Sarebbe venuto meglio, questo pezzo, guardando una partita di 3×3, ma da divoratore di Olimpiadi, invero demoralizzato, dal momento che scrivo poco, non torno indietro a riguardare una gara.
Non è tanto o solo l’Italbasket che ha fatto bella figura è, secondo me, il basket internazionale. Il 3×3 è uno sport diverso ma bello, senza un attimo di respiro, in cui Ray D’Alie è primattrice, in cui in panchina neanche c’è l’allenatore, in cui appena si subisce canestro si riparte con l’azione successiva. In cui Maurizio Fanelli pronuncia “tripla”, istintivamente, ma poi deve correggersi: “Due punti”, perchè la tripla nel 3×3 non c’è e il canestro dalla media vale un punto.
Spento da ansia e depressione negli ultimi mesi, non avevo mai visto ancora una immagine di questo sport, mi è piaciuto, credo sia piaciuto a tanti, certo avrei preferito che si fosse qualificata la nazionale femminile che, a memoria, era presente solo nel ‘96, ad Atlanta, da vicecampione d’Europa, con il barone Riccardo Sales.
Mi è piaciuto particolarmente questo 3×3, perchè mi ha fatto sentire meno folle, meno diverso, soprattutto durante il covid ho realizzato decine di interviste nelle quali provavo a variare il tema, ovvero perchè la tal disciplina deve giocarsi proprio con quel numero di giocatori, con quelle regole, con quegli arbitri, su quel campo?
Il basket è storico, però perchè non si può giocare in 4 o in 6, su un campo più grande o più piccolo, con il tiro persino da 4 punti o da uno, magari sotto canestro. Magari si potrebbe giocare in 7, per tenere un numero dispari, se fa la differenza. Per non parlare delle partite miste, ovvero mettendo, chessò, l’Italbasket che vincerà l’Olimpiade, al femminile, a 5, contro una squadra maschile, magari di serie A2, per capire la differenza di livello, fisico, soprattutto, perchè tecnica e tattica sono vicine, lo sappiamo.
La squadra campione olimpica di pallacanestro potrebbe affrontare i campioni del 3×3. Come fare? Magari 4 contro 4. Non è uno scherzo, sono tutti modi possibili per far parlare di basket.
Il 3×3 ricorda il tanto celebrato playground. Soprattutto, nel 3×3, mi piacerebbe vedere l’Italia maschile affrontare la femminile, seriamente, per vedere come va. O magari mettere insieme 2 donne contro un uomo e viceversa. Lo sport misto va tanto.
Piccola postilla. La squadra di pallamano norvegese che si è ribellata alla regola di essere più sexy possibile, nell’abbigliamento. E’ scientifico, più le sportive sono affascinanti più hanno appeal sui media e sui social. Strano che nessuna ragazza che si esibisce su instagram chieda di coprirsi di più.
Altra cosa. Frequento impianti sportivi dall’85, ho visto un’esibizionismo crescente, una repubblica delle wags, ma il problema da quando ho lo smartphone sono io che le riprendo o le racconto. Certo, tante donne che fanno o orbitano attorno allo sport sognano il super fidanzato ma naturalmente non vogliono che glielo si chieda.