Roma, 7 luglio 2021 – Si riparte, finalmente! Dopo la scomparsa del basket di vertice targato Virtus Roma nello scorso dicembre in LBA, oggi è partita la nuova Virtus Roma, targata Virtus Roma 1960 per le ben note vicende legate al brand ancora in mano della vecchia proprietà, con la speranza che questa situazione possa appianarsi al più presto sebbene si nutra più di qualche dubbio, conoscendo il modus operandi di quest’ultima…
Dicevamo di questo primo giorno della Virtus Roma 1960 svoltasi al “Teatro dei Cavalieri” all’interno del Centro Sportivo Pio XI all’ombra della Cupola di San Pietro, scenario deciso per rimarcare il legame che vuole unire questa nuova entità con la città di Roma partendo da una società sportiva storica come la ASD Petriana Basket, da sempre allocata in questa zona.
Una presentazione sobria, preparata per tempo con i socials ma non per questo scevra di significati importanti. Prima di tutto la presenza del duo Maurizio Zoffoli, presidente appunto della Petriana Basket, e la storia della vecchia Virtus Roma come Alessandro Tonolli che guiderà la squadra come Head Coach ma anche nei panni di Direttore Tecnico e co-fondatore della nuova entità.
Il campionato? Serie C Gold Lazio, quindi si parte dal basso con un settore giovanile, novità assoluta rispetto al passato ma anche una squadra femminile.
Le premesse per far bene ci sono tutte ma per dire che il nuovo avrà avuto la meglio sul vecchio o perlomeno avrà ereditato titoli e guarentigie bisognerà, come accennato prima, riprendere i titoli in mano alla passata gestione.
Un problema non da poco ma per questo ci sarà occasione per parlarne.
Unica nota stonata, la presenza di Carlo Calenda, candidato sindaco alle prossime elezioni comunali di Roma.
Non è problema di colorazioni politiche, semmai sarebbe stato meglio non coinvolgerla al momento perchè, a parziale scusante della vecchia gestione, proprio la politica ha tradito nelle attese il proprio ruolo di facilitatore, negando da sempre alla città di Roma un impianto che possa essere il teatro fisico delle imprese sportive della fu Virtus Roma, in un modo od in altro.
Se la vecchia proprietà infatti non avesse dato credito alle passate amministrazioni, forse oggi ci sarebbe una Casa Virtus. Concedendo invece il palazzetto dello Sport di viale Tiziano sine die alla vecchia Virtus Roma, si è solo rinviato il problema con le conseguenze che oggi conosciamo bene.
Si spera infine che almeno la Virtus Roma 1960 non ripeta i tragici e letali errori del passato, soprattutto aumentando il volume comunicativo sfruttando tutti i media, non solo il web, per risvegliare passioni sopite e cuori feriti in una città che da sempre cannibalizza attraverso il calcio attenzioni e risorse.
Per il momento, IN BOCCA AL LUPO nuova Virtus Roma 1960!
Fabrizio Noto/FRED
@Fabernoto