendo.
Tutti seguono il sistema messo in piedi da coach Messina e questo si vede. Milano ha fatto vedere che è più profonda dello scorso anno (e mancava Daniels), che sotto canestro è cambiata parecchio nonostante i due pivot siano sempre quelli.
Ma Hines ora non sarà costretto a giocare sempre in LBA e Tarczewski è un altro giocatore rispetto a quello spaurito della scorsa stagione. Ovvio poi che lo switch Leday-Melli abbia modificato profondamente il front court. Ad esempio, per rimanere sull’attualità, penso che con il buon Zack in campo sarebbero stati molti di più i rimbalzi in attacco dei moscoviti.
Sia perché Melli ha 10 cm. in più, braccia più lunghe ed istinti da rimbalzista migliori, sia perché la qualità dei close out, degli scivolamenti e della difesa in generale dell’ex Dallas è di altro pianeta, permettendo quindi un controllo più agevole delle plance.
Certo, è solo il primo passo di una lunga cavalcata. Già venerdì prossimo in casa del Baskonia dell’ex Fontecchio potremo saperne di più, intanto l’Olimpia Milano si gode questa splendida vittoria contro un Cska deludente.
Partito a fionda nel primo quarto quando sembrava non potessero sbagliare mai (ma la correità della difesa milanese era evidente), segnando 29 punti sono riusciti nella non facile impresa di metterne a referto 45 nei successivi tre.
E non sempre e non solo per merito della difesa milanese: hanno smesso di creare vantaggi, e non si è più visto un gioco corale. Il Cska Mosca ha un roster lunghissimo ma i dubbi sia stato assemblato non troppo bene li ho. So anche bene che il periodo dei giudizi non è questo, quindi mi limito ad un impressione (di settembre, nota musicale).
Shved non sembra più il giocatore dominante di qualche anno fa, Clyburn mi è sembrato indietro di condizione e l’infortunio di Milutinov ha fatto il resto. A mio parere dovranno aggiungere un esterno 3&D e un lungo che prenda il posto di Bolomboy (o di Milutinov se dovesse essere serio il danno al ginocchio). Vedremo che faranno.
OLIMPIA MILANO – CSKA MOSCA 84-74
DIAMO I NUMERI
124 – i secondi in campo del povero Milutinov prima di rifarsi ancora male. Speriamo non sia niente di grave, certo è una bruttissima tegola per Itoudis, centri come lui mica si trovano al mercato, e nemmeno sul mercato.
2 – le stagioni a Milano, nemmeno intere, di Hackett che è stato uno dei migliori per i moscoviti. Io l’avrei tenuto in campo di più dei soli 17 minuti concessi da Itoudis…Meglio così per l’Olimpia perché Daniel è sempre un gran giocatore anche a quasi 35 anni, certamente meglio dell’Hackett di 27-28, quello delle due stagioni, nemmeno intere, a Milano.
3 – i punticini raccolti da Jerian Grant in un tabellino personale piuttosto scarno nonostante i 16 minuti sul parquet. Questa è la dimostrazione che le statistiche spesso mentono, le partite bisogna vederle. A me è piaciuto moltissimo il figlio di Harvey. Difesa tostissima in primis, e questa sua peculiarità verrà molto utile vedrete, ma anche una tripla e sensazione di solidità. Rispetto a sabato un abisso di differenza. Vedi Napoli e poi cresci.
1986 – anno di nascita del signor Sergio Rodriguez Gomez. Diciamo la verità: dovessimo far vedere il video della partita a un honduregno, a un kazako o a un tanzanese a caso che non avesse mai visto il Chacho penserebbe sicuramente abbia 26-27 anni per la verve, l’energia ma anche la velocità che non è troppo inferiore agli anni della gioventù. Dai Chacho, dicci il segreto che anche noi vogliamo rimanere giovani.
12 – i minuti in campo di Pippo Ricci. Nemmeno Meo Sacchetti sarebbe arrivato a tanto secondo me. Ma il bello è che sono stati minuti guadagnati uno dopo l’altro, come solo i grandissimi uomini dotati di tanta umiltà sanno fare. Attenzio‘, concentrazio‘, ritmo e vitalità avrebbe cantato il compianto Erriquez della Bandabardò. La canzone poi continua con, se mi rilasso (in difesa) collasso (in panchina, povero Ettore). Peccato per il titolo, Beppe e Anna…avrebbe dovuto essere Pippo e Anna, sarebbe stato perfetto.
5 – mio voto in pagella di Delaney. Ormai abbiamo capito tutti che sarà il giocatore più chiacchierato della stagione nel bene e nel male. A me pare stia giocando quasi su una gamba, che faccia fatica proprio a correre velocemente ed a spostarsi rapidamente da un punto A a uno B. Quindi contro i Lundberg fa molta fatica, paradossalmente si trova meglio contro Clyburn anche spalle a canestro. Non difetta di grinta e per questo non si becca un 4, ma la squadra ha bisogno di ben altro contributo. Aspettiamolo pazientemente, a fine settembre si può. Poi dovesse fare ancora lercio si fa come con gli adolescenti: via Instagram, via Twitter, via Facebook…una bella casella postale al limite…
SALA STAMPA
Ettore Messina
“E’ stata una grande vittoria, inutile negarlo, lo è sempre battere una contendente come il CSKA. Siamo partiti un po’ timidi, poi con il passare dei minuti abbiamo sistemato la difesa e abbiamo mosso meglio la palla in attacco.
Nel primo quarto abbiamo concesso 29 punti, negli ultimi due quarti altri 29 il che dimostra quanto sia cresciuta la nostra difesa. Pippo Ricci ci ha dato un grande contributo in termini di energia in momenti cruciali della partita.
Spero che l’infortunio di Milutinov non sia serio, è sempre brutto quando un giocatore esce per infortunio, e sottolineo l’apporto del pubblico. E’ bello quando dopo giocate di energia, penso a Jerian Grant che si tuffa per recuperare un pallone, un paio di stoppate, qualche rimbalzo catturato nel traffico, il pubblico ti dimostra il proprio apprezzamento”.
Rodriguez ed Hines sono due giocatori che rappresentano un po’ l’anima della squadra e ci hanno fatto capire, dopo un inizio timido, che potevamo vincere. Con il loro ingresso abbiamo rimontato, poi siamo comunque tornati sotto, ma loro ci hanno permesso di pensare che era una partita che si poteva vincere. Siamo fortunati ad avere giocatori come loro.
Hall era al debutto in EuroLeague, ha avuto tanto la palla in mano nel primo tempo e ha segnato, poi non è che sia sparito semplicemente è salito di tono Shields. Credo che Hall abbia superato brillantemente il test e questa prova ci fa ben sperare per il futuro.
Sì, spero che Grant, Hall, Ricci si rivelino utili come lo sono stati i debuttanti della stagione passata, ma quando provi a lanciare degli esordienti alle volte ci prendi altre volte no. Da noi è importante che ci siano giocatori come Hines, Rodriguez, Datome, Melli che con la loro leadership aiutano tutti gli altri. Ma noi fino a ieri parlavano di quanto tempo ci servisse per migliorare, l’hanno detto anche Hines e Datome, non è che adesso sia tutto perfetto”.
CRISTIANO GARBIN
@garbo75